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«Le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo. Ma oggi esse risentono di una perdita di quel senso della responsabilità fraterna, su cui si basa ogni società civile. L’Europa, ad esempio, rischia seriamente di andare per questa strada»(Francesco, Fratelli tutti, 40).

Le nuove ondate di sbarchi di migranti sulle coste lampedusane richiedono con urgenza che le migrazioni, più che essere bloccate, siano governate. Sarebbe ingenuo continuare a considerarle come un fenomeno emergenziale, senza considerare che costituiscono ormai un dato fisiologico e strutturale.

Negli ultimi 20 anni Lampedusa e Linosa, con la loro capacità di accoglienza, hanno garantito un approdo sicuro a uomini e donne in cerca di salvezza, nonostante politiche spesso ambigue e altalenanti. Ma ora non è più così.

Pur consapevoli che è difficile e riduttivo riassumere in poche righe eventi che ledono la dignità di migliaia di persone e meriterebbero descrizioni più accurate, va evidenziata brevemente l’attuale situazione:

– le favorevoli condizioni meteorologiche marine nel Mediterraneo centrale (l’unico reale pull factor) hanno spinto migliaia di persone a intraprendere in questi mesi il viaggio dalle coste settentrionali dell’Africa verso l’Europa;

– la strategia di allontanare le navi della flotta civile umanitaria dal Mediterraneo al fine di non intasare i porti del sud Italia – com’era prevedibile – ha costretto Guardia Costiera e Guardia di Finanza a condurre a Lampedusa la quasi totalità dei naufraghi salvati;

– i trasferimenti con navi dedicate – che negli ultimi due anni avevano in gran parte garantito ai salvati brevi periodi di permanenza e diminuito notevolmente i periodi di sovraffollamento dell’hotspot – risultano adesso totalmente inadeguati;

– malgrado sull’isola, da oltre 20 anni, esistano strutture destinate all’accoglienza delle persone migranti, non era mai accaduto che nel giro di soli due mesi ben 3 persone (e tra questi un neonato) morissero al loro interno;

– l’ormai quasi fisiologico sovraffollamento rende inadeguato l’hotspot al suo uso e costringe i suoi ospiti a condizioni di vita disumane, senza considerare che la costrizione in uno spazio angusto lascia presagire la reiterazione di eventi violenti con grave rischio per ospiti e operatori.

A fronte di questa situazione il sostanziale silenzio delle istituzioni politiche di governo e di opposizione, malgrado l’efficace copertura mediatica dei recenti accadimenti, aumenta notevolmente la preoccupazione che tutto si ripeta secondo lo schema ormai ciclicamente registrato e, quindi, prevedibile.

In questo scenario riteniamo urgente e necessario porre in essere scelte politiche coraggiose che possano portare a un definitivo cambio di rotta. Proponiamo, in particolare, di:

– aprire immediatamente canali legali di ingresso in Europa che consentano alle persone di intraprendere viaggi sicuri e legali, come già sperimentato grazie alla prassi dei “corridoi umanitari”, ma anche favorendo il rilascio di visti regolari;

– limitare unicamente ai soggetti particolarmente vulnerabili l’accoglienza sull’Isola di Lampedusa;

– destinare risorse consistenti alla cooperazione internazionale per favorire lo sviluppo politico, sociale ed economico dei paesi di provenienza e rendere la scelta di migrare realmente libera;

– sospendere qualsiasi accordo in materia di migrazioni con paesi governati da dittature e/o che non rispettino i diritti umani.

I primi dati sulle prenotazioni delle vacanze per l’estate 2023 fanno ben sperare gli operatori turistici della Sicilia. L’isola sarà ancora una volta una delle mete più gettonate non solo degli italiani, ma anche degli stranieri che sceglieranno di trascorrere le loro vacanze nel Bel Paese. Restando sull’isola, una delle destinazioni più affascinanti e ricercate è senza dubbio la zona di Agrigento, che ha moltissimo da offrire sia dal punto di vista naturalistico che sotto il profilo culturale.

Aumentano le prenotazioni, ma a causa dell’inflazione negli ultimi mesi sono aumentati anche i costi per le vacanze ed i viaggi, forse qualcuno dei tanti fortunati del 16 febbraio si concederà una lunga vacanza in terra siciliana; infatti solo pochi giorni fa è stata registrata la vincita più grande della storia ripartita tra 90 vincitori (la sestina fortunata qui).

