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Sono 127 i nuovi casi di coronavirus registrati in provincia di Agrigento nella giornata di ieri a fronte di 573 tamponi processatiIl dato emerge dal bollettino diffuso dall’Asp di Agrigento. Non ci sono nuove vittime. Sale anche il numero dei ricoveri con due nuovi ingressi in ospedale. I guariti sono 32.

17 le persone ricoverate: 16 all’ospedale di Ribera, 1 fuori provincia. Due, invece, la persona ricoverata in terapia intensiva a Ribera.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 126; Alessandria della Rocca 3; Aragona 7; Bivona 0; Burgio 2; Calamonaci 8; Caltabellotta 0; Camastra 6; Cammarata 57; Campobello di Licata 30; Canicattì 107; Casteltermini 19; Castrofilippo 56; Cattolica Eraclea 35; Cianciana 2; Comitini 4; Favara 47; Grotte 12; Joppolo Giancaxio 3; Licata 35; Lucca Sicula 0; Menfi 6; Montallegro 0; Montevago 2; Naro 21; Palma di Montechiaro 10; Porto Empedocle 19; Racalmuto 8; Raffadali 36; Ravanusa 14; Realmonte 16; Ribera 84; Sambuca di Sicilia 11; San Biagio Platani 0; San Giovanni Gemini 76; Sant’Angelo Muxaro 0; Santa Elisabetta 0; Santa Margherita di Belìce 1; Santo Stefano Quisquina 1; Sciacca 28; Siculiana 18; Villafranca Sicula 1; Navi accoglienza 2.

In occasione del terzo congresso del sindacato, è stata rinnovata la segreteria della Cisl Funzione pubblica delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. A comporla sono il segretario uscente Salvatore Parello, il segretario territoriale uscente Giovanni Luca Vancheri e Simonetta Franzone. I lavori sono stati preceduti da un minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage di Ravanusa. Tra queste, anche una tesserata Cisl: la giovane infermiera Selene Pagliarello. Il segretario uscente riconfermato, Salvatore Parello, tra l’altro ha affermato: “Gli enti del territorio hanno necessità di reperire quelle figure professionali necessarie per vincere la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza che per noi è l’ultimo treno, perso il quale non ci sarà la possibilità di agganciare il divario territoriale con il resto del Paese”.

Il consigliere comunale di Porto Empedocle, Salvatore Agrò, ha presentato un’interrogazione al sindaco Martello nel merito delle condizioni del Palazzetto dello Sport “Carmelo Hamel”, punto di riferimento per tantissime associazioni sportive di pallacanestro, pallavolo e ginnastica. Agrò afferma: “Dopo anni di trascuratezza e di abbandono il Palasport appare oggi totalmente inutilizzabile. Il tetto presenta infiltrazioni di acqua piovana, all’interno l’impianto elettrico non funziona, gli spogliatoi sono inagibili e mancano tutti gli arredi. Quali sono le intenzioni del sindaco? Il Palasport ‘Hamel’ potrà essere riattivato e restituito alla città?”.

S’intitola “Nessuno escluso” il progetto della Cosiapa, in programma domani, 16 dicembre, al plesso Marullo facente parte dell’Istituto comprensivo “Pirandello” di Porto Empedocle. Con il motto “Noi mangiamo noi siamo”, dalle 16 alle 18, si svolgerà un laboratorio con prodotti biologici, produzione sostenibile e corretta alimentazione. L’azione prevede la realizzazione di un laboratorio su cibo, fabbisogni alimentari, prodotti biologici, agricoltura biologica e corretta alimentazione. La giornata è dedicata agli alunni e ai genitori della scuola dell’Infanzia e della scuola primaria.

In particolare, alle ore 16 è previsto l’incontro plenario con alunni e genitori e, alle 17 la merenda didattica a base di frutta in porzioni monodose. Interverranno, oltre ad Anna Rita Gangarossa, Dirigente scolastico dell’Ic Pirandello anche Maria Laura La Vecchia, Biologa Nutrizionista, Giuseppe Craparo, agronomo e la psicologa Martina Scalzo oltre al produttore biologico Gero Mistretta.

