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I Carabinieri della Stazione di Porto Empedocle, nel corso dei controlli ordinari nello scalo portuale, hanno ispezionato un furgone commerciale appena imbarcato sulla motonave Sansovino diretta a Lampedusa. All’interno del veicolo sono stati rinvenuti oltre 200 chili di fuochi pirotecnici e materiale esplosivo di varia tipologia, custoditi all’interno di 11 scatoli di cartone, nascosti sotto del materiale ferroso tra cui diversi mortai in acciaio utilizzati per il lancio di fuochi.

Durante il controllo è stato accertato che il materiale esplosivo, altamente infiammabile, è stato trasportato in condizioni di rischio, a temperatura non consona, all’interno di un veicolo non idoneo, privo di sistemi antincendio e sotto il peso e la compressione di altro materiale pesante. Il trasporto dei fuochi in tale condizione rappresenta un grave pericolo per l’incolumità e la sicurezza della navigazione. Il conducente del veicolo, un catanese di 22 anni dipendente di una impresa di produzione e fabbricazione di fuochi pirotecnici di Catania, è stato denunciato a piede libero per diverse ipotesi di reato relative alla sicurezza dei trasporti e della navigazione, tra cui attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, trasporto non autorizzato di materiale esplosivo, nonché varie violazioni del codice di navigazione.

Il tutto, compreso il furgone, è stato sequestrato e reso a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento per l’esatta classificazione che sarà curata dal Nucleo Artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo.

Una donna di 76 anni, V S, sono le iniziali del nome, è morta annegata a Pantelleria, in località Bue Marino. L’anziana, originaria dell’isola ma non residente a Pantelleria, è stata in spiaggia, accompagnata dal figlio. Poi è stata trovata priva di sensi in acqua. Sono intervenuti i soccorsi ma inutile si è rivelato ogni tentativo di rianimazione. E la terza vittima, in due giorni, in luoghi di vacanze in provincia di Trapani. Ieri un uomo ha subito un malore ed è morto in spiaggia a Campobello di Mazara, e un altro anziano, invece, è morto a Lido Valderice.

L’ex provveditorato, adesso si chiama Ufficio Scolastico Territoriale, è stato preso di mira da malviventi i quali la scorsa notte sono riusciti ad entrare all’interno degli uffici dopo aver forzato una finestra del seminterrato.

Sembra che l’obiettivo principale dei malviventi fossero una serie di pc contenenti anche dati sensibili. Ed in effetti li hanno rubati e portati via senza che nessuno si accorgesse di nulla.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che adesso hanno avviato le indagini.

 

A Messina è accaduto che un uomo ha adescato le sue vittime su internet, vendendo prestazioni sessuali con una fantomatica escort, tale Roberta, indicando, per gli appuntamenti con lei, i domicili di ignare donne alle quali successivamente si sono presentati i clienti desiderosi di un rapporto carnale. Lee stesse donne si sono rivolte alla Polizia. Sono state avviate le indagini tramite cui è stato scoperto il truffatore, un uomo di 42 anni originario di Siracusa, già conosciuto alle forze dell’ordine per i reati di truffa e stalking. E’ stato arrestato ai domiciliari.

Il veliero Perini “Malizia”, che appartenne a Ranieri di Monaco, è finito sulla scogliera di Scari a Stromboli. Lanciato l’Sos si è attivata la guardia costiera che ha inviato una motovedetta. L’operazione è stata coordinata dal tenente di vascello di Lipari Donato Scolozzi.

Il veliero è lungo  21 metri ed è stato noleggiato a Trapani. Era in navigazione per un tour nelle isole Eolie, con tre uomini d’equipaggio e cinque turisti quando, al largo di Stromboli, ha subito un guasto ai comandi. L’imbarcazione è finito, rischiando il naufragio, a sud del porticciolo di Scari. Con la scialuppa di salvataggio, i cinque turisti che sono rimasti illesi, come gli uomini dell’equipaggio, sono stati trasportati al porto di Scari. A bordo del veliero è rimasto il comandante con un marinaio.

