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Un’automobile, a causa dell’ictus del conducente, ha travolto una giovane mamma e il figlio di pochi mesi che si trovava nel passeggino causandone la morte immediata. L’auto ha continuato la sua folle corsa finendo contro un muro e investendo 5 passanti che sfortunatamente si trovavano lungo la traiettoria del mezzo. Oltre al decesso del piccolo, il conteggio delle vittime fa registrare un morto e 4 persone con gravi fratture e ferite, ricoverate nel vicino ospedale. Anche il conducente dell’auto è in coma nel reparto di terapia intensiva del nosocomio. Il grave incidente è avvenuto davanti l’ingresso principale della Casa per ferie del CEFPAS.

Per fortuna però l’intera scena faceva parte di uno scenario di simulazione ad alta fedeltà che si è svolto il 2 settembre al CEMEDIS, il Centro di simulazione del CEFPAS, nell’ambito del modulo sulle maxiemergenze del Corso teorico-pratico triennale in Medicina di Emergenza Urgenza 2020/2022.

La CNA Provinciale di Agrigento celebra domani l’assemblea elettiva quadriennale per il rinnovo degli organismi. L’appuntamento, con artigiani e imprenditori del territorio, è al Dioscuri Bay Palace di San Leone. L’inizio dei lavori è fissato per le ore 10. Per l’occasione arriverà ad Agrigento il Segretario Generale della CNA, Sergio Silvestrini. Previsti gli interventi istituzionali di parlamentari agrigentini all’Ars, alla Camera e a Bruxelles,  oltre al contributo del prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa. Al centro del dibattito “la necessità – fanno sapere i vertici provinciali della Confederazione – di spingere le Istituzioni locali ad attivare una cabina di regia che, nell’ottica di un rapporto sinergico tra pubblico e privato, sappia pianificare una seria e concreta strategia per lo sviluppo del territorio agrigentino. E riflettori accesi sulle possibili opportunità per il territorio agrigentino legate al Pnrr”. Nel corso della mattinata diversi momenti artistici, con le performance del tenore Andrea Donzella, del maestro Ugo Adamo e l’esibizione dell’inno alla gioia attraverso il suono delle campane, realizzate dalla Fonderia Virgadamo di Luigi Mulè Cascio. La cerimonia sarà scandita anche dalla consegna di riconoscimenti e attestati ai presidenti uscenti e neo eletti delle sedi cittadine, ai presidenti dei mestieri e raggruppamenti di interesse e dei pensionati e al personale della struttura amministrativa. Chiusura “dolce” dell’assemblea: una torta speciale per festeggiare i 50 anni della CNA Agrigentina e i 75 anni della Fondazione della Confederazione. Nel primo pomeriggio la seduta privata per gli adempimenti statutari.

La situazione della strada statale SS 640 è destinata a degenerare drasticamente nei prossimi mesi al peggiorare delle condizioni meteorologiche. Il presidente della Regione Nello Musumeci deve sapere. Oltre ad essere incompleta l’Agrigento – Caltanissetta è priva di interventi di ordinaria manutenzione. Una strada nuova che sembra già vecchia di 50anni. Basta guardare il colore dell’asfalto, gli avvallamenti, l’incuria, la totale assenza di controlli per comprendere che si tratta dell’ennesima opera pubblica lasciata all’abbandono.

Pavimentazione stradale ingrigita dall’usura, arbusti che invadono la carreggiata in entrambi i sensi di marcia, restringimenti di corsie dovute a chiusure di interi tratti, piazzole colme di rifiuti, sono solo alcune delle cose che saltano all’occhio.

Eppure il tema della manutenzione stradale e dei ponti è sempre di grande attualità. Nella sola città di Agrigento abbiamo assistito alla chiusura del Viadotto Akragas per questo motivo. Usurato dall’assenza di manutenzione, chiuso per diversi anni e adesso interessato da costosissimi lavori di ristrutturazione.

Cosa si aspetta per rimuovere la vegetazione dalla SS 640? In alcuni tratti ci sono cespugli e arbusti che invadono la carreggiata. Rischi per gli automobilisti, ma anche sensazione di abbandono.

