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Dopo i crolli degli ultimi mesi che hanno visto sgretolarsi alcuni stabili già pericolanti della parte più degradata del centro storico, il collasso di un altro edificio, per fortuna senza conseguenze per le persone, scuote la vita dei pochi abitanti ancora residenti nella parte vecchia di Agrigento.
Un altro edificio che sparisce, un altro pezzo di storia che si dissolve per incuria e colpevole dimenticanza di chi deve garantire non solo la conservazione della memoria collettiva ma anche la pubblica incolumità.
Un altro edificio crollato su se stesso mentre altri si incamminano sulla stessa strada perché avviluppati in un degrado che ha raggiunto ormai livelli non più tollerabili.
Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, formato dall’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi e dalle segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL, fa appello a tutte le forze politiche ed economiche del territorio affinché si mettano in campo, con urgenza, tutte le azioni necessarie per porre fine a questo vero e proprio disastro.
Occorre più che mai mettere in sicurezza tutti gli stabili che presentano evidenti segni di degrado strutturale. È necessario che, con urgenza, il Comune, previa verifica dello stato di conservazione del proprio patrimonio abitativo predisponga ogni intervento, anche minimo, necessario alla sua salvaguardia, chiedendo anche ai proprietari degli immobili privati degradati ad operare subito con azioni atte a garantire la loro staticità.
Solo così sarà possibile evitare che altre parti della nostra memoria e del nostro patrimonio storico siano cancellate per sempre dal prossimo crollo annunciato.

 

Il Tribunale di Caltanissetta, nell’ambito del processo sul depistaggio delle indagini successive alla strage del ’92 in via D’Amelio a Palermo, accogliendo alcune richieste avanzate dalle parti, ha disposto che nell’udienza del prossimo 19 novembre saranno ascoltati l’ex magistrato Antonio Ingroia, Santi Foresta, Lucia Falzone e Luigi Li Gotti. Nell’udienza invece del 26 novembre saranno invitati a deporre i magistrati Roberto Scarpinato, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone. Il Tribunale ha invece respinto la richiesta avanzata nella scorsa udienza dall’avvocato Giuseppe Panepinto, di ascoltare l’ex pentito di mafia Maurizio Avola, il quale ha raccontato di avere ricoperto un ruolo attivo nel compimento della strage. Le sue dichiarazioni sono state smentite dalla Procura nissena. Imputati al processo, per calunnia aggravata, sono tre poliziotti: Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo.

San Leone

Agrigento

Favara

 

 

L’autunno è la stagione più piovosa dell’anno, indipendentemente dai cambiamenti climatici in atto, da sempre.

E come tutti possiamo ben vedere, questi fenomeni stanno diventando più intensi e frequenti di quanto non fossero anni fa. Incominciamo ad avere delle anticipazioni di quello a cui stiamo andando incontro, e la colpa è solo e soltanto nostra. Ormai da anni il WWF denuncia l’estrema pericolosità degli impatti dei comportamenti umani sulla natura e il territorio e continua a farlo, insieme ad altre associazioni, inascoltati da 60 anni.

La distruzione e la manomissione continua e costante da parte dell’uomo dei territori, nel nome di un falso progresso, porta a conseguenze disastrose come quelle che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte: frane, smottamenti, straripamenti di fiumane, torrenti o semplici valloni portano al dilavamento e impoverimento delle campagne.

Incendi dolosi a monte diminuiscono il drenaggio delle acque, creando deserti in quota che non trattengono più le acque impoverendo le sorgenti alimentate dal carsismo delle nostre montagne e provocando pericolosi crolli di interi costoni rocciosi, prima trattenuti dalle radici degli alberi.

La bruciatura dei campi post estiva e preautunnale dopo la raccolta crea piccole fiumane che non consentono alle acque di penetrare nei terreni consentendo il normale e naturale nutrimento e scorrimento sotterraneo…

L’impoverimento e l’abbandono delle campagne e colture crea altri enormi disagi a campi limitrofi invece ben mantenuti e lavorati…

L’abbandono dei rifiuti e le discariche abusive provocano l’accatastamento presso gli alvei dei fiumi e torrenti di grandi quantità di materiale che ostacola il normale deflusso delle acque… portandoli fino al mare con le conseguenze che conosciamo. Gli stessi alvei non sono sufficientemente gestiti e curati da chi di competenza.