Avviata l’operazione di recupero del Perini che dovrebbe concludersi tra oggi e domani.

Gli eventi succedutisi nel 2021 hanno accumulato notevoli quantità di materiale piroclastico e strati di lava sul cono del Cratere di Sud-Est – il più giovane e più attivo dei quattro crateri sommitali dell’Etna -, portando ad una cospicua trasformazione della sagoma del vulcano.

Grazie all’analisi e all’elaborazione delle immagini satellitari, il Cratere di Sud-Est è ormai di gran lunga più alto del “fratello maggiore”, il Cratere di Nord-Est, da 40 anni la vetta indiscussa dell’Etna.

Questo dato storico, che ha un’incertezza di 3 metri, è stato ottenuto tramite l’elaborazione di due triplette di immagini del satellite Pléiades acquisite il 13 e il 25  luglio 2021, nell’ambito della partnership internazionale Geohazard Supersites and Natural Laboratories (http://geo-gsnl.org/), permettendo di aggiornare il modello digitale della superficie dell’Etna I due gruppi di immagini satellitari acquisiti (DSM – Digital Surface Model), prodotti alla risoluzione spaziale di 1 metro, sono stati allineati tra loro e rispetto ad un DSM del 2015 preso come modello di riferimento .

Gli scienziati, inoltre, hanno dovuto superare alcuni problemi per la corretta ricostruzione topografica. Infatti, per eliminare l’effetto della nuvolosità, così come il pennacchio di gas emesso dai crateri sommitali, il DSM derivato dall’acquisizione del 25 luglio è stato integrato con il DSM derivato dall’acquisizione del 13 luglio per la porzione sud-orientale coperta dal gas in area sommitale.

Dal modello digitale ottenuto del terreno emerge, in via preliminare, che il punto più alto del vulcano si trova ora sull’orlo settentrionale del Cratere di Sud-Est a quota 3357 (± 3 m). Questo nuovo dato altimetrico è pubblicato sul Bollettino settimanale sul monitoraggio vulcanico, geochimico e sismico del vulcano Etna del 10 agosto 2021 (https://www.ct.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-sorveglianza/prodotti-del-monitoraggio/bollettini-settimanali-multidisciplinari)

La vetta dell’Etna, dal 1980, è sempre stata considerata il Cratere di Nord-Est che con i parossismi del settembre 1980 e febbraio 1981 raggiunse l’altezza massima di 3350 m. Tale altezza, diminuita nel corso degli anni a causa dei crolli dei suoi orli, nell’estate del 2018 si è assestata a 3326 metri. Questo primato, però, è stato ora superato dal cono del Cratere di Sud-Est e, oggi, l’Etna ha una nuova vetta.

“Apprendiamo con soddisfazione che sono stati avviati i processi di accreditamento della seconda trance del bonus covid; in questi ultimi mesi abbiamo favorito processi di dialogo che hanno accompagnato le recenti vertenze volte alla tutela dei diritti dei lavoratori ed al riconoscimento dei sacrifici e delle energie profuse dai lavoratori seus nella lotta al covid 19”.

Ad intervenire, con una nota, sono il segretario generale Salvatore Parello e il responsabile della Cisl Fp Seus 118 Massimiliano Mangiafridda.

“I prossimi mesi ci vedranno impegnati su diversi fronti con l’obiettivo di assicurare un futuro più sereno, maggiori tutele, ambienti di lavoro più sicuri, il rispetto delle norme contrattuali a tutti i lavoratori della Seus. Continueremo così come abbiamo fatto con un’azione sindacale non urlata ma efficace, non populista ma per i lavoratori , certi che ove ne sussistano le condizioni, opportune e costruttive interlocuzioni risultano sempre uno strumento valido ed efficace”.