Il presidente dell’Associazione “I Ragazzi della Trinacria”, Salvatore Terrazzino, e Suor Stellina della “Mensa della Solidarietà” Comunità Missionaria “Porte Aperte” di Agrigento, hanno organizzato sabato prossimo, 18 dicembre, una colletta alimentare nei supermercati Centesimo, Paghi Poco, R7 Supermercati, Ard Discount, ed EuroSpin, ad Agrigento, insieme anche a tanti volontari, tra Gruppo Scout Agrigento 7, Associazione “Spiagge Pulite”, e WWF. Sarà possibile acquistare degli alimenti e consegnarli ai volontari all’ingresso dei supermercati. L’iniziativa intende sostenere il bisogno alimentare derivante dall’aumento di persone che non riescono più a procurarsi nemmeno un pasto decente al giorno.

L’Ordine degli Agronomi e Forestali di Agrigento punta il dito contro i responsabili del verde pubblico ad Agrigento. “Potature violente e scellerate. Ultimo caso alla Villa Bonfiglio. Nessun confronto programmatico con l’Ordine degli Agronomi”. La presidente dell’Ordine, Maria Giovanna Mangione, e il vicepresidente Gero Barbera stigmatizzano il perdurante disprezzo verso il patrimonio verde della città, e spiegano: “Da oltre un anno attendiamo la firma di una convenzione a titolo gratuito con il Comune che avrebbe consentito ai professionisti di esprimere il proprio parere nella gestione del verde. Le potature estreme poste in essere alla villa Bonfiglio, giacché verosimilmente accompagnate da relazioni tecniche, sono misure che come Ordine condanniamo fermamente. Sarebbero necessarie delle sanzioni nei confronti dei Comuni che oggi continuano ad adoperare questi sistemi di potatura violenti e scellerati. Le aree verdi portano una ricchezza nettamente superiore al costo del loro mantenimento, migliorando la qualità dell’aria, agendo da barriere contro il suono. La perdita di un albero rappresenta una perdita di valore per un territorio. I Comuni agiscono nei confronti degli alberi come se fossero semplici oggetti e non organismi viventi. Rispetto alla potatura messa in atto alla villa Bonfiglio, a pochi passi dal monumento ai Caduti, si evidenziano sezioni di taglio importanti, e possibili cause di danni irreparabili per il futuro dell’albero che ne favoriranno il marciume e la proliferazione di insetti. Questa potatura scriteriata inoltre, spinge la pianta a produrre dei polloni che non saranno ben saldati alla pianta, con la conseguenza che tutto ciò andrà a compromettere la stabilità dell’albero per il futuro. Al danno paesaggistico, quindi, si aggiunge un danno fisiologico alla pianta”.

Ad Agrigento da 11 giorni manca l’acqua a Fontanelle. Le perdite d’acqua lungo le strade della città sono enormi. Basta recarsi in via Unità d’Italia e procedere dalla Tipografia Sarcuto fino all’ospedale. E vi accorgerete di un fiume d’acqua che scorre ovunque, 24 ore su 24. Nel frattempo il vice presidente provinciale del Codacons di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, annuncia che, perdurando tale stato di indifferenza e di silenzio da parte di sindaci e autorità preposte, si incatenerà per protesta innanzi alla Prefettura di Agrigento.

La portavoce e deputata regionale del movimento “Diventerà Bellissima”, Giusi Savarino, originaria di Ravanusa, riferisce: “Insieme al presidente Musumeci abbiamo incontrato il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. Con Curcio abbiamo discusso della necessità di definire interventi finanziari a favore della comunità colpita da questa tragedia. Quello che è successo nella mia città non può essere definito come catastrofe naturale e questo limita di molto le possibilità di intervento. La Regione farà tutto il possibile per restare accanto ai cittadini di Ravanusa, ma è ovvio che serve una norma nella legge finanziaria, attualmente in discussione in Parlamento a Roma”.

