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I Carabinieri della Compagnia di Catania – Fontanarossa hanno arrestato, in flagranza del reato di detenzione di droga a fine di spaccio, quattro catanesi: due maggiorenni di 18 e 19 anni, e due minorenni, entrambi di 17 anni. E’ stato posto sotto stretta osservazione il civico 121 di via Capo Passero, già teatro di numerose operazioni antidroga, storicamente attivo 24 ore su 24 al servizio della numerosa clientela alla ricerca di ogni tipo di sostanza stupefacente. I Carabinieri hanno notato due soggetti, ovvero il 17enne e l’altro di 18 anni, intenti a cedere dosi di cocaina. Sono intervenuti, e i due sono fuggiti sulle terrazze sopra l’immobile, ma sono stati inseguiti e acciuffati. Sono stati recuperati e sequestrati denaro e cocaina all’interno di un borsello che i due fuggitivi hanno lanciato durante la fuga. Poco dopo i Carabinieri hanno sorpreso gli altri due, di 19 e 17 anni, intenti anche loro a spacciare cocaina. Sono fuggiti ma sono stati inseguiti e bloccati in piazza Beppe Montana. Complessivamente sono state sequestrate 50 dosi di cocaina, circa 900 euro in contanti e una ricetrasmittente.

Abbiamo assistito alla fondazione di un partito alternativo, rivoluzionario fuori, dagli schemi, votato alle battaglie giuste, alla difesa dei più deboli e alla cura degli indifesi. Era questa la premessa dell’ambizioso progetto di Matteo Renzi, un progetto che avrebbe dovuto rivoluzionare le dinamiche politiche, non solo nazionali, ma anche locali.

Italia Viva avrebbe dovuto essere un partito inclusivo, femminista, europeista, riformista, ecologista, laico, fondato sui valori cristiani e sociali della costituzione. Un partito giovane e per i giovani, che avrebbe dovuto porre al centro le persone e le proprie idee, e mai le banali dinamiche di interesse e di partito.

Ma oggi lo scenario a cui assistiamo è tutt’altro, la costante fuga di buona parte della classe dirigente, quella che, forse, più di un ambizioso progetto, aveva visto un capiente recipiente elettorale, capace di garantire il seggio alle prossime elezioni. 

Italia Viva in Sicilia sconta la propria incapacità di parlare alla gente, di cogliere le grida di dolore di una popolazione sofferente e incompresa. Qualcuno dovrà pur avere qualche colpa?

Sammartino, Sudano, sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno deciso di abbandonare Italia Viva, questo ci pare essere chiaramente un avvenimento sintomatico.

Davide Faraone, responsabile regionale di Italia Viva, ha fallito nel suo ruolo. Assenza, indifferenza, silenzio e cura particolareggiata di alcuni tornacontisti hanno contraddistinto il suo operato. Un partito non nasce con “nominucce”, con comunicati stampa e fittizie adesioni. Quello che è accaduto a Favara nei giorni scorsi è la chiara dimostrazione di quanto sia grande e pesante il fallimento siciliano del partito. Faraone faccia un atto buono e di coraggio: si dimetta!

Sappiamo quali potranno essere le ripercussioni per queste nostre dichiarazioni, ma noi, giovani del comitato Sturzo, abbiamo creduto in questo progetto molto più di tanti altri furbi signorotti. Matteo Renzi, Ettore Rosato e Teresa Bellanova rivedano il progetto siciliano e si occupino davvero della Sicilia!

Tragedia a Palermo, dove nelle prime ore del mattino un paziente affetto da Covid19 si è suicidato. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la vittima, ricoverata in terapia subintensiva respiratoria all’ospedale Cervello, si è tolta la vita, si è gettato nel vuoto da una finestra al terzo piano dell’edificio.

La tragedia si è consumata in pochi secondi nonostante la prontezza degli operatori sanitari, il cui intervento non ha potuto scongiurare il triste epilogo.  La direzione strategica dell’ospedale esprime “vivo cordoglio” ai familiari. “Nel massimo rispetto della dolorosa vicenda umana e della privacy delle persone coinvolte l’azienda non fornirà altri particolari”, spiega in una nota.

(Adnkronos)

“Si intervenga subito, prima che il disordine diventi dannoso per l’incolumità di chi decide di raggiungere e vivere la movida ed il relax della zona turistico balneare della città di Agrigento”.

