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Inizierà sabato prossimo la campagna di raccolta delle olive e dei frutti prodotti all’interno del Giardino Botanico. La raccolta sarà effettuata dai volontari delle associazioni di volontariato che hanno fatto pervenire la loro adesione alla direzione della struttura di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che ha programmato le prime due giornate di raccolta per sabato 6 e domenica 7 novembre. Tutti i prodotti, olive e altri frutti, sono biologici, non avendo subito alcun trattamento nelle varie fasi del ciclo produttivo, e saranno destinati in beneficienza a favore delle famiglie bisognose.

“Siamo soddisfatti per avere contribuito, grazie all’efficienza e alla professionalità dei nostri operatori – afferma il Commissario Straordinario dr. Vincenzo Raffo – ad una concreta azione di solidarietà che conferma l’impegno nel sociale da parte del Libero Consorzio di Agrigento”.

Un bracciante agricolo palmese di 34 anni, Calogero Allegro, con precedenti di polizia, è rimasto ferito ad una gamba da un colpo d’arma da fuoco, esploso da uno sconosciuto, nella tarda serata di sabato, in Corso Sicilia nel centro di Palma di Montechiaro, nelle vicinanze di un bar.

L’uomo è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata dove attualmente si trova ricoverato nel reparto di Chirurgia. I carabinieri della Compagnia di Licata, e i loro colleghi della Stazione di Palma di Montechiaro hanno avviato le indagini, e ascoltato già alcune persone.
Ancora poco chiara la dinamica dell’agguato. Il palmese, nell’estate di 5 anni fa, fu arrestato dai militari dell’Arma poiché sorpreso a coltivare una maxi piantagione di Canapa indiana composta da oltre tremila piante, poi condannato.

Un cognome conosciuto quello di Calogero Allegro, parente di Rosario, ucciso nel novembre del 1989 insieme ad un’altra persona, Transpadano Anzalone, in piazza Matteotti da due killer che poi riuscirono a fuggire dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri che erano giunti sul posto. Anche altri esponenti della famiglia Allegro, in quegli anni contrapposta alla Stidda furono vittime di agguati.

 

21 nuovi positivi, due ricoveri e dieci guariti: sono i principali numeri della pandemia da Covid 19 in provincia di Agrigento, diffusi nel consueto report dell’Azienda sanitaria provinciale.

In strutture ospedaliere ci sono 9 agrigentini. Di questi 8 si trovano in degenza ordinaria e subintensiva. Sette di loro sono ricoverati al “Fratelli Parlapiano” di Ribera, uno in un altro ospedale fuori provincia.

Resta un solo paziente in terapia intensiva.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento: 16 (-1); Aragona: 2 (+1); Burgio: 2 (stabile); Caltabellotta: 1, Cammarata: 5 (stabile); Campobello di Licata: 2 (stabile); Canicattì: 45 (+2); Casteltermini: 1 (stabile), si tratta di un migrante ospitato in un centro di accoglienza; Castrofilippo: 1 (stabile); Cattolica Eraclea: 30 (stabile); Favara: 5 (+3); Grotte: 1 (stabile); Licata: 18 (-1); Lucca Sicula: 2 (stabile); Menfi: 7, Montallegro: 1 (stabile); Naro: 22 (-1); Palma di Montechiaro: 11 (stabile); Porto Empedocle: 6 (+1); Raffadali: 13 (-1); Ravanusa: 3 (stabile); Ribera: 11 (-2); San Giovanni Gemini: 3 (stabile); Santa Margherita di Belice: 3 (+2); Sciacca: 34 (-1); Villafranca Sicula: 6 (stabile).

Sono “Covid free”: Alessandria della Rocca, Bivona, Calamonaci, Camastra, Cianciana, Comitini, Joppolo Giancaxio, Montevago, Racalmuto, Realmonte, San Biagio Platani, Sambuca di Sicilia, Sant’Angelo Muxaro, Siculiana, Santo Stefano Quisquina e Santa Elisabetta.

Sono 39 (+6) i migranti attualmente in quarantena sulle navi di accoglienza in rada dell’Agrigentino.

Un malore improvviso, il ricovero nello stesso ospedale dove ha operato per anni; qualche ora dopo la morte.

E’ stato un infarto che ha decretato la morte del medico Anestesista Benedetto Modica, 63 anni, in servizio al 118 presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Dopo essersi sentito male subito si è capito che la situazione era seria. Portato in cardiologia, ha subito un intervento in emodinamica ma non è bastato. Dopo alcune ore il medico si è spento.