Cosa vedere ad Agrigento: archeologia

Agrigento, una delle perle della Sicilia, è famosa in tutto il mondo per la bellissima Valle dei Templi, uno dei siti storici ed archeologici più famosi dell’isola, che nel 1997 è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Questo sito archeologico si trova a sud della città ed all’interno del parco si possono ammirare ben 8 templi risalenti al periodo che va dal 510 al 430 a.C.. All’interno dell’area archeologica si trovano anche numerose necropoli e santuari, oltre ai resti dell’antica città di Akragas.

Gli amanti dell’archeologia possono visitare anche il museo archeologico regionale di Agrigento, che conserva una collezione di manufatti trovati nell’area di Agrigento.

Cosa vedere ad Agrigento: storia e cultura

Agrigento ha molto altro da offrire dal punto di vista turistico. La città ha una storia molto antica che è in grado di emozionare i suoi visitatori. Il centro storico, un vero e proprio labirinto di vicoli e stradine, nasconde antichi monumenti e numerose chiese che raccontano l’antico passato di questa stupenda città. Non perdete l’occasione di visitare il Monastero dello Spirito Santo, dove potrete gustare anche le tipiche torte di mandorle fatte dalle suore.

Agrigento è la città che ha dato i natali a Luigi Pirandello, ed ospita anche la casa natale dello scrittore che nel 1934 vinse il Premio Nobel per la letteratura.

Cosa vedere ad Agrigento: natura

Quando si parla di bellezze naturali la mente va subito alla Scala dei Turchi, un vero e proprio monumento naturale che troverete anche su molte cartoline e sulle riviste di viaggi.  La Scala dei Turchi è una scogliera calcarea di colore bianco che nel corso dei secoli è stata scolpita dall’azione del vento e dalle onde del mare, che le hanno dato la forma di una scala.

Per quanto riguarda le spiagge consigliamo di non perdere quella di Capo Rosso, un arenile sabbioso molto bello dal quale ogni sera si può ammirare uno stupendo tramonto sul mare.

Il titolare di un negozio di ortofrutta, Fabio Iacona, ha denunciato per tentata estorsione un imprenditore agrigentino, Alfonso Ciulla, che avrebbe preteso il pagamento di una fattura per una fornitura di merce. Nel 2019, a Naro, Ciulla si sarebbe recato al negozio di Iacona per chiedere di saldare una fattura, di poche centinaia di euro, a fronte di diversi rinvii di pagamento. Dopo il rifiuto di saldare la fattura e un breve diverbio, Iacona ha denunciato Ciulla sostenendo che lui, nel pretendere il pagamento, lo aveva minacciato con una pistola puntata al volto. Ebbene, Alfonso Ciulla, all’esito anche di indagini e perquisizioni da parte delle forze dell’ordine tutte con esito negativo, ha denunciato per calunnia Fabio Iacona avvalendosi dell’assistenza dell’avvocato Angelo Farruggia. Ebbene, a conclusione di altre indagini e del processo, il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Cilauro, ha condannato Fabio Iacona ad 1 anno e 6 mesi di reclusione per calunnia, e al risarcimento del danno a Ciulla, da quantificarsi in sede civile.

Rosa Maria Iraci, attuale questore di Agrigento, a lavoro nella sede della Polizia di Stato in piazza Vittorio Emanuele dal 26 marzo del 2019, è stata nominata Dirigente generale di pubblica sicurezza dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il questore Iraci, originaria di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, è stata collocata in posizione di disponibilità ad assumere sotanzialmente il massimo incarico dirigenziale della Polizia di Stato.

Rosa Maria Iraci è stata la prima donna Questore di Agrigento e nella Città dei Templi ha saputo dare uno straordinario contributo contro la criminalità di ogni genere, ottenendo ottimi successi sia per la sua brillante carriera che per l’intera comunità agrigentina la quale, spera, che il sostituto possa avere lo stesso intuito e la stessa professionalità dimostrata dalla Iraci.

Prima riunione a Palazzo d’Orléans dell’Osservatorio regionale per il trasporto aereo, l’organismo fortemente voluto dal presidente della Regione Renato Schifani per monitorare il traffico aereo da e per la Sicilia e contrastare l’aumento esorbitante delle tariffe, specialmente nei periodi di alta stagione.