La modifica delle foci operata solo meccanicamente con la scusa della bonifica senza rispettare i corsi e percorsi naturali dei fiumi e torrenti agevola l’erosione costiera e l’impoverimento della biodiversità dei luoghi facendo letteralmente morire intere aree ad alto interesse naturalistico a discapito degli impollinatori, dei regolatori naturali dei corsi d’acqua come i canneti i cui ambienti sono abitati da decine di specie di fauna selvatica che regola anch’essa l’ambiente costiero…

La cementificazione di territori ad alto rischio idrogeologico è la ciliegina sulla torta di un sistema colluso e corrotto dell’amministrazione pubblica. Tutto ciò non può continuare così, la natura è più forte di ogni tipo di soluzione apparentemente risolutiva l’uomo possa apportare.

In Sicilia il gap è ancora più forte. I territori abbandonati, la mancanza di controlli, l’incuria e l’inciviltà di alcuni cittadini, la colpevole sottovalutazione di questi fenomeni o la cinica connivenza di molti amministratori e politici stanno portando la nostra isola al disastro ambientale!

Il WWF lo denuncia da sempre e sempre continuerà a farlo. Ormai non è più un problema di pochi idealisti ambientalisti… è un problema di tutti! Vi invitiamo tutti a visionare un video di quello che accade nel nostro entroterra mentre noi giriamo allegramente nelle città invase dai rifiuti e con sempre meno zone verdi e drenanti…

Quello che abbiamo scritto e detto e quello che diciamo da sempre lo testimonia la natura stessa, guardando ciò che succede durante un giorno di pioggia… non un mese di pioggia… un sol giorno…

Crisi idrica a Favara, il sindaco Antonio Palumbo lancia un appello.

“Come purtroppo sappiamo tutti, vivendo questo disagio in prima persona, siamo in piena emergenza idrica e la situazione è peggiore di come ci fosse stata inizialmente prospettata.
Sebbene in un primo momento il gestore abbia informalmente comunicato che i disservizi erano dovuti a rotture e problemi lungo la condotta, oggi emerge ufficialmente come le difficoltà che hanno portato a questo intollerabile prolungamento dei turni siano molto più complesse da risolvere.
In una lettera indirizzata ai Comuni e alla Regione, il direttore dell’Aica Fiorella Scalia ha chiarito che l’invaso del Fanaco e la diga Leone hanno visto abbassarsi oltre la soglia di emergenza i livelli dell’acqua presente e questo ha portato ad una riduzione complessiva della fornitura idrica su base interprovinciale.
E’ stata cioè diminuita la quantità di acqua che viene erogata ogni giorno e questa situazione potrebbe permanere ancora per molto tempo.
La stessa Aica, infatti, sostiene che l’unica soluzione attuabile è una ottimizzazione della fornitura e una riduzione degli sprechi, ma per farlo serve un investimento economico che si aggira intorno al milione di euro. Soldi che il gestore non ha. E’ stato quindi chiesto un intervento straordinario alla Regione Siciliana per fronteggiare questa situazione che si annuncia di proporzioni mai viste prima.
Siamo in contatto costante con Aica e con l’Ati. Già questa mattina, ad ogni modo, stiamo effettuando dei sopralluoghi presso i partitori per verificare quanta acqua viene destinata al nostro comune e quanta effettivamente viene erogata.
La prossima settimana avremo un’assemblea che non potrà che avere questo tema all’ordine del giorno. Abbiamo sempre difeso l’acqua pubblica, allo stesso modo difenderemo i diritti dei cittadini”.

Antonio Palumbo sindaco di Favara.

Sono 25 i nuovi positivi in provincia di Agrigento, in aumento rispetto ai numeri di ieri. Il report dell’Asp comunica che quasi tutti sono al momento assistiti a domicilio. Ancora una volta non si registrano nuovi decessi. Al momento risultano ricoverate persone in degenza ordinaria, 4 si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e una in un ospedale fuori provincia. Sono 3 i pazienti in terapia intensiva all’ospedale riberese “Fratelli Parlapiano”.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento: 21 (-2); Aragona: 5 (stabile); Burgio: 7 (+1); Caltabellotta: 3 (stabile); Cammarata: 3 (stabile); Campobello di Licata: 3 (stabile); Canicattì: 29 (+4); Casteltermini: 2 (stabile); Cattolica Eraclea: 6 (stabile); Favara: 9 (+2); Grotte: 2 (+1); Licata: 28 (stabile); Menfi: 5 (-4); Montevago: 1 (stabile); Naro: 20 (+1); Palma di Montechiaro: 5 (stabile); Porto Empedocle: 17 (stabile); Raffadali: 20 (+1); Ravanusa: 1 (stabile); Ribera: 8 (stabile); Sambuca di Sicilia: 7 (+6); San Giovanni Gemini: 4 (stabile); Santa Margherita di Belice: 3 (-1); Sant’Angelo Muxaro: 2 (stabile); Sciacca: 19 (-1).