Chi deve curare la strada degli scrittori? A prescindere dalla competenze, il governo della regione qualora non di propria pertinenza dovrebbe chiedere all’Anas con forza quanto dovuto. Già è grave che i cantieri siano ancora fermi almeno nel frattempo occorre garantire che i tratti esistenti siano manutentati e sicuri per gli automobilisti.

Non basta che la nostra provincia sia l’unica senza un centimetro di autostrada, totalmente esclusa dalla ripartizione dei fondi del PNRR, rimanendo inascoltato il mio grido di mesi e mesi fa con un governo regionale sordo alle richieste provenienti dalla provincia di Agrigento.

Il Governo regionale è a conoscenza che le strade siciliane sono poco sicure per mancanza di manutenzione. I tantissimi incidenti che riempiono le pagine delle cronache dei giornali testimoniano che il tema sicurezza è ancora trattato con approssimazione. Tutto questo mentre le nostre strade sono percorse da migliaia di turisti, ai quali, considerata l’assenza di collegamenti adeguati su ferrovia, non resta che noleggiare un’auto e sfidare la sorte. Un recente sondaggio condotto per verificare la sensibilità degli italiani sul tema della sicurezza stradale ha evidenziato la generale preoccupazione dell’opinione pubblica circa lo stato di degrado cui versano le nostre strade. Per gli agrigentini le strade sono sempre più a rischio incidente, soprattutto dovuti ai manti dissestati, causa la mancanza di manutenzione. Il giudizio complessivo è allarmante e chiama in causa le Istituzioni che ancora non hanno messo in atto i necessari provvedimenti.

Tampone salivari ad inizio anno scolastico per tutti gli studenti, monitoraggio bisettimanale a campione nelle classi, monitoraggio settimanale e attivazione della didattica “a bolla” in caso di fragilità certificata nei nuclei familiari (che quindi non possono provvedere al vaccino): sono queste le richieste che Conf.A.S.I. Nazionale – Comparto Scuola ha inoltrato al Governo in vista del rientro a scuola.

La missiva – a firma della Coordinatrice Conf.A.S.I. Nazionale – Comparto Scuola Adele Sammarro, del Vice Coordinatore Davide Lercara e della Responsabile Nazionale Docenti di Sostegno Ida Vasta – è stata inoltrata il 31 agosto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Istruzione e della Salute e ai Comitati Unici di Garanzia.

«Ad oggi la percentuale di vaccinazioni tra il personale scolastico, docente e non, si attesta al 90,40%, mentre quella delle fasce d’età genitoriale 20-29, 30-39 e 40-49 si attestano rispettivamente al 57,2%, 56,8% e 63,9% (secondo i dati forniti dal Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19 al 29 Agosto 2021); pertanto i maggiori vettori di contagio restano gli studenti under 12, per cui non è prevista la vaccinazione, e molti dei quali risultano nella maggior parte dei casi asintomatici o paucisintomatici. Queste le premesse alla base delle richieste presentate al Governo, frutto anche dell’ampia fase interlocutoria con le parti interessate che Conf.A.S.I. ha portato avanti nelle scorse settimane».

Sono 62 i nuovi casi di coronavirus accertati in provincia di Agrigento nella giornata dell’1 settembre. Il dato è stato diffuso dall’Asp. Aumentano ancora le vittime con altri quattro decessi nell’agrigentino: a Licata, Sambuca di Sicilia, Sciacca  e Siculiana. Gli agrigentini deceduti per covid dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono 317. Aumentano anche i ricoveri con altri 4 accessi in ospedale. I tamponi eseguiti sono stati 446. I guariti sono 126.

53 le persone ricoverate nelle strutture ospedaliere: 25 si trovano all’ospedale di Agrigento mentre 20 in quello di Ribera. Altri 8 si trovano ricoverati fuori provincia. Al momento non ci sono più persone in terapia intensiva.

