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940 casi in provincia di Agrigento nelle ultime 24 ore su 3123 tamponi processati.  I morti sono 4, a Licata,  dei morti che destano preoccupazione: altri 4 decessi, 2 a Licata, 1 a Raffadali e Sciacca. 3 ricoverati in terapia intensiva; i guariti sono 215.

In ospedale ci sono 59 persone (-9). In degenza ordinaria/subintensiva sono 49 (-6): in 27 (-3) si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e 22 (-3) al San Giovanni di Dio di Agrigento. Un solo ricovero in una struttura lowcare fuori provincia. Sono 9 (dato stabile) i pazienti in terapia intensiva ricoverati. In 6 (-1) si trovano al presidio ospedaliero riberese (dato stabile) e 3 (+1) al San Giovanni di Dio.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento 1642 (+152); Alessandria della Rocca: 88 (-1); Aragona: 190 (+7); Bivona: 86 (-1); Burgio: 43 (-5); Calamonaci: 68 (+3); Caltabellotta: 90 (+1); Camastra 85 (+3); Cammarata: 222 (+15); Campobello di Licata: 310 (+11); Canicattì: 1383 (+84); Casteltermini: 257 (+12); Castrofilippo: 151 (+6); Cattolica Eraclea: 71 (+2); Cianciana: 135 (+5); Comitini: 38 (+1); Favara: 1294 (+85); Grotte: 199 (+2); Joppolo Giancaxio: 58 (+1); Licata: 810 (+52); Lucca Sicula: 61 (-4); Menfi: 243 (+2); Montallegro: 42 (-2); Montevago: 19 (+3); Naro: 210 (+14); Palma di Montechiaro: 1131 (+82); Porto Empedocle: 572 (+26); Racalmuto: 330 (+17); Raffadali: 379 (+22); Ravanusa: 235 (+22); Realmonte: 146 (+15); Ribera: 486 (-36); Sambuca di Sicilia: 109 (stabile); San Biagio Platani: 38 (stabile); San Giovanni Gemini: 261 (+30); Sant’Angelo Muxaro: 16 (stabile); Santa Elisabetta: 38 (+6); Santa Margherita di Belice: 195 (+11); Santo Stefano di Quisquina: 183 (+16); Sciacca: 937 (+50); Siculiana: 215 (+10, uno è un migrante ospitato al “Villa Sikania”); Villafranca Sicula: 36 (+4).

Ci sono 10 migranti (+9) in quarantena sulle navi di accoglienza.

SGB Scuola ha incontrato i lavoratori del Servizio di assistenza igienico- personale per gli studenti con disabilità ed alcuni genitori di bambini disabili. Durante l’incontro, Giusy, mamma di due bambini disabili gravi, ha esposto il suo caso.  Due bambini, con la stessa patologia, due bambini che VOGLIONO andare a scuola. Due bambini seguiti in modo diverso: il primo tramite l’assistente igienico personale,l’altro tramite l’ATA. Non si capacita Giusy. E’ un fiume in piena.  Il Ministero – continua Giusy – è chiaro  sul profilo professionale del personale ATA coinvolto nei servizi di assistenza agli alunni con disabilità, specificando che ai collaboratori scolastici è affidata la cosiddetta “assistenza di base” degli alunni con disabilità, tale intendendosi l’ausilio materiale agli alunni con disabilità all’interno della scuola, nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell’uscita da esse, nonché le attività di cura alla persona, uso dei servizi igienici e igiene personale dell’alunno con disabilità e non certamente il mio bambino – disabile grave – che tra le altre cose aveva istaurato un rapporto speciale con l’assistente igienico personale. Questa figura (Assistente all’igiene personale) è riconosciuta nella certificazione e nella diagnosi funzionale.  Il Gruppo di Lavoro operativo di cui all’articolo 15, comma 1 della Legge 104/92 così come aggiornato dalla Legge 66/2017,  completa poi  le necessità e le modalità; il Dirigente Scolastico, invece, deve farsi portavoce presso l’Ente Pubblico locale, richiedendo per tempo di fornire l’assistente specializzato all’alunno. Ed ancora: le competenze sono dei Comuni per le scuole della primaria e della secondaria di primo grado,  della Provincia per le scuole della secondaria di secondo grado (articolo 139                   del Decreto Legislativo 112/98). I Dirigenti scolastici dovranno verificare se tale assistenza possa qualificarsi di “base”, quindi, possa essere garantita ordinariamente con l’Organico dei Collaboratori scolastici a disposizione, nel caso invece sia richiesta un’assistenza igienico personale specifica per singolo alunno o per alcuni alunni, dovranno richiedere all’Ente locale di competenza la nomina  di questa figura specialistica. In tutto questo grande apparato, si sono fatti i conti senza l’Oste, un tassello importante che “regge” il “grande” apparato gestionale della disabilità, studiato e fortemente voluto dalla Regione Sicilia: Le Cooperative ! Si proprio le coop. alle quali è stato attribuito il “compito” di gestire i lavoratori i quali fungono da “procacciatori” di genitori  con bambini disabili.”tu trovi  i bambini disabili…..io ti pago” ”tu non trovi i bambini disabili…..io non ti pago”