Il tavolo riunisce, tra gli altri, i rappresentanti dei sei aerooporti siciliani, dell’Enac, della facoltà di Statistica dell’Università di Palermo e di Confconsumatori, con l’obiettivo di rendere piu funzionali i servizi ai viaggiatori, contrastare il caro tariffe e monitorare il traffico aereo. All’incontro, presieduto dall’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò, hanno partecipato Salvatore Ombra e Giovanni Amico, presidente e rappresentante di Airgest; Natale Chieppa, Francesco Randazzo e Giovanni Scalia, rispettivamente direttore generale, presidente e amministratore delegato di Gesap; Giovanna Candura e Daniele Casale, presidente e responsabile commerciale aviation di Sac; Mariano Rodi, presidente aeroporto di Pantelleria; i docenti di Statistica dell’Università di Palermo Massimo Attanasio e Filippa Bono; Carmelo Calì, rappresentante di Confconsumatori; in collegamento da Roma, Sabrina Paris, direttore dell’ufficio statistiche di Enac.
«Oggi abbiamo posto le basi affinché gli aeroporti siciliani comincino a interagire – ha detto Aricò – costituendo una rete aeroportuale. Vogliamo inaugurare una strategia che aiuti a fare sistema, a migliorare i servizi e porsi nei confronti delle compagnie con una visione unitaria. Abbiamo avuto, inoltre, la possibilità di interloquire con i rappresentanti dei sei aeroporti siciliani, con l’Enac e con chi rappresenta i consumatori per mettere a fuoco in maniera più nitida i contorni della questione del caro-voli. L’Università di Palermo ci aiuterà ad assemblare e a interpretare i dati statistici sui biglietti aerei. Abbiamo l’obbligo di far viaggiare i venti milioni di passeggeri che transitano dai nostri scali a prezzi più ridotti. L’insediamento dell’Osservatorio è un altro passo che il governo fa dopo l’esposto del all’Antitrust e l’arrivo di un terzo vettore che collegherà la Sicilia col continente».

Marco Vullo, Assessore ai servizi sociali del Comune di Agrigento comunica che sull’avviso per l’Assistenza Domiciliare Anziani si è deciso di una proroga dello stesso in scadenza oggi con la riapertura dei termini delle istanze da oggi alle 13.00 fino alle 24.00 del 31 marzo corrente anno, una ulteriore opportunità per i cittadini agrigentini.

Gli anziani possono richiedere il servizio con apposita istanza, da compilare rigorosamente e ci tengo a sottolineare prosegue l’Assessore in ogni sua parte sulla piattaforma digitale servizio sociale digitale presente cliccando sulla home page del Comune nella sezione “Avvisi” al seguente link: htpps://agrigento.serviziosocialedigitale.it allegando certificazione di invalidità, PAI e ISEE in corso di validità.

Adesso nella stessa home page del sito istituzionale del comune di Agrigento il cittadino troverà il nuovo link:

 https://www.comune.agrigento.it/riapertura-termini-assistenza-domiciliare-anziani/.

Sono certo, conclude l’Assessore Vullo che questa opportunità sarà sfruttata appieno dai tanti agrigentini che necessitano assistenza, cura e welfare e siamo venuti incontro alle loro esigenze per il fatto che questo Avviso segue solo l’iter del digitale , sicuramente uno strumento che da qui a breve diventerà assolutamente normale per gli agrigentini.”

La Camera si è espressa a favore del Mille Proroghe contenente anche la possibilità di stabilizzazione dei precari covid, dopo 18 mesi di precariato come requisito minimo, di cui almeno 6 mesi compresi nel periodo tra il 30 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022, e con l’estensione dei termini per l’acquisizione dei requisiti fino al 31 dicembre 2024. E ciò anche per i precari covid amministrativi ma non tecnici. Adesso si attende che il testo sia licenziato definitivamente, ovvero convertito in legge entro il 27 febbraio.

