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“La Sicilia è fortemente provata dalla nuova terribile ondata di maltempo di queste ore. A Modica, in provincia di Ragusa, c’è stata purtroppo la morte di un uomo, travolto mentre si recava al lavoro. Mi stringo alla sua famiglia alla quale esprimo la mia più sincera vicinanza”. Così in una nota Marialucia Lorefice (M5S), deputata siciliana, presidente della commissione Affari sociali della Camera.

“Voglio inoltre ringraziare – aggiunge Lorefice – tutti coloro che in queste ore sono impegnati nelle operazioni di soccorso, a partire dalle donne e dagli uomini della Protezione Civile, che stanno rispondendo alle numerose richieste di aiuto”.

“Ai cittadini che in queste ore stanno vivendo momenti di angoscia e che hanno subito danni ingenti per la tromba d’aria che ha sconvolto la zona, voglio assicurare che lo Stato non li lascerà soli” conclude la deputata pentastellata.

C’è un aumento nei ricoveri negli ospedali agrigentino, in un solo giorno ben 7, e  13 nuovi casi di positività al Covid-19 a fronte di 405 tamponi processati. Nessuna vittima  e i guariti sono 10. Questi i numeri dell’ultimo bollettino diramato dall’Asp riferiti alla giornata di ieri, 16 novembre.

Al momento risultano ricoverate 8 persone in degenza ordinaria (dato stabile), 4 si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e 4 in un ospedale fuori provincia. Sono, invece, 4 pazienti in terapia intensiva all’ospedale riberese “Fratelli Parlapiano”.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 30;  Aragona 3; Burgio 7; Camastra 10; Cammarata 4; Campobello di Licata 4; Canicattì 52; Casteltermini 5; Cattolica Eraclea 7; Favara 8; Grotte 8; Licata 68; Menfi 6; Montevago 1; Naro 41; Palma di Montechiaro 5; Porto Empedocle 16; Racalmuto 3; Raffadali 36; Ravanusa 2; Realmonte 8; Ribera 6; Sambuca di Sicilia 18; San Giovanni Gemini 3; Sant’Angelo Muxaro 3; Sciacca 23.

Sono “Covid free” Alessandria della Rocca, Bivona, Calamonaci, Caltabellotta, Castrofilippo, Cianciana, Comitini, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina, Santa Elisabetta, Siculiana, Villafranca Sicula e Santa Margherita del Belice.

Sono 10 (stabile) i migranti attualmente in quarantena sulle navi di accoglienza in rada dell’Agrigentino.

La Guardia di Finanza di Catania ha sostenuto un’inchiesta su una presunta associazione a delinquere, e per le ipotesi di reato di truffa a danno dello Stato, riciclaggio e auto-riciclaggio, in tre regioni, tra Sicilia, Lombardia e Lazio, e cinque Stati, tra Italia, Germania, Malta, Svizzera e Regno Unito. E ha eseguito 4 misure cautelari su 15 persone indagate. Sequestri preventivi di attività e denaro sono stati effettuati, fra i 16 disposti a carico di società e fondazioni, anche ad Agrigento, oltre che a Catania, Roma e Milano. Tali società e fondazioni avrebbero ottenuto indebitamente, nel settore turistico, finanziamenti a tasso agevolato per complessivi 250 mila euro, presentando falsi bilanci alla Camera di Commercio, e dichiarazioni fraudolente ai fini delle imposte sui redditi all’Agenzia delle entrate, per gli anni dal 2014 al 2018.

I sindacati della Funzione pubblica di Cgil e Cisl annunciano che i dipendenti del Comune di Agrigento sono in stato di agitazione perché l’Amministrazione comunale ritarda nella contrattazione decentrata e nel risolvere le carenze di personale. I dirigenti sindacali, Salvatore Parello ed Enzo Iacono, affermano: “L’Amministrazione, nonostante lo stato di agitazione proclamato da un mese, non ci ha invitato per un confronto. E quindi domani, giovedì 18 novembre, il personale protesterà dalle 9 alle 11 davanti al Comune in piazza Pirandello”.

La deputata nazionale del Movimento 5 Stelle, l’agrigentina Rosalba Cimino, componente della Commissione Cultura alla Camera, annuncia che la Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto riceverà un finanziamento triennale da parte del Ministero della Cultura. La stessa Cimino afferma: “La Fondazione ha bisogno di essere valorizzata. Quindi ho cercato nei miei anni alla Camera di dare risalto alla figura di Sciascia e alla prestigiosa sede da lui voluta per custodire il suo patrimonio. Ho rappresentato al ministero della Cultura l’importanza del luogo. E il ministero ha stanziato 32mila all’anno per 3 anni, per un totale di 96mila euro”. E il sindaco di Racalmuto, Vincenzo Maniglia, esprime apprezzamento e afferma: “Il lodevole lavoro fatto dall’onorevole Cimino in questi anni, unitamente alla capacità di progettazione del nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione, sta portando ottimi risultati. Lo dimostrano le straordinarie manifestazioni organizzate in questi due anni anche in occasione del centenario della nascita dello scrittore. Ciò sta consentendo alla cittadina di Sciascia di vivere uno straordinario momento di grande crescita turistica e culturale”.