Questa la situazione nei Comuni agrigentini: Agrigento 143 (1 migranti), Alessandria della Rocca 1; Aragona 12; Bivona 3; Burgio 1; Calamonaci 2; Caltabellotta 6; Camastra 1; Cammarata 8; Campobello di Licata 40; Canicattì 224; Casteltermini 15 (10 migranti); Castrofilippo 17; Cattolica Eraclea 2; Cianciana 2; Comitini 0; Favara 245; Grotte 5; Joppolo Giancaxio 1; Licata 200; Lucca Sicula 0; Menfi 45; Montallegro 4; Montevago 2; Naro 21; Palma di Montechiaro 64; Porto Empedocle 48; Racalmuto 21; Raffadali 41; Ravanusa 40; Realmonte 31;Ribera 93; Sambuca di Sicilia 6; San Biagio Platani 8; San Giovanni Gemini 18; Sant’Angelo Muxaro 0; Santa Elisabetta 11; Santa Margherita di Belìce 16; Santo Stefano Quisquina 3; Sciacca 39; Siculiana 64 (43 migranti a Villa Sikania); Villafranca Sicula 3; Navi accoglienza 167.

“Soltanto chi nutre disinteresse e disprezzo per i siciliani può immaginare di paralizzare l’uscita autostradale di Palermo con lavori che andrebbero programmati in altro periodo ed eseguiti nelle ore notturne. Disinteresse e disprezzo anche per l’economia di molti Comuni che di fatto vengono tagliati fuori dal collegamento con il capoluogo”, lo afferma in una nota Attiva Sicilia.

“Del resto è la storia di sempre di questa autostrada che conta ancora oggi interruzioni e restringimenti a decine in entrambe le direzioni. E si ignora volutamente che si tratta dell’arteria di collegamento più importante dell’isola, sia per il traffico di passeggeri che di merci”.

“Da giorni Palermo è paralizzata già all’altezza del ponte S. Erasmo con evidenti riflessi negativi su tutta la circonvallazione e sul percorso alternativo di via Messina Marine”.

“Di fronte a questo ennesimo sfregio non possiamo che chiedere le dimissioni immediate dei vertici siciliani dell’Anas e un intervento della Regione affinché imponga un calendario e una modalità di lavoro che garantisca una percorrenza normale e sicura lungo tutta l’autostrada Palermo-Catania”.

A Canicattì, in contrada Calici, i carabinieri della stazione di Canicattì hanno sequestrato tutta l’area all’interno della quale vi era una vera e propria discarica a cielo aperto contenente rifiuti sanitari pericolosi e persino di rifiuti riconducibili a persone infette dal Covid 19.

I carabinieri hanno sequestrato parecchie scatole contenenti rifiuti sanitari di ogni genere molto pericolosi e a grave rischio infettivo. I militari dell’Arma hanno messo dapprima in sicurezza tutta l’area e dopo avere contattato l’Asp di Agrigento per lo smaltimento dei rifiuti che è stato affidato ad una ditta specializzata.

Adesso la Procura della Repubblica ha sul proprio tavolo l’informativa passata dai carabinieri che hanno già avviato le indagini per cercare di risalire agli autori di questo gravissimo atto.

 

 

 

Saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 16 nella chiesa di San Michele i funerali di Giuseppe Sabella, comandante della stazione dei carabinieri di Calamonaci, morto ieri mattina a causa di un malore che lo ha colpito mentre si trovava a lavoro, presso la stazione di Calamonaci, della quale era comandante.

Sabella viveva a Sciacca con la moglie e due figli e la sua improvvisa morte ha commosso tutti, a cominciare dal quartiere dove è nato e cresciuto e dove era ben voluto da tutti. Il militare è sempre stato molto attivo anche nella locale comunità religiosa e nelle varie attività del quartiere. Prima di affrontare la carriera nell’Arma dei Carabinieri Sabella aveva collaborato con l’emittente televisiva Tele Radio Sciacca ed anche in quegli anni giovanili era apprezzato per il suo dinamismo e le capacità organizzative.

Era originario di Montevago l’operaio edile di 43 anni morto ieri in un incidente sul lavoro in provincia di Savona.

