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Terremoto in politica dopo la discesa in campo di Giuseppina Rizzotto, detta Giusy. La 38enne, influencer, modella e imprenditrice balneare a Spotorno, ha grinta, determinazione e tanta voglia di mettersi al servizio dei cittadini. Per questo, ha deciso di candidarsi per Forza Italia- Udc alle prossime elezioni amministrative di Savona nella lista del candidato sindaco Angelo Schirru.

Sotto accusa il santino elettorale. Il suo manifesto elettorale con tanto di décolleté che fa capolino dal tailleur e di slogan “Io per te…ci sono” ha scatenato un putiferio, così come il video in cui invita i savonesi a raggiungerla in piazza per appoggiarla nella sua candidatura. “Stiamo raccogliendo le firme in mio sostegno. Se volete sostenermi, venite qua e mettete una firma”, dice. “Menomale che Giusy c’è”, ironizza qualcuno storpiando l’inno di Forza Italia e ringraziando Silvio Berlusconi per le eccezionali doti da talent scout mentre qualcun altro plaude al “ritorno di Forza Gnoc*a”.
perizona

Marco Vullo, Assessore alle politiche sociali , domani mattina in conferenza stampa alle 10.30 presso la Sala Giunta di Palazzo dei Giganti ad Agrigento, ha convocato una conferenza stampa per comunicare il pagamento del bonus spesa regionale destinato agli aventi diritto.

“Un provvedimento che è un toccasana per le famiglie meno abbienti agrigentine che finalmente, a seguito di tutte le fasi procedimentali, volge a buon fine con il pagamento del  bonus.

Domani, in maniera più dettagliata, darò contezza dei numeri e dell’importanza della misura a sostegno al reddito dei  buoni spesa regionali.”

L’articolo che ieri sera abbiamo pubblicato sulle prossime amministrative di Porto Empedocle ha creato non pochi mugugni e tante, tantissime alterazioni.
Non riuscendo a comprendere il perchè, o meglio, non riuscendo a comprendere quale sarebbe stato il nostro torto (forse quello di avere scritto una verità?) l’articolo di ieri ha infastidito non poco soprattutto il candidato Calogero Martello.
Non entriamo nei meandri della politica in quanto siamo certi che non ci troveremmo a nostro agio. A nostro modo di vedere Lillo Martello non aveva gradito sin dall’inizio questa “operazione” e ha preso spunto dal nostro articolo per profferire la frase di manzoniana memoria. “Non s’ha da fare!”
Non escludiamo che tra i due in passato ci siano state delle ruggini e che oggi sono uscite allo scoperto per mettere nero su bianco. Si narra, ma noi non ci crediamo, che il neo forzista Martello nel corso del ballottaggio Firetto-Guarraci del 2006 era stato designato vice sindaco (scritto, non a parole) proprio da Guarraci. Tutti contenti e sorrisi durban’S a tutto spiano. Ma nel corso della notte del venerdi precedente il voto qualcuno “abbordò” il Martello e gli disse: “Si vota Firetto!” Martello rimase con un fico secco e replicò: “Ma come, sono nominato vice sindaco di Guarraci e devo votare l’avversario?” La risposta di quel qualcuno fu la seguente: “Si, si vota Firetto!”
Alla fine, Martello, votò e fece votare il suo avversario!!!
E vabbè, anche in questo caso gli scherzi della politica sono sempre in agguato.
Comunque, vero o non vero, la novità dell’ultima ora riguarda Orazio Guarraci. Scrive un post su facebook e riscende in campo. Guarraci correrà da solo alla volata della prima poltrona a palazzo Comunale.
Questo il testo del suo post. Ogni altro commento ci pare assolutamente superfluo:
“In tanti anni di politica attiva, soprattutto nei momenti di sofferenza, non ho mai abbandonato la mia città e i miei concittadini.
Sarebbe stato un atto di vigliaccheria, in un momento difficile come quello che vive la città, lasciare che la rassegnazione e l’abbandono si abbattano su Porto Empedocle Empedocle, determinando la disfatta e il tracollo definitivo.
Negli ultimi giorni ho notato che molti competitors alla carica di sindaco e i loro accoliti hanno impiegato il loro tempo nello spargere veleni e squallore piuttosto che presentare programmi e proposte per gli elettori. Credo che questi non meritino di rappresentarVi e di rappresentare Porto Empedocle, e lo hanno dimostrato con le armi più ignobili: l’offesa, la diffamazione, la denigrazione, la provocazione.
In questi giorni è girata la voce di un mio ipotetico passo indietro, dovuto all’incertezza di ottenere l’aspettativa dal MIO lavoro, per consentirmi di candidarmi. Comunico che mi hanno concesso l’aspettativa per potermi candidare e cimentarmi con determinazione nella competizione elettorale.
In questi giorni ho assistito ad una miriade di illazioni. Si è parlato di ipotetici accordi, con diversi soggetti.
Il mio silenzio è stato dettato dalla necessità di ascoltare e valutare proposte programmatiche per la città e verificare se mi concedevano l’aspettativa.
Dopo una profonda analisi e valutazione, si è giunti alla determinazione che Porto Empedocle ha bisogno di un Sindaco che la prenda per mano e l’accompagni, la faccia crescere e crei una prospettiva di sviluppo economico ed occupazionale.
E che la faccia crescere utilizzando l’esperienza, la responsabilità, la capacità e l’immancabile affetto paterno.
Porto Empedocle necessita la risoluzione di tantissimi problemi. Non servono “mezze figure”. Non servono “burattini politici”. La città deve ritornare ad essere fiera di avere un SINDACO AUTOREVOLE, che si occupi e si preoccupi dei problemi della comunità. Un Sindaco che non affidi a “terze persone” la cura e la risoluzione dei problemi che stanno soffocando la nostra AMATA PORTO EMPEDOCLE!
Ora più che mai è indispensabile la mia presenza nell’azione amministrativa. Ora più che mai dobbiamo dare una speranza ai nostri figli.
Pertanto ufficializzo la MIA CANDIDATURA. FORZA PORTO EMPEDOCLE. ANDIAMO AVANTI”.

