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Operazione antidroga a Raffadali ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Agrigento e della locale Stazione. Dettagli e conferenza.

I Carabinieri della Stazione di Raffadali e della Compagnia di Agrigento hanno indagato. E all’alba di oggi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Tribunale di Agrigento a carico di quattro uomini e di una donna. Si tratta di un uomo di 46 anni di Favara, già conosciuto dalle forze dell’ordine per i suoi precedenti legati alla droga, e che è stato ristretto agli arresti domiciliari. Poi agli arresti domiciliari anche una donna di 24 anni e un uomo di 26 anni residenti a Raffadali. Poi un libico di 33 anni, anche lui con precedenti, è stato rintracciato a Roma dove si è rifugiato a casa di connazionali, e gli è stato imposto l’obbligo di dimora a Raffadali. Risulta invece irreperibile al momento un quinto soggetto destinatario anche lui della misura dell’obbligo di dimora. I denunciati a piede libero sono otto. Sono indagati, in concorso tra di loro, del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marjuana. Loro avrebbero scelto la centrale Piazza Progresso come centrale operativa per la vendita al dettaglio della droga. Dai primi mesi del 2019 i militari dell’Arma sono stati a lavoro con osservazioni, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, e monitoraggio di video su luoghi e persone. E così, tra l’altro, sono stati documentati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti anche a minorenni, giorno e notte. A tanti clienti acquirenti sono state sequestrate le dosi appena comperate dai pusher. Loro, i presunti spacciatori, avrebbero concordato telefonicamente le attività, usando, come spesso avviene, termini criptici, per depistare le intercettazioni. Nel corso delle investigazioni un corriere è stato arrestato proveniente da Palermo con 150 grammi di hashish. E altri due sono stati bloccati con 20 grammi di cocaina appena acquistata dal fornitore di Favara, ovvero l’uomo di 46 anni ristretto ai domiciliari.               Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Margherita La Rocca si conferma sindaco di Montevago. L’attuale deputato regionale di Forza Italia e presidente della commissione sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha superato nettamente il suo avversario, l’ingegnere Giuseppe Arcuri, che con lei aveva fatto quasi per intero l’ultimo percorso amministrativo dopo la precedente elezione del 2016. l

La Rocca Ruvolo è stata sostenuta dalla lista civica denominata “Per Montevago”, all’interno della quale c’erano militanti di diverse aree politiche, compreso quel Partito Democratico che invece si è diviso in due.

La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il sostituto procuratore Paola Vetro, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini, ovvero l’atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, a 22 indagati agrigentini nell’ambito dell’inchiesta sostenuta dalla Guardia di Finanza cosiddetta “Malebranche”, ai quali, a vario titolo, si contestano le ipotesi di reato di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, auto-riciclaggio e alcuni reati tributari. Le società coinvolte nelle indagini sono 12 e sono riconducibili al gruppo commerciale “Pelonero”. Adesso i 22 hanno 20 giorni di tempo entro cui opporre eventuali mezzi o atti a difesa, dopodiché la Procura formulerà la richiesta di rinvio a giudizio.
Gli indagati sono: Gaetano Sferrazza, 78 anni; Diego Sferrazza, 51 anni; Gioachino Sferrazza, 54 anni; Gaetano Sferrazza, 30 anni; Fabiana Sferrazza, 26 anni; Gaetano Sferrazza, 28 anni; Clelia Sferrazza, 23 anni; Teresa Maria Cani, 54 anni; Lorena Argento, 33 anni; Giovanna Lalicata, 51 anni; Graziella Falzone, 53 anni; Vincenzo Lo Cicero, 36 anni; Mariella Mamo, 38 anni; Veronica Vassallo, 33 anni; Giulia Di Marco, 51 anni; Ignazio Giacchetto, 59 anni; Cristian Amato, 27 anni; Assuntina Lupo, 55 anni; Nicolò Zambuto, 67 anni; Calogera Licata, 66 anni; Salvatore Noto, 39 anni.

L’assessore regionale ai Servizi primari, Daniela Baglieri, lancia l’allarme: “In Sicilia non ci sono le condizioni per accedere ai fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel settore della gestione delle risorse idriche”. E poi spiega: “Mi sto confrontando con numerose emergenze. Scontiamo il fatto che purtroppo il capitale umano della Regione si è depauperato. Ci sono stati dei pensionamenti, non abbiamo giovani, l’età media è molto elevata, quindi c’è un problema di competenze. Non abbiamo le risorse. Quindi si lavora con estrema difficoltà. Si sta cercando di digitalizzare alcuni processi. E’ una sfida per la pubblica amministrazione della Regione. Il secondo problema è la capacità progettuale: purtroppo gli enti locali non hanno capacità di avere progetti cantierabili ed esecutivi. E lo stesso vale per i rifiuti. Gli ex Ato non sempre hanno competenze. Questo è un dato di fatto. Noi possiamo supportarli, ma fino a un certo punto. Abbiamo dialogato con gli assessorati all’Ambiente e ai Beni culturali per cercare di semplificare sul fotovoltaico. Dobbiamo sempre mantenere attenzione perché gli interessi sono tanti. Non sempre è semplice bilanciare l’iniziativa privata con l’aspetto della legalità. Per questo stiamo definendo dei protocolli”.

Si delinea il quadro amministrativo delle elezioni che hanno visto coinvolti alcuno paesi della provincia di Agrigento. Nuovi sindaci a San Biagio Platani e Montallegro, rispettivamente Di Bennardo e Cirillo.

A Favara il miracolo è a metà dell’opera. Il “benzinaio” Antonio Palumbo mette in fila i concorrenti con margini davvero raccapriccianti. Lo segue Totò Montaperto che andrà a scontrarsi con Palumbo al ballottaggio.

A Porto Empedocle gli empedoclini preferiscono ancora di rimanere prigionieri dei soliti noti. Non strappa il miracolo Rino Lattuca (ottima comunque la sua affermazione) che lascia il posto ai super supportati dalla vecchia guardia politica Salvatore Martello e Salvo Iacono.

Ancora incerti i risultati nei rimanenti Comuni agrigentini.

231 nuovi casi positivi in Sicilia nelle ultime 24 ore a fronte di 12558 tamponi processati. Il dato è contenuto nel bollettino odierno del ministero della Salute. L’ incidenza scende all’1,8%. Nonostante il dato calante la Sicilia torna al primo posto in Italia fra le regioni colpite. In ospedale i ricoverati nei reparti ordinari con sintomi Covid sono 345  mentre i letti occupati in terapia intensiva sono 42  con un nuovo ingresso. Complessivamente gli ospedalizzati sono 387. Sono poco più di diecimila (10.266) le persone costrette all’isolamento domiciliare.

Gli attuali positivi sono 10.653, mentre si registrano altre 5 nuove vittime, non attribuibili alle ultime 24 ore. I decessi dall’inizio dell’emergenza sono stati 6.892. Sono invece 321 le persone dichiarate guarite per un totale di 284.018 da inizio pandemia.

Questi i numeri nei Comuni capoluogo: Palermo e provincia sono stati accertati 30 nuovi casi, a Catania sono invece 97. Tre i casi a Messina; 20 a Siracusa; 35 a Trapani; 12 a Ragusa; 23 a Caltanissetta;  5 ad Agrigento e 6 a Enna.