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Grave attentato a Canicattì, in contrada “Cannemasche”, dove ignoti sono entrati furtivamente in un vigneto di proprietà di un imprenditore di 59 anni, e lo hanno devastato provocando danni per circa 100mila euro, non coperti da assicurazione. Il titolare ha sporto denuncia in Commissariato contro ignoti. La Procura di Agrigento è stata informata ed è stata avviata un’inchiesta. Nella zona non vi sarebbero telecamere di video – sorveglianza. Già lo scorso 22 agosto, a Naro, in campagna, in contrada “Giummello di Badia”, ignoti hanno tagliato i tiranti di 150 piante di uva, di proprietà di un agricoltore di 44 anni.

Per la prima volta nella storia del 18° Gruppo Caccia Intercettori del 37° Stormo dell’Aeronautica Militare, il comando è stato assunto da una donna pilota. Ilaria Ragona ha preso il posto del maggiore Davide Marrandino. La cerimonia di passaggio è avvenuta all’interno di uno degli hangar della base di Trapani-Birgi, alla presenza del colonnello Moris Ghiadoni, Comandante di Stormo.

Il maggiore Ragona è originaria di Padova: “Mi piace pensare al 18° Gruppo come ad un orologio perfetto, dove anche il più piccolo ingranaggio è fondamentale per muovere un meccanismo che occhi esterni giudicano complesso e difficile”, ha detto la Ragona oggi.

Il 18° Gruppo Caccia è equipaggiato con i velivoli F-2000 Eurofighter e si occupa della sorveglianza e difesa dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato con quello degli altri paesi appartenenti alla Nato.

(ANSA).

Sono 684 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia, a fronte di 21.800 tamponi processati. L’incidenza scende al 4% (ieri era al 5%) . L’isola resta sempre al primo posto per nuovi contagi giornalieri. Si registrano altre 24 vittime che portano il totale dei decessi a 6.609. I guariti sono 1.170. Sul fronte ospedaliero sono adesso 871 i ricoverati, mentre in terapia intensiva sono 99.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 93, Catania 206, Messina 149, Siracusa 64, Ragusa 28, Trapani 60, Caltanissetta 8, Agrigento 28, Enna 48

In data 13 settembre 2021 personale  del Commissariato di Palma di Montechiaro sottoponeva alla misura alternativa della detenzione domiciliare, in esecuzione ad ordinanza, emessa dal Tribunale di Sorveglianza Speciale di Palermo un palmese, M. M. classe ‘64 per il reato di ricettazione.

.A Lampedusa, invece, i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato 6 cittadini stranieri, tutti tunisini, perché, nonostante fossero gravati da decreto di espulsione, facevano reingresso nel Territorio Nazionale dalla frontiera di Lampedusa. Gli stessi, come da disposizioni del P.M. di turno della Procura di Agrigento, venivano sottoposti agli arresti domiciliari presso l’Hot Spot dell’isola di Lampedusa.

Il Sindaco ha convocato ieri, lunedì 13 settembre, la Giunta per deliberare la richiesta della dichiarazione dello stato di calamità naturale.

La delibera è stata approvata e sarà trasmessa alla Presidenza della Regione Siciliana, al Dipartimento Regionale della Protezione Civile e alla Prefettura di Trapani.

Al fine di poter quantificare i danni prodotti dall’evento, i cittadini che hanno avuto danneggiati beni immobili, beni mobili e colture potranno scaricare, compilare e presentare i moduli che sono messi a disposizione sul sito del Comune al link: https://www.comunepantelleria.it/avviso-raccolta-segnalazione-danni/

I moduli sono differenziati a seconda che il danno sia a coltivazioni (aziende agricole), abitazioni (patrimonio edilizio privato), auto e altro (beni mobili) o attività economiche e produttive.

Tutti i cittadini che hanno avuto danni sono invitati a fare foto e video per documentarli, come in molti già stanno facendo, prima di iniziare a riparare soprattutto i tetti, intervento urgente prima che arrivi di nuovo la pioggia.