Intorno alle 6.30 di questa mattina, mentre si trovava alla guida della propria vettura, in un momento di distrazione il 60enne andava ad impattare contro le sbarre del passaggio al livello, in quel momento abbassate per consentire il transito del treno, terminando la marcia sui binari. Fortunatamente l’episodio non è coinciso con il passaggio del treno che comunque è giunto a destinazione con notevole ritardo.

Le corse successive sono state soppresse o sostituite da autobus che con non poche difficolta hanno cercato di garantire il trasporto di tante persone che dovevano raggiungere il posto di lavoro o altro luogo. Le operazioni di riparazione del passaggio a livello sono state assicurate da personale FF.SS. che alle ore 9.00 circa hanno ripristinato il traffico ferroviario.

Il segretario generale Parello e quello aziendale Farruggia hanno scritto all’Assessorato regionale alla Salute e alla governance dell’Azienda sanitaria

Asp di Agrigento sempre più in carenza di personale, la Cisl Fp chiede con urgenza alla Regione di predisporre l’approvazione della dotazione organica per consentire l’avvio dei processi di reclutamento e all’Azienda sanitaria di fare ripartire la contrattazione decentrata.

Tutto è contenuto in una lettera inviata alla direzione aziendale e all’Assessorato regionale alla Salute e firmata dal segretario provinciale della Cisl Fp Salvatore Parello e dal segretario aziendale Alessandro Farruggia.

 “Sono passati ormai 2 anni e mezzo dall’accordo sulla mobilità aziendale e sulle progressioni orizzontali – scrivono – e oltre un anno dall’inizio della pandemia, ed ancora nulla si muove per le indennità, premialità e salario accessorio atteso da quel personale dipendente, sanitario e non, che con tanto spirito di sacrificio non si è mai sottratto nell’affrontare le emergenze che nel tempo si sono susseguite; lavoratori di un’Azienda Sanitaria che ad oggi, nonostante le molteplici sollecitazioni poste dalla scrivente, non ha ancora fatto nulla, ma solo promesse e rinvii”.

