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Antonio Pagano, 66anni di Lucca Sicula, è stato condannato ad un anno e un mese di reclusione per evasione. L’uomo, che stava scontando ai domiciliari una pena di tre anni per possesso di una pistola illegale, è stato trovato per due volte fuori dalla sua abitazione dai Carabinieri. Secondo quanto si è appreso il 66enne avrebbe giustificato l’uscita per accudire i propri cani.

L’avvocato Vincenzo Castellano, difensore della difesa, ha già preannunciato ricorso in Appello.

Accuse troppo generiche è questo in sintesi il contenuto dell’ordinanza letta ieri dal gup del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano. Le accuse, secondo il gup, sono troppo generiche per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, nell’ambito dell’udienza preliminare sull’inchiesta Diplomat.

Avrà un mese di tempo, il sostituto procuratore Paola Vetro, per specificare meglio i capi di imputazione contestati.

Tra i promotori della presunta organizzazione ci sarebbe anche l’ex deputato regionale Gaetano Cani al quale furono sequestrati circa 300 mila euro in contanti, che furono rinvenuti in  una scatola di scarpe.

L’accusa chiede il rinvio a giudizio nei confronti di 105 tra persone fisiche e giuridiche.

Ogni anno, centinaia di bambini e adolescenti insieme alle loro famiglie,  sono costretti a costosi e disagevoli viaggi della speranza,  presso centri del Nord, specializzati in reumatologia pediatrica, per avere una diagnosi e/o per avere assistenza e cure adeguate, il tutto a carico della Regione Siciliana, che se da un canto non riesce ad evitare difficili ed onerosi spostamenti, dall’altro è danneggiata dai conti che puntualmente deve pagare alle aziende sanitarie del Nord per le prestazioni rese agli utenti siciliani. A Catania esiste un Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione Diagnosi e Cura delle malattie Rare Reumatologiche del bambino allocato presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria –  Policlinico- V. Emanuele di Catania di cui è responsabile la dott.ssa Patrizia Barone, che dopo un’esperienza ventennale nel campo della reumatologia pediatrica, si prodiga nell’assistenza ai bambini affetti da tale patologia  eseguendo pure  infiltrazioni intraticolari, al pari dei Centri del Nord.  Purtroppo, dopo alcuni pensionamenti,  la dott.ssa  Patrizia Barone, si è ritrovata ad essere l’unico medico, oltre che Responsabile, del Centro di Riferimento,  in quanto, il Governo Regionale, non risulta avere previsto alcuno stanziamento supplementare per l’assunzione di almeno due pediatri e due infermieri  da destinare al Suddetto Centro, né la Direzione Sanitaria dell’Azienda, in assenza di risorse supplementari o di indicazioni espresse da parte dell’Assessorato Regionale, ha inteso riprogrammare la  collocazione del personale medico pediatra in organico in guisa da destinare al suddetto Centro, almeno un pediatra,   come supporto e per le eventuali  sostituzioni ed  almeno un infermiere dedicato.

Nel 2021 in Sicilia, nel complessivo, il tasso di crescita delle imprese è + 1,63%,  nella provincia di Agrigento  si registra una crescita pressoché inesistente (+1,37%).
Ma è analizzando in dettaglio che ci si accorge di come sta cambiando il il tessuto commerciale ed urbano nelle nostre città e nei nostri paesi.

Sono 444 i negozi chiusi negli ultimi due anni in riferimento a tipologie quali il dettaglio, l’ingrosso, la ristorazione e i servizi alla persona. I dati arrivano da Confcommercio Agrigento. Il presidente provinciale, Giuseppe Caruana, commenta: “Staticità e regressione in alcuni settori fondamentali che hanno da sempre trainato l’economia agrigentina.  Una crisi che colpisce laddove troppe volte le saracinesche sono state abbassate a causa dell’emergenza Covid: il commercio al dettaglio, all’ingrosso e la ristorazione sono i settori più colpiti, le cui difficoltà si ripercuotono, giocoforza, su tutto il tessuto economico. Ciò si evince in base ai dati elaborati dall’ufficio Statistica di Unioncamere Sicilia, sulle rilevazioni effettuate da Movimprese e relativi agli anni 2020 e 2021, ovvero al secondo anno dell’era della pandemia.