Nel frattempo che facciamo con i bambini disabili? Che facciamo delle disposizioni  in materia di diritto allo studio, il cui all’art. 4 dispone, lo svolgimento, in relazione a tutti i gradi di istruzione e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, dei servizi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale, tramite il coinvolgimento degli enti preposti? . Che facciamo con i  servizi di assistenza specialistica previsti dalla legge n. 104/92 e di assistenza igienico- personale, così come previsto dalla legge regionale 5 novembre 2004 n. 15 e dall’articolo 6 della legge regionale 5 dicembre 2016 n. 24 e successive modifiche ed integrazioni ? Ai sordi che non vogliono sentire,faremo ascoltare,nelle piazze, la disperazione delle mamme siciliane e dei lavoratori assistenti igienico personale disoccupati. Non possiamo più tollerare una politica siciliana incapace  di erogare  servizi sociali efficienti, al pari della Repubblica Centrafricana.

 Convocata dal presidente facente funzione, Giangaspare Di Fazio in qualità di consigliere più anziano, la commissione ha eletto, all’interno dei suoi componenti, le figure del Presidente e del Vice.
Con votazioni separate sono stati eletti il consigliere di maggioranza Marcello Cipollina (7 voti favorevoli e 2 astenuti) lista “CORBO SINDACO” mentre alla vice presidenza è stato proposto e votato il consigliere di minoranza, lista “SOPRATTUTTO CANICATTI”, l’uscente assessore alla Cultura e P.I., Angelo Cuva che ha ottenuto 7 voti favorevoli e 2 astenuti.
Gli altri membri della I commissione, le cui competenze sono afferenti gli affari generali e istituzionali – bilancio, finanze e politiche finanziarie – programmazione economica/finanziaria – – patrimonio comunale, sono i consiglieri di minoranza Cilia Gianluca (Lista “ONDA”), Giangaspare Di Fazio (Lista “SOPRATTUTTO CANICATTI”’), Liliana Marchese Ragona (Lista “FRATELLI D’ITALIA”) e quelli di maggioranza Rossella Ferraro, Anna Muratore, Massimo Muratore (Lista “CORBO SINDACO”) e Giuseppe Lo Giudice (Lista “FACCIAMO SQUADRA”).
Al Presidente Cipollina e al vice Cuva, nonché ai componenti della I commissione vanno gli auguri di buon lavoro da parte di tutto il Consiglio e dell’Amministrazione comunale.
Nel suo discorso di insediamento, Cipollina, di cui sono note le competenze professionali in campo finanziario, si è detto onorato dell’incarico ricevuto, ha dichiarato che si impegnerà ad espletare il mandato ricevuto con serietà, dedizione, imparzialità e ha chiesto la fattiva e propositiva collaborazione di tutte le forze politiche per il bene e nell’interesse dell’intera comunità.