Il sindacato denuncia quella che è a proprio parere “una certa indifferenza verso il giusto riconoscimento per i dipendenti da parte di chi ha il dovere di predisporre gli atti aziendali che consentano il pagamento di quanto spettante ai lavoratori”. 

Ad oggi, evidenziano Parello e Farruggia,  “nessuna seria discussione sulla contrattazione decentrata ancora è stata posta in essere. Siamo ancora all’anno zero”.

Nonostante la situazione pandemica, quindi, vi sarebbe una “inaccettabile lentezza e superficialità di chi ha la responsabilità di dar seguito a quanto dovuto e previsto. Siamo in attesa che siano approvate dall’assessorato le nuove dotazioni organiche ed in questa sede torniamo a ribadire quanto già rappresentato in occasione del veloce confronto con l’azienda avviato su tale aspetto nel corso del mese di aprile. In quella sede – aggiungono – abbiamo fornito un report, da noi predisposto grazie ad una serie di colloqui con i preposti ed all’analisi delle attività aziendali nel quale, per mezzo dei dati raccolti, abbiamo evidenziato la carenza di tante altre figure presenti in altre Asp”.

Per Parello e Farruggia, quindi, non “possono esserci più alibi di fronte ad una situazione grave come quella che da mesi continuiamo a denunciare in una delle Asp più grandi di tutto il territorio siciliano che, è bene ricordare, abbraccia ben 5 presidi ospedalieri tutti con gravi problemi riguardanti la razionale allocazione delle risorse assegnate. Oggi – proseguono –  continuiamo a ricevere lamentele da parte dei dipendenti rispetto a continue disposizioni di servizio con le quali si tenta di sopperire le carenze delle varie unità operative nelle quali a causa delle gravi criticità si rischia il mancato rispetto dei livelli assistenziali. In molti casi il personale ci riferisce che per poter godere delle ferie estive sono stati predisposti turni massacranti, a volte compromettendo i riposi, e ciò, con grave compromissione della sicurezza e l’integrità psicofisica del dipendente nel posto di lavoro”.

La situazione, per il sindacato, deriva non solo dal fatto che si sono registrati numerosi pensionamenti, ma anche dal problema che ci si trova davanti a dotazioni organiche ormai vecchie rispetto al numero di servizi e prestazioni previste.

L’indice di positività, secondo l’ultimo bollettino è  al 5,02 % . I nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia sono 618 a fronte di 12.307 tamponi processati.  Gli attuali positivi sono 26.014 con un decremento di 176 casi rispetto a ieri. Si registrano altre 8 vittime, i guariti 786.

Secondo gli ultimi dati, i 618 positivi sono così distribuiti: Catania 234; Palermo 176; Caltanissetta 53; Siracusa 46; Ragusa 40; Trapani 37; Agrigento 13; Enna 13; Messina 6.

“Una delle più gravi esclusioni è il progetto riguardante il completamento della rete idrica del Comune di Sciacca per un importo di oltre 33 milioni di euro. Nell’ottobre del 2010 – dice Catanzaro – l’ATI di Agrigento e l’Ente di Governo d’Ambito Ato inviarono al Dipartimento delle Acque e Rifiuti la scheda del progetto. Si tratta di un’opera che oltre a migliorare l’efficienza del servizio idrico, consente un notevole recupero delle perdite a vantaggio della equa distribuzione delle risorse idriche disponibili”
 Catanzaro spiega che il progetto doveva essere inserito nell’elenco proposto dalla Presidenza per un finanziamento a valere sulle risorse del PNRR. “Ma così non è stato. Oggi anche questo, come altri utili progetti del territorio agrigentino, non compare nell’elenco predisposto da Musumeci”.
“Il Fondo Sviluppo e Coesione 21-27 prevede in Sicilia investimenti complessivi per 774 milioni e questo basterebbe per imporre a governo e maggioranza un impegno serio e coerente. Invece, che cosa fanno ? Litigano tra gelosie e polemiche e mostrano il volto di una politica che non guarda ai bisogni dei siciliani”.
“Musumeci alla provincia di Agrigento oltre alle risposte sul futuro delle Terme oggi deve dire anche che fine hanno i 33 milioni previsti per il completamento della rete idrica. Una richiesta – conclude Catanzaro – che facciamo tutti a gran voce, sperando che ai cittadini si uniscano anche gli ex consiglieri comunali locali, gli stessi che continuano a seguire con attenzione le vicende amministrative della città termale e che nello spulciare la documentazione su progetti di interesse pubblico, non si sono evidentemente accorti che quello importantissimo relativo al rifacimento della rete idrica non è nell’elenco di Musumeci delle cose da realizzare”.

