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Partiranno Lunedì 13 settembre i lavori di posizionamento delle prime centraline pubbliche di ricarica per veicoli elettrici nel comune di Agrigento, ad opera della Be Charge srl.

Le centraline di ricarica per veicoli elettrici saranno posizionate:

  • Viale Leonardo Sciascia;
  • Via Empedocle (nei pressi del parcheggio adiacente la Porta dei Saccaioli);
  • Via P.S. Mattarella (parcheggio comunale adiacente stazione FS);
  • Viale dei Giardini;
  • Lungomare Falcone e Borsellino.
  • Via Fosse Ardeatine (Villaseta);

saranno oggetto di un successivo intervento le istallazioni delle restanti colonnine elettriche  di Be Charge nei seguenti punti:

  • piazza Vittorio Emanuele (parcheggio lato Questura);
  • Via Esseneto;
  • Via Caduti di Marzabotto;

«La collocazione di queste centraline di ricarica per veicoli elettrici – spiega l’assessore all’energia Gerlando Principato – è un primo passo per rendere la città di Agrigento sempre più smart ed ecosostenibile. Lo stimolo e l’incentivazione all’utilizzo di veicoli elettrici, che non sono inquinanti e quindi garantiscono un maggiore rispetto dell’ambiente a tutti i livelli – conclude Principato – non può prescindere da una minima dotazione di colonnine per la loro ricarica. E’ un servizio che pensiamo sia utile oltre che ai nostri cittadini, anche per i molti turisti che speriamo presto possano tornare a visitare il nostro territorio».

Altro femminicidio in Sicilia, a Bronte, in provincia di Catania, dove Filippo Asero, 47 anni, ha ucciso la moglie. Lui l’ha sorpresa appena lei è stata fuori dall’automobile, in via Boscia, l’ha afferrata per i capelli e le ha tagliato la gola con una coltellata. La vittima è Ada Rotini, 46 anni, madre di due figli, a lavoro come badante. Dopo averla uccisa lui avrebbe continuato a pugnalarla per poi tentare il suicidio conficcandosi l’arma nel petto. Asero però non è morto ed è stato trasferito con l’elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania. I due, proprio ieri, avrebbero dovuto firmare la separazione consensuale nonostante il matrimonio si fosse celebrato soltanto da qualche mese.

E’ iniziato ieri ma è stato subito rinviato il processo a carico di (oggi diventate) sette persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Catene spezzate” dove era anche coinvolto Salvatore Lupo, 45 anni di Favara, assassinato la sera di ferragosto in un bar del centro di Favara.

Ieri il suo legale di fiducia ha prodotto il certificato di morte del suo assistito. Il giudice Giuseppe Miceli ha però dovuto disporre il rinvio a causa della mancata notifica del procedimento ad alcune presunte vittime.

La vicenda è scaturita a seguito di una serie di immagini acquisite da parte dei carabinieri della compagnia di Licata posizionata all’interno della struttura di Licata che ospitava disabili psichici. I militari si sono subito accorti della fatiscenza in cui erano tenute le stanze e che i disabili non potevano contattare i propri familiari. Molti di questi erano sottoposti a digiuno forzato mentre per un altro caso le telecamere hanno immortalato il momento in cui veniva incatenato nel letto per evitare di potersi allontanare.

Come detto, otto prima gli indagati tra cui Salvatore Lupo, amministratore unico della Suami, nome della cooperativa che gestisce le strutture. Il pubblico ministero Chiara Bisso ha chiesto il rinvio a giudizio per gli imputati: Angelo Federico, 33 anni; Caterina Federico, 37 anni; Giovanni Cammilleri, 30 anni; Domenico Savio Federico, 29 anni; Salvatore Gibaldi, r43 anni; Angela Ferranti, 53 anni e Maria Cappello di 50 anni. Tutti sono di Licata.

 

 

 

La notte appena trascorsa è stata per gli uomini della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera un durissimo lavoro per rintracciare e recuperare complessivamente 6 approdi con complessivi 143 tunisini a bordo, tra cui due donne.

I nuovi arrivati si aggiungono agli oltre 500 giunti nell’Isola nelle ultime 72 ore.

Tutti, dopo il primo controllo sanitario effettuato al molo Favarolo, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola che, adesso, è tornato ad essere stracolmo.