Questa documentazione servirà, in appoggio ai rilievi fatti dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione Civile, per verificare i danni subiti ed avere il risarcimento.

“Nonostante norme e linee guida approvate per fare chiarezza, nonostante la disponibilità di somme stanziate dall’ARS in estate per garantire la copertura delle spese, per l’ennesima volta l’anno scolastico inizia nel caos e con servizi ridotti per gli studenti disabili delle scuole superiori. E mai come questa volta non si può non additare una burocrazia cieca e insensibile, trincerata dietro cavilli burocratici da Azzeccagarbugli.”
Marianna Caronia attacca in modo durissimo gli enti, Regione, Città Metropolitane e Liberi Consorzi, che stanno determinando anche per l’avvio dell’anno scolastico 21-22 quelli che definisce “inaccettabili ritardi e complicazioni che di fatto impediranno l’accesso a scuola a centinaia di studenti.”
A suscitare l’indignazione della deputata regionale della Lega è in particolare la vicenda dei ragazzi e delle ragazze che necessitano di assistenza igienico-personale, ai quali è stato chiesto di fornire un certificato rilasciato dalle UVM-Unità di Valutazione Multidisciplinare, che però in Sicilia non sono mai state attivate per l’assenza di un decreto attuativo della normativa nazionale. Le famiglie devono insomma produrre un certificato che nessuno può rilasciare!
Alcuni “fortunati” hanno avuto un certificato “sostitutivo” dalle ASP di competenza, ma la stragrande maggioranza degli studenti non potrà avere il servizio, che significa non poter andare a scuola. Solo a Palermo per esempio, a fronte di 187 studenti iscritti e che hanno chiesto l’assistenza, solo 59 hanno avuto il certificato sostitutivo.
Situazione parzialmente migliore ma comunque caotica sul fronte dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, che riguarda migliaia di studenti con disabilità sensoriali o cognitive (oltre 2000 fra Palermo, Catania e Messina, più altre centinaia nelle provincie più piccole): non per tutti loro si prospetta un servizio garantito ad inizio dell’anno, ed inoltre con grandi incertezze per il futuro visto che i contratti con il personale specializzato sono stati firmati, da parte della Città Metropolitana di Palermo, solo fino al 9 ottobre, nonostante con un’apposita norma regionale sia stata garantita la copertura della spesa per l’intero anno.
Per la Caronia, “siamo di fronte ad una vera e propria barriera burocratica, che diventa barriera fisica all’accesso alle scuole per centinaia di studenti. Una situazione davanti alla quale il Governo regionale, se non vuole essere complice deve agire e farlo in fretta, commissariando gli enti inadempienti nell’applicare le linee guida ed eliminando ogni barriera e cavillo burocratico che rende impossibile agli studenti di fruire del sacrosanto diritto allo studio.”

 

Visita ufficiale stamane del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a Licata, nell’Agrigentino. Accolto dal sindaco Pino Galanti e dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Russotto, il governatore si è intrattenuto dapprima con la Giunta, per un esame di alcune priorità, e ha poi incontrato i consiglieri nell’Aula del Civico consesso. Nel suo intervento, Musumeci si è soffermato sul valore etico della politica, esortando i giovani al cambiamento culturale dell’Isola. Il presidente ha poi riaffermato l’impegno del governo regionale per affrontare e risolvere i problemi legati alla tutela del territorio licatese, specie nella lotta al dissesto idrogeologico. Nella foto: Musumeci durante il suo intervento nell’Aula consiliare del Comune di Licata.