“I numeri in questo momento sono esagerati, abbiamo avuto anche 1.800 casi al giorno, di questi solo l’1 per cento sono ricoverati, ma i numeri vanno letti e interpretati per quello che sono nella loro essenza. Non vi preoccupati di tutti questi positivi, perché dal punto di vista sanitario impattano di meno dell’anno scorso sugli ospedali. Dimostrano solamente che il virus circola ormai tra noi, su 15.800 tamponi effettuati nell’ultima settimana, sono 7.897 i positivi riscontrati”. Lo dice nel consueto punto settimanale il commissario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia. Significativi sono però i numeri che riguardano le vaccinazioni: sempre dal 6 al 12 gennaio sono oltre 36mila le dosi somministrate in provincia di Agrigento, con ben 5.743 prime dosi, 3.103 seconde dosi, e ben 27.700 terze dosi. Uno sforzo importante per le strutture territoriali vaccinali.

A Licata lunedì prossimo, 17 gennaio, saranno demoliti altri immobili abusivi. Si tratta di 12 immobili, tra cui 5 sui quali incombe una sentenza penale di condanna perché costruiti entro la fascia di non edificabilità assoluta rispetto al mare. Le demolizioni sono coordinate dal Dipartimento lavori pubblici del Comune di Licata, e sono frutto di un apposito protocollo sottoscritto con la Procura di Agrigento.

A termine di apposite indagini del personale della Divisione Anticrimine della Questura di Agrigento, il questore, Rosa Maria Iraci, ha firmato il Foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno, per tre anni, a Realmonte, a carico dei due favaresi, Antonio Quaranta, 49 anni, e Francesco Geraci, 47 anni, già denunciati a piede libero per il danneggiamento vandalico della Scala dei Turchi. A loro carico è stato imposto anche il provvedimento di “avviso orale”, di competenza del Questore di Agrigento, perchè “soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica”. Rispondono del reato di danneggiamento di bene avente valore paesaggistico.

“Informazioni sulle criticità inerenti le prenotazioni, l’assistenza medica e le visite diagnostiche in favore dei detenuti presso la “Casa Circondariale di Agrigento”. Questo è il testo dell’interrogazione parlamentare urgente di cui è primo firmatario il deputato regionale Giovanni Di Caro e rivolta al governatore della Regione e all’assessore per la Salute.

Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle all’Ars, pone l’accento sulle diverse problematiche che ruotano attorno alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo”, che nel 2021 ha registrato ben 153 atti di autolesionismo e 14 tentativi di suicidio fra la popolazione detentiva.

“Il presidio sanitario del carcere – precisa Giovanni Di Caro – può contare sul servizio di un medico di guardia h24 e di un dirigente medico, personale quest’ultimo che è oberato dal lavoro. Dall’insorgere della pandemia Covid – aggiunge il parlamentare agrigentino – il diritto alla salute dei detenuti deve fare i conti anche con le lungaggini nelle prenotazioni di esami diagnostici e nella programmazione di interventi chirurgici”.

Ricordando che i detenuti, per Legge, possono anche chiedere di essere assistiti a proprie spese da medici di fiducia, Di Caro sprona i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento a migliorare i servizi sanitari offerti alla popolazione carceraria e chiede al governo della Regione quali sono le azioni necessarie per ottimizzare le prestazioni e garantire il diritto alla Salute ai detenuti.

“Turismo etico, responsabile e sostenibile, le prospettive della Sicilia, le sfide del Pnrr” è il tema del webinar che si svolgerà il prossimo 17 gennaio alle 15,30 su piattaforma Zoom, promosso da Legacoop Sicilia e Legacoop Sicilia occidentale.

L’incontro online sarà l’occasione per approfondire le tematiche del turismo etico e responsabile e di come questo, in un ottica di ripresa e rilancio dell’economia siciliana, può rappresentare un’occasione per la rivitalizzazione dei borghi, dei piccoli comuni e
del territorio rurale siciliano. Nel corso del webinar interverranno operatori turistici, cooperatrici e cooperatori che racconteranno le proprie esperienze, sindaci e amministratori locali.

