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Ad Agrigento i carabinieri e i sanitari del 118 sono intervenuti a Porta di Ponte dove è stato segnalato il barcollare, dopo avere posteggiato un’automobile in mezzo alla strada, di tre ubriachi fradici: un agrigentino di 27 anni, e due immigrati tra cui una ragazza. Il 27enne è stato condotto in ospedale perché preda di un malessere e di un successivo coma etilico. Lui è stato inoltre denunciato perché nella sua automobile i militari hanno rivenuto un coltello. Risponderà del reato di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. L’immigrato è stato trattenuto in caserma perché destinatario di un ordine di rintraccio. La ragazza è rientrata a casa autonomamente.

Quattro arresti dei Carabinieri della Compagnia di Licata: un ragazzo di 19 anni ammanettato per droga, e tre suoi familiari per aggressione ai militari.

A Licata è accaduto che un ragazzo di 19 anni si è intrattenuto a casa sua insieme a due minorenni. I Carabinieri, capitanati dall’appena insediatosi nuovo comandante della Compagnia, Augusto Petrocchi, sono stati in pattugliamento e, per un controllo ordinario, o per intuito, o per un sospetto investigativo, hanno perquisito l’abitazione. Quando i tre giovanotti si sono accorti della gazzella rossonera, e dopo avere ricevuto l’inattesa visita domiciliare, lui, il 19enne, in fretta e furia, ha lanciato dalla finestra delle bustine. I Carabinieri hanno recuperato quanto atterrato al suolo, e hanno contato tre involucri con dentro complessivamente 60 grammi di marijuana già essiccata. Ecco perché il maggiorenne e i due “compagnetti di merenda” sono stati condotti in caserma, al civico 2 di Via Brigadiere Salvo D’Acquisto, il Carabiniere eroe e servo di Dio ucciso dai nazisti per rappresaglia dopo avere salvato dalla fucilazione 22 civili incolpandosi di una colpa mai commessa. Ebbene, durante il soggiorno tra le mura militari, e in attesa di essere sottoposti ai classici “accertamenti di rito”, in via D’Acquisto si sono precipitati tre familiari del ragazzo di 19 anni, alquanto bellicosi e belligeranti. E, senza apparente motivo, forse per vendetta e ritorsione contro di loro per avere osato quanto non avrebbero dovuto mai osare, hanno aggredito i Carabinieri all’ingresso: testate di presentazione, e poi calci e pugni di conoscenza. Ecco perché i quattro adesso sono ristretti agli arresti domiciliari, prossimi all’udienza di convalida dell’arresto. Il lanciatore della droga dalla finestra risponderà all’autorità giudiziaria di detenzione di sostanza stupefacente a fine di spaccio, e i tre familiari di violenza, resistenza e lesioni a Pubblico ufficiale. Sono il padre, il fratello e la cognata del ragazzo. Degli altri due minorenni è stata interessata la Procura dei Minori di Palermo. I due militari sotto assedio sono stati medicati all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” per ferite ed escoriazioni al volto ed al corpo. Prognosi tra i 5 e i 10 giorni.

La Procura di Marsala, in provincia di Trapani, ha chiesto due archiviazioni nell’ambito dell’inchiesta sulla sparizione della piccola Denise Pipitone: una riguarda Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi, e la seconda riguarda Giuseppe Della Chiave, che sarebbe stato visto dallo zio sordomuto in compagnia di Denise a bordo di uno scooter lo stesso giorno della scomparsa. L’avvocato Giacomo Frazzitta, difensore della mamma di Denise, Piera Maggio, ha confermato tale notizia precisando che però non è stato possibile ancora leggere tutti i nuovi atti d’indagine. L’avvocato Frazzitta ha aggiunto: “Abbiamo fatto delle indagini difensive, le depositeremo anche noi. Dobbiamo valutare con molta serenità, ma, se la decisione fosse quella dell’archiviazione, noi l’accetteremmo”.

