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Sono marito e moglie di 35 e 30 anni ed abitano a Favara. Entrambi sono stati arrestati ai domiciliari a seguito di una perquisizione effettuata da parte dei Carabinieri della locale Tenenza, i quali, dopo un perfetto “sopralluogo” hanno trovato nella soffitta della casa una serra artigianale con 11 piante di canapa indiana ben coltivare e rigogliose.

La serra, costruita dai coniugi, era dotata di impianto di irrigazione ed illuminazione. Insomma un lavoro perfetto dalla buona rendita. Non a caso gli stessi Carabinieri nel corso della perquisizione, hanno trovato anche mezzo chilogrammo di marijuana già essiccata e pronta per essere venduta.

 

 

A Montedoro, in provincia di Caltanissetta, Lucia Mantione, conosciuta come “Lucietta”, fu strangolata e uccisa il 6 gennaio del 1955 durante un tentativo di violenza a cui ella, 13 anni di età, tentò di opporsi. Dopo tre giorni di ricerche il suo corpo fu trovato in un casolare a un chilometro di distanza da Montedoro. A “Lucietta” furono però negati i funerali, perché il parroco del tempo applicò rigidamente il principio che vieta il rito funebre nei casi di morte violenta. Adesso, su quanto avvenuto, la Procura di Caltanissetta ha avviato nuove indagini. I resti della donna sono stati riesumati per un esame medico-legale e l’estrazione del dna. E in tale occasione, finalmente dopo 66 anni, sono stati organizzati i funerali che nel 1955 le furono negati. Saranno celebrati domani pomeriggio, mercoledì 28 luglio, in presenza della salma, nella parrocchia di Santa Maria del Rosario a Montedoro.

L’ultima settimana di gestione commissariale del servizio idrico, quella che precede l’insediamento della nuova Azienda Idrica Comuni Agrigentini, è cominciata con un vertice ieri pomeriggio in Prefettura voluto dall’Assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica Marco Zambuto.

Dinanzi al Prefetto Maria Rita Cocciufa c’erano, oltre a Zambuto, i sindaci del direttivo dell’Ati, i componenti del consiglio di amministrazione della nuova Aica e il commissario Gervasio Venuti.

L’assessore ha riferito che il disegno di legge scaturito dal vertice di alcuni giorni fa a Palermo, è all’esame dell’apposita commissione e dovrà arrivare al più presto nell’aula dell’Assemblea Regionale Siciliana, si spera entro questa settimana.

A Canicattì in un panificio due donne, di 45 e 49 anni, hanno iniziato a litigare, scambiandosi tra di loro non certo complimenti e frasi di apprezzamento. Lo scontro sarebbe insorto a causa della contesa di un uomo tra le due. Lui sarebbe l’attuale convivente di una e l’ex dell’altra. Il panettiere, per evitare che l’alterco degenerasse, e per non disturbare ulteriormente i clienti, ha telefonato alla Polizia. Le due donne, nel frattempo rasserenatesi, sono state identificate dagli agenti e allontanate dal locale.

Quando venne uccisa aveva 13 anni.
Ha dovuto aspettare 66 anni per avere finalmente un funerale.

È la storia di Lucia Mantione, conosciuta come “Lucietta”, strangolata il 6 gennaio 1955 durante un tentativo di violenza.
La bambina si era ribellata all’aggressore, finì per morire soffocata. Dopo tre giorni di ricerche il suo corpo venne trovato in un casolare a un chilometro da Montedoro, un paese di circa 1500 abitanti in provincia di Caltanissetta.
A “Lucietta” vennero però negati i funerali: il parroco del tempo applicò rigidamente il principio che vieta il rito funebre nei casi di morte violenta. Il paese però ha coltivato la memoria di quella tragedia e ha continuato a chiedere verità e rispetto per la bambina assassinata.
Il caso è stato ora riaperto dalla Procura di Caltanissetta e i resti di “Lucietta” sono stati riesumati per un esame medico-legale e l’estrazione del Dna. In questa occasione sono stati organizzati i funerali a suo tempo negati. Si terranno nel pomeriggio del 28 luglio, con la presenza della salma, nella parrocchia di Santa Maria del Rosario.