L’incontro sarà moderato da Domenico Pistone, con l’intervento di Giovanna Barni, presidente nazionale di Culturmedia e le conclusioni del presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino.

Per partecipare è necessario inviare richiesta a segreteriaregionale@legacoopsicilia.it.

Con ricorso presentato dinanzi al TAR Palermo, il sig. Ignazio Cirasella, proprietario di taluni terreni occupati dal Comune di Cattolica Eraclea nell’ambito di due procedure espropriative avviate nel lontano 1993 e finalizzate alla realizzazione di edilizia popolare, aveva impugnato, con il patrocinio dell’Avv. Gaetano Caponnetto, i provvedimenti adottati dall’Amministrazione Comunale nell’ambito delle suddette procedure per talune presunte illegittimità, chiedendo altresì la condanna dell’Amministrazione al risarcimento del danno subìto.
Costituitosi in giudizio con il patrocinio dell’Avv. Pietro Bisconti, il Comune di Cattolica Eraclea eccepiva l’irricevibilità, l’inammissibilità e chiedeva, comunque, nel merito, il rigetto del ricorso promosso dal sig. Cirasella.
Intervenivano nel suddetto giudizio, con il patrocinio dell’Avvocato Girolamo Rubino, anche i sig.ri Angela Miceli e Giuseppe Vizzi, ex soci della “Cooperativa Le Foyer” illo tempore incaricata dell’espropriazione, eccependo l’inammissibilità del ricorso sia perché proposto oltre i termini decadenziali, ossia oltre i 5 anni dalla conclusione della procedura espropriativa ritenuta illegittima, sia perché il ricorso non era stato notificato agli ex soci della Cooperativa quali effettivi soggetti controinteressati considerato che la cooperativa, citata invece a giudizio, era stata sciolta già prima della proposizione del ricorso.
Inoltre, l’avv. Girolamo Rubino contestava la mancata impugnazione del decreto finale di esproprio con conseguente inammissibilità del ricorso anche sotto tale ulteriore profilo.
Il T.A.R. Palermo, accogliendo integralmente le eccezioni sollevate dal Comune e dagli intervenienti ad opponendum, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal sig. Cirasella.
In particolare, il Collegio ha ritenuto fondata l’eccezione di prescrizione dell’azione e la mancata notifica del ricorso agli ex soci della cooperativa sollevate dall’Avv. Girolamo Rubino, avendo il ricorrente proposto ricorso al TAR solo nel 2016, a fronte di provvedimenti adottati tra il 1993 e il 1996, e senza averlo validamente notificato.
Con la medesima pronuncia, inoltre, il T.A.R. ha condannato il ricorrente, assistito in giudizio dall’Avvocato Gaetano Caponnetto, al pagamento delle spese di lite liquidate in euro 1000,00 in favore del Comune di Cattolica Eraclea, difeso dall’Avv. Pietro Bisconti, e in ulteriori euro 1000,00 in favore degli ex soci della cooperativa originariamente incaricata degli interventi espropriativi, difesi dall’Avv. Girolamo Rubino, oltre accessori così come previsto per legge.

Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha appena firmato un’ordinanza con cui sospende l’attività didattica in presenza in tutte le scuole fino al 24 gennaio (incluso).

La decisione arriva al termine di una giornata convulsa dopo la decisione del Tar di annullare l’ordinanza di ieri con cui il primo cittadino aveva disposto il rinvio del rientro a scuola per tre giorni. Adesso, sentito il parere vincolante dell’Asp di Agrigento e considerando anche l’ingresso della Città dei Templi in zona arancione, arriva un ulteriore provvedimento che non può andare oltre i dieci giorni.

Per questo le scuole resteranno chiuse fino al 24 gennaio (compreso) ma verrà attivata la didattica a distanza. Contestualmente si sta predisponendo uno screening di massa – previsto con un drive-in nei pressi della casa di Pirandello – per studenti e personale scolastico.