Se con l’Hub vaccinale, ad Agrigento avevamo scritto di avere una eccellenza dal punto di vista della location per la somministrazione Vaccino Covid-19

Oggi dopo avere letto i dati sulle vaccinazioni ed avere assistito alle iniziative dell’Asp Agrigentina, una fra tutte l’apertura dell’hub a “Porta di Ponte” nella sede “strategica” messa a disposizione dal Comune di Agrigento, ci appare doveroso complimentarci con il Commissario ZAPPIA per l’egregio lavoro svolto dalla sua organizzazione, uno tra tanti, il Dott. Carlo COLLURA Direttore dell’Hub di Agrigento (Palacongressi e sedi decentrate come quella di Porta di Ponte) e da tutte le associazioni interessate. Non è certo una gara fra aziende sanitarie della Sicilia quella che, dati alla mano, certifica la più alta percentuale di vaccinati “Covid19” in ciascuna provincia, ma è motivo di soddisfazione osservare come il territorio di Agrigento si collochi al vertice di questa classifica virtuosa insieme all’ASP di Palermo. La certezza che gli sforzi per intensificare ed ottimizzare le procedure di vaccinazione nell’agrigentino stiano dando i risultati desiderati, è confermata dai dati di tendenza regionali che evidenziano, nel buon andamento generale con circa dodicimila somministrazioni giornaliere nell’isola, anche il trend positivo di altre province.

CODACONS Agrigento, nel lanciare un proprio appello agli agrigentini ancora indecisi invitandoli a vaccinarsi e farlo in fretta per avere ancora una speranza, di ritornare alla normalità, continua a complimentarsi con chi ha permesso di ottenere i risultati finora raggiunti.

Sono 602 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia nell’isola a fronte di 18.758 tamponi processati. L’incidenza scende al 3,2% ieri era al 4,7%. L’isola resta di nuovo in testa per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 21.777, i guariti sono 1.529 mentre si registrano altre 16 vittime che portano il totale dei decessi a 6.673. Sul fronte ospedaliero sono adesso 795 i ricoverati, mentre in terapia intensiva sono 99.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 118, Catania 75, Messina 125, Siracusa 87, Ragusa 54, Trapani 91, Caltanissetta 23, Agrigento 19, Enna 10.

Ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Operativa- della Compagnia di Licata, nel corso di predisposto servizio finalizzato alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, hanno proceduto all’arresto di un giovane di 19 anni residente del posto, sorpreso con circa 60 grammi di marijuana detenuta presso la propria abitazione. Il giovane si trovava in compagnia di altri due licatesi, minori degli anni 18. Nel corso della perquisizione domiciliare il giovane tentava di disfarsi di 3 involucri in cellophane contenete la marijuana già essiccata lanciandoli dalla finestra.

La sostanza veniva rinvenuta e sequestrata grazie al dispositivo di sicurezza predisposto nei pressi dell’obiettivo. I giovani venivano quindi accompagnati in Caserma per gli accertamenti del caso. Nel frattempo sopraggiungevano alcuni familiari del 19enne che venivano fatti accomodare all’interno del Comando di Licata. Improvvisamente, senza alcuna remora, i congiunti del giovane hanno iniziato ad aggredire violentemente i militari operanti, colpendoli con calci pugni e testate al volto. Grazie anche all’intervento degli altri colleghi presenti i tre aggressori sono stati fermati e arrestati per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Si tratta del padre, del fratello e della cognata del ragazzo. Su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento i soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa dell’Udienza di convalida.

La posizione dei due minorenni è al vaglio della competente Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo ove sono stati segnalati.  I Carabinieri aggrediti hanno riportato ferite ed escoriazioni al volto ed al corpo giudicate guaribili con prognosi tra i 5 ed i 10 giorni.

Sono 28 i nuovi casi di Covid 19 registrati in provincia di Agrigento e 2 i ricoveri in terapia intensiva rispetto a ieri. E’ questo il dato del bollettino quotidiano dell’Asp.

Non si registrano nuovi morti e ci sono 100 guariti.