Sono stati 150 i migranti, ospiti dell’hotspot di Lampedusa imbarcati sulla nave quarantena Adriatico. A ruota, i trasferimenti – per alleggerire la struttura di prima accoglienza – proseguiranno sulla nave quarantena Azzurra. Non è ancora definito, in questo caso, quante persone verranno imbarcate. Con il trasferimento dei 150 sulla nave Adriatico, nell’hotspot di contrada Imbriacola restano 935 persone. A causa del mare agitato, nel canale di Sicilia, non si sono registrati sbarchi, né stanotte e nemmeno all’alba. L’ultimo di 27 persone è stato ieri pomeriggio

Un vasto incendio da ieri sta interessando una vasta area del “Bosco dei Sicani”, polmone verde di quasi 6 mila ettari, tra i più rinomati in Sicilia. Le fiamme si sono sviluppate all’interno dell’area compresa tra le contrade Pizzicofino, Portella Rossa e Scibilla, in territorio di Burgio. Sul posto vigili del fuoco e personale del corpo forestale. Al lavoro dalle prime luci dell’alba anche due Canadair.

Il sindaco di Burgio Franco Matinella ha lanciato un appello alla cittadinanza affinché segnali alle autorità l’eventuale avvistamento di eventuali piromani contro “l’ennesimo, vergognoso e disgustoso spettacolo offerto da chi non sa fare a meno di bruciare intere macchie di verde e mandare in fumo ettari ed ettari di bosco. Guardando il nostro bosco bruciare – ha aggiunto il primo cittadino – provo tanta tristezza e vergogna, e mi domando come si possa distruggere un luogo a noi così caro, come si possa sfregiare tanta bellezza”.

La Confasi Scuola in una nota esprime il proprio dissenso nei confronti del decreto del Ministero dell’Istruzione relativo alla formazione obbligatoria che riguarda i docenti su posto comune non specializzato per le attività didattiche di sostegno. Secondo tale decreto l’impegno formativo sarà di 25 ore e le stesse non saranno retribuite. Il decreto inoltre non prevede per questi docenti l’ esonero dal servizio.Per la coordinatrice nazionale di Confasi Scuola Adele Sammarro, per il  vice coordinatore nazionale Davide Lercara e per la Responsabille Nazionale Docenti di Sostegno Ida Vasta, ” l’aggiornamento professionale, in tutti gli ambiti lavorativi, rientra nell’orario di servizio prestato e, dunque, come tale deve essere considerato a livello retributivo”. Confasi afferma ancora  che ” tenuto conto dell’ importante lavoro svolto dai docenti non a tempo indeterminato, occorre estendere questa misura anche a loro, soprattutto a quelli con contratto annuale e che quindi svolgono un’attività continua nella classe”.  “I docenti – conclude la nota di Sammarro, Lercara e Vasta- qualsiasi sia la  loro condizione contrattuale svolgono un servizio centrale per la crescita culturale e civile della società. È importante agire nella logica di una maggiore valorizzazione e difesa di una figura, troppe volte svilita dallo stesso  Stato che rappresentano in classe”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Palermo, 26 luglio 2021

 

 

“La Lega in Sicilia, ed in provincia di Agrigento in modo particolare, si sta radicando velocemente in vista delle prossime scadenze elettorali. Abbiamo intervistato Marcello Fattori recentemente nominato responsabile organizzativo della Lega in provincia”.

Una domanda che sicuramente in tanti hanno fatto: perché un siciliano, un agrigentino, dovrebbe sostenere la Lega?

“La Lega di oggi, ovviamente, non è quella di 20 o 30 anni fa. E’ un partito profondamente mutato al suo interno, che si candida a rappresentare e a difendere gli interessi di tutto il popolo italiano. Non a caso tanti esponenti politici appartenenti anche all’area identitaria e sociale negli ultimi anni hanno sposato il programma della Lega di Salvini. Ne è testimonianza, ad esempio, l’elezione di Christian Solinas a Presidente della Regione Sardegna”.

