Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Covid sulle festività. Il provvedimento recepisce le misure che erano state discusse in precedenza in cabina di regia.
Mascherine all’aperto, FFP2 al chiuso, diminuzione della durata del Green Pass e dell’intervallo per la terza dose, tamponi al chiuso per chi non ha ancora fatto la terza dose. Queste alcune delle novità per contrastare la diffusione della variante Omicron del Coronavirus. Riguardo il Green Pass, la sua durata sarà diminuita da nove a sei mesi, a partire dall’1 febbraio 2022. Coerentemente, l’intervallo entro cui fare la terza dose di richiamo dal completamento del ciclo di vaccinazione primario sarà ridotto da cinque a quattro mesi. “Abbiamo adottato un provvedimento per contenere la crescita dei casi dettata dalla nuova variante Omicron.
Il primo articolo riguarda la durata del Green pass: le evidenze ci portano a diminuire la durata da 9 a 6 mesi. L’orientamento delle nostre autorità sanitarie prevederà il richiamo del vaccino a 4 mesi” ha confermato il Ministro della salute Roberto Speranza durante la conferenza stampa a margine del Consiglio dei Ministri. Il Green Pass rafforzato invece – per vaccinati e guariti – sarà obbligatorio per poter accedere ad eventi o feste che in ogni caso non potranno tenersi all’aperto fino al 31 gennaio, ma dovrebbe servire anche per accedere a piscine, palestre, centri termali e benessere e sale da bingo. Senza terza dose, oltre al Green Pass rafforzato servirà mostrare anche un tampone negativo, che però non verrà richiesto in caso di terza dose. “Numerosi studi scientifici confermano la grandissima importanza delle mascherine, che cresce di fronte alla significativa capacità di contagio di Omicron. Le mascherine saranno obbligatorie all’aperto, mentre le FFP2 servirà in trasporti locali e nazionali, cinema, teatri, musei, eventi sportivi al chiuso e museo. In questi luoghi è previsto un divieto di consumazione di cibi e bevande” ha aggiunto il Ministro Speranza che poi ha aggiunto che “La nuova durata del Green Pass entrerà in vigore dall’1 febbraio, per permettere alla nostra macchina organizzativa di adeguarsi. La data di avvio della somministrazione del richiamo a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale invece verrà comunicata dal commissario Figliuolo dopo un confronto con le Regioni”. La Cabina di regia ha anche discusso di un obbligo vaccinale per tutti i dipendenti
della Pubblica amministrazione, ma questo provvedimento per il momento non verrà preso.
(ITALPRESS).
Uno sciame sismico ha investito il Catanese, ed è stato avvertito, nel momento della scossa più forte di magnitudo 4.3, in diverse aree della Sicilia, tra le province di Siracusa, Enna e Messina. Dalle 22.30 fino alle ore 7.15 del mattino di oggi sono state registrate 16 scosse dai sismografi. L’ultima, alle 7.14, di magnitudo 3.1 e profondità 10.2 chilometri, a Motta Sant’Anastasia. L’epicentro dello sciame sismico è stato localizzato a 6 chilometri da Motta Sant’Anastasia. La Protezione Civile ha provveduto ad una ricognizione telefonica di tutti i sindaci del comprensorio di Motta Sant’Anastasia. Nessun danno.
La Direzione investigativa antimafia e la Guardia di Finanza di Trapani hanno eseguito un ordine di sequestro emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale a carico di un imprenditore di Alcamo operante nel settore degli appalti pubblici e della formazione professionale. In totale sono stati sequestrati beni per 2 milioni e mezzo: sei aziende operanti nel settore della formazione professionale, edile e del commercio; il 50% delle quote di una società immobiliare; 4 immobili e 6 rapporti finanziari. Secondo quanto emerso dalle indagini, a cui hanno contributo alcuni collaboratori di giustizia, l’imprenditore sarebbe ritenuto pericoloso e appartenente a un’associazione di tipo mafioso che avrebbe conseguito illeciti profitti derivanti da finanziamenti pubblici previsti anche in favore della formazione professionale.
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Palermo hanno accertato in un deposito commerciale di carburanti agricoli un’evasione di accisa e Iva per circa 6 milioni e 950mila euro. Sono stati individuati 51 soggetti, tra i quali alcuni risultati deceduti alla data del rifornimento di carburante o che hanno cessato la partiva Iva, ai quali erano stati forniti circa 10 milioni e 820mila litri di gasolio agevolato per uso agricolo, sebbene non avessero titolo per usufruirne poiché sprovvisti del provvedimento di assegnazione eventualmente concesso dagli Ispettorati provinciali per l’Agricoltura. L’imposta evasa, per un importo di 4 milioni e 950mila euro di accisa e 2 milioni di euro di Iva, è stata generata dalle differenti aliquote tra il prodotto agevolato (22% dell’aliquota d’accisa e IVA al 10%) e quello ad imposta piena. Il titolare del deposito è stato denunciato e rischia la reclusione da uno a cinque anni nonché una multa da 9 milioni e 900mila euro a 49 milioni e 500 mila euro.
