Legambiente su strage uccelli foce Akragas
Chiediamo agli organi preposti di fare tutto quanto in loro potere affinché vengano appurate, nei tempi più rapidi, le cause della strage di uccelli acquatici verificatasi sulle sponde della foce del fiume Akragas.
Le dimensioni della vicenda sono tali da richiedere urgenti attività di indagine che vadano innanzitutto a sgombrare il campo dall’ipotesi di un’attività dolosamente posta in essere allo scopo di provocare la morte delle decine e decine di esemplari rinvenuti nell’intorno di questa foce che ormai da tempo, nonostante tracce evidenti di incuria e degrado, si era rivelata sito ideale per la stanzialità e la riproduzione di tante specie acquatiche di volatili. Non crediamo possibile che la crudeltà umana possa spingersi a tanto, stante la presenza non solo del tutto innocua ma addirittura qualificante di questi animali sul piano prettamente naturalistico.
Ma proprio perché vogliamo scartare questa orrenda ipotesi riteniamo vadano raccolte le preoccupazioni di chi quei luoghi, peraltro così contigui all’abitato di San Leone, li vive quotidianamente ed ha diritto di essere informata e rassicurata in merito all’elemento che ha prodotto la moria dei volatili, e ciò al fine di prevenire ogni possibile rischio per la salute umana oltre che per provare a preservare gli esemplari dell’avifauna acquatica sopravvissuti.
Per parte nostra continuiamo a sostenere che la foce del fiume Akragas meriterebbe ben altra attenzione e cura e quindi una sorte ben diversa da quella che fino ad ora le è stata riservata sminuendone le evidenti potenzialità, sia per ciò che riguarda la salvaguardia della biodiversità che come sito in grado di svolgere pienamente una funzione ricreativa, educativa e quindi sociale.
Il consigliere Marcella Carlisi su moria foce fiume Akragas
“Si guarda con preoccupazione per quanto accaduto alla foce del fiume Akragas, soprattutto fino a quando non saranno trovate le cause della moria.
Viste le voci che correvano sono prontamente andata a verificare che nella zona non fosse stata oggetto di derattizzazioni comunali. Al servizio al momento è dedicato un solo operaio comunale che non si è avvicinato alla zona in questione e quindi le cause devono essere cercate altrove.
La macchina comunale non è comunque pronta a queste emergenze e registro un’approssimazione sicuramente dovuta ad una situazione nuova e mai gestita prima ma questa non è comunque una valida scusa perché non venga trattata immediatamente come dovuto”