Nel corso del 2015 l’ARNAS Civico di Palermo, allora guidata dal Direttore Generale Giovanni Migliore, nell’ambito dei lavori di completamento dell’edificio noto come Nuovo Oncologico (padiglione destinato ad ospitare in un unico stabile svariati reparti destinati alla cura dei tumori), disponeva lo spostamento del reparto di medicina nucleare all’interno del seminterrato del nuovo edificio.
In particolare, si disponeva lo spostamento di una Gamma Camera, strumento indispensabile per l’attività diagnosi dei tumori nel campo della medicina nucleare,del valore di 352.000.00 euro.
Tuttavia, proprio a seguito del trasferimento della macchina l’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori falliva, con la conseguenza che i lavori non erano più ultimati.
Pertanto la Procura presso la Corte dei conti invitava a dedurre il dott. Migliore, allora direttore Generale, unitamente al direttore sanitario (dott.ssa Rosalia Muré), il direttore amministrativo (dott. Vincenzo Barone), nonché il Dirigente Responsabile del Servizio Tecnico.
Il dott. Migliore, difeso dagli avv.ti Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, rappresentava che il fallimento dell’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori costituiva un evento imprevisto ed imprevedibile, con conseguente insussistenza di qualsiasi responsabilità a suo carico per l’evento occorso.
Anche gli altri invitati a dedurre rappresentavano le proprie considerazioni.
Tuttavia, la Procura non prendeva in considerazione tali difese e notificava un atto di citazione convenendo comunque in giudizio tutti i vertici dell’Azienda.
Si costituiva in giudizio il dott. Migliore, rappresentato dagli avv.ti Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, rappresentando che l’azione erariale era prescritta, e che non poteva essere imputato ai dirigenti un evento imprevedibile come il fallimento della ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori.
Inoltre, gli avv.ti Rubino e Valenza rappresentavano che nel momento in cui si dispose lo spostamento delle attrezzature non vi era alcun elemento dal quale si potesse prevedere il successivo fallimento dell’impresa esecutrice dei lavori, e che se tale spostamento non fosse stato disposto vi sarebbero state comunque delle contestazioni a carico della Dirigenza, che pertanto aveva operato correttamente ed in assenza di alternative.
Si costituivano in giudizio anche i dott.ri Barone e Bono.
In data 19 ottobre 2021 è stata depositata la sentenza di primo grado con cui la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana, ha assolto i dirigenti da ogni addebito, confermando che la mancata esecuzione dei lavori non è imputabile ai convenuti in quanto è dovuta al fallimento dell’impresa appaltatrice, che costituiva un evento imprevisto ed imprevedibile.
Inoltre, il Giudice contabile ha chiarito che nel momento in cui fu adottata la decisione di disporre il trasferimento delle attrezzature i dirigenti non avevano alcuna alternativa, in quanto si trattava di un atto dovuto ai fini del sollecito completamento dei lavori.
Avverso la sentenza appena ricordata la Procura Regionale interponeva appello.
Ancora una volta il dott. Giovanni Migliore si costituiva in giudizio, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, eccependo l’inammissibilità dell’appello in quanto generico, e ribadendo che lo spostamento della gamma camera era stato disposto in maniera del tutto regolare.
Con sentenza depositata in data 23.02.2023, la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale d’appello per la Regione siciliana, ha respinto l’appello proposto dalla Procura, confermando in pieno la statuizione di primo grado.
In particolare, il Giudice d’appello ha confermato che lo spostamento della gamma camera doveva avvenire poco prima della ultimazione dei lavori, e non a lavori ultimati, e che il fallimento della ditta esecutrice dei lavori costituisce un evento imprevisto ed imprevedibile che esonera il dott. Migliore da qualsiasi responsabilità.
Per l’effetto il Giudice d’appello ha confermato l’assoluzione dell’ex Direttore Generale, del Direttore Amministrativo, del Direttore Sanitario e del dirigente tecnico.
Pertanto, l’azione è stata dichiarata infondata e l’ARNAS Civico è stata condannata a rifondere ai convenuti le spese legali relative al giudizio.

La Guardia di Finanza ha intercettato e bloccato un peschereccio tunisino diretto verso Lampedusa con a rimorchio una barca di ferro senza motore con a bordo 11 migranti, tra tunisini e algerini, tra cui anche donne e bambini. I 5 componenti dell’equipaggio del peschereccio, ritenuto “nave madre”, sono stati arrestati. L’inchiesta è adesso coordinata dal procuratore capo reggente di Agrigento, Salvatore Vella. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di via Mazzini ha già convalidato gli arresti disponendo la custodia cautelare in carcere al “Pasquale Di Lorenzo”.

SUPERBONUS: GRANDE PARTECIPAZIONE DELLE CATEGORIA “Non tradiremo mai le categorie che meritano rispetto dalle istituzioni, le scelte fatte dal Governo ci hanno portato a riunire con il Presidente Conte le associazioni, operatori e sindacati de settore, che si sono sentite tradite e ignorate del Governo Meloni. Un inganno quello di Giorgia Meloni, la quale aveva promesso l’impegno di mantenere il superbonus, voltando poi le spalle dal giorno dopo le elezioni regionali. La difesa della Meloni è stata inutile, con una chiara manipolazione dei numeri non veritieri, non raccontando i benefici economici su queste importanti misure .

NOI ABBIAMO PROPOSTO DA SEMPRE LA COMPENSAZIONE CON F24 peccato che la maggioranza non ha preso in considerazione questa proposta.

La Commissione BILANCIO E FINANZE sono state maggiormente coinvolte, io sono stata in prima fila per questo tema, portando come portavoce del M5S attente misure di salvaguardia e difesa del superbonus, non arretreremo di un passo su questo tema così importante per il Paese .