Calogero Ambrogio era titolare della Realedile di Vado e stava lavorando a Valleggia alla ristrutturazione di un negozio da trasformare in ufficio per conto di uno studio tecnico. Mentre i tre colleghi sono usciti dal locale per portare via dei detriti, Ambrogio è rimasto all’interno per proseguire i lavori.

All’improvviso una tramezza che separava la stanza principale dalle celle frigo sul retro (prima il negozio ospitava un panificio) ha ceduto crollando addosso all’uomo. Per Ambrogio, che solo alcune settimane fa aveva trascorso diversi giorni di ferie a Montevago e che era padre di due ragazzi di 18 e 16 anni, non c’è stato nulla da fare.

L’evento sulla contro-storia dell’Unità d’Italia, che spiega le reali ragioni della questione meridionale, con le musiche a cura di: Andrea Russo, Ernesto Barraco, Irene Sciacca chiude il cartellone organizzato dal Movimento artistico culturale città di Marsala. Nella stessa serata sarà assegnato un premio al prof Saro Lombardo, che ha il merito di aver introdotto al teatro tantissimi giovani marsalesi, tra cui Enrico Russo, cui l’intera rassegna è dedicata
 “Terroni”, spettacolo di teatro canzone tratto dal best-seller di Pino Aprile è l’ultimo evento dell’edizione 2021 della rassegna “a Scurata” Memorial Enrico Russo. L’appuntamento con la kermesse organizzata dal Movimento artistico culturale città di Marsala è per sabato 4 settembre alle 19,45 nel teatro a mare “Pellegrino 1880”, nel cuore dell’antica Salina Genna, con l’attore Roberto DAlessandro e musiche a cura di: Andrea Russo, Ernesto Barraco, Irene Sciacca. Lo spettacolo “Terroni“ racconta la vera storia dell’unità d’Italia. Dalle cronache locali delle battaglie fra piemontesi e borbonici attraverso 160 anni di verità taciute, la ‘controstoria’ dell’Unità d’Italia che spiega le reali ragioni della questione meridionale. Già l’incipit si presenta come un disvelamento che confuta quanto insegnato dalla “storia ufficiale” e apre le porte a testimonianze che alimentano una dialettica scattante eppure emotivamente travolgente. “Io non sapevo di essere Meridionale. Non avevo mai attribuito alcun valore positivo o negativo al fatto di essere nato più a nord o più a sud. Mi ritenevo solo fortunato di essere nato in Italia… fra gli italiani più fortunati per essere nato sul mare. Io avevo sempre creduto ai libri di scuola… Io non sapevo che i Piemontesi al sud fecero quello che i nazisti fecero a Marzabotto…”.
Un racconto in prima persona dove ogni spettatore è chiamato a sentirsi “terrone” orgogliosamente. “Dalle cronache locali delle battaglie fra piemontesi e “Borboni” attraverso 160 anni di verità taciute, la ‘controstoria’ dell’Unità d’Italia spiega le reali ragioni della questione meridionale – spiega Roberto D’Alessandro –. Ciao! Io sono il Nord” “Ciao! Io sono il Sud” l’incontro fra le due metà d’Italia è evidentemente uno scontro fra due mondi lontani, due realtà che procedono a velocità diverse e forse anche in direzioni diverse. L’elenco dei luoghi comuni sui meridionali è lungo e fa sorridere anche, perché in parte è veritiero, ma non è questo il punto. Il punto è capire il perché di questa distanza ormai oggettivamente abissale. E dopo 160 anni dall’Unità d’Italia si deve constatare che il grande squilibrio trova origine appunto in una malaunità”.
In uno dei punti più a sud d’Italia, una vasca di salina sul Mediterraneo, Roberto D’Alessandro darà vita ad un excursus documentato attraverso la storia d’Italia, non quella dei libri di scuola, ma quella taciuta dalla storiografia ufficiale: fatta di saccheggi, stupri, repressioni di insensata violenza e anni di sfruttamento economico da parte di un Nord che fonda la propria ricchezza sulla povertà del Sud.
La rassegna conta sul patrocinio del Comune di Marsala.