Al termine di nove prove vissute al cardiopalmo, dopo un duello senza esclusione di colpi, Marco Pollara e Daniele Mangiarotti, a bordo di una Skoda Fabia R5 Evo2, hanno vinto la quattordicesima edizione del Rally Valle del Sosio. I due alfieri della Cst Sport hanno avuto la meglio sulla vettura gemella condotta da Alessio Profeta in coppia con Gigi Pirollo. A completare un podio tutto Skoda la vettura del giovane locale Giuseppe Di Giorgio che ha diviso l’abitacolo con Ivan Rosato.

Come da pronostico della vigilia: spettacolo puro doveva essere e vero show è stato. Alla fine, nel suggestivo scenario di piazza Santa Rosalia, cuore pulsante” di Chiusa Sclafani, è toccato al locale Marco Pollara e al lombardo Daniele Mangiarotti salire sul gradino più alto del podio al culmine del 14° Rally Valle del Sosio, prova conclusiva della Coppa Rally AciSport di ottava zona e del Trofeo rally di quarta zona riservato alle vetture storiche. Dopo un duello sportivo serrato, protrattosi per tutta la durata delle nove prove speciali come da programma, Pollara e Mangiarotti alfieri della CSt Sport e la loro Skoda Fabia Evo2 R5 della PA Racing hanno avuto la meglio sulla vettura gemella schierata dalla scuderia Island Motorsport, dell’altro equipaggio grande favorito della kermesse, formato dal giovane palermitano Alessio Profeta e dal “numero uno tra i numeri uno dei copiloti”, il veneto Gigi Pirollo. I due giovani piloti, abituali frequentatori degli scenari del Campionato italiano rally, non si sono per nulla risparmiati e solo una errata scelta di gomme commessa da Profeta, ha dato la possibilità a Marco Pollara, che è sempre stato molto reattivo nell’adattarsi alle condizioni del tracciato, di allungare sul proprio rivale e portare il successo in cascina.

A completare un podio “monopolizzato” dalle Skoda Fabia R5, anche l’esemplare affidato al giovane Giuseppe Di Giorgio portacolori della Casarano Rally, al debutto su una vettura di questa caratura, coadiuvato alle note dall’agrigentino Ivan Rosato. Il “figlio d’arte” chiusalino -papà Francesco Di Giorgio, “sindaco sprint” è il primo cittadino di Chiusa Sclafani, Comune che ha organizzato e promosso il Rally Valle del Sosio in sinergia con le altre quattro amministrazioni di Bisacquino, Giuliana, Palazzo Adriano e Prizzi che compongono l’Unione dei Comuni della Valle del Sosio – ha preso confidenza sin da subito con la quattro ruote motrici della Casa di Mlada Boleslav, “staccando” tempi alquanto interessanti e aggiudicandosi addirittura due speciali. Rintuzzati, in tal modo, gli attacchi, per il 3° posto, dei corleonesi Giovanni Cutrera e Valentina Di Palermo, alla fine comunque ottimi quarti al traguardo con la Hyundai i20 R5 della Bernini Rally anch’essa alle prese con un assetto un po’ troppo “ballerino”. Quinta piazza assoluta colta, con grande costanza di risultati, dai trapanesi Marcello Calandrino e Massimo D’Amico, a bordo di un’ennesima Skoda Fabia R5 schierata dalla Phoenix. Degna di nota la prestazione esemplare dei corleonesi Placido Palazzo e Marcus Salemi, primi tra le vetture a due ruote motrici e sesti in classifica generale con la loro Renault Clio Super 1600 schierata dalla Island Motorsport.