29 (-2) i ricoveri in degenza ordinaria/subintensiva. Di questi, 18 (-1) si trovano al “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 5 (-1) al “Fratelli Parlapiano” di Ribera. In 6 (dato stabile) sono invece ricoverati in ospedali fuori provincia.

Sono due i nuovi ricoveri (+2) in Terapia intensiva (entrambi ricoverati a Ribera). 3 (+1) i pazienti che si trovano in strutture lowcare: uno al Covid hotel di Canicattì (ex Ipab) e due in una struttura fuori provincia. Ci sono inoltre 6 (dato stabile) pazienti non residenti ricoverati nelle strutture agrigentine e non ricompresi nel totale.

Questi i dati nei Comuni agrigentini: Agrigento: 95 (-16) di cui 11 migranti (dato stabile) isolati presso una comunità; Aragona: 4 (-1); Bivona, 1 (stabile); Caltabellotta: 3 (stabile); Camastra: 1 (stabile); Cammarata: 4 (stabile); Campobello di Licata: 12 (-3); Canicattì: 100 (-12); Casteltermini: 13 (stabile) di cui 13 (dato stabile) sono migranti in isolamento in una struttura di accoglienza; Castrofilippo: 5 (+1); Cattolica Eraclea: 1 (dato stabile); Cianciana: 2 (dato stabile); Favara: 60 (-12); Grotte: 2 (stabile); Licata: 126 (-22); Menfi: 19 (-2); Montallegro: 2 (stabile); Montevago: 2 (stabile); Naro: 9 (stabile); Palma di Montechiaro: 57 (-4); Porto Empedocle: 54 (+1); Racalmuto: 14 (+1); Raffadali: 21 (-1); Ravanusa: 13 (-1); Realmonte: 13 (stabile); Ribera: 14 (-7); Sambuca di Sicilia: 1 (stabile); Sant’Angelo Muxaro: 1 (stabile); San Biagio Platani: 5 (stabile); San Giovanni Gemini: 7 (stabile); Santa Elisabetta: 4 (-1); Santa Margherita di Belìce: 2 (stabile); Sciacca: 23 (-2); Siculiana: 31 (stabile) con 24 migranti (dato stabile) contagiati ed isolati a “Villa Sikania”.

“Covid free” sono Alessandria della Rocca, Burgio, Comitini, Calamonaci, Lucca Sicula, Joppolo Giancaxio, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula.

Sono invece 33 i migranti attualmente in quarantena sulle navi di accoglienza per migranti.

528 persone controllate, 11 sanzioni elevate al codice della strada e 70 siti ferroviari ispezionati, di cui 57 stazioni. 85 gli agenti della Polizia Ferroviaria della Sicilia impegnati nell’ottava Operazione “Rail Safe Day” del 2021 disposta su tutto il territorio nazionale dal Servizio Polizia Ferroviaria al fine di individuare comportamenti scorretti in ambito ferroviario che pregiudicano la sicurezza della circolazione e degli utenti.

Le verifiche, oltre che nelle principali stazioni ed in quelle minori, sono state estese anche lungolinea e ai passaggi a livello ove talvolta si verificano incidenti, anche molto gravi, per il mancato rispetto dei segnali acustici e luminosi.

Con la ripresa dell’anno scolastico ed il conseguente aumento del flusso dei pendolari- studenti che si servono del treno per andare a scuola, particolare attenzione è stata prestata nelle fasce orarie più critiche e nelle stazioni ubicate in prossimità di istituti scolastici, al fine di prevenire il verificarsi di comportamenti scorretti, quali l’attraversamento dei binari o dei passaggi a livello chiusi, il mancato uso dei sottopassaggi e il superamento della linea gialla in attesa dei treni e, in generale, la mancata osservanza delle prescrizioni vigenti nelle aree ferroviarie.