Ci racconti allora le principali tappe che hanno segnato il suo percorso politico…

“Il mio impegno in politica inizia quasi vent’anni addietro tra i banchi del liceo scientifico Leonardo di Agrigento, dove per oltre due anni sono stato Rappresentante d’Istituto, portando avanti numerose battaglie per i diritti degli studenti. Il mio schieramento di riferimento, coerentemente ai valori e agli ideali che mi contraddistinguono, è sempre stato il centrodestra. Tre sono ad oggi le tappe principali che hanno segnato il mio percorso politico, ovvero la realizzazione della lista civica “Progetto Agrigento” alle elezioni amministrative di Agrigento del 2015, l’aver contribuito con un candidato del nostro gruppo politico alla composizione della lista Forza Italia per la provincia di Agrigento alle elezioni regionali del 2017 e la mia candidatura alle elezioni politiche del 2018 per la lista Forza Italia , nel collegio plurinominale Gela-Agrigento-Mazara”.

Dunque come si arriva al matrimonio con la Lega e quali sono le prospettive del partito in provincia nel prossimo futuro?

“Ho sempre apprezzato e condiviso le tematiche e le battaglie della Lega da quando il partito è guidato da Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, ma le condizioni per un mio approdo al Partito si sono effettivamente presentate solo qualche mese addietro, in occasione della nomina dell’On. Nino Minardo a Commissario regionale e, soprattutto, in Provincia di Agrigento di quella dell’On. Vincenzo Giambrone, uomo credibile, di grande cultura e preparazione, a cui tutti riconoscono serietà ed affidabilità e che in occasione dei prestigiosi incarichi istituzionali che ha ricoperto, è sempre riuscito a raggiungere risultati concreti che hanno contribuito in maniera significativa alla crescita del territorio. La nomina di Giambrone ha fatto da apripista alla adesione del nostro gruppo al Partito in provincia, con l’ingresso di importanti figure politiche provenienti dal mondo moderato e di numerosissimi amministratori locali. L’obiettivo è adesso quello di portare anche in Sicilia quel modello di buon Governo che la Lega attua da anni nelle aree del Nord, del centro e della Sardegna con risultati concreti in termini di servizi, qualità della vita e sviluppo in generale. Lo vogliamo fare coinvolgendo i nostri giovani e le migliori personalità che esprime la nostra provincia a livello politico e sociale. Il partito è molto in salute, e siamo pronti ad affrontare le prossime sfide elettorali che ci vedranno protagonisti con liste competitive nei Comuni in cui si andrà al voto per il rinnovo dei consigli comunali ed alle regionali del 2022”.

L’economia dei territori del Nord Italia è forte della presenza di numerosi colossi industriali, qui al Sud invece, e nella Provincia di Agrigento in particolare, su cosa si dovrebbe puntare per far funzionare il modello Lega?

Uno dei temi centrali, per non dire quello prioritario, per la rinascita dell’economia e dello sviluppo della provincia di Agrigento è quello del Turismo. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, architettonico e storico-culturale. La classe politica in passato, non è stata in grado di valorizzare quell’immenso patrimonio rappresentato non solo dalla Valle dei Templi, ma da un entroterra ricco di storia e tradizioni, con meravigliosi borghi incastonati sui Monti Sicani, la splendida costa dominata dalla Scala dei turchi, Punta Bianca, la foce del Fiume Belice e quella del Platani, solo per citarne alcuni. Luoghi che in questi ultimi anni sono stati valorizzati da giovani che, coraggiosamente, hanno deciso di rimanere puntando sul turismo esperienziale, sui cammini e sullo slow food. Quello che è mancato, e che continua a mancare, è il sostegno concreto, da parte della politica, a tutte queste eccellenze che, opportunamente valorizzate, possono realmente cambiare in positivo le sorti di un territorio che nel turismo deve puntare il tutto per tutto. Ci chiediamo come mai nessuno degli attuali parlamentari agrigentini abbia cercato di far rientrare nell’ambito del PNRR progetti volti allo sviluppo di un turismo sostenibile: era una occasione unica per far ripartire l’economia turistica dell’agrigentino dopo l’emergenza sanitaria, analogamente a quanto si sta facendo in tanti altri territori italiani. Altro settore fondamentale su cui è indispensabile investire è quello dell’Agricoltura, in passato una delle eccellenze che caratterizzavano la provincia di Agrigento. In questi anni sono andati perduti preziosi finanziamenti europei per rilanciare il comparto: bisognava e bisogna attuare politiche mirate all’ottimizzazione delle risorse, all’innovazione delle colture e dei mezzi a disposizione i quali rendano più efficace ed efficiente la produzione, con la sponsorizzazione di buone politiche di marketing e di commercializzazione dei prodotti finali, favorendo nuove politiche di sviluppo ed investimenti nel settore con la concezione di un sistema agroalimentare più integrato ed imprimendo nuovi criteri per un’agricoltura di qualità certificata, guardando all’innovazione e all’export, questo settore potrebbe divenire in poco tempo un’importante volano per lo sviluppo dell’economia, la creazione di nuovi posti di lavoro e la redistribuzione di reddito alla collettività. Per fortuna gli esempi positivi non mancano, ed è quella la strada da seguire”.