Ritiro amaro per Roberto Lombardo e Andrea Spanò, leader provvisorio nella classifica della Coppa rally di zona. A Daniele Mangiarotti, è andato il Memorial “Totò Coniglio”, in ricordo del copilota di San Giuseppe Jato deceduto lo scorso anno in un incidente di gara, mentre il Memorial “Michele Caronia Angitta è stato attribuito a Giuseppe Di Giorgio autore del miglior crono sulla prova speciale ” San Carlo “. Il Trofeo Geraci è invece finito nelle mani di Guagliardo e Consiglio.

La gara riservata alle storiche ha avuto in Mimmo Guagliardo e Roberto Consiglio, portacolori della scuderia RO racing, al via con una Porsche 911 del Secondo Raggruppamento i migliori interpreti. I due hanno preceduto le vetture gemelle condotte da Gordon-Cicero e Savioli-Davis. Mauro Lombardo e Rosario Merendino quinti al termine avevano già vinto il Trofeo rally di zona con una gara d’anticipo.

Classifica generale 14° Rally Valle del Sosio

1         Pollara-Mangiarotti Skoda Fabia evo2 Gruppo R in 36’09.2

2         Profeta-Pirollo Skoda Fabia evo2 Gruppo R a 14”

3         Di Giorgio-Rosato Skoda Fabia evo Gruppo R a 31”,7

4         Cutrera -Di Palermo Hyundai i20 Gruppo R a 55”,6

5         Calandrino-D’Amico Skoda Fabia evo Gruppo R a 1’25”,1

6         Palazzo-Salemi Renault Clio Super 1600 a 1’42”,0

7         Morreale-Marchica Renault Clio Super 1600 a 2’28”,3

8         Corbetto-Cancemi Peugeot 106 Gruppo A a 2’41”,1

9         Buscemi-Di Benedetto Renault Clio Super 1600 a 2’55”,8

10     Lanzalaco-Marchica Renault Clio Rs Gruppo N a 3’4”,8

La Gazzetta Ufficiale della Repubblica, la numero 217 del 10 settembre scorso, ha pubblicato il Decreto Legge n.121 del 10 settembre 2021 in vigore dall’11 settembre scorso, che inasprisce le sanzioni in materia di sosta su stallo riservato al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria (art 158 comma 4-bis).

Per ciclomotori e motoveicoli la sanzione passa da 80 euro a 328 (pagamento 56 euro entro 5 giorni). Per i restanti veicolila sanzione di 165 euro passa a 660 euro (pagamento entro 5 giorni 115,50).

Sono 10 i nuovi casi di positività al Covid-19 secondo l’odierno bollettino dell’Asp di Agrigento, con 49 soggetti guariti e nessun nuovo morto registrato.

Sono 38 le persone  ricoverate in degenza ordinaria/subintensiva. Di questi, 21 si trovano al “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 11 al “Fratelli Parlapiano” di Ribera. In 6 sono invece ricoverati in ospedali fuori provincia.

In terapia intensiva non ci sono attualmente pazienti.

Questi i dati nei Comuni agrigentini: Agrigento 138 (9 migranti), Alessandria della Rocca 0; Aragona 5; Bivona 1; Burgio 0; Calamonaci 0; Caltabellotta 3; Camastra 1; Cammarata 4; Campobello di Licata 16; Canicattì 130; Casteltermini 22 (20 migranti); Castrofilippo 5; Cattolica Eraclea 2; Cianciana 4; Comitini 0; Favara 112; Grotte 3; Joppolo Giancaxio 0; Licata 221; Lucca Sicula 0; Menfi 29; Montallegro 5; Montevago 2; Naro 9; Palma di Montechiaro 68; Porto Empedocle 64; Racalmuto 18; Raffadali 31; Ravanusa 26; Realmonte 18; Ribera 34; Sambuca di Sicilia 2; San Biagio Platani 5; San Giovanni Gemini 10; Sant’Angelo Muxaro 1; Santa Elisabetta 8; Santa Margherita di Belìce 5; Santo Stefano Quisquina 1; Sciacca 42; Siculiana 52 (40 migranti a Villa Sikania); Villafranca Sicula 0; Navi accoglienza 110.