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Una vita nuova per Eraclea Minoa: e per avviarla, va creato un abbraccio della comunità e, soprattutto dei più piccoli che imparino, sin dall’infanzia, ad amare e  proteggere i siti culturali, in questo caso un teatro antichissimo, ma profondamente fragile. E infatti venerdì 10 marzo – nella Giornata regionale dei beni culturali, istituita nel 2019 in memoria di Sebastiano Tusa, archeologo e assessore regionale ai Beni culturali scomparso in un disastro aereo in Africa – alle 11.30 il sito archeologico ospita la chiusura di “Culture for kids – Il Teatro dei Piccoli ad Eraclea Minoa” realizzato da CoopCulture con i docenti dell’Accademia del Dramma antico di Siracusa. Sono stati coinvolti i bambini dell’istituto comprensivo “Giuseppe Garibaldi” di Cattolica Eraclea e di Montallegro che hanno partecipato a laboratori, incontri con gli archeologi, hanno studiato il teatro nel mondo classico, scoperto le maschere, i costumi di scena. Venerdì 10 marzo “restituiranno” quanto appreso alle famiglie e ai visitatori che vorranno raggiungere Eraclea. Una visita speciale che si svolgerà in parte nel sito del teatro ed in parte nel bellissimo antiquarium di Eraclea.

Ma sarà anche un’occasione per toccare con mano i primi passi concreti del processo di recupero in atto a Eraclea: sarà infatti inaugurato il nuovo front office del sito archeologico che comprende la biglietteria, la caffetteria e un’aula didattica.

Già un mese dopo il suo insediamento, nel 2019, il direttore della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, effettuava un primo sopralluogo ad Eraclea rendendosi immediatamente conto del delicato stato di conservazione del teatro antico e della necessità di migliorare i servizi per la visita e la fruizione del sito archeologico. Da allora il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi – di cui fa parte il sito di Eraclea Minoa – ha impiegato sue risorse (circa 300 mila euro) per interventi di estrema urgenza, mirando sempre al bando internazionale per un concorso di idee finalizzato ad un masterplan del restauro e conservazione del teatro e dell’area circostante, al miglioramento dell’accessibilità e dell’accoglienza. Bando che finalmente è in dirittura di arrivo e sarà pubblicato entro pochi giorni.

Nel frattempo sono stati completati i lavori di manutenzione per i servizi di accoglienza, realizzati in collaborazione con CoopCulture, e il sito si presenterà agli occhi dei visitatori con un “biglietto da visita” nuovo. Nella Giornata regionale dei beni culturali l’accesso ai siti è gratuito. Tra le iniziative previste rientrano anche le visite didattiche dedicate a “Eraclea Minoa, la sua storia ed il suo teatro”, condotte da operatori archeologi CoopCulture, gestore dei servizi integrati. Le visite sono gratuite e sono previste alle 10, alle 10.30 e alle 11 e partiranno dal portico antistante l’antiquarium.

L’Assessore ai servizi sociali del Comune di Agrigento Marco Vullo, comunica ai cittadini che finalmente si colma un gap all’interno dell’ente locale, infatti su mia proposta è stata approvata in Giunta qualche giorno fa ed è stata istituita la figura del Garante dei diritti della persona disabile.

Per una serie di vicissitudini ancora non si era dato il via alla legge regionale 47/2012 che ha istituito questa figura del Garante dei Disabili che da adesso in avanti diventerà un punto di riferimento per i diritti dei soggetti svantaggiati presenti nella città di Agrigento. Tutto ciò darà un impulso notevolissimo alla risoluzione di tante criticità in atto che riguardano questa platea ampia di persone che meritano una attenzione e un coinvolgimento totale nella vita sociale, economica e di totale inserimento nel tessuto cittadino.

A breve sarà pubblicato l’Avviso pubblico per le candidature alla nomina del Garante dei Disabili e i requisiti, i compiti, le funzioni e gli obblighi che prevede la normativa vigente, la figura è a titolo gratuito ed ha una durata triennale ed è rinnovabile una sola volta.

Sono convinto che l’applicazione di questa legge e l’Istituzione di questa figura possa dare un feedback continuo con l’amministrazione e l’Assessorato ai servizi sociali e soprattutto diventa centrale nell’essere latore e parte attiva di tutte le defaillance e i disservizi che ancora sono presenti nella normale vita dei diversamente abili e per tutto ciò come amministratore di questo comune sarò ancora più impegnato a picconare i tanti muri e barriere con il sostegno del Garante in un rapporto biunivoco e propositivo.