“Concluse le operazioni di evacuazione delle case danneggiate, il salvataggio dei feriti e purtroppo il recupero di tutte le vittime, ci sentiamo di esprimere la nostra vicinanza ai parenti delle vittime, alla Sicilia e agli abitanti della cittadina di Ravanusa.

Sappiamo bene che le indagini che la magistratura ha avviato chiariranno le cause dell’accaduto. Non possiamo sottrarci  dall’evidenziare una preliminare constatazione: l’area interessata dalla deflagrazione e conseguente crollo (cerchio nero nell’immagine) era perimetrata come area a rischio idrogeologico molto elevato per frana (rosso nell’immagine) dal Piano di Assetto Idrogeologico ed è lambita da recenti lavori di consolidamento (riquadro blu nell’immagine) avviati dall’ Ufficio contro il dissesto idrogeologico della Sicilia che è intervenuto nel settore est dell’abitato di Ravanusa visto l’accertata instabilità registrata sin dagli anni ’60”. Lo ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.

“Sottoservizi come quelle delle acque, di adduzione o di fogna, e come quelle del gas, anche associati a serbatoi di stoccaggio, sono opere rigide che se attraversano movimenti franosi rischiano di essere interrotti. In caso di rottura di queste condotte si ha nel caso dell’acqua un aggravio del dissesto e nel caso del gas anomale perdite che possono concentrarsi in sacche nel sottosuolo.

Resta il fatto che la manutenzione e il rifacimento delle infrastrutture è uno dei settori nel quale investire. Inoltre, nei casi come questo di Ravanusa – ha dichiarato il geologo siciliano Michele Orifici –  con accertata e a censita presenza di un dissesto geo-idrologico, che interessa il centro urbano, sono necessari sistemi di monitoraggio dei dissesti e sistemi in grado di registrare anomali funzionamenti dei sottoservizi e innescare in maniera automatica allerte per interventi tempestivi. Questa tragedia non resti solo un lutto per la Sicilia e sia di guida per l’intero Paese visto che il rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia (ed. 2018) evidenzia come nel nostro Paese il numero di comuni interessati da pericolosità per frana elevata e molto elevata e per rischio idraulico alto e medio sono ben il 91.1%, cioè 7.275 su 7.983, e la superficie delle aree pericolose è pari a oltre 300.000 kmq, cioè supera il 16% di tutto il territorio italiano

Lo scopo degli incontri scientifici nelle “Giornate Agrigentine di Medicina Interna e Lungodegenza” che si terranno ad Agrigento è quello di mettere in rilievo ed evidenza l’importanza della istituzione nel sistema sanitario nazionale, ed in particolare siciliano, dei reparti di “Lungodegenza” dove vengono trasferiti e quindi ricoverati gli ammalati post acuzie che necessitano di ulteriori cure ed approfondimenti diagnostici e clinici. 

Queste cure ed approfondimenti diagnostici e clinici variano a seconda delle patologie di cui sono affetti gli ammalati. Gli ammalati, particolarmente, provengono dalle divisioni “ Cardiologia ed Emodinamica interventistica”, di “Emodialisi” e di “ Medicina Interna”, “ Diabetologia” e necessitano di aggiustamenti terapeutici e clinici, se essi sono cardiopatici ipertesi ed aritmici, diabetici, nefropatici o in generale affetti dalla cosiddetta sindrome metabolica che tanto importante è gestirla perché essa è rappresentata da un insieme di fattori di rischio per malattie cardiovascolari renali e diabete.

È importante ricordare la riabilitazione respiratoria nei pazienti affetti da malattie respiratorie croniche e BPCO. Gli incontri scientifici in queste giornate serviranno per il confronti di vari relatori nelle varie discipline ed inlotre  si è voluto affrontare anche i vari aspetti clinici e epidemiologici del nuovo flagello che sta affliggendo l’umanità quale la pandemia da Covid sars.