In questo periodo la Lega è impegnata a livello nazionale con la raccolta firme per il Referendum sul delicato tema della Giustizia. Nella sua veste di responsabile organizzativo, ci parli sinteticamente dei sei quesiti referendari

“La raccolta firme per il referendum ci sta impegnando parecchio e devo dire che anche nella nostra Provincia sta procedendo a gonfie vele, con una grande partecipazione della cittadinanza ai tanti gazebo finora organizzati. Il tema è del resto molto sentito, soprattutto alla luce delle recenti vicissitudini che hanno coinvolto la Magistratura. I quesiti riguardano; la Responsabilità dei Magistrati con il quale si chiede che il cittadino danneggiato possa richiedere direttamente al Magistrato giudicante il risarcimento del danno; la separazione delle carriere attraverso cui, il Magistrato, una volta scelta la funzione giudicante o requirente all’inizio della carriera, non potrebbe più passare all’altra e viceversa; la Custodia cautelare, con l’obiettivo di limitare il carcere preventivo ai soli reati gravi; l’abrogazione della legge Severino in quanto ai termini di incandidabilità, ineleggibilità, decadenza per parlamentari, consiglieri, governatori regionali, sindaci, amministratori locali; l’abolizione della raccolta firme lista Magistrati con l’obiettivo di abbattere il correntismo ; novità sui consigli giudiziari attraverso cui si chiede il diritto di voto agli avvocati e ai professori universitari membri dei mini Csm nei consigli giudiziari sulle valutazioni professionali dei magistrati”.

Concludiamo con un argomento di estrema attualità dalle nostre parti. Qual è la sua personale opinione sulla vicenda Girgenti acque?

“Parto da un presupposto, l’acqua costituisce un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti, un diritto inalienabile che non può essere proprietà di nessuno. Da quando mi occupo di politica ho sempre sostenuto la necessità di un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua, ma al di la di questo, credo sia vergognoso il silenzio della politica in merito ad una vicenda, quella di Girgenti Acque, che ha causato devastanti danni economici e di immagine al nostro territorio. A pagare le conseguenze di tutto ciò è, come sempre, la popolazione agrigentina, da sempre vessata e costretta a patire sofferenze indicibili a causa della cattiva gestione del comparto idrico. Auspichiamo in tal senso che il nuovo soggetto in house AICA , che avrà il duplice onere di far dimenticare la mala gestio di Girgenti Acque e realizzare una nuova ed efficace gestione del servizio idrico agrigentino, possa riportare un minimo di normalità. Noi vigileremo anche su questo”.

 

 

Sono 457 i nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. L’indice di positività rimane alto ed è al 7.15%. Nelle ultime 24 ore non si registrano nuove vittime ma questo numero permette alla Sicilia – per incremento di contagi giornalieri – di essere la terza Regione in Italia dietro Lazio (550 casi) ed Emilia Romagna (469 casi). I guariti/dimessi sono 11. In Sicilia attualmente ci sono 8.367 persone positive (+446 rispetto a ieri). Sul fronte ospedaliero sono adesso 244 i ricoverati, 23 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva adesso sono 28 i ricoverati, uno in meno.

Questi i dati nei Comuni capoluogo siciliani: Caltanissetta 142; Palermo 128; Catania 83; Ragusa 60; Siracusa 33; Trapani 8; Messina 2; Enna 1; Agrigento 0.