L’ex magistrato Angelo Giorgianni, è sbarcato questa mattina in Sicilia, a Punta Faro, attraversando lo Stretto con una piccola imbarcazione privata di pescatori con cui si era messo d’accordo
Un escamotage dettato dal fatto che lo stesso non è in possesso del Green pass e di conseguenza non poteva utilizzare i mezzi pubblici per tornare a casa, in Sicilia. Il suo arrivo è stato documentato con una diretta Facebook da Messina 7 che ha ripreso il momento in cui il giudice è arrivato a bordo della piccola imbarcazione, intervistandolo.
«Ormai ci siamo ridotti peggio degli extracomunitari – il commento del giudice scendendo dalla barca con tanto di valigie al seguito, di ritorno da Roma -. Sono uno che va controcorrente, perchè i siciliani sono sequestrati e io sono venuto in Sicilia per autosequestrarmi. Quello che è grave, è che in questo momento, i siciliani che sono anche cittadini d’Europa, non hanno la continuità territoriale e devo dire che sono anche abbastanza dispiaciuto per il fatto che il sindaco, che sembrava volesse fare una manifestazione di protesta per far cadere questo limite obbrobrioso che è il Green pass, invece voglia solo una moratoria per poi introdurre il limite.
Ma aldilà del Green pass, io non credo che la continuità territoriale possa prevedere una limitazione. Infatti noi, come Organizzazione mondiale della vita e Rete legale eretica, abbiamo presentato un esposto alla Commissione europea, in cui abbiamo chiesto un’audizione immediata, sostenendo che queste limitazioni sono in contrasto con il diritto di libera circolazione. Con questa disposizione è stato arretrato il confine meridionale d’Europa, che si ferma ora a Villa San Giovanni. Noi non facciamo una battaglia che riguarda una limitata categoria, ma una battaglia per tutti.
Con questo esposto speriamo che così com’è stato per Malta, che aveva introdotto l’obbligo del vaccino, la Commissione europea si possa pronunciare velocemente, e nello stesso tempo abbiamo fatto una diffida al presidente della Regione Sicilia e al presidente della Regione Sardegna. Io non riesco a capire come la gente sia assolutamente tranquilla, sequestrata in un’isola e soprattutto non si renda conto che c’è un problema che riguarda le isole minori, come Filicudi e Alicudi, dove non c’è nessun servizio. Draghi e Musumeci non si possono permettere il lusso di sequestrare le persone e limitare la libertà di circolazione. Vorrei che i siciliani, nel momento stesso in cui dovranno mettere una scheda nell’urna recuperino la loro capacità di indignarsi e bollino una politica che è stata assente e distante dai cittadini».