 

Con ricorso proposto innanzi al Tar Catania la sig.ra C.L.A. titolare di una impresa agricola operante nella provincia di Messina, chiedeva l’annullamento previa sospensione dell’informativa antimafia adottata nei propri confronti dalla Prefettura U.T.G. di Messina e resa nell’ambito del procedimento per il rilascio di una concessione ad uso pascolo di alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale di Tortorici.
Il Tar Catania respingeva l’istanza cautelare proposta dalla sig.ra C.L.A che, pertanto, decideva di proporre appello cautelare innanzi il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino.
Ebbene, il Consiglio di Giustizia Amministrativa accoglieva il ricorso in appello proposto dalla sig.ra C.L.A, ritenendo plausibili le doglianze mosse dagli Avv.ti Rubino e Marino avverso il provvedimento interdittivo ed ordinando al TAR Catania la sollecita fissazione dell’udienza di merito.
Tuttavia all’esito dell’udienza di merito il Tar Catania respingeva il ricorso proposto dalla sig.ra C.L.A.
Conseguentemente l’imprenditrice appellava la suddetta innanzi al CGA, sempre con il patrocinio degli avv.ti Rubino e Marino, chiedendo anche l’adozione di una misura cautelare .
In particolare gli avv.ti Rubino e Marino deducevano l’erroneità della sentenza di primo grado nella misura in cui il primo giudice aveva omesso di considerare il fatto che il provvedimento interdittivo non contenesse alcun elemento pregiudizievole a carico dell’appellante, basandosi soltanto sul fatto che il coniuge dell’appellante fosse stato destinatario diversi anni addietro di procedimenti penali e che dunque il provvedimento interdittivo fosse fondato su circostanze fattuali estremamente risalenti nel tempo e prive del doveroso requisito dell’attualità .
Ebbene il CGA , condividendo le tesi degli avv.ti Rubino e Marino e ritenendo pertanto fondate le censure formulate avverso la sentenza di primo grado , ha accolto l’istanza cautelare proposta in seno all’appello per la riforma della sentenza del TAR Catania, rilevando la mancata attualità dei fatti, datati nel tempo, dai quali l’amministrazione appellata ha desunto il pericolo di infiltrazioni mafiose e l’irrilevanza dei rapporti parentali.
Nell’accogliere la domanda cautelare il CGA ha nel contempo disposto la sollecita fissazione dell’udienza di merito.
Dunque in tempi molto celeri il CGA si esprimerà in via definitiva sulla vicenda.

Ha poi ringraziato il collega Nino Minardo che gli passa il testimone e il vice segretario Anastasio Carrà, pioniere della Lega in Sicilia. “Vogliamo rendere forza politica stabile in Sicilia – ha aggiunto – procedendo senza fughe in avanti, ma con piccoli e posati passi nelle aule parlamentari e sui territori, per proporre ai cittadini la politica del fare, quella mostrata dalla Lega laddove amministra e governa”.

Beni per 1 milione e 300 mila euro sono stati confiscati dalla Dia, la Direzione investigativa antimafia, a due imprenditori, padre e figlio, operanti nel settore edilizio nell’area di Mazara del Vallo, nel Trapanese. Il provvedimento è stato emesso dalla Corte d’Appello di Palermo su proposta avanzata dal direttore della Dia nel 2016. I due imprenditori – si legge nelle contestazioni penali – sarebbero contigui alle consorterie mafiose trapanesi e si sarebbero resi responsabili di una serie di delitti in materia di intestazione fittizia di beni immobili e aziende, e di usura. Sarebbero funzionali agli interessi di Cosa nostra, vivendo abitualmente grazie a proventi di attività delittuose”. Il provvedimento di confisca comprende 37 beni immobili, 2 compendi aziendali, 7 autoveicoli e 3 rapporti finanziari.

Non c’è riuscito nemmeno nel giorno più bello della sua vita rappresentato dalla assoluzione di una accusa devastante come quella di associazione mafiosa; eppure, anche in questa circostanza, ha continuato a mettere in atto quello che è il suo hobby preferito: raccontare le bugie, come Pinocchio.

Il pluripregiudicato Calogero Sodano, già sindaco di Agrigento e Senatore della Repubblica, in occasione della sua assoluzione è stato intervistato oggi da una emittente televisiva agrigentina. Ad un certo punto ha dichiarato: “Io ho avuto una serie innumerevole di processi, ma sempre sono stato assolto…”

Eh no, non è assolutamente così. Calogero Sodano ha subito due condanne definitive, una delle quali proprio per aver raccontato bugie dopo aver modificato il casellario giudiziario di un suo congiunto omonimo. L’altra condanna riguarda l’abusivismo nella Valle dei Templi.

Quindi non è bastato a Sodano nemmeno il giorno gioioso della sua assoluzione per evitare di raccontare alla gente minchiate con il botto. Le due condanne definitive lo rendono oggi e ormai da tanto tempo un pluripregiudicato agrigentino di tutto rispetto.

Sarà più forte di lui?

 

L’ associazione Agàpe di Agrigento domani 8 marzo alle ore 16.30 organizza un incontro per la festa della donna, presso il Centro Aiuto alla Vita. La presidente Avv. Angela Galvano afferma:” In occasione della celebrazione della festa della donna abbiamo deciso di dedicare questa giornata al tema della maternità e della solidarietà a tutte quelle mamme in difficoltà nel portare avanti una gravidanza e che vivono con paure e preoccupazioni il ” periodo” della gestazione che dovrebbe essere il più bello e sereno per una donna che porta in grembo una nuova Vita che deve essere tutelata come bene prezioso”.