Con due distinti provvedimenti del mese di maggio 2021 il Comune di Camastra e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato disponevano rispettivamente la sospensione dell’autorizzazione per l’esercizio di attività commerciale e della rivendita ordinaria di generi di monopolio in Camastra, con contestuale chiusura provvisoria della medesima rivendita esercitata dalla sig.ra C.C.
In particolare, i detti provvedimenti venivano adottati dalle amministrazioni in ragione del fatto che con decreto del 5 maggio 2021 il Tribunale di Palermo – Sezione I Penale – Misure di Prevenzione –, aveva ordinato nei confronti della sig.ra C.C. l’imposizione dei divieti di cui all’art.67, commi 1 e 2 del D. Lgs. 159/2011 (codice delle leggi antimafia), ritenendo che la rivendita di tabacchi fosse riconducibile all’ex coniuge della sig.ra C.C., già condannato per i delitti di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata e sottoposto altresì a misura di prevenzione.
Ne scaturiva un contenzioso nel corso del quale la sig.ra Cascia, difesa dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza evidenziavano l’erronea applicazione da parte delle amministrazioni della normativa antimafia.
Più specificatamente gli avv.ti Rubino e Piazza rappresentavano che il presupposto per l’applicazione dei divieti e delle decadenze delle licenze e dalle autorizzazioni ex art.67 D. Lgs. 159/2011, nonché la sospensione dell’efficacia delle licenze e delle autorizzazioni ai sensi del comma 3 della medesima norma è la sussistenza di un provvedimento definitivo di applicazione della misura di prevenzione.
Gli avv.ti Rubino e Piazza evidenziavano che nel caso specifico il decreto reso Tribunale di Palermo – Sezione I Penale – Misure di Prevenzione è stato oggetto di impugnazione innanzi la Corte di Appello di Palermo e che tale giudizio è ancora pendente e, pertanto, il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione adottato nei confronti della sig.ra C.C., non avendo assunto il carattere di definitività previsto dall’art.67 del D. Lgs. 159/2011, non poteva validamente sostenere i provvedimenti adottati dal Comune di Camastra e dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli – Direzione Regionale per la Sicilia – Ufficio Monopoli Sez. distaccata di Agrigento.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, condividendo le tesi difensive degli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, con ordinanza resa in data 20 dicembre 2021 ha affermato che le cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all’art. 67 del D. Lgs. 159/2011 che operano di diritto sono costituite dai provvedimenti definitivi di applicazione delle misure di prevenzione e dalle condanne con sentenza definitiva o confermata in appello per i delitti consumati o tentati ivi elencati e quindi, essendo pendente l’appello, l’art.67 non poteva essere posto a base degli atti impugnati, così come lamentato dalla sig.ra C.C..
Inoltre, Consiglio di Giustizia Amministrativa ha ritenuto, come prospettato dagli avv.ti Rubino e Piazza, sussistente il pregiudizio grave ed irreparabile, avuto riguardo alla circostanza che la rivendita di tabacchi costituisce l’attività lavorativa della sig.ra C.C. e, pertanto, ha accolto l’istanza cautelare proposta.
Pertanto, per effetto della suddetta ordinanza, la rivendita di tabacchi in Camastra potrà nuovamente essere esercitata e la sig.ra C.C. potrà richiedere il risarcimento dei danni subiti nel periodo di illegittima chiusura dell’attività.
In riferimento alle traversate migratori nel Canale di Sicilia, il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, a consuntivo del 2021 ha dichiarato: “Siamo a circa 35mila arrivi di migranti a Lampedusa.E’ stato un anno ancora più pesante del 2020, quando avevamo sfiorato i 20mila arrivi. Per quanto riguarda la gestione degli immigrati e il covid fino ad ora non si sono verificate situazioni di particolare contagio. Il numero dei positivi, fino a questo momento, è sempre stato abbastanza contenuto. I migranti sono minuziosamente controllati”.
Spegne oggi 111 candeline sulla torta di compleanno, raggiungendo così il primato di essere la nonna della Provincia di Messina e la donna più anziana di tutta la Sicilia.
Si tratta di Giuseppa Comandè, che vive a Sant’Agata di Militello. L’Associazione Giustitalia (www.associazionegiustitalia.it), che si occupa su scala nazionale del recupero di buoni postali e Titoli di Stato, e della quale la stessa signora Giuseppa è socia onoraria, ne traccia un quadro biografico essenziale.
Nonna Giuseppa è nata il 23 dicembre di 111 anni fa a Palermo, ha visto attentati e stragi ma anche la nazionale italiana di calcio quattro volte campione del Mondo e due volte Campione d’Europa. Ma, soprattutto, è sopravvissuta a tre epidemie: spagnola (1918-1920), sars (2004) e quella ancora attuale, del covid-19. Da qualche anno, tramite l’Associazione Giustitalia, sta promuovendo la riscossione di un vecchio buono postale da 5 milioni di lire del 1985 che oggi vale circa 46 mila euro.