“In tutto il mondo si ritorna a parlare dell’Italia, grazie alla vittoria degli Europei dopo più di cinquantanni, grazie al record italiano delle medaglie alle olimpiadi, grazie alla prima finale di un tennista italiano a Wimbledon, grazie alla vittoria dei Maneskin all’Eurovision, grazie al forte ruolo di Draghi, alla crescita del PIL, alle potenziali riforme che si potranno finalmente realizzare e ad un governo serio e politicamente molto forte. 

Siamo davanti alla stagione dei grandi successi Italiani! 

Ma quella che ci troviamo davanti è un’Italia diversa, profondamente multirazziale, mai omofoba e sempre inclusiva. È l’italia del sacrificio e del riscatto. Sono loro i nostri migliori italiani. Sono loro la nostra più bella Italia, sono loro l’italia migliore, l’Italia che non si arrende e che vince sempre.

Ma quanto sono tristi quelli che guardano soltanto le provenienze geografiche, quanto sono brutti quelli che guardano solamente il colore della pelle? Quanto sono tristi quelli che guardano soltanto l’orientamento sessuale? Ma quanto sono brutte le ideologie del novecento e coloro che ci vanno dietro, quelli che stanno sempre a cercare il marcio, perché figli della cultura del sospetto?

Questa italia post-covid è un’italia colorata, bella, variegata. È l’Italia della bellezza, che desidera affrancarsi da quelle poche brutture dure a morire.

La bellezza è Fausto Desalu che racconta della madre, delle difficoltà economiche e delle rinunce di ogni giorno, senza alcun imbarazzo. La bellezza è Filippo Tortu, emozionato e impaziente di cantare l’inno nazionale, è il ragazzo di colore che urla a chiare lettere “fratelli d’Italia, l’Italia Chiamò!”, è la giovane donna che piange davanti al tricolore, tutti fieri e consapevoli dell’importante ruolo chiamati a svolgere. 

Queste è l’italia che i giovani hanno già nel cuore, è questa l’Italia che vogliamo, la storia di un paese ancora capace di offrire a tutti un’opportunità di riscatto. L’Italia è la quarta potenza nello sport tra le grandi, ma lo sia anche altrove, la politica batta un colpo e lanci una seria prospettiva di rilancio per l’intero paese!”

Così Giorgio Bongiorno, coordinatore di Italia Viva Agrigento e portavoce di Italia Viva Agrigento Sturzo 

La notte dell’08 agosto, i Militari del NORM della Compagnia Carabinieri di Cammarata (AG), nello svolgimento di servizio preventivo, volto alla tutela delle aree rurali e boschive nella zona della “montagna”, nonché repressione del fenomeno degli incendi estivi, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un soggetto 70enne, residente del cammaratese, per aver appiccato un incendio nelle campagne antistanti quel Comune.

In particolare: a seguito di segnalazione di un privato cittadino, che aveva notato l’anziano con atteggiamento sospetto, è immediatamente intervenuta una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri, che ha sorpreso l’uomo negli attimi successivi al divampare delle fiamme, le quali a causa del forte caldo e del vento hanno velocemente iniziato a divorare l’area circostante, in direzione di un’adiacente area boschiva e del centro abitato.

Il successivo e pronto intervento delle squadre anti-incendio della Protezione Civile e del Corpo Forestale Regionale, coadiuvate dai militari intervenuti in supporto, hanno permesso di tagliare l’avanzata del fuoco in direzione dei due punti critici, scongiurando ulteriori e ben più gravi conseguenze per l’area boschiva e per la fauna che la abita, nonché per le numerose abitazioni e famiglie che, a ridosso di quel versante di montagna, avrebbero potuto rischiare di dover abbandonare le proprie abitazioni per scampare alla furia dell’incendio.

L’uomo, che non ha saputo fornire una motivazione al suo gesto, per cui sono ancora in corso accertamenti, all’esito di perquisizione personale è stato trovato anche in possesso di un coltello, è stato posto agli arresti domiciliari e rischia la pena della reclusione fino a dieci anni.