La Presidente continua: “Domani saremo presso il Centro Aiuto alla Vita con la sua Presidente Pinuccia Pappalardo ed incontreremo alcune mamme,portando in dono una fornitura di pannolini, indumenti e giocattoli.La solidarietà e la collaborazione tra le associazioni impegnate sul territorio è fondamentale per la crescita della nostra città su tematiche così importanti e delicate”. La presidente Pinuccia Pappalardo del Centro aiuto alla vita afferma:” Mamme che aiutano altre mamme!!!che bello!!!un’ iniziativa lodevole quella organizzata dall’ Avv. Angela Galvano che ho accolto con entusiasmo e spirito di collaborazione in quanto rivolta a queste mamme coraggiose e umili che con tanto amore bussano alla nostra porta e noi accogliamo- ascoltiamo e di cui ci prendiamo cura per tutto il tempo della gravidanza e ancora di più appena nasce il bimbo,un accompagnamento fatto con affetto che poi diventa amicizia. Organizzare questo incontro mi ha particolarmente fatto piacere proprio perché il tema di quest’ anno per la giornata della vita era:la morte non è una soluzione.Dio ha creato tutte le cose perché esistano ed è bello trovare altre realtà associative che condividano con noi percorsi e valori.”

La Guardia di Finanza di Castelvetrano ha eseguito sei misure cautelari per reati contro la Pubblica amministrazione. Il Tribunale di Marsala ha disposto la temporanea interdizione dai pubblici uffici e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione a pubblici ufficiali e privati imprenditori di origine agrigentina e palermitana, indagati di corruzione e abuso d’ufficio, commessi nel Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, negli anni 2020 e 2021. Si tratta dell’allora direttore del Parco, di due funzionari regionali (e uno è di Favara) e tre imprenditori. Dalle indagini sono emerse presunte irregolarità nella concessione di appalti pubblici da parte dell’Ente archeologico. La Guardia di Finanza si è avvalsa di incroci di banche dati, intercettazioni telefoniche, analisi di tabulati telefonici, telecamere, accertamenti bancari e di un “trojan” sul telefono cellulare utilizzato da uno degli imprenditori, legato all’ex direttore del Parco da un solido rapporto d’amicizia. E’ stato così documentato un sistema clientelare finalizzato all’assegnazione di pubbliche commesse a un cartello d’imprese, perlopiù agrigentine, riconducibili ai tre imprenditori indagati. Il direttore, in cambio degli appalti, avrebbe ottenuto dalle imprese affidatarie vari vantaggi, comprese opere di ristrutturazione in abitazioni private proprie e di familiari nelle province di Palermo e Agrigento, nonchè interventi di trasloco, giardinaggio e disinfestazione. Analoghi comportamenti sono contestati al funzionario di Favara, il quale, in qualità di Responsabile unico del procedimento di vari appalti aggiudicati, avrebbe ricevuto soldi e assunzioni di familiari.

Questo l’elenco degli indagati: Bernardo Agrò, 63 anni, presidente del Parco Archeologico Valle dei Templi; Tommaso Sciara, 62 anni, di Favara; Antonio Mortellaro Ferraro, 46 anni, funzionario regionale di Ribera; Vito D’Anna, 60 anni di Favara; Vincenzo D’Angelo, 47 anni di Partinico; Massimiliano Raia, 38 anni di Licata; Nicolò Castrò, 70 anni di Salemi ma residente ad Agrigento (unico a non essere raggiunto da misura interdittiva).

Il gip Riccardo Alcamo ha disposto la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio nei confronti di Bernardo Agrò, Tommaso Sciara e Antonio Mortellaro Ferraro (9 mesi) e Massimiliano Raia (6 mesi). Misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per Vito D’Anna, Vincenzo D’Angelo e Massimiliano Raia.

 

 

 

Episodio alquanto inquietante quello accaduto ieri sera a Licata. Al Pronto Soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso è stato trasportato un sedicenne con una evidente ferita alla testa.

Il giovane, ai medici, avrebbe riferito di avere sbattuto  la testa per terra durante una caduta. I sanitari avevano dapprima creduto a questa tesi, ma quando hanno visto che le condizioni di salute del sedicenne peggioravano di minuto in minuto, in un successivo controllo, più accurato, ecco la sorpresa agghiacciante. In realtà il giovane presentava una ampia ferita con, presumibilmente, un proiettile conficcato nella testa.

I sanitari, a quel punto, hanno deciso di trasferire il giovane all’ospedale di Caltanissetta per essere sottoposto ad un intervento chirurgico che darà la spiegazione definitiva per accertare se si tratta di un proiettile o altro. Fino a questa mattina il giovane non è stato operato.

Nulla trapela, allo stato, di cosa sia accaduto in realtà. Le indagini le stanno curando gli agenti del Commissariato di Polizia di Licata guidati dal vice Questore Aggiunto Cesare Castelli.