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L’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, rivolge apprezzamento verso gli operai forestali Giuseppe Guarisco e Giovanni Calà, che tra i boschi di Burgio hanno rinvenuto una splendida e rara aquila reale ferita, e, sottraendola a morte certa, l’hanno affidata ad un centro specializzato. Dopo mesi di degenza e cure, l’aquila reale è stata nuovamente liberata all’interno dello stesso territorio. Ecco il video registrato da Antonio Vanadia… VIDEO

Gaetano Lo Verso di 32 anni è morto la notte scorsa in un incidente avvenuto la notte scorsa a Palermo. L’uomo era alla guida di uno scooter Yahama TMax che, per cause in corso di accertamento, in via Oreto, si è scontrato con una Fiat 500.

Nell’impatto sono rimasti feriti il passeggero dello scooter, un ventenne, e l’automobilista. Il 32enne è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato all’ospedale Civico, dove sono poi arrivati suoi familiari che hanno ricevuto la notizia della morte del giovane. Il passeggero dello scooter è stato trasportato al Buccheri La Ferla dove è ricoverato e considerato non in pericolo di vita. L’automobilista è ricoverato all’ospedale Civico. Le sue condizioni non sono gravi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli agenti della sezione infortunistica per le indagini. I mezzi sono stati sequestrati.

Il consigliere comunale del movimento “Onda” di Agrigento, Pasquale Spataro, proporrà con un ordine del giorno un dibattito in Aula sull’attuale quadro politico al Comune di Agrigento, e afferma: “Alla luce del duro scontro che si sta consumando all’interno della maggioranza tra il sindaco Miccichè, sostenuto dalla giunta, è gli alleati di Forza Italia, proporrò un ordine del giorno urgente per provare a fare chiarezza rispetto a quanto accaduto nella coalizione che governa la città. Un fatto grave, con accuse reciproche, per il quale i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, saranno chiamati ad esprimersi, ad assumere una posizione netta in riferimento alla querelle politica in atto, che rischia di determinare immobilismo e tensioni dentro le Istituzioni locali. Che Civiltà debba lasciare la poltrona non vi è alcun dubbio, ma questa francamente non è una novità. Io è da sette mesi che chiedo le dimissioni del presidente del Consiglio. I miei interventi in Aula ne sono testimonianza. Così come è altrettanto evidente che il sindaco e la sua maggioranza, che lo hanno scelto, devono confessare di avere preso una cantonata enorme con un evidente danno per l’immagine istituzionale, ma anche per la scarsa sensibilità mostrata nei confronti di 25 consiglieri comunali. Purtroppo la politica per taluni continua ad essere una sorta di giocattolo, piuttosto che uno strumento serio e democratico al servizio della comunità. Lo certifica anche la scelta del sindaco di congelare le dimissioni dell’assessore Scinta che è espressione di Forza Italia. Questo non è un gioco, ciascuno si assuma le responsabilità politiche e amministrative di ciò che si annuncia e si dichiara. E lo si faccia anche attraverso un atto di dignità che sono le dimissioni. Il sindaco per giochi di potere regionale ha dovuto cedere il passo nel ballottaggio a dei partiti con il solo obiettivo di fare mucchio contro l’altro candidato. Ma, finita la campagna elettorale, ora è tempo di scelte libere, limpide, lineari e di coerenza. Miccichè scelga al di là dei partiti politici, si circondi di uomini e donne che possano offrire il proprio contributo alla città. Azzeri la giunta e faccia ripartire una nuova stagione senza personaggi che nulla hanno a che vedere con una buona amministrazione. Solo così potrà riscattare scelte totalmente sbagliate fatte in occasione del ballottaggio, i cui risultati purtroppo oggi sono sotto gli occhi di tutti. Altrimenti, se non ha coraggio e non mostra uno scatto di orgoglio per il bene della città, si dimetta lui, chieda scusa agli agrigentini e chiuda qui questa breve e amara parentesi amministrativa”.