 

Proseguono le vaccinazioni di prossimità ad opera dell’Azienda sanitaria di Agrigento. Da venerdì prossimo, 10 settembre, fino a domenica 12, sarà possibile vaccinarsi a Porta di Ponte, dalle ore 9 alle ore 23. Poi, domenica 12 settembre, dalle ore 10 alle 17, oltre che al Liceo Politi, sarà possibile vaccinarsi anche alla scuola primaria “Maria Montessori” di San Leone e all’istituto comprensivo “Salvatore Quasimodo” di Villaseta.

Ad Agrigento, all’ospedale “San Giovanni di Dio”, nonostante 10 mesi di attesa, non è stato ancora attivato il tunnel di sanificazione anti-covid. Ecco perché la Cisl Funzione pubblica ha organizzato un sit-in dei lavoratori del 118 venerdì prossimo innanzi all’ospedale, dalle ore 10 alle 12. I dirigenti Cisl e Seus 118, Salvatore Parello e Massimiliano Mangiafridda, affermano: “E’ passato quasi un anno dall’acquisto dei due tunnel per la disinfezione e l’igiene di persone e mezzi e, nel corso di questo periodo, abbiamo più volte segnalato con diverse note le condizioni inadeguate in cui gli operatori del 118 sono costretti ad effettuare la sanificazione. Non comprendiamo per quale motivo un’azienda sanitaria come quella di Agrigento non sia stata in grado di mettere in atto, in tempi ragionevoli, misure, anche di carattere straordinario, finalizzate a consentire l’installazione del sistema di sanificazione già acquistato”.

Ad Agrigento, a Villaseta, nei pressi dell’ex Centro commerciale, due immigrati dal Gambia, alticci, sono stati bersaglio di colpi di pistola di piccolo calibro. Uno dei due, di 27 anni, è stato ferito alla coscia da un proiettile. Entrambi sono scappati, si sono rifugiati nella locale stazione dei Carabinieri, e poi il ferito, insieme al connazionale, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento, è stato medicato e poi dimesso con una prognosi di 15 giorni. I poliziotti della Volanti li hanno subito ascoltati entrambi in ospedale. Indagini sono in corso.

Il maltempo che ha interessato negli ultimi giorni parte della nostra provincia ha nuovamente reso difficile la situazione su alcune strade provinciali, sulle quali sono intervenuti con tempestività i cantonieri del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e le imprese aggiudicatarie dei lavori di manutenzione ordinaria. Grosse quantità di fango e detriti si sono riversati in diversi punti delle carreggiate, in particolare sulla SP n. 17  tra Aragona e Santa Elisabetta, sulla SP n. 15A, sulla SP 8 e sulla SP 60. Considerato che puntualmente alle prime piogge le strade sono rese poco praticabili dai detriti provenienti da terreni privati adiacenti le carreggiate, il Libero Consorzio sta attivando la procedura per rivalersi sui proprietari degli stessi terreni per la mancata manutenzione delle ripe (le parti di terreno sovrastanti i tracciati) che, come previsto dal codice della strada, è a carico degli stessi proprietari.

Il personale del Settore Infrastrutture Stradali sta procedendo al monitoraggio delle situazioni più difficili per ripristinare il regolare transito, apponendo in vari punti delle strade la segnaletica di pericolo  e verificando il passaggio nei punti più critici.

“Invitiamo tutti gli automobilisti ad osservare la massima attenzione su tutta la rete viaria provinciale” dice il Commissario Straordinario dr. Vincenzo Raffo “sia per il pericolo rappresentato dal fango e dai detriti, sia per la presenza dei mezzi di servizio al lavoro per l’eliminazione delle varie criticità. Prudenza anche sulle strade nelle quali sono attualmente in corso diversi lavori di manutenzione straordinaria”.

La delegazione agrigentina del Coordinamento Nazionale per gli alberi e il paesaggio Onlus “Beato Rosario Livatino”, prosegue il ciclo degli incontri istituzionali.