Lo afferma il consigliere comunale di Agrigento, Alessia Bongiovì, che prosegue: “Ripongo sempre fiducia sul sindaco Miccichè, ma bisogna sottolineare il fatto che il Lido di San Leone, è un quartiere a vocazione turistica, e lo testimonia l’affluenza che si registra in questo periodo e le tante strutture ricettive presenti. Migliaia di persone raggiungono San Leone, ma, a causa di un’assenza totale del controllo del territorio, ciò che vivono è un disagio notevole, che potrebbe generare rischi anche per la sicurezza delle persone. I vigili urbani ci sono in presenza massiccia solo in alcuni orari della sera, quando invece basterebbe una turnazione durante la giornata. Da questo ne consegue che il traffico si paralizza, a causa di auto posteggiate ovunque, anche sui marciapiedi. Persone che sostano pericolosamente a gruppi consistenti in mezzo alla strada, con il traffico veicolare che non viene assolutamente controllato e moderato. Non ci sono parcheggi per i ciclomotori e il piano traffico non tiene conto di eventuali vie di fuga. I mezzi di soccorso non possono transitare nelle vie interne e nemmeno sulle strade principali. Un vero collasso sull’ordine pubblico”, – prosegue la Bongiovì – , “che non può e non deve essere gestito con la solita superficialità, senza governarle, senza orientarle e senza ordinarle. Bisogna cambiare pagina, bisogna guardare oltre, e per questo occorre una mente imprenditoriale ed una caparbietà di politica sana, dura e costante, quella che spero di riscontrare sempre di più in questa nuova amministrazione”.

“Ancora nel 2021, manca la comunicazione, spuntano mercatini che occupano zone di parcheggi e creano solo disagio. La vendita di merce contraffatta è sempre tollerata. Servono i vigili urbani, che in realtà dovrebbero esserci quotidianamente visto il notevole disagio e disordine che si vive nel quartiere ogni giorno della settimana. Ricordo solo un’azione di collaborazione tra il comune, nella persona dell’assessore Picarella, e le forze dell’ordine, per lo sgombero degli abusivi, ma ribadisco che occorre costanza.

Inoltre c’è carenza di pattumiere, e mancano i servizi igienici. Su questo ultimo punto, ribadisco sulla mia note di qualche mese fa, sui bandi pubblici per la privatizzazione e l’affidamento delle strutture pubbliche. E faccio fede per rafforzare il servizio di spazzamento e pulizia in generale, si CUP proposti dall’assessore Vullo che già sono stati approvati dalla giunta.”

Conclude la consigliera Bongiovì:

“San Leone è abbandonato a se stesso. Confidando nell’amministrazione, mi auguro che provveda subito e non rinvii all’anno prossimo. E’ nei suoi obblighi, lo deve fare e deve farlo subito”.

La Guardia di Finanza, in occasione di un blitz nel cimitero di Giarre, in provincia di Catania, ha trovato 71 chili tra marijuana, hashish e cocaina. Due persone, entrambe originarie di Acireale, sono state arrestate in flagranza di reato: A T sono le iniziali del nome, di 55 anni, custode del cimitero a titolo di volontario, ed F S, 43 anni. Più in particolare, 20 chili di marijuana ‘skunk’ e 1 di hashish sono stati nascosti in un loculo vuoto collocato a circa 3 metri di altezza. Altri 20 chili di marijuana sono stati scoperti in possesso del 43enne. Poi 30 chili in un deposito. E, nascosti addosso ai due arrestati, 300 grammi di cocaina. Le indagini sono scattate a seguito di segnalazioni su movimenti sospetti nella zona del cimitero, soprattutto di notte.

Nella notte dell’ultimo di luglio, vandali ancora senza nome e, sicuramente, senza alcuna dignità, hanno sfregiato con della vernice rossa la marna bianca del suggestivo sperone roccioso.

Lo sfregio, incomprensibile ed esecrabile, ha fatto volare alto il grido di indignazione unitamente a quello di aiuto per il ripristino dei luoghi da parte della nota associazione ecologico scientifica di protezione ambientale MareAmico Delegazione di Agrigento e del suo responsabile, Claudio Lombardo.

 

L’ “SOS aiutateci a pulire la marna di punta bianca! lanciato dall’associazione è stato subito accolto dai diportisti di “Porto San Leone” tramite il portavoce Adriano Varisano.

I volontari si sono dati appuntamento alle 8:00 e armati di spazzole d’acciaio e di buona volontà hanno eliminato la vernice rossa usata per sfregiare le bianche rocce calcaree del Promontorio del Caprione.