La violenta ondata di maltempo che ha investito la Sicilia occidentale e i disagi provocati. E’ il caso, tra gli altri, dei tanti pendolari che viaggiano in treno tra Agrigento e Palermo, e che raccontano la loro ultima odissea: “Dopo le peripezie della settimana precedente – a causa dei danni alla linea ferroviaria provocati dal maltempo, tra ritardi, sballottamenti da una stazione ferroviaria ad un’altra, e pochi autobus sostitutivi a fronte del numero dei pendolari – adesso è accaduto che ieri alle ore 14:30 siamo stati costretti a scendere, dal treno da Palermo ad Agrigento, nella stazione di Termini Imerese, nel frattempo colpita da nubifragio, perché, per l’ennesima volta, un tratto della linea in prossimità di Roccapalumba, da soli quattro giorni riparato, è ricaduto nuovamente in condizioni di impraticabilità. Ebbene, abbiamo rilevato come vergognoso che più di 600 pendolari siano stati abbandonati, come merce, nella stazione di Termini Imerese, in attesa di pullman sostitutivi, senza sapere quando e se arrivassero. Alle 15:30 è giunto l’autobus sostitutivo, con capienza di 50 posti. Centinaia si sono accalcati per tentare, tra spintoni e sgomitate, di accaparrarsi un posto. Il secondo autobus è giunto alle 16:30, con altri 50 posti. Altra ressa sotto la pioggia battente. A tal punto ci siamo barricati davanti l’autobus per protesta, dopo più di 3 ore di attesa in stazione. E’ intervenuta la polizia che voleva farci sgomberare, minacciando denunce. Che paradosso: lo Stato dovrebbe essere invece dalla parte dei cittadini vittime di abusi e soprusi. Alcuni di noi sono arrivati alle stazioni di pertinenza alle ore 20:30. Gli altri sono rimasti ancora in attesa che Trenitalia li riportasse a casa, sparsi tra altri autobus”.

Nel pomeriggio di ieri 16 novembre i Carabinieri della Stazione di Santa Elisabetta, su segnalazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia –Divisione Si.Re.Ne.- hanno arrestato un cittadino di 51 anni, imprenditore, che da qualche giorno era ritornato nel proprio paese di origine dopo un periodo trascorso in Germania. L’uomo era destinatario di un provvedimento di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche poiché ritenuto responsabile di traffico di sostanze stupefacenti. Fatti commessi in Germania lo scorso anno. L’uomo, che è stato rintracciato dopo rapide ricerche sul territorio dai Militari dell’Arma dovrà scontare 15 anni di reclusione. Al termine delle formalità di rito lo stesso è stato associato presso la Casa Circondariale di Agrigento a disposizione della competente A.G.

A Canicattì, ad un posto di blocco stradale, i poliziotti del locale Commissariato hanno sollevato la paletta rossa verso un’automobile con a bordo quattro persone. Il conducente ha accennato la fuga, mentre un altro ha gettato dal finestrino un involucro risultato contenere cocaina, quasi 7 grammi di polvere bianca. I quattro giovani, tra cui un minorenne, tutti di Mussomeli, sono stati denunciati a piede libero alla Procura di Agrigento per detenzione di droga a fine di spaccio .

Innanzi alla Corte d’Appello di Catania, al processo di secondo grado a carico dell’ex presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, imputato di concorso esterno alla mafia e corruzione elettorale, ha concluso l’arringa difensiva l’avvocato Maria Licata, che ha ribadito la richiesta di assoluzione di Lombardo “perché il fatto non sussiste”. Lo scorso 2 febbraio, a conclusione della requisitoria, la Procura generale, tramite Sabrina Gambino e Agata Santonocito, ha chiesto la condanna dell’imputato a 7 anni e 4 mesi di reclusione, a fronte di 11 anni che sarebbero stati richiesti se il processo non si fosse svolto in abbreviato. Raffaele Lombardo ha reso dichiarazioni spontanee in aula. Le sue parole in sintesi: “Non ho mai chiesto il voto ai boss. E non lo dico io, ma lo dicono loro. Ed è tutto agli atti del processo. Senza tema di smentita, dico che non c’è mai stato un patto, non c’è mai stato un voto, non c’è mai stata nessuna contropartita con Cosa Nostra”.