I Carabinieri della Tenenza di Ribera hanno denunciato per maltrattamenti in famiglia alla Procura di Sciacca un autista di 30 anni che avrebbe tentato di aggredire la moglie con una cintura di cuoio. I figli di 8 e 4 anni si sono frapposti tra i genitori in soccorso della madre. Lei, casalinga, ha sporto denuncia ai Carabinieri riferendo che tali episodi, di violenza e minacce, si protraggono dal 2012. Lui è stato allontanato precauzionalmente dalla casa familiare.

I Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Agrigento due uomini di Canicattì, di 34 e 37 anni, ritenuti responsabili di due rapine in abitazione. Lo scorso 14 giugno i due canicattinesi sarebbero entrati furtivamente nell’abitazione di una casalinga di 40 anni e, con minacce e violenza, avrebbero rubato un telefono cellulare e circa 200 euro in contanti. Subito dopo, i due avrebbero raggiunto la casa di un operaio di 28 anni, minacciato di morte e costretto a consegnare l’hard disk del sistema di video-sorveglianza della sua abitazione contenente, così hanno ritenuto, le immagini relative alla precedente rapina.

L’Ing. Alberto Pulizzi, originario di Cianciana, con ricorso proposto innanzi al Tribunale del Lavoro di Palermo contestava il conferimento da parte della Presidenza della Regione Siciliana dell’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento regionale tecnico dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilita’, in favore dapprima ad interim al dott. Fulvio Bellomo ed in seguito all’ing. Vincenzo Palizzolo, dirigenti entrambi appartenenti alla terza fascia del ruolo della dirigenza regionale.

Il ricorrente , difeso dagli Avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino, contestava l’incarico in questione rappresentando di essere uno dei pochissimi dirigenti di seconda fascia in organico presso l’amministrazione regionale, e rilevando come i suddetti atti di conferimento dell’incarico non fossero stati preceduti dal prescritto avviso informativo nei confronti dei soggetti (come il ricorrente) interni all’amministrazione legittimati ed interessati a ricoprire il suddetto incarico, e non recasse in se alcuna motivazione specifica in ordine alle ragioni per cui l’amministrazione avesse inteso assegnare l’incarico in questione ai citati dirigenti di terza fascia, ignorando le professionalità di qualifica superiore (quali ad esempio il ricorrente, dirigente di seconda fascia) presenti proprio all’interno dell’amministrazione regionale.

Ed ancora, gli Avv. Rubino e Marino rilevavano l’illegittimità degli incarichi considerato che a mezzo degli stessi veniva conferita una posizione apicale di dirigenza generale a soggetti con qualifica di dirigenti di terza fascia, quando, di contro, secondo la normativa e la consolidata giurisprudenza in materia, l’incarico in questione poteva essere conferito solo in favore dei dirigenti di prima e seconda fascia.

La Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato delle Infrastrutture e Mobilità si costituivano in giudizio con il patrocinio dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo.

Il Tribunale adito, condividendo le deduzioni degli Avv.ti Rubino e Marino accoglieva il ricorso affermando che sulla scorta di una interpretazione logico-sistematica l’art. 11 co. 5 della l.r. 20/03 impedisce di attribuire l’incarico di dirigente generale ai dirigenti di terza fascia.

Inoltre a mezzo della prefata sentenza l’amministrazione regionale veniva condannata a ripetere la procedura di nomina in commento.

Frattanto, tenuto anche conto del contenuto della suddetta pronuncia l’amministrazione regionale conferiva all’Ing. Pulizzi l’incarico di Dirigente generale del Dipartimento della Pesca mediterranea dell’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

La sentenza veniva comunque appellata dall’amministrazione regionale innanzi alla Corte d’appello di Palermo- Sezione Lavoro.

l’Ing. Pulizzi si costituiva nel predetto giudizio di appello, sempre con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino, chiedendo il rigetto del gravame proposto dall’amministrazione regionale.

All’esito del giudizio la Corte d’Appello di Palermo – sezione lavoro-, condividendo le deduzioni degli avv.ti Rubino e Marino ha rigettato l’appello proposto dall’amministrazione regionale, condannando la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato delle Infrastrutture e Mobilità anche al pagamento delle spese di lite quantificate in euro 3.300 oltre oneri.

