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L’amministrazione comunale di Agrigento ha accolto la donazione del busto raffigurante il beato giudice Rosario Angelo Livatino, dell’artista Salvatore Navarra. Su proposta del direttore dell’Accademia di Belle arti “Michelangelo” di Agrigento, Alfredo Prado, il busto sarà collocato in piazza Gallo, adiacente alla scalinata della salita La Lumia e il palazzo comunale ex tribunale di Agrigento. Su un rivestimento di marmo con pietra bianca di Comiso, donato dall’azienda “Francolino Marmi” di Porto Empedocle, il busto bronzeo sarà posto dunque sotto la finestra degli uffici occupati a suo tempo dal giudice Rosario Livatino.

L’amministrazione comunale di Agrigento, retta dal sindaco Franco Miccichè, ha deciso di conferire la “benemerenza civica” al generale di corpo d’armata della Guardia di finanza, Ignazio Gibilaro, originario di Agrigento. Nella motivazione si legge: “Fulgido esempio di rare virtù umane e professionali al servizio delle istituzioni della Repubblica per la difesa dei valori fondanti della Costituzione, della legalità economico-finanziaria del Paese e della sicurezza dei cittadini nel corpo della Guardia di Finanza. In oltre 40 anni di prestigiosa carriera si è distinto, tra l’altro, per la militanza in prima linea nella lotta alla mafia, al fianco dei compianti giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assurgendo ai vertici dell’amministrazione di appartenenza con il grado di generale di corpo di armata”.

Sono 514 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 12.057 tamponi processati. L’incidenza sale al 4,1% ieri era al 3,8%. La Sicilia rimane al primo posto per i nuovi contagi giornalieri in tutta Italia. Gli attuali positivi sono 21.042 con un incremento di 6 casi. I guariti sono 501 mentre si registrano altre 7 vittime che portano il totale dei decessi a 6.700. Sul fronte ospedaliero sono adesso 756 i ricoverati mentre in terapia intensiva sono 96.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 103, Catania 237, Messina 45, Siracusa 36, Ragusa 16, Trapani 27, Caltanissetta 21, Agrigento 12, Enna 17.

Il segretario generale della CGIL agrigentina passa alle vie di fatto e, con una nota, denuncia lo spreco di acqua potabile, l’inerzia nell’affrontare le rotture e le reti colabrodo, allegando tanto di foto a testimonianza della denuncia. Sono almeno un paio di mesi che nella condotta principale che trasporta l’acqua a beneficio dei comuni consorziati al Tre Sorgenti, il prezioso liquido si perde per strada senza che nessuno intervenga. Già l’anno scorso, nello stesso punto, si era registrata tale rottura e ci sono voluti parecchi mesi prima di intervenire, con danni ingenti non solo per la carenza di acqua che atavicamente si registra, ma anche per il costo enorme a carico della collettività servita dal consorzio ,oltre al danno alla rete viaria. Infatti, tale rottura insiste su una strada ex Consortile la SPC 41 che soffre di una scarsa manutenzione per la mancanza di risorse, con la raccolta di acqua insufficiente e la logica conseguenza che quella strada viene resa impraticabile a causa delle buche enormi che vengono a crearsi e la strada invasa dall’acqua, come un fiume in piena, mentre gli automobilisti non riescono neanche a vedere le buche, con conseguenti danni alle proprie autovetture. Insomma, un disastro completo!!! Il tutto perché il gestore non interviene prontamente.

La CGIL – chiude il rappresentante sindacale – dice basta all’inerzia e alle inefficienze: dobbiamo fare tutti noi, ognuno per la propria parte, il nostro dovere in modo puntuale e bene, soprattutto lo devono fare coloro che hanno ruoli di amministratori e dirigenti della cosa pubblica. Nessuno può e deve sentirsi esente da responsabilità!!! Ai cittadini chiediamo di farsi parte attiva nel fare emergere le disfunzioni della pubblica amministrazione sapendo che, se siamo in tanti a reagire, staremo certamente tutti meglio. Basta con la rassegnazione ed il fatalismo!!!

Sono 8 i casi di positività al Covid-19 riscontrati nella giornata di ieri dall’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. C’è un solo guarito e nessun decesso..

I nuovi positivi sono quasi assistiti in modo domiciliare, mentre sono 2 i ricoveri in ospedale.

29 i ricoveri in degenza ordinaria/subintensiva. Di questi, 22 si trovano al “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 3 al “Fratelli Parlapiano” di Ribera. 6  sono invece ricoverati in ospedali fuori provincia.

Due gli agrigentini che restano ricoverati in terapia intensiva, entrambi a Ribera. Tre i pazienti che si trovano in strutture lowcare: uno al Covid hotel di Canicattì (ex Ipab) e due in una struttura fuori provincia. C’è anche un paziente (dato stabile) non residente ricoverato nelle strutture agrigentine e non ricompreso nel totale.