 

Non è la prima volta che  Punta Bianca, vero e proprio paradiso tropicale, viene presa di mira da vandali deturpatori infatti, in un passato recente, sulla scogliera erano apparse delle scritte realizzate sempre con della vernice rossa e, allora, le indagini hanno consentito di dare un nome e un volto alla mano dell’autore.

In tutta evidenza, non è solo il paesaggio in cui è immersa Punta Bianca, ad essere selvaggio!

Qualche mese fa è stato avviato l’iter per istituire una riserva naturale atta a tutelare tutta la costa, ci si augura che giunga a positiva conclusione in tempi rapidi perché non si può fare affidamento sempre e solo sulla buona volontà di volontari.

 

Sono 33 i nuovi casi di coronavirus registrati in provincia di Agrigento nella giornata del 2 agosto. Il dato emerge dal bollettino diffuso dall’Asp. Si registrano anche due nuove vittime: a Canicatti, la venticinquesima da inizio pandemia, e Porto Empedocle, nono decesso da inizio pandemia. Aumentano anche i ricoveri in ospedale: sono 7. I guariti sono invece 66.

Sono 32 le persone ricoverate negli ospedali: 29 a Ribera e 3 ad Agrigento. Due persone si trovano in terapia intensiva all’ospedale di Ribera. Una persona si trova ricoverato all’hotel covid di Sciacca.

Agrigento 105; Alessandria della Rocca 11; Aragona 15; Bivona 1 ; Burgio 2; Calamonaci 0; Caltabellotta 65; Camastra 4; Cammarata 35; Campobello di Licata 21; Canicattì 79; Casteltermini 15; Castrofilippo 1; Cattolica Eraclea 0; Cianciana 1; Comitini 1; Favara 283; Grotte 1; Joppolo Giancaxio 12; Licata 29; Lucca Sicula 1; Menfi 6; Montallegro 1; Montevago 1; Naro 25; Palma di Montechiaro 79; Porto Empedocle 89; Racalmuto 15; Raffadali 49; Ravanusa 25; Realmonte 15; Ribera 7; Sambuca di Sicilia 5; San Biagio Platani 1; San Giovanni Gemini 39; Sant’Angelo Muxaro 1; Santa Elisabetta 2; Santa Margherita di Belìce 8; Santo Stefano Quisquina 7; Sciacca 26; Siculiana 36 (32 migranti a Villa Sikania) e Villafranca Sicula: 0. Navi accoglienza 109.

I poliziotti del Commissariato di Licata hanno deferito all’autorità giudiziaria un quarantenne per abbandono e maltrattamento di animali.

Nell’ambito   dei   servizi   istituzionali,  gli   agenti del   Commissariato di P.S. apprendevano che all’interno di un magazzino sito in un quartiere periferico ed in uso all’uomo vi erano custoditi, in maniera precaria e non consona degli animali domestici.

In particolare, si veniva a conoscenza che gli animali si sarebbero trovati all’interno del predetto immobile senza essere accuditi e alimentati quotidianamente dai proprietari.

Il personale del Commissariato intervenuto, unitamente   al personale   veterinario   del   Dipartimento   di   Prevenzione Veterinaria   dell’A.S.P  di  Agrigento,   effettuava   un   tempestivo   sopralluogo   di   polizia   sui   luoghi segnalati che permetteva di constatare la veridicità della notizia ed acclarare l’ipotesi delittuosa.

Invero, all’interno di un piccolo magazzino, vi era la presenza di alcune gabbie all’interno delle quali vi erano rinchiusi furetti e cani, verosimilmente addestrati uso caccia. Gli agenti constatavano che gli animali si trovavano in “condizioni incompatibili con la loro natura, tali da arrecare loro gravi sofferenze”.

Infatti,   dalla   valutazione   dei   veterinari   intervenuti,   si   accertava   che   le   gabbie   non   avevano dimensioni idonee a soddisfare le caratteristiche etologiche degli animali ed erano prive di quegli “arricchimenti ambientali” volte a ricrearne l’habitat.

Inoltre all’interno delle predette gabbie si trovava anche un cane che non risultava di proprietà dell’uomo e che, da approfonditi accertamenti, risultava essersi allontanato nel settembre del 2019 dal legittimo proprietario che ne aveva denunciato l’allontanamento dal luogo ove lo custodiva. Il cane, pertanto, veniva tempestivamente riconsegnato al reale proprietario.

Al termine delle attività, il personale operante ha proceduto al sequestro sanitario preventivo degli animali finalizzato alla interruzione delle condizioni di incompatibilità cui erano sottoposti.

