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4.384 positivi al Covid-19 in Sicilia nelle ultime 24 orea fronte di 25.286 tamponi processati. Questo il dato che emerge dal report quotidiano del ministero della Salute. Il tasso di positività sale al 17,3%. I decessi sono 16, ma soltanto quattro riferibili alle ultime 24 ore. Tra ieri e oggi, inoltre, 284 guarigioni. Il numero degli attuali positivi continua a salire: ad oggi sono 55.380, 4.084 più di ieri. Aumentano anche i ricoverati: ieri erano 918, oggi sono 984, di cui 112 in terapia intensiva: 66 in più.

Questi i numeri nei Comuni capoluogo: Palermo registra 888 casi, Catania 1090, Messina 501, Siracusa 586, Trapani 462, Ragusa 312, Caltanissetta 275, Agrigento 262, Enna, 8.

Una docente, V.M., di 44 anni, originaria di Agrigento, dopo aver ottenuto l’inserimento nella Graduatoria Provinciale di Supplenza per la provincia di Agrigento, a decorrere dall’anno scolastico 2020/2021, per due distinte Classi di Concorso – la A022 (Italiano, Storia e Geografia nella Scuola Secondaria di I grado) e la A012 (Discipline Letterarie negli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado), ne veniva, dapprima, esclusa in quanto ritenuta mancante dei requisiti necessari per l’iscrizione a detta Graduatoria.
Successivamente, a seguito dapprima di apposito atto di reclamo e di un successivo atto di invito predisposti dagli avvocati Girolamo Rubino e Mario La Loggia nell’interesse della docente V.M., la stessa veniva reinserita in graduatoria, senza tuttavia essere riammessa in termini con riferimento all’anno scolastico in corso, così precludendo alla stessa di ambire a una supplenza per la classe A022 ed essere assegnata a una delle sedi disponibili.
Quest’ultima, pertanto, proponeva ricorso cautelare ex 700 c.p.c. dinanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di Sciacca, assistita dagli Avv.ti Girolamo Rubino e Mario La Loggia, al fine di ottenere il riconoscimento del proprio diritto ad essere rimessa in termini ai fini della presentazione della propria domanda di attribuzione/preferenza di sede di supplenza e, conseguentemente, ad essere assegnata alla sede di servizio che le sarebbe spettata in ragione del punteggio alla stessa spettante, con relativa retrodatazione degli  effetti giuridici della nomina.
A sostegno della fondatezza del ricorso, gli avv.ti G. Rubino e M. La Loggia, difensori della docente agrigentina, dimostravano in giudizio sia il possesso in capo alla propria assistita dei requisiti per essere iscritta alla GPS per la classe di concorso A022 sia che la mancata presentazione della domanda di attribuzione/preferenza per alcuna sede di supplenza relativamente all’a.s. 2021/2022, scaturiva dall’illegittima esclusione dalla Graduatoria disposta dall’Amministrazione scolastica.
Inoltre, gli avv.ti Rubino e La Loggia evidenziavano il danno irreparabile conseguente alla perdita di un contratto di lavoro per la classe A022 che la docente, con il proprio punteggio in graduatoria, avrebbe certamente ottenuto per l’a.s. 2021/2022 presso una delle cattedre disponibili nell’Ambito Provinciale di Agrigento per la suddetta classe, oltre al rischio, nelle more del giudizio di merito, di esser superata nella collocazione in graduatoria e nell’assegnazione delle sedi disponibili all’interno dell’ambito di preferenza da colleghi aventi minori titoli.
Si costituiva in giudizio anche il Ministero dell’Istruzione, contestando l’infondatezza in fatto e in diritto del ricorso.
Il Tribunale di Sciacca, in funzione di Giudice del Lavoro, accogliendo integralmente le doglianze di parte ricorrente, ha ritenuto sussistenti i requisiti per concedere la tutela cautelare richiesta, con conseguente accoglimento del ricorso azionato dalla docente agrigentina.
Con la medesima pronuncia, inoltre, il Ministero è stato condannato alla rifusione delle spese di lite in favore della ricorrente, liquidate in complessivi 2.800 euro, oltre accessori di legge.
Dunque, per effetto, della sentenza resa dal Tribunale di Sciacca, in funzione di Giudice del Lavoro, l’Amministrazione scolastica dovrà procedere ad assegnare alla docente la sede di servizio per lo svolgimento di supplenza che le sarebbe spettata in ragione del punteggio di cui la stessa è titolare con retrodatazione degli effetti giuridici della nomina, procedendo altresì alla conseguente rettifica nella G.P.S. della posizione della ricorrente

I Consiglieri Comunali del gruppo PD-Raffadali Cambia (Salvatore Gazziano, Caterina Giglione, Salvatore Lombardo, Domenico Tuttolomondo e Stella Vella), esprimono il loro disappunto, sul mancato invito ai Consiglieri, per l’iniziativa che ha visto intitolare la Sala Consiliare, al già Presidente Dott. Franco La Porta.
“Riteniamo uno “sgarbo istituzionale” il fatto che l’Amministrazione Comunale e la Presidenza del Consiglio Comunale, abbiano deciso di realizzare questo evento, non invitando e non informando i Consiglieri di minoranza”.
“I Consiglieri Comunali, sono i rappresentanti eletti dal popolo ed in quell’aula esercitano il loro mandato”. “Dobbiamo evidenziare che anche in questa occasione vi sia stata una gestione della cosa pubblica e degli spazi istituzionali, ad uso prettamente personale”.
“Non vi era modo peggiore, nel rapporto con la minoranza, di iniziare il nuovo anno anche se questo modo di fare è coerente con il modo di operare adottato fino ad ora”.
“Teniamo a precisare che “Nulla questio”, in merito alla scelta di intitolare al Dott. La Porta, su cui in passato i Consiglieri Comunali, delle nostre forze politiche si sono espressi favorevolmente”.
“Sarebbe stato giusto rendere onore alla famiglia ed al compianto Dott. La Porta, con la presenza di tutto il Consiglio Comunale, di cui lo stesso è stato Presidente e rappresentante”.