Dopo Prefettura, Ente Parco Archeologico e Assessorato al Turismo del Comune di Agrigento,  ieri  07.09.2021 alle ore 12,00, la delegazione, presieduta dal cav. Domenico Bruno coadiuvato dal Vice Presidente Dott.Antonio Marotta, e dai consiglieri Dott. Giovanni Portannese e Vittorio Zunardi,  ha incontrato  il Sindaco di Agrigento dott Franco Miccichè e gli Assessori al Verde Pubblico dott Giovanni Vaccaro, al Turismo Francesco Picarella e allo SPORT Costantino Ciulla per discutere su alcune tematiche legate alla salvaguardia degli spazi verdi comunali e, in particolare, per evidenziare quanto sia necessaria una buona gestione e la vigilanza del patrimonio arboreo e boschivo di proprietà comunale

In particolare è stato proposto all’Istituzione Comune di farsi carico delle seguenti problematiche:

 

  • Coordinamento con gli Enti preposti alla salvaguardia degli spazi verdi ricadenti nel Comune di Agrigento attraverso un tavolo permanente con il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e degli ordini professionali interessati per una buona gestione e la vigilanza del patrimonio arboreo e boschivo.

In particolare, per evitare:

  • l’uso smodato e, spesso, fuorilegge, della capitozzatura degli alberi di città con il loro conseguente deperimento;
  • il soffocamento del patrimonio arboreo cittadino per l’apparato radicale delle piante intrappolate dal cemento;

si è suggerito di:

  • sostituire le piante tagliate con piante della macchia mediterranea o comunque più idonee al contesto paesaggistico e dell’eco-sistema naturale;
  • rispettare l’obbligo (per i comuni con più di 15 mila abitanti) di piantare un albero per ogni neonato, individuando aree idonee alla piantumazione di specie arboree della macchia mediterranea o agrarie tipiche della valle dei Templi di Agrigento. E’ stato evidenziato che, qualora il Comune non avesse a disposizione un’area idonea, il Parco Archeologico metterebbe a disposizione un’area idonea allo scopo.
  • salvaguardare le piante esistenti, sia nelle ville comunali che nei giardini storici della città antica che fanno parte del paesaggio e della cultura agraria e naturalistica agrigentina;
  • implementare i percorsi esistenti e all’interno della Valle dei Templi di Agrigento, dei demani forestali comunali (Pendici di Agrigento) e renderli operativi per lo sviluppo turistico-sportivo e  l’educazione ambientale e della legalità;
  • stilare e rendere operativo un regolamento comunale per la buona gestione del verde pubblico e privato, già esistente in diversi comuni Italiani;
  • sottoscrivere la Carta dei Comuni custodi della macchia mediterranea a cui hanno già aderito il Libero Consorzio e alcuni comuni agrigentini;
  • sottoscrivere una carta degli impegni per prevenire gli incendi boschivi, come previsto dal piano regionale degli incendi, e bonificare la sentieristica esistente dalle decine di discariche abusive all’interno del demanio Comunale, in accordo con l’Ente gestore, l’Ex Azienda Foreste demaniali della R.S;
  • favorire l’attività didattica, sportiva e turistica all’interno della sentieristica del Parco Archeologico e dell’area rimboschita comunale gestita dell’Ex Azienda Foreste Demaniali della R.S. per l’insegnamento dell’educazione ambientale;
  • Onorare con iniziative comunali la Giornata dell’Albero. La nostra delegazione, quest’anno, insieme all’Associazione MAREAMICO, propone di organizzare una manifestazione per questa ricorrenza, istituita da legge statale, in località Punta Bianca, dove si auspica una veloce istituzione  della riserva naturale, come i Sindaci di Agrigento e Palma di Montechiaro hanno chiesto alla Regione, al fine soprattutto di evitare, in futuro, danni da incendi, attività di bracconaggio e pascolo abusivo o incontrollato, purtroppo registrati anche quest’anno.

E’ stato fatto presente, ai rappresentati del Comune, che è in itinere un protocollo d’intesa tra il Conalpa e il Corpo Forestale-IRF di Agrigento per sensibilizzare i giovani, collaborando in futuro con le scuole agrigentine, sui temi dell’educazione ambientale, in particolare sensibilizzando al rispetto del nostro patrimonio boschivo che ogni anno subisce dei veri attentati incendiari atti a desertificare la nostra zona con gravi conseguenze idrogeologiche. Non dimentichiamo che siamo la città della terribile frana del 1966.

La delegazione agrigentina del Conalpa, è fiduciosa che questi accordi verbali si traducano in fatti concreti, ovvero in progetti e opere utili, affinchè la popolazione agrigentina usufruisca di spazi verdi vivibili.

La buona gestione del verde pubblico non permetterebbe solo la salvaguardia ecologica ed idrogeologica del nostro territorio ma promuoverebbe lo sviluppo economico attraverso il turismo verde e lo sport.