Originario di Caltabellotta, Benedetto Modica era conosciuto anche per le sue qualità umane e professionali e per questo apprezzato da tutti. Sconvolti tutti i colleghi dell’ospedale saccense, ancora increduli della triste notizia che ha colpito la sanità di Sciacca.

 

Il deputato regionale saccense Matteo Mangiacavallo continua la sua campagna contro il Green pass come i suoi colleghi di Attiva Sicilia. Commentando un articolo sul Fatto Quotidiano di Roberto Iannuzzi, nel quale si parla del Green pass che in futuro potrebbe rischiare di diventare strumento di sorveglianza di massa (tecnologie come l’identità digitale ed altri sistemi di tracciamento – si legge nel testo – conferiscono agli Stati poteri di sorveglianza di massa senza precedenti nella storia), il suo commento è stato: “Eccco perché dovremmo essere tutti contrari al Green pass e perché questa misura, applicata alla maniera “cinese” solo Italia, va abolita subito”. Mangiacavallo ed il suo gruppo sostengono che il Green pass è una misura “politica e discriminatoria che limita i diritti di cittadini e lavoratori”.

Intanto, ieri dopo tante polemiche il convegno dei No Green pass nella sala Mattarella di Palazzo Reale, a Palermo, ieri si è svolto regolarmente: ma per entrare gli organizzatori hanno dovuto mostrare agli assistenti parlamentariil… green pass all’ingresso senza il quale, dal 15 ottobre, non è possibile entrare all’Assemblea siciliana.

Una trentina i partecipanti all’incontro dal titolo «Dalla democrazia alla dittatura: il ruolo della memoria», organizzato sul “no al Green passi” da Coscienze Critiche, un movimento di docenti universitari nato sulla falsariga dell’appello firmato da mille professori in tutta Italia, e dal deputato Sergio Tancredi, capogruppo di Attiva Sicilia.

Mostrato in sala un video registrato della sopravvissuta all’Olocausto Vera Sharav, attivista e fondatrice dell’Alliance for Human Research Protection, organizzazione umanitaria che si oppone al alcune pratiche dell’industria farmaceutica, con posizioni critiche anche in tema di vaccini. Presente per portare il saluto istituzionale l’assessore regionale all’Istruzione e Roberto Lagalla.

Poste Italiane si conferma il primo operatore in Italia per la consegna dei pacchi, con una quota di mercato del 37%, e il partner ideale, grazie all’esperienza e alla capillarità, per lo sviluppo delle vendite online.

La costante crescita dell’e-commerce ha comportato un incremento del numero di pacchi consegnato da Poste, arrivato nel 2020 a circa 210 milioni, con un incremento del 41% rispetto all’anno precedente, ed è per questo che l’Azienda continua ad investire sulla logistica e sugli impianti di smistamento per essere più moderna e garantire un presidio d’eccellenza.

Poste conferma la propria presenza sul territorio al servizio dei cittadini, rafforzando la rete “Punto Poste”, dotata di oltre 350 Locker tradizionali e di oltre 10.000 “Collect Point” (tabaccherie, bar, cartolerie, edicole, negozi KiPoint e supermercati Carrefour) che si affianca agli oltre 12.500 Uffici Postali in tutta Italia.

Ogni giorno, infatti, in Italia vengono consegnati circa un milione di pacchi, grazie ad una rete di prossimità nella quale il 94% degli italiani si trova a non più di cinque minuti di distanza da un punto di erogazione dei servizi di Poste. E ogni pacco, prima di arrivare a casa del cittadino è entrato nella rete logistica aziendale. E si trova in Sicilia, a Catania, il più importante snodo logistico per lo sviluppo dell’e-commerce. Il polo, con un’estensione di circa 5mila metri quadrati, è infatti strategico per la lavorazione dei prodotti postali e pacchi destinati a Centro e Sud Italia, con oltre 250 dipendenti capaci di smistare in media 8mila pacchi al giorno e movimentare altri 12mila pacchi.

Nella provincia di Agrigento Poste può contare su 17 Centri di Recapito e una flotta composta da circa 200 mezzi, di cui oltre 40 green, e attraverso un modello innovativo garantisce le consegne su tutto il territorio, dalle località più remote ai grandi centri. Nell’Agrigentino, dove i 53 esercizi aderenti alla Rete Punto Poste si vanno ad aggiungere ai 73 uffici postali, le consegne nei primi otto mesi dell’anno hanno registrato un incremento del 49% rispetto al 2020.