Questa la situazione nei Comuni agrigentini: Agrigento: 88 (+1) di cui 11 migranti (dato stabile) isolati presso una comunità; Aragona: 2 (stabile); Bivona, 1 (stabile); Caltabellotta: 3 (stabile); Camastra: 1 (stabile); Cammarata: 4 (stabile); Campobello di Licata: 14 (stabile); Canicattì: 92 (+1); Casteltermini: 16 (dato stabile) e sono tutti migranti in isolamento in una struttura di accoglienza; Castrofilippo: 6 (stabile); Cattolica Eraclea: 1 (dato stabile); Cianciana: 2 (dato stabile); Favara: 50 (+1); Grotte: 2 (stabile); Licata: 113 (+1); Menfi: 11 (stabile); Montevago: 2 (stabile); Naro: 5 (stabile); Palma di Montechiaro: 50 (stabile); Porto Empedocle: 55 (+1); Racalmuto: 16 (+1); Raffadali: 18 (stabile); Ravanusa: 13 (+1); Realmonte: 11 (stabile); Ribera: 10 (stabile); Sambuca di Sicilia: 1 (stabile); Sant’Angelo Muxaro: 1 (stabile); San Biagio Platani: 3 (stabile); San Giovanni Gemini: 8 (stabile); Sciacca: 19 (stabile); Siculiana: 32 (stabile) con 25 migranti contagiati ed isolati a “Villa Sikania”.

“Covid free” sono Alessandria della Rocca, Burgio, Comitini, Calamonaci, Montallegro, Lucca Sicula, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Santo Stefano Quisquina, Santa Margherita di Belìce e Villafranca Sicula.

Sono invece 44 (dato stabile) i migranti attualmente in quarantena sulle navi di accoglienza.

Lo scrivente Giuseppe Di Rosa Vice Presidente Provinciale della CODACONS di Agrigento a Tutela della Salute Pubblica,

Premesso che: con ordinanza n. 122 del 16.09.2021, il sindaco di Agrigento su proposta del dirigente del settore V con allegato il parere tecnico ed in attuazione delle direttive 98/83/CE relative alla qualità delle acque destinate al consumo umano, visti l’art.50 del D.Lgs 267/2000 e ss.mm.ii; nonché lo statuto comunale, ha ritenuto di sospendere l’erogazione idrica in alcune zone della frazione di Fontanelle;

Premesso che : con ordinanza n. 123 del 16.09.2021, il sindaco di Agrigento su proposta del dirigente del settore V con allegata nota del Dirigente medico SIAN dell’ASP di Agrigento con la quale ha invitato il sindaco a voler emettere ORDINANZA SINDACALE per la sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile, e per le utenze interessate dall’inconveniente, di volere assicurare la fornitura idrica potabile nelle modalità consentite, ai sensi della normativa vigente, nel punto di prelievo uscita serbatoio forche, In attuazione delle direttive 98/83/CE relative alla qualità delle acque destinate al consumo umano, visti l’art.50 del D.Lgs 267/2000 e ss.mm.ii; nonché lo statuto comunale, ha ritenuto di sospendere l’erogazione idrica in tutte le zone servite dal serbatoio “forche”;

Considerato che : seppure le ordinanze 122 e 123 erano ben chiare nella fattispecie sulla assoluta non potabilità dell’acqua e sull’obbligo di chiusura della distribuzione idrica per “parametri biologici non conformi……” nella città di Agrigento l’erogazione idrica è continuata senza nessuna interruzione e financo la “casetta dell’Acqua installata nella Via Manzoni ex piazzale SAISEB  continua ad erogare normalmente il liquido;

 Considerato che : alla data odierna nessun’altra ordinanza dello stesso oggetto è stata emanata dagli uffici comunali;

Vogliano gli uffici in indirizzo a tutela della salute pubblica, ognuno per la propria parte rispondere ai seguenti interrogativi :

  • Se le ordinanze n. 122 e 123 del 16.09.2021 hanno determinato la “assoluta” interruzione della dotazione idrica attraverso le condotte idriche “inquinate”, come mai la fornitura idrica è continuata senza nessuna interruzione seppure il tutto è stato documentato e richiesto dall’Ufficio SIAN dell’A.S.P. di Agrigento ed ordinato dal Sindaco?
  • Come mai è tardata l’informazione dovuta e prevista ai condomini interessati fino a creare assoluta confusione nei cittadini seppure l’ordinanza 123 è abbastanza chiara e tutti sanno che il serbatoio “forche” funge da serbatoio pilota per l’intera città ?
  • Quali interventi tecnici sono stati effettuati per eliminare il problema ?
  • Quale attività di sanificazione si sta disponendo per i serbatoi e le condotte interessate ?
  • Quali iniziative si stanno prendendo per informare gli utenti affinché possano richiedere il rimborso delle spese di acquisto di acqua potabile, pulizia di vasche condominiali, pulizia recipienti, o dei costi relativi agli interventi di sanificazione che le autorità competenti vorranno disporre, dando anche delle precise indicazioni su come attuarle per difendere la salute dei cittadini.