“Dal 10 gennaio i passeggeri di età superiore ai 12 anni che attraversano lo Stretto di Messina o viaggiano da e verso le isole minori della Sicilia dovranno obbligatoriamente essere muniti di Green Pass rafforzato. Una vera e propria discriminazione per i siciliani ai quali viene negato il diritto alla mobilità. Evidentemente la Sicilia viene ritenuta una dependance del Paese”.
È l’allarme lanciato da Attiva Sicilia sulle nuove disposizioni previste dal decreto-legge 229/2021 del 30 dicembre.
“In questo modo – spiega Attiva Sicilia – viene penalizzato il fatto stesso di vivere in un’isola. È evidente la disparità di trattamento tra chi vive in qualsiasi altra zona d’Italia, dove ci si può spostare autonomamente senza problemi. Qui, invece, chi è obbligato a usare traghetti e aliscafi per spostarsi dovrà fare i conti con l’ulteriore penalizzazione dell’obbligo del Super Green Pass e senza avere alternative: chi vive in una delle isole minori della Sicilia non può certo attraversare il mare a nuoto! Analogamente vengono penalizzate tutte quelle persone che quotidianamente per motivi di lavoro, studio o salute attraversano lo Stretto: per compiere quei pochi chilometri che separano Sicilia e Calabria servirà il Super Green Pass, mentre da Reggio Calabria è possibile raggiungere Milano senza alcuna limitazione. A noi tutto ciò sembra una discriminazione”.
Attiva Sicilia lancia quindi un appello al governo nazionale e a quello regionale: “Si ponga immediatamente un rimedio a questa stortura del decreto-legge, facendo in modo che ci sia una deroga all’uso del green pass rafforzato per chi dovrà spostarsi dalle isole minori siciliane e per chi deve attraversare lo Stretto. Ma si faccia anche presto: altrimenti il 10 gennaio si compirà l’ennesimo atto di emarginazione della nostra terra”.

Tutto pronto a Sciacca per la partenza di una nuova unità di sangue cordonale dalla Banca del cordone ombelicale del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”. Nella giornata di domani, martedì 4 gennaio, il prezioso carico fatto di cellule staminali emopoietiche sarà indirizzato verso un centro trapianti della Lombardia dove è attualmente ricoverata una paziente affetta da leucemia acuta, patologia che risente di questo specifico trattamento terapeutico di trapianto. La sacca, donata da una mamma siciliana presso la Casa di cura clinica Falcidia di Catania, raccolta e crioconservata a Sciacca, è stata immediatamente resa disponibile dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento e grazie alla stretta collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti, il Centro Nazionale Sangue ed il Registro Nazionale IBMDR dell’Ospedale Galliera di Genova, sarà recapitata in Lombardia per procedere al trapianto delle staminali. Si tratta del trentunesimo trapianto per la struttura saccense che fa seguito a quello dello scorso novembre 2020 quando un’unità era stata ceduta in favore di un piccolo paziente ungherese di appena due anni poi guarito dalla leucemia grazie al trattamento.  La Banca del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”, diretta dal dottor Pasquale Gallerano, così come tutte banche cordonali in Italia, custodisce le staminali già commissionate verso il sistema ematopoietico e destinate alla rigenerazione dei globuli bianchi, rossi e delle piastrine. Il sangue cordonale, oltre alla capacità di rigenerare un midollo sano, ha dimostrate doti rigenerative, riparative dei tessuti e di facilitazione della guarigione di lesioni cutanee e mucose. Tutte le unità ritirate dai punti nascita e non idonee per trapianto vengono convertite dagli operatori della struttura saccense nella produzione di farmaci, quali gli emocomponenti ad uso non trasfusionale.  Fra i pazienti che possono beneficiare di questi trattamenti di medicina rigenerativa rientrano i soggetti con piaghe, ulcere diabetiche o ferite di difficile guarigione, patologie oculari come lesioni e ulcere corneali, trattamenti di tendinopatie, osteoartrosi, rigenerazione peridontale e interventi di implantologia. Nell’ultimo anno di attività, in piena pandemia, grazie all’impegno ed alla professionalità del personale della struttura saccense, sono stati presi in carico oltre cento pazienti con piaghe da decubito e circa sessanta persone con patologie oculari trattati con l’applicazione di gel piastrinici e colliri specifici.

La banca del “Giovanni Paolo II” riceve le unità di sangue cordonale raccolte in trenta punti nascita dislocati nel territorio siciliano. Fra questi va evidenziato il ruolo svolto dall’ospedale di Canicatti, dove grazie all’impegno dei sanitari è stato registrato il miglior risultato in Italia per la raccolta del sangue cordonale con il 62% di unità ricevute sul totale dei nati, e l’ospedale di Marsala con un buon 32%.

Sono 28 i Comuni costieri siciliani che avranno un contributo dalla Regione per redigere il Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