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“A Favara è il momento della responsabilità: non è più possibile continuare a sperare che sia un intervento esterno a salvare la nostra città da questo perenne stato di abbandono”.

Ad intervenire, è il candidato sindaco Antonio Palumbo, sostenuto alle prossime elezioni amministrative dalla coalizione “Scegli Progetto Comune”, composto da “Favara per i beni comuni”, “L’Altra Favara” e “Partito Democratico”.

“Lo stato di gravissimo degrado ambientale in cui versa il paese è figlio di una combinazione di incompetenza amministrativa cui si aggiunge l’incivilirà di troppi cittadini che, approfittando dell’assenza di controllo, si ostinano a non differenziare i rifiuti prodotti e a non pagare le tasse. E’ il momento di dire ‘basta’ all’ipocrisia di chi sostiene che le colpe siano solo di altri. Favara si salva solo se tutti faranno la loro parte. Tre, a nostro parere, i punti centrali per affrontare questa vera e propria emergenza che abbiamo già inserito nel nostro programma: bisogna ripartire con un’attività di sensibilizzazione e formazione che spieghi passo passo ai cittadini come effettuare una buona raccolta differenziata e quali siano i vantaggi economici, sociali e ambientali di una città più pulita; è necessario contestualmente avviare delle azioni finalizzate a individuare e sanzionare gli incivili (video sorveglianza, controllo civico attraverso specifiche app, attività di verifica da parte dei Vigili urbani con la collaborazione di Polizia Provinciale e delle forze dell’ordine) e rimettere in moto la macchina comunale per l’accertamento degli evasori, agendo però anche sulle aziende che gestiscono il servizio e il relativo appalto, controllando il rispetto del capitolato; in ultimo, a fronte di un’emergenza economica quale quella provocata dalla pandemia Covid, dato che tante famiglie si trovano oggi ben oltre la soglia della povertà, il Comune dovrà garantire sostegno a chi non può pagare ed essere inamovibile contro chi non vuole pagare”.

A distanza di un mese esatto dall’annuncio della sua installazione, risulta ancora non attivo il tunnel di sanificazione installato dall’Asp di Agrigento all’ospedale “San Giovanni di Dio”.

A denunciarlo è il segretario generale della Cisl Fp delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Salvatore Parello che ha inoltrato una richiesta di chiarimenti ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale e alla direzione generale della Seus.

“Solo l’annuncio dell’installazione di questo imprescindibile presidio – scrive Parello – ha spinto i lavoratori a continuare a tollerare le attuali condizioni che, giova ricordarlo, li vedono ancora costretti a fare le sanificazioni, per di più in piena terza ondata e con il rischio della maggiore contagiosità della varianti in circolazione, in condizioni che nulla hanno a che fare con ciò che prescrive il protocollo sanitario di prevenzione. Il sindacato – continua – ha più volte segnalato la gravità della situazione la quale, oltre che a rappresentare un reale vulnus nel sistema di prevenzione di eventuali contagi da Covid, manifesta un mancanza di rispetto per la dignità dei lavoratori che rappresentiamo. Tale situazione è divenuta più paradossale in ragione del fatto che gli stessi lavoratori – prosegue Parello – vedendo installato il nuovo presidio, non riescono a comprendere perché devono ancora esporsi al rischio del contagio, cambiarsi e sanificare in un luogo che, come ribadito, manca dei requisiti di sicurezza previsti”.

La Cisl Fp, quindi, chiede all’Azienda di “mettere in funzione in tempi brevi il nuovo presidio per la sanificazione in oggetto e comunicarci in tempi brevi le ragioni che ne ostacolino la messa in servizio. In caso contrario saremo costretti ad intraprendere forme di protesta e tutelare nelle sedi opportune il diritto alla salute dei lavoratori e, quindi, dei cittadini”.

A Licata i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 61 anni, inseguito da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Tribunale del Riesame di Palermo. Lui è stato coinvolto in un’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Licata nello scorso anno, nel cui ambito è emerso quale personaggio di spicco nella gestione di una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti, in cui sono stati utilizzati anche soggetti minorenni con compiti di vedetta, incaricati di rilevare l’eventuale presenza di Forze dell’Ordine nel quartiere.

Nonostante le numerose segnalazioni al Comune di Porto Empedocle degli ultimi mesi circa la grave situazione in cui versava la Via sant’Onofrio  (strada di fronte al bar La Sosta che collega la SS.115 a contrada Pero) nessuno ha ancora provveduto all’eliminazione della spazzatura indifferenziata.

La mancanza di interventi al fine di evitare il perdurare dei comportamenti incivili dei cittadini che abitano nella zona o di passaggio ha aggravato la situazione in quanto a territorio interessato e tipologia dei rifiuti. Le foto rendono chiara la situazione che adesso rischia di creare anche problemi di salute per chi si trova a passare da quelle parti o per chi abita nelle vicinanze.

Si spera adesso che le autorità preposte e la ditte specializzate alla raccolta differenziata prendano atto del problema onde risolvere una volta per tutte tale situazione.

 

Ad Agrigento, a San Leone, ogniqualvolta piove scoppiano le fogne. L’associazione ambientalista MareAmico ha documentato in foto e video quanto accaduto ieri in occasione del violento temporale che si è abbattuto, e il coordinatore, Claudio Lombardo, afferma: “E’ bastato solo qualche minuto di pioggia per far scoppiare le fogne a San Leone, ed un quantitativo enorme di acque nere sono finite in mare. In tutte le città del mondo le condotte fognarie sono sigillate, per evitare che quando piove le acque piovane vi finiscano dentro. Invece ad Agrigento, per colpa di un numero imprecisato di by-pass, le acque piovane si riversano dentro le fognature facendole scoppiare”…

Un docente di 47 anni, residente in provincia di Agrigento, in servizio temporaneo a Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, è indagato per truffa a danno dello Stato e certificazioni false. Lui si è assentato 769 giorni in tre anni scolastici, giustificando le assenze con certificati medici e congedi parentali firmati da un medico di base di Agrigento. L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza che ha scoperto, inoltre, che l’insegnante, durante i periodi di assenza, ha prestato consulenze aziendali. Il docente è stato segnalato alla Corte dei Conti per un presunto danno all’erario di 110mila euro.

I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno arrestato un uomo di 43 anni, Gerry Scopelliti di Palma di Montechiaro pluripregiudicato, già destinatario di due sentenze di condanna emesse dal Tribunale di sorveglianza di Agrigento e Roma. Lui, irreperibile dal giugno del 2020, è stato bloccato a un controllo stradale. I suoi documenti di riconoscimento hanno insospettito i poliziotti, e, a seguito di altri accertamenti, sono risultati falsi. Inoltre è stato riscontrato che su di lui gravano due condanne. E’ stato condotto in Questura. Con un cane antidroga è stata perquisita la sua automobile, una Fiat 500, e nell’intercapedine di uno sportello è stato rinvenuto e sequestrato un chilo di marijuana.

Ad Agrigento, lungo la strada statale 115, tra il Villaggio Mosè e il bivio per Naro, un lestofante ha tentato la truffa dello specchiato. Lui ha rallentato, un’auto l’ha sorpassato, lui ha sterzato e ha urtato l’auto, e poi, mostrando i danni allo specchietto retrovisore, ha preteso 50 euro. La vittima è rientrata in automobile col pretesto di recuperare i documenti, e, approfittando della distrazione di lui, ha telefonato al 112. I poliziotti della Volanti hanno denunciato il truffatore, un uomo di 30 anni di Castrofilippo, al quale, inoltre, la Questura ha imposto il foglio di via da Agrigento per i prossimi 3 anni.