I controlli non hanno evidenziato irregolarità nella fruizione degli impianti e dei convogli ferroviari. Durante l’operazione, gli agenti del Posto Polfer di Agrigento hanno rintracciato e riaffidato alla comunità da cui si erano allontanati, 3 minori stranieri, di nazionalità tunisina e libica, che erano in procinto di salire su un treno diretto a Palermo.

Mercoledì 8 settembre, si è conclusa la conferenza di servizi finalizzata al rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale per la realizzazione di un “Progetto di un impianto integrato per il trattamento e recupero di Frazione Organica da Raccolta Differenziata (FORD) sito nel Comune di Montallegro” promosso dalla Catanzaro Costruzioni s.r.l.
Il Dirigente del Servizio 1 “sulla base delle posizioni prevalenti espresse dagli Enti/Amministrazioni partecipanti alla CdS tramite i propri rappresentanti”, ha comunicato ai partecipanti, “ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 comma 6 della legge regionale n. 7/2019 e ss.mm.ii (art. 14 –ter comma 7 della legge n. 241/1990 e ss.mm.ii) la conclusione favorevole della medesima CdS”.
Come riportato nello stesso verbale conclusivo della conferenza di servizi, tuttavia,  l’efficacia della suddetta determinazione è sospesa essendo stati espressi dissensi qualificati  per il periodo utile all’esperimento dei rimedi previsti  dall’art. 21 della L.R. 7/2019.
Il Comune di Montallegro, in persona del Commissario Straordinario Avv. Raffele Zarbo, che in seno alla predetta conferenza di servizi ha espresso i propri pareri di competenza in senso negativo, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino,  entro il termine previsto dalla legge regionale, ai sensi del predetto art. 21 della L.R. 7/2019, ha già trasmesso alla Giunta Regionale la propria motivata opposizione alla determinazione conclusiva della conferenza di servizi.
In particolare, il Comune di Montallegro, per il tramite dell’Avv. Girolamo Rubino, ribadisce che l’impianto in questione non può essere assentito in quanto è ubicato ad una distanza inferiore a 3 km dal centro abitato ovvero ad una distanza che, ai sensi dell’art. 17 della L.R. 9/2010, non consente di approvare il progetto della Catanzaro Costruzioni s.r.l.
Per effetto dell’opposizione presentata dal Comune di Montallegro, la Giunta Regionale dovrà convocare con urgenza una riunione con la partecipazione delle amministrazioni che hanno espresso il dissenso e delle altre amministrazioni che hanno partecipato alla conferenza, al fine di trovare un’intesa  comune che sostituisca la determinazione finale della conferenza di servizi.
Nel caso le amministrazioni coinvolte non riescano a trovare un’intesa comune, sarà la Giunta Regionale ad assumere la decisione finale sull’opposizione presentata dal Comune di Montallegro e la sorte del progetto in questione.

Ancora testimonianze di marginalità dell’isola di Lampedusa. Stop ai quotidiani. Il sindaco, Totò Martello, annuncia: “A Lampedusa non arriveranno più i quotidiani: lo ha comunicato la società che si occupa delle spedizioni dei giornali sull’isola. Ci troviamo di fronte ad una inaccettabile disparità di trattamento rispetto al diritto di tutti i cittadini, compresi quelli di Lampedusa, ad una informazione completa e plurale. Non so da chi dipenda questa decisione, ma so che è profondamente sbagliata ed ingiusta: sulla nostra isola, infatti, non tutti posseggono uno smartphone, un computer o un tablet per poter leggere i giornali in versione digitale. Interrompere la spedizione dei quotidiani cartacei significa negare ad una parte importante della nostra comunità la possibilità di informarsi. Faccio appello alle case editrici dei quotidiani affinché dispongano la ripresa delle spedizioni, e mi rivolgo anche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Giuseppe Moles, al quale chiedo di valutare questa situazione, anche prevedendo meccanismi che vincolino l’erogazione dei contributi pubblici destinati alle imprese editrici alla regolare distribuzione su tutto il territorio nazionale, compresa Lampedusa che fino a prova contraria è un Comune italiano”.