Il sindaco Franco Miccichè ha ricevuto nella sala giunta di Palazzo di Città una rappresentanza del Consiglio Provinciale dell’Ordine degli Ingegneri guidata dal neo presidente Achille Furioso, costituita dalla consigliere segretaria Jennifer D’Anna, dal tesoriere Michele Zambuto, Francesco Di Mino, Roberto Mistretta, Salvatore Inguanta, Giuseppe Sorce e Maurizio Simone.

Gli Ingegneri hanno voluto ricambiare la visita di cortesia che l’Amministrazione comunale aveva rivolto al momento del suo insediamento. Nel corso dell’incontro, a cui hanno preso parte anche gli assessori Gerlando Principato e Francesco Picarella, il presidente Furioso ha ribadito l’importanza degli appuntamenti organizzati ad Agrigento sul ruolo degli Ordini professionali e la massima disponibilità alla collaborazione con l’amministrazione comunale.

“Sappiamo – ha detto Furioso – delle difficoltà con cui questa amministrazione è costretta a misurarsi, che vanno dalla carenza di organico alla complessità delle pratiche burocratiche. Siamo qui per offrire massima apertura alla collaborazione, soprattutto per conseguire obiettivi più ambiziosi nell’interesse sia della collettività sia di tutti i professionisti”.

Tra questi, stanno particolarmente a cuore agli ingegneri, lo snellimento delle procedure burocratiche e la “Partecipazione Attiva” alle scelte strategiche del territorio, il “Monitoraggio costante dei bandi di gara per i servizi di ingegneria”.

 In particolare gli ingegneri hanno chiesto all’Amministrazione di affidare quanti più servizi possibili di ingegneria ed architettura all’esterno utilizzando il decreto dell’equo compenso; di sensibilizzare il Governo Nazionale e Regionale (dopo il flop del concorso Brunetta) per assumere temporaneamente sempre più giovani professionisti per supportare gli Enti Locali nella redazione di progettazione preliminare (i cui livelli successivi potrebbero essere affidati all’esterno a seconda della complessità degli stessi) ed esecutivi per non perdere la storica opportunità dei fondi stanziati con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e, più in generale, con i Fondi Europei. Per far ciò è indispensabile invertire il paradigma che ha spesso immaginato contrapposti i professionisti puri ai dipendenti pubblici.

Proprio grazie ad una rinnovata e stretta sinergia tra pubblica amministrazione e liberi professionisti sarà possibile far ripartire l’Italia e l’Europa. A tal proposito il Presidente Furioso ha, inoltre, ricordato un’importante iniziativa legislativa proposta dal precedente Consiglio dell’Ordine di Agrigento, apprezzata dalla Consulta Regionale Siciliana degli Ingegneri, e attualmente in fase di esame da parte dall’Avvocatura dello Stato che prevede un maggiore sviluppo delle competenze professionali degli ingegneri dipendenti pubblici mediante la somministrazione di formazione di alta qualità.

Furioso ha, inoltre, sottolineato l’importanza del protagonismo delle categorie professionali e, in particolare, dell’Ordine degli Ingegneri per favorire una nuova cultura dello sviluppo ed una moderna visione del futuro. Un’azione di particolare importanza –ha aggiunto- soprattutto nel Mezzogiorno: “non possiamo immaginare di delegare solo alla politica ed alle istituzioni pubbliche il ruolo di soggetti autonomi nei percorsi di crescita e sviluppo delle comunità.”

L’Ordine ha poi accolto la proposta del Sindaco Miccichè e dell’Assessore ingegnere Principato di stilare un protocollo di intesa per avviare una serie di percorsi formativi destinati ai tecnici del comune sulle tematiche più attuali, finalizzati allo snellimento delle procedure burocratiche del rilascio di pareri ed autorizzazioni. In tal modo si vuole contribuire a rilanciare l’edilizia e più in generale l’economia locale.

Ada Arcuri, amministratrice della società editoriale del Corriere di Sciacca e consorte del direttore Filippo Cardinale, e’ deceduta  la scorsa notte accanto al suo caro Filippo e alla sua famiglia.

Donna di eccezionali virtù, è stata una straordinaria moglie e madre.
Il direttore Lelio Castaldo e la redazione di sicilia24h.it sono vicini al dolore della famiglia e del grande amico Filippo.

I funerali saranno celebrati domani alle ore 10 nella chiesa di San Domenico a Sciacca.