Tanto si doveva ai fini della salvaguardia dell’interesse pubblico.

Rimaniamo in attesa di notizie dai Vostri uffici e si stigmatizza la normale erogazione dell’acqua “inquinata” nelle case degli Agrigentini.

A Catania i Carabinieri hanno condotto l’operazione antidroga intitolata “Quadrilatero”. Sono state arrestate 20 persone, sgominando tre gruppi criminali che avrebbero gestito altrettante fiorenti ‘piazze di spaccio’. Dalle indagini, sostenute tra il dicembre 2018 e 2019, è emerso che anche bambini di circa 10 anni sono stati coinvolti nello spaccio di droga con il ruolo di incassare i soldi e di indicare ai ‘clienti’ dove ritirare la sostanza stupefacente, tra cocaina, crack e marijuana. I mercati privilegiati sarebbero stati lo storico rione San Cristoforo e la zona di ‘San Cocimo’, roccaforte degli affiliati all’omonimo gruppo capeggiato da Maurizio Zuccaro, presunto organico alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. E’ stato trovato anche un libro contabile dove sono stati annotati i proventi dell’attività illecita e il quantitativo di droga venduto quotidianamente. Scoperte due tentate estorsioni, a una farmacia e a una concessionaria di autovetture, e una, riuscita, col metodo del ‘cavallo di ritorno’, per restituire al proprietario un’automobile rubata.

L’Aica nasce senza soldi e con una montagna di debiti. In primis quello con la Regione di 10 milioni di euro quale prestito d’avvio da restituire in cinque anni con gli interessi. Il debito è spalmato sui 33 Comuni. A questa ingente somma deve aggiungersi 1.2 milioni di euro di debito con il gestore dell’energia elettrica. L’Aica ha raggiunto un accordo per spalmare tale somma in tre rate. La prima non sarebbe stata onorata e il gestore elettrico ha ridotto sensibilmente la potenza di energia erogata stoppando, di fatto, diversi impianti idrici.

C’è il debito con il personale al quale non è stato liquidato la spettanza di agosto e riteniamo che non sarà liquidata anche quella di settembre. I sindacati hanno già minacciatolo sciopero. Il personale pesa sull’Aica circa 2 milioni di euro, inclusi gli oneri previdenziali. A fine settembre il debito relativo alle spettanze e agli oneri previdenziali ammonteranno a circa 4 milioni di euro. La consortile Aica ha emesso le fatture per 3 milioni di euro. Ma non sono subito incassabili. Aica pensa din incassarne per una somma di 1 milione di euro. Una cifra che è una goccia nel mare di debiti.

Ma c’è un altro problema, la nomina del direttore generale dell’Aica.  L’Assemblea dei sindaci dell’Aica, con in testa la dirigenza della nuova Consortile idrica, hanno già bocciato l’idea che l’ex commissario della Girgenti Acque Gervasio Venuti possa diventare nuovo direttore generale della società pubblica. Una candidatura apprezzata e sostenuta dal Consiglio di Amministrazione dell’Aica. Ma, ecco l’ostacolo: non ha trovato d’accordo i sindaci che ritengono questa individuazione inopportuna (soprattutto perché potenzialmente foriera di polemiche per una percepita continuità con la gestione commissariale precedente) e che chiedono adesso una nuova procedura pubblica, più aperta e che possa individuare una rosa da cui scegliere più ampia.

L’ingegnere Venuti, persona perbene e preparata, è stata dagli stessi sindaci osannata per l’impegno profuso e la serietà professionale. Adesso, hanno cambiato idea.

A queste già consistenti difficoltà bisogna aggiungere le deliberazioni dei Consigli comunali che devono approvare le delibere con cui si accollano il debito, per quota parte, della Regione (i famosi 10 milioni di euro).

Il tempo scorre, l’acqua no. Tanti comuni agrigentini stanno soffrendo una erogazione di acqua insufficiente, con turni che spesso saltano e con tempi assai ridotti di erogazione. I guasti si moltiplicano, gli interventi manutentivi diminuiscono.

Domani, intanto, si riunisce l’assemblea sei soci. Altri nodi verranno al pettine?

A Sciacca i Carabinieri, a seguito di una segnalazione per movimenti sospetti, hanno sorpreso in flagranza di furto due ladri intenti a rubare mobilio e attrezzature varie in una struttura turistica, il “Beach resort”, al momento non in attività. I due, uno di 23 e l’altro di 35 anni, entrambi di Menfi, sono stati arrestati. La Procura di Sciacca gli ha successivamente restituito la libertà mantenendoli ovviamente indagati.