La superiore pronuncia ha dunque confermato come gli incarichi dirigenziali generali debbano essere conferiti ai dirigenti delle prime due fasce dirigenziali del ruolo unico della dirigenza della Regione siciliana con ciò confermando di fatto l’incarico dell’Ing. Pulizzi quale Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca mediterranea.

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, distaccamento di Agrigento, hanno riscontrato l’illecita percezione del reddito di cittadinanza da parte di madre e figlia. Le donne, rispettivamente di 47 e 28 anni, residenti a Raffadali, sono state sorprese all’interno di un autolavaggio del posto intente a svolgere attività lavorativa in nero, nonostante la madre beneficiasse del reddito di cittadinanza. La somma illecitamente percepita è stata quantificata in circa 5mila euro ed è riferita al periodo compreso tra novembre 2020 e maggio 2021. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, oltre a denunciare a piede libero le due donne alla Procura di Agrigento, hanno informato anche l’Inps per il recupero della somma ingiustamente percepita e per la relativa sospensione del beneficio. Inoltre, in un cantiere edile di Siculiana è stata accertata la presenza di un giovane operaio italiano a lavoro in nero. Il controllo si è concluso con la sospensione temporanea dell’attività imprenditoriale e con la contestazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 5mila euro.

Ad ufficializzarne la costituzione il consigliere comunale realmontino di Fratelli d’Italia, Alessandro Pietro Mallia, ed il commissario provinciale del partito, Calogero Pisano.
Il Consiglio direttivo del neonato Circolo, nominato all’unanimità da un’entusiasta e partecipata assemblea riunitasi nei primi giorni del corrente mese, sarà composto dal Presidente Emanuele Alonci, dal Tesoriere Calogero Giardina e dallo stesso consigliere comunale Mallia che assumerà la carica di Segretario.
Prosegue la crescita nel territorio di Fratelli d’Italia – commenta Calogero Pisano – oggi mettiamo radici ancora più profonde a Realmonte, dove già siamo presenti con il nostro consigliere comunale, Alessandro Pietro Mallia, che ringrazio per l’impegno profuso e per il grande lavoro svolto per il nostro partito. Un caloroso saluto ed un sentito augurio di buon lavoro al Presidente del Circolo territoriale, Emanuele Alonci, ed a tutti i membri del Circolo”.
Esprime soddisfazione il consigliere comunale Alessandro Pietro Mallia che afferma: “Sono immensamente felice e fiero di far parte in prima persona di quello che è stato creato oggi. È proprio vero, la vita è piena di avventure formidabili.
Che sia davvero l’inizio di un’avventura positiva per tutti noi, che possa portare benessere al nostro paese e, soprattutto, ai nostri compaesani.
Forza Realmonte e grazie a Fratelli d’Italia per darci l’opportunità di poter realizzare qualcosa di bello”.

In occasione delle dichiarazioni rese sotto forma di interrogatorio innanzi alla Corte d’Appello di Caltanissetta, l’ex presidente di ConfIndustria Sicilia, Antonello Montante, citando l’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, che è parte offesa e civile nel processo, tra l’altro ha affermato: “Alfonso Cicero sa di mentire, una cosa è dire ‘non ricordo’ e un’altra è mentire. Giusto o sbagliato, mi assumo la responsabilità di avere nominato Cicero all’Irsap. Lui mi faceva tenerezza. Era come se l’Irsap appartenesse a lui, come un asset familiare a lui lasciato. Non capiva che era un incarico fiduciario, politico”. Immediata è stata la replica di Alfonso Cicero, che controbatte: “Sono soltanto sporche offese, palesi calunnie e vergognose diffamazioni quelle proferite, senza alcun ritegno e pudore, dall’imputato Antonio Calogero Montante, già condannato in primo grado a 14 anni di reclusione, contro la mia persona. L’imputato Montante risponderà davanti ai Tribunali di queste ulteriori offese, calunnie e diffamazioni. Ho già dato mandato all’avvocato Annalisa Petitto, mio difensore di fiducia, per procedere davanti l’Autorità giudiziaria. Questo soggetto non merita altro”.