Sono “Covid free”: Alessandria della Rocca, Bivona, Calamonaci, Camastra, Castrofilippo, Cianciana, Comitini, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Racalmuto, Realmonte, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina, Santa Elisabetta, Siculiana e Villafranca Sicula.

Sono 10 (-8) i migranti attualmente in quarantena sulle navi di accoglienza in rada dell’Agrigentino.

I consultori familiari dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento hanno recentemente attivato al proprio interno uno specifico “spazio counselling” dedicato al tema delle vaccinazioni in gravidanza. L’iniziativa dal Dipartimento materno-infantile ASP rientra nell’ambito delle azioni previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ciò che attiene la giornata mondiale della sicurezza del paziente dedicata, quest’anno, proprio all’argomento “cure materne e neonatali sicure”. Le equipe socio-sanitarie dei consultori, consolidando l’offerta di servizi rivolti alle donne gravide o che hanno in programma una gravidanza, offriranno informazioni, consulenze e consigli preziosi fugando ogni perplessità in merito alle vaccinazioni consigliate durante la gestazione (pertosse, influenza e covid-19). Lo slogan dell’iniziativa coniata dall’OMS è “agisci adesso per un parto sicuro e rispettoso” e fa esplicito riferimento all’efficacia ed alla sicurezza della profilassi vaccinale nel prevenire le malattie gravi e le loro complicanze.

Ad Agrigento, domani, giovedì 11 novembre, al Consorzio Universitario, nell’aula “Luca Crescente”, alle ore 10:30, sarà presentata l’offerta formativa che il progetto “Cefel” rivolge a studenti, imprese e operatori dei siti archeologici, per lo sviluppo di nuove professionalità nel settore, formando competenze e favorendo opportunità di lavoro. Il progetto è finanziato dal programma Eni di cooperazione Italia – Tunisia, ed è promosso dal Consorzio universitario di Agrigento in collaborazione con il Parco archeologico della Valle dei Templi. Più nel dettaglio si tratta di tre corsi di formazione gratuiti per studenti diplomati, laureandi e laureati, italiani residenti in Sicilia e tunisini.

Da due settimane nella zona del vecchio Villaggio Mosè viene a mancare costantemente la corrente elettrica. I continui black out hanno comportato disagi e anche danni che non possono essere più digeriti considerato che la gente paga in maniera salata le bollette ed in cambio non ha un servizio altamente efficiente. Il problema sarebbe causato dalla cabina ormai vecchia e praticamente sensibile alle intemperie del tempo. Ieri la corrente elettrica è mancata per quasi quattro ore, idem questa mattina, senza contare i continui distacchi degli scorsi giorni di un’ora, l’ultimo in ordine di tempo la scorsa notte. Una situazione che dovrebbe far riflettere i vertici dell’Enel, non si può rimanere, soprattutto nelle giornate uggiose ore ed ore senza la luce pur sapendo che sostituendo la cabina i problemi verrebbero risolti o quantomeno arginati.

Ci sarà un responsabile di zona o di area dell’Enel nella nostra provincia. Ebbene il problema è sempre lo stesso da anni e non comprendiamo per quale motivo non è riuscito lui e i suoi predecessori a risolvere il gravissimo problema.

Nel terzo trimestre 2021, quindi durante i mesi di luglio, agosto e settembre, il Comune di Agrigento ha incassato 850mila euro per le sanatorie edilizie. E 670mila euro per permessi di costruire. Totale: 1 milione e 500mila euro, con un più 100mila euro rispetto al 2019 e un più 516mila euro rispetto al 2020. Il sindaco Franco Miccichè e l’assessore al ramo, Gerlando Principato, commentano: “E’ un trend positivo che fotografa gli sforzi fatti dalla nostra amministrazione per garantire entrate certe nelle casse comunali. Siamo soddisfatti in quanto abbiamo superato le nostre previsioni. Abbiamo rimesso in moto il settore dell’edilizia nella nostra città, da una parte consentendo ai nostri cittadini di regolarizzare le proprie case e accedere ai bonus edilizi, dall’altro con il rilancio dei lavori pubblici”.