Ad Agrigento l’ex sindaco Lillo Firetto, con i colleghi consiglieri Nello Hamel e Margherita Bruccoleri, hanno presentato una interrogazione consiliare all’Amministrazione comunale nel merito del trasferimento della scultura di Gregory Pototsky. Nell’interrogazione tra l’altro si legge: “Abbiamo chiesto che l’amministrazione giustifichi in modo più approfondito e chiaro le ragioni dello spostamento della scultura da piazzetta Alaimo. Se è stata avviata un’indagine interna della Polizia Locale per gli accertamenti di responsabilità civile e amministrativa sui fatti e quale sia stata la procedura amministrativa adottata dal Comune nel rispetto delle norme regolamentari. E poi se non si ritiene che la mancata autorizzazione della Soprintendenza non determini automaticamente il ripristino della situazione precedente, cioè la ricollocazione della scultura in piazzetta Maria Alaimo, dove era stata precedentemente allocata in presenza dello scultore Gregory Potosky, anziché la collocazione in un magazzino. Infine se non si ritiene di informare il Console Russo sulla destinazione e valorizzazione della scultura, recuperando anche in termini di rapporti istituzionali che sembrano in qualche modo compromessi, nell’unico interesse dell’immagine e della reputazione della città”. del Presidente Mattarella che ha esortato a cambiare rotta “però non a parole”, perchè questa nuova prospettiva, in linea col dettato costituzionale “va garantita nei comportamenti dell’ordinamento con i suoi interventi, le sue regole, le sue procedure, le sue iniziative, e con il comportamento sociale delle altre persone, con la speranza e la fiducia che occorre avere e sviluppare in maniera particolarmente forte”

L’appello del Presidente della Repubblica Mattarella fatto durante la visita ai detenuti del carcere minorile di Nisida costituiscano un insegnamento elevato e profondo di cui essere particolarmente grati. Nella sue parole trovano concretezza i valori costituzionali sull’azione punitiva dello Stato e la funzione rieducativa della pena. Chi ha sbagliato deve assumersi le proprie responsabilità verso l’intera società e portarne il peso secondo ciò che la legge prevede. Ma il Capo dello Stato ha voluto autorevolmente richiamare come nella prospettiva costituzionale la persona rimane sempre qualcosa di più grande dell’errore che pure ha commesso e questo chiama, a sua volta, la società e le stesse Istituzioni ad altrettante responsabilità, necessarie a dare concretezza a questo primato della persona.

Sono 13 i nuovi casi di positività al Covid-19 secondo l’odierno bollettino dell’Asp di Agrigento, con 99 soggetti guariti e un decesso registrato a Menfi. I decessi totali sono  330 dell’emergenza sanitaria.

Sono 42 le persone  ricoverate in degenza ordinaria/subintensiva. Di questi, 24 si trovano al “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 12 al “Fratelli Parlapiano” di Ribera. In 6 sono invece ricoverati in ospedali fuori provincia. Due pazienti si trovano ricoverati presso le strutture lowcare: uno presso ex ipab di Canicattì e uno fuori provincia. Un paziente si trova ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Ribera.

Questi i dati nei Comuni agrigentini: Agrigento 130 (9 migranti), Alessandria della Rocca 0; Aragona 5; Bivona 1; Burgio 0; Calamonaci 0; Caltabellotta 3; Camastra 1; Cammarata 4; Campobello di Licata 17; Canicattì 122; Casteltermini 20 (20 migranti); Castrofilippo 5; Cattolica Eraclea 2; Cianciana 4; Comitini 0; Favara 98; Grotte 3; Joppolo Giancaxio 0; Licata 203; Lucca Sicula 0; Menfi 26; Montallegro 5; Montevago 2; Naro 9; Palma di Montechiaro 66; Porto Empedocle 59; Racalmuto 14; Raffadali 28; Ravanusa 20; Realmonte 16; Ribera 31; Sambuca di Sicilia 2; San Biagio Platani 5; San Giovanni Gemini 7; Sant’Angelo Muxaro 1; Santa Elisabetta 8; Santa Margherita di Belìce 5; Santo Stefano Quisquina 0; Sciacca 38; Siculiana 50 (40 migranti a Villa Sikania); Villafranca Sicula 0; Navi accoglienza 110.