Quest’anno, inoltre, la consegna e-commerce si è arricchita di nuovi servizi sia per le aziende sia per i cittadini.

Gli operatori, ovvero i venditori e-commerce, possono personalizzare i servizi offerti al destinatario finale grazie al pacchetto “Scegli Tu”, che offre un prodotto su misura quale la consegna in altra data, ad altro indirizzo o al vicino, ritiro in ufficio postale o PuntoPoste o Locker automatici, consegna in luogo sicuro o giacenza per vacanze.

Inoltre attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale cambia anche l’esperienza di consegna: è possibile, infatti, consultare lo stato della spedizione direttamente via whatsapp (inviando un messaggio al numero 3715003715 si entra in contatto con l’Assistente Digitale Poste). Con il servizio di tracciatura online, già disponibile su web e app, si può tracciare lo stato della spedizione per qualsiasi tipo di prodotto.

Un’esperienza digitale che si va sempre più perfezionando, quella di Poste Italiane, per soddisfare un mercato che è sempre più multicanale come emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Multicanalità, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da NielsenIQ. Secondo lo studio sono infatti 46,1 milioni i consumatori italiani multicanale, ossia che fanno shopping online o che utilizzano internet nel percorso di acquisto.

 

 

“Animalismo privo di proposte e complice, assorbito dalle – spesso redditizie – emergenze, contrariamente alla nostra scelta di puntare alla prevenzione del randagismo e non solo alle conseguenze del problema, di puntare alle denunce senza paura come strumento di sensibilizzazione delle Autorità e di puntare a ripulire l’animalismo stesso dai falsi profeti..

 Stop Animal Crimes Italia chiede agli amanti degli animali, quelli veri che vogliono curare la malattia e non solo i sintomi, di unirsi al cambiamento o nessun serio contrasto potrà MAI essere costruito contro la piaga sociale del randagismo, dei maltrattamenti animali, dell’inadempienza delle Autorità preposte, della visione arcaica dei tanti fenomeni criminali che ruotano intorno agli animali e degli abbandoni.

Solo ieri sera, i nostri attivisti di Alessandria della Rocca (ennesimo Comune il cui territorio ospita numerosi randagi e privo di politiche preventive e controlli) hanno rinvenuto presso l’area Camper uno scatolone contenente dei cuccioli. La Polizia Locale allertata non ha dato al momento alcuna disponibilità a recuperarli attivando la procedura ossia quella di portarli presso il canile convenzionato e dei cuccioli ce ne stiamo prendendo cura noi!

Depositeremo presso i Carabinieri apposita denuncia, chiedendo l’acquisizione delle telecamere di videosorveglianza perchè vogliamo che il criminale che li ha abbandonati venga rintracciato e punito a norma di legge!

Stiamo lavorando per risolvere il problema, senza seguire la linea astatica e inefficiente della maggior parte delle Associazioni che è quella di violare la legge ossia portare i randagi in rifugi abusivi e in molti casi lucrare sugli aiuti in denaro che spesso vengono chiesti e ottenuti; risolvere il problema significa spingere i Sindaci ad attuare controlli sul territorio volti a prevenire il randagismo:  se fosse fatto un censimento e garantito il microchip ad ogni cane del territorio, il Comune conoscerebbe ogni suo cane randagio e ogni cane di proprietà e, soprattutto, nessuno potrebbe abbandonare cani da nascite incontrollate, con grande risparmio per le casse comunali stesse (che elargiscono milioni di euro a canili privati per togliersi il problema di torno) e per le Autorità in genere ossia per la stessa incolumità dei propri cittadini!

Invitiamo ad unirsi al Movimento a tutti gli amanti degli animali che non vogliono vedere più animali soffrire di stenti o finire sotto le auto”.

Lo scrive in una nota Stop Animal Crimes di Alessandria della Rocca.

285 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 11.153 tamponi processati. L’incidenza scende al 2,5% ieri al 3,7%. L’isola è al settimo posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 7.162. I guariti sono 262 mentre si registrano altre 3 vittime, che portano il totale dei decessi a 7.015. Sul fronte ospedaliero sono adesso 318 ricoverati, mentre in terapia intensiva sono 33.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo con 10 casi, Catania 167, Messina 5, Siracusa 31, Ragusa 1, Trapani 30, Caltanissetta 8, Agrigento 21, Enna, 12.

«Da qualche anno ormai – interviene il segretario generale della Cisl Ag, Cl, En, Emanuele Gallo – registriamo eventi meteorologici avversi che devastano il territorio siciliano e che richiedono risaputi interventi di prevenzione, mitigazione, riassetto di ampie aree».

«Con un comunicato stampa dello scorso 9 febbraio – prosegue Emanuele Gallo – avevamo rilanciato il tema del dissesto idrogeologico richiamando il Decreto semplificazione n. 76/2020. Avevamo evidenziato come le risorse economiche, disponibili per interventi di messa in sicurezza del territorio, non erano state adeguatamente sfruttate. A livello nazionale erano stati infatti presentati 119 progetti per un ammontare di circa 262 milioni. La Sicilia, regione nella quale 270 comuni su 390 sono a rischio idrogeologico, aveva messo a punto appena 7 iniziative finanziate per un totale di 18 milioni e 531 mila euro. Ben poca cosa se rapportati alle reali necessità».

Per Emanuele Gallo «Queste opportunità, date dal Ministero dell’Ambiente per il ripristino, la salvaguardia, la messa in sicurezza di aree esposte a rischio di dissesto e per le opere già esistenti, vanno assolutamente colte. I comuni devono prepararsi a sfruttare le ingenti risorse del Pnrr ammontanti a ben 15 miliardi e 600 milioni di euro. Non sono più ammesse indolenze amministrative o peggio superficialità e incompetenza. Il futuro è nelle loro scelte».

«Le forti piogge di questa settimana, sottolineate da immagini drammatiche, richiedono azioni decise. Come Cisl torniamo a proporre l’avvio di un coordinamento strategico fra quelle amministrazioni comunali maggiormente esposte a pericoli derivanti dal dissesto idrogeologico. E’ il momento di una stagione nuova, improntata alla programmazione e alla pianificazione del territorio. Per prevenire eventi climatici avversi, i comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna ragionino come un unico soggetto per sfruttare ogni risorsa. Oltre alle economiche ci sono quelle tecniche, assicurate dalla società pubblica Sogesid cui ci si può rivolgere per la redazione tecnica dei progetti. Ricordo inoltre che, ai presidenti di regione, è stato conferito il potere di snellire del 40% le procedure dandogli pure la facoltà di anticipare il 30% delle somme necessarie per sostenere l’apertura dei cantieri».

«Credo – conclude Emanuele Gallo – che questo sia il miglior modo di tutelare i cittadini e i loro beni nonché di dare una risposta all’economia depressa di molte zone della Sicilia centro-occidentale. I lavori pubblici rappresentano una robusta boccata di ossigeno per l’occupazione che manca o che scompare sotto i colpi della crisi pandemica».

La Smap Spa, Soggetto responsabile del Patto territoriale  Magazzolo-Platani, ha pubblicato l’avviso per la preselezione degli interventi privati e pubblici da inserire nel Progetto Pilota con il quale partecipare al bando del Mise per il riutilizzo delle economie dei Patti territoriali. Lo fa sapere in una nota il presidente del cda della Smap Giovanni Panepinto.

L’ammontare complessivo del Progetto Pilota del Patto territoriale Magazzolo-Platani sarà di circa 10 milioni di euro. Si terranno nei prossimi giorni specifici incontri con imprese e professionisti per approfondire tutte le questioni attinenti dell’Avviso Pubblico. I comuni coinvolti sono 13 di cui dodici in provincia di Agrigento e uno in provincia di Palermo: Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Palazzo Adriano (Pa), Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranca Sicula.

I Progetti Pilota sono finalizzati allo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale, anche mediante la sperimentazione di servizi innovativi a supporto delle imprese, valorizzando modelli gestionali efficienti e pregresse esperienze positive dei Soggetti responsabili nell’ambito dei Patti territoriali. Ogni Progetto Pilota deve essere costituito da interventi pubblici e/o imprenditoriali tra loro coerenti e riguardare una, o al massimo due, delle seguenti tematiche: Transizione ecologica, Autoimprenditorialità, Riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne.

I 13 Comuni del Patto territoriale Magazzolo-Platani e le imprese del territorio possono presentare la domanda di inserimento nel Progetto Pilota per la realizzazione di interventi pubblici e privati. Ecco il link all’Avviso Pubblico sul sito della Smap: http://smapmagazzoloplatani.eu/patto-territoriale-magazzolo-platani-avviso-pubblico-per-interventi-privati-e-pubblici-da-inserire-nel-progetto-pilota/