Una situazione dalla quale emergono due condizioni negative: un sostanziale immobilismo e una generale recessione che fa da traino alla desertificazione in atto nei centri abitati. Condizioni – continua Caruana- che erano già conosciute come croniche nel nostro territorio, alle quali l’emergenza Covid ha dato ulteriore accelerazione. A questo si aggiunge una profonda crisi del sistema camerale, con le recenti scelte ancora una volta subite e non condivise con gli operatori, che vanno a totale danno delle imprese.
Inoltre,  siamo di fronte ad una impennata dell’inflazione con materie prime più che raddoppiate in quasi tutti i settori, oltre al costo dell’energia che è già diventato un problema all’interno delle aziende che rischiano la chiusura per questa negativa evoluzione dei costi a sostenere.”

E domani, primo febbraio, si inizia con nuove regole anche per i negozi al dettaglio dove, per accedere, servirà  il green pass base: “ Evidenziamo- afferma il presidente provinciale di Confcommercio- che titolari e soggetti delegati ai controlli, come chiarito dal Governo, non devono effettuare necessariamente i controlli all’ingresso ma anche all’interno della propria attività e possono avvenire a campione.” FAQ del Governo del 26 gennaio 2022, che riporta quanto segue: “I titolari degli esercizi per i quali è richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgere a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali”.

“Bisogna reagire, unire le forze ed insieme a tutti i livelli di governance individuare strategie comuni – afferma Caruana- che aiutino il sistema a riprendere un cammino virtuoso. La ripresa del sistema equivale alla ripresa delle città in cui esse operano. E’ interesse di tutti operare in questa direzione. Siamo pronti a fare la nostra parte e all’interno della nostra associazione lo facciamo ogni giorno. Ma da soli non ci sarà possibile dare tutte le risposte che il mondo delle imprese chiede da troppo tempo e di cui adesso ha necessità impellente.”

Sono 3.328 i nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime ventiquattro ore a fronte di 21.906 tamponi processati. L’indice di positività è al 15.19%. Le vittime sono 29 mentre i guariti sono 1.054. Attualmente in Sicilia ci sono 244.960 persone positive al covid, + 2.516 rispetto a ieri.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Catania 806; Messina 791; Palermo 712; Ragusa 345; Caltanissetta 248; Trapani 245; Siracusa 224; Agrigento 164; Enna 64

Poste Italiane ha attivato diverse modalità di controllo del Green Pass per consentire l’accesso ai 73 uffici postali della provincia di Agrigento in modo semplice e sicuro, nel rispetto degli obblighi stabiliti dal Decreto Legge 7 gennaio 2022, n.1.

Nei 31 uffici postali dell’Agrigentino dotati di gestore delle attese i cittadini mostreranno all’ingresso il QR Code del Green Pass e, una volta riconosciutone il codice, il gestore attese consentirà di scegliere l’operazione e di prendere il ticket necessario per presentarsi allo sportello.

Negli altri uffici postali della provincia i cittadini dovranno mostrare il Green pass direttamente allo sportello per la verifica dell’operatore attraverso il lettore scanner che ne confermerà la validità in tempo reale, prima di procedere con i servizi richiesti.

Infine, nei prossimi giorni per i cittadini che prenoteranno l’appuntamento utilizzando le App di Poste Italiane la verifica del Green Pass sarà eseguita dalla stessa App. Per coloro che invece prenoteranno sul sito Poste.it il controllo della certificazione verde avverrà direttamente in ufficio postale.

Grazie alle diverse soluzioni introdotte, l’accesso agli Uffici Postali sarà semplice, veloce e nel rispetto delle norme previste per contrastare e contenere la diffusione del virus COVID -19.

Si ricorda ai cittadini e ai clienti che l’offerta di servizi e prodotti di Poste Italiane è disponibile anche sui canali digitali (il sito www.poste.it e le App di Poste Italiane).

345 i nuovi casi di coronavirus registrati in provincia di Agrigento nella giornata del 30 gennaio. Il dato (riferito ai tamponi processati il giorno precedente) emerge dal bollettino diffuso dall’Asp. I tamponi eseguiti sono stati 1.042. Si registra un’altra vittima a Sciacca, la 35ª da inizio pandemia. Sale a 433 il numero degli agrigentini deceduti a causa del covid da inizio emergenza sanitaria. I guariti sono 86.

Sono 50 le persone ricoverate: 24 all’ospedale di Ribera, 26 al San Giovanni di Dio di Agrigento e 1 all’ospedale di Licata. Sette, invece, le persone ricoverate in terapia intensiva: 4 a Ribera e 3 ad Agrigento. Tre persone si trovano ricoverate presso struttura lowcare: 1 fuori provincia, 1 allo Sciacca Hotel Covid e 1 Ribera Hotel Covid.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 2.729 ; Alessandria della Rocca 148; Aragona 252; Bivona 100; Burgio 21; Calamonaci 44; Caltabellotta 127; Camastra 88; Cammarata 428 ; Campobello di Licata 462; Canicattì 1.906; Casteltermini 197; Castrofilippo 139;  Cattolica Eraclea 47; Cianciana 178; Comitini 49; Favara 2.009; Grotte 257; Joppolo Giancaxio 61; Licata 1.118; Lucca Sicula 15; Menfi 313; Montallegro 16; Montevago 43; Naro 233; Palma di Montechiaro 1.501; Porto Empedocle 767; Racalmuto 279; Raffadali 635;  Ravanusa 465; Realmonte 241; Ribera 238; Sambuca di Sicilia 77; San Biagio Platani 40; San Giovanni Gemini 458; Sant’Angelo Muxaro 29; Santa Elisabetta 50; Santa Margherita del Belice 256; Santo Stefano Quisquina 235; Sciacca 1.653; Siculiana 279; Villafranca Sicula 9. Nave accoglienza migranti 32.

L’iniziativa, annunciata dal vicario foraneo del clero licatese don Tommaso Pace, ovviamente, prende spunto dalla strage che si è consumata martedì scorso, quando Angelo Tardino ha ucciso il fratello, la cognata ed i loro due figli.

“La comunità ecclesiale di Licata – scrivono infatti i sacerdoti – prega per tutta la comunità ferita e desiderosa di rinascere”.

“Chiederemo al Signore – scrivono i sacerdoti – di realizzare la sua parola: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il bene con il male”.

L’ex presidente della Regione, e commissario della Nuova Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, smentisce un’alleanza politica con l’Udc in Sicilia, così come dichiarato nel corso di un’intervista da Decio Terrana e Pino Pellegrino. Cuffaro afferma: “Mi fa specie vedere che la prima immagine dell’intervista sia una foto di un evento proprio della Democrazia Cristiana Nuova, che dicono essere una bandiera senza vento, ma che ha prodotto grandi risultati alle scorse elezioni. Smentisco con veemenza che ci sia “commistio” tra la DC e l’UDC. I simboli sono importanti ma non essenziali: quando l’esercizio di utilizzo degli stessi è privo di contenuti si dissolve in una dozzinale operazione di marketing, dalla quale mi dissocio categoricamente. All’intento propagandistico che segue una logica commerciale, come se i valori fossero beni materiali e non patrimonio immateriale, rispondo che la Democrazia Cristiana è innanzitutto di chi l’ha fondata: di Don Sturzo, di Alessi, di De Gasperi, e di tanti altri. Ma noi vogliamo, sopra ogni cosa, che la Democrazia Cristiana Nuova torni ad essere delle persone, ed è Nuova non perché è diversa ma perché è rinnovata nella sua capacità di comunicare e nelle intuizioni, ed è con questo spirito che vogliamo che torni a vivere nel cuore di molti. Vogliamo riportare nella scheda elettorale un’idea dal cuore antico ma innovativa che possa concretizzarsi con l’unico modo che conosco e cioè mettendo a servizio delle persone e dei cittadini, donne e uomini giovani e capaci, spinti da una forte motivazione, senza permettere a volti riciclati di inquinare questo progetto. Non siamo interessati a “liti in famiglia”, a pettegolezzi sterili o ad auto-proclami, siamo concentrati a lavorare per ricostruire il partito in Sicilia con entusiasmo e lealtà. Vogliamo rendere la Democrazia Cristiana un partito plurale e popolare, capace di entusiasmare ma senza mai abbandonare il senso di responsabilità: una DC nuova, libera, aperta e democratica per far tornare i valori della dottrina sociale della chiesa, valori per noi non negoziabili. Lavoriamo ad un progetto credibile che esercita la Democrazia partendo dal partito stesso, cominciando dalla campagna tesseramento per poi passare al congresso regionale in cui saranno gli iscritti a votare la classe dirigente e le cariche del partito regionale, nessuna figura calata dall’alto. Sono i giovani i veri protagonisti di questa mia impresa” – conclude Totò Cuffaro.