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Dunque, come pubblicato ieri, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si è dimesso dalla carica per candidarsi alla presidenza della Regione alle elezioni in autunno. Ebbene, adesso De Luca ha scelto e presentato in conferenza il suo aspirante successore nella carica di sindaco. Si tratta di Federico Basile, 44 anni, attuale direttore generale del Comune della città dello Stretto, e revisore dei conti nella precedente amministrazione presieduta dal sindaco Renato Accorinti. E De Luca ha sottolineato: “La città di Messina ha bisogno di un guardiano dei conti”.

Cammarata è il primo Comune della provincia di Agrigento ad aderire al protocollo d’intesa con la società “Remunero” che garantisce agli utenti in regola con la tassa sui rifiuti la restituzione pari al 100% di quanto dovuto annualmente per la Tassa sui rifiuti, versato da tutti gli utenti, sia famiglie che imprese. Per ottenere la restituzione della Tari basta rispettare tre parametri: essere in regola con il pagamento del tributo, avere conferito correttamente i rifiuti e non ricevere multe di carattere ambientale. Si tratta di un accordo della durata di 5 anni che non comporta oneri per le amministrazioni comunali e prevede l’assoluto rispetto della privacy e dei dati personali. Il sindaco di Cammarata, Giuseppe Mangiapane, commenta: “L’ambizioso progetto di ‘Remunero’ che abbiamo deciso di mettere in atto per il Comune di Cammarata, è uno strumento che farà da volano per l’economia territoriale e delle famiglie, favorendo l’economia circolare. Abbiamo accettato di aderire al progetto perché crediamo nelle potenzialità della piattaforma ‘Remunero’, che permetterà, nei prossimi anni, di ottenere risultati importanti nel recupero dell’evasione del tributo e un ulteriore monitoraggio puntuale sul corretto conferimento dei rifiuti”.

Intervento della Divisione Anticrimine della Questura di Agrigento: sequestro patrimoniale a carico del palmese Nicola Ribisi.

A seguito di proposta del questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, e su disposizione della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduto da Raffaele Malizia, i poliziotti della Sezione Anticrimine della Questura di Agrigento, diretti da Daniele De Gerolamo, hanno sequestrato, a fine di confisca, beni mobili e immobili per un valore di 750mila euro a Nicola Ribisi, 42 anni, ritenuto un esponente di spicco della Cosa Nostra di Palma di Montechiaro. Il sequestro comprende 7 rapporti bancari e finanziari, una mini-car, una villa residenziale con piscina costruita senza autorizzazione tra il 2007 e il 2008. Nicola Ribisi, già arrestato dalla Squadra Mobile di Agrigento nel settembre 2009, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa e per essere stato incaricato dai vertici di Cosa Nostra di riorganizzare la famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro. Ebbene, dalle indagini patrimoniali è emersa una sproporzione tra i redditi dichiarati e le spese accertate, in particolare per costruire abusivamente su un terreno agricolo, con pertinente magazzino di 24 metri quadri acquistato per un importo di 25mila euro, una villa di 252 metri quadri, vista mare, con piscina, con all’ingresso tre sontuose sculture raffiguranti leoni, ed assicurata per calamità per un controvalore di 750 mila euro. I tre leoni non ruggiscono più…

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, insieme al responsabile del Poliambulatorio dell’isola, Francesco Cascio, ha incontrato a Palermo il direttore generale dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca. Martello riferisce: Si è discusso in particolare dell’allestimento di un ospedale a Lampedusa, già prospettato dal governo regionale con delibera di giunta del giugno 2020 e per il quale al momento non risultano stanziati fondi del Pnrr. E poi dei piani di terapia intensiva, dei servizi di psichiatria e neuropsichiatria, del Centro unico di prenotazione, i Presidi territoriali di emergenza, la Commissione medica, le offerte di prestazioni sanitarie, in particolare Tac e gastroscopia, della possibilità di assicurare la presenza a Linosa di un medico specialista almeno una volta al mese, e di alcuni aspetti relativi al laboratorio di analisi e ad una seconda farmacia sull’isola. Ci incontreremo ancora il prossimo 3 marzo”.

Domani alle ore 10.30, presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, si svolgerà una conferenza stampa nel corso della quale il Colonnello Vittorio Stingo saluterà il Cap. Alberto Giordano che lascerà il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Agrigento, per essere destinato ad altro incarico.   Contestualmente, verrà presentato il nuovo Comandante del N.O.R.M. Ten. Pasquale Rutigliani.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Angelo Incardona, 44 anni, di Palma di Montechiaro, reo confesso dell’omicidio dell’imprenditore Calogero Saito, 65 anni. L’indagato non ha risposto alle domande del giudice Alessandro Quattrocchi. Durante il primo interrogatorio, innanzi al procuratore Luigi Patronaggio, Incardona ha reso una confessione confusionaria, ancora con tanti lati oscuri. Si è riferito genericamente ad una faida fra clan mafiosi affermando di essere contiguo alla famiglia dei “paracchi”. Ai suoi genitori avrebbe sparato per punirli allorchè avrebbero diffuso in paese la notizia secondo cui lui sarebbe stato prossimo a collaborare con la giustizia. L’autopsia, che sarà eseguita dal medico legale Cataldo Raffino, si svolgerà domani, mercoledì. I familiari di Saito hanno nominato come difensore l’avvocato Calogero Meli.

Per sfuggire ad una sua corteggiatrice che lo aveva bloccato in un’area di sua proprietà dopo averne chiuso il cancello con un lucchetto, un commerciante 51enne della provincia di Catania è stato costretto a chiudersi in auto e a chiamare i carabinieri.

La donna, una 54enne contro la quale l’uomo aveva già presentato sei denunce negli ultimi sei mesi per atti persecutori, è stata arrestata. Alla vista dei militari ha tentato la fuga in auto, ma un militare dell’Arma è riuscito a sfilare le chiavi dal cruscotto dalla vettura. La donna già in passato più volte aveva bloccato con la propria autovettura il cancello dell’attività commerciale dell’uomo gridando e bloccando sia l’uomo che i suoi clienti. L’avrebbe anche pedinato, tempestato di telefonate e messaggi e gettato rifiuti davanti l’ingresso del negozio dell’uomo. La vittima era stata costretta a cambiare le sue abitudini di vita.

Il giudice ha convalidato l’arresto disponendo il divieto di avvicinamento all’abitazione ed all’attività commerciale della vittima con applicazione del braccialetto elettronico.

(ANSA).

Sono tredici i nuovi medici reclutati dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento per potenziare le azioni di contrasto alla crisi epidemiologica in corso messe in campo dalle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) dei distretti sanitari della provincia. Con un provvedimento formale la Direzione strategica ASP ha recentemente preso atto dell’assunzione degli incarichi da parte dei professionisti che  sono già in servizio e saranno operativi fino al prossimo 31 marzo, data che, salvo ulteriori proroghe, sancirà la scadenza dello stato d’emergenza nazionale. Nel dettaglio, due medici sono stati destinati all’USCA del Distretto di Ribera, due a Sciacca, tre ad Agrigento, due a Canicattì, due a Licata, uno a Casteltermini ed uno a Bivona. “Il potenziamento dell’organico dei medici è giunto come un toccasana – afferma il commissario straordinario ASP, Mario Zappia – in un periodo caratterizzato da una forte crescita del numero dei contagi. Ci ha permesso di snellire diverse linee di attività, specie nei servizi maggiormente congestionati, contribuendo allo sforzo comune di offrire risposte agli utenti nel più breve tempo possibile”.

Ad Agrigento uno o più ignoti vandali hanno ritenuto allettante e divertente spaccare la stele in marmo posta recentemente a fianco della panchina rossa, contro la violenza sulle donne, a Porta di Ponte, nel centro cittadino, su iniziativa dell’assessore comunale alle Pari opportunità, Roberta Lala. Tanto sgomento e stupore hanno manifestato commercianti e passanti. Indagini sono in corso.

Ancora un caso di neonato in overdose ricoverato d’urgenza in ospedale. Adesso è accaduto a Licata, dove una bimba è stata trasportata all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso”. E’ emersa una overdose di cocaina e marijuana. E’ stata trasferita all’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. Sono intervenuti i Carabinieri, che hanno segnalato quanto accaduto alla magistratura. Sono stati ascoltati i familiari. In tali circostanze, nei casi più gravi, si procede all’affidamento temporaneo del piccolo al direttore sanitario dell’ospedale in attesa degli accertamenti sul contesto familiare. Oppure il tribunale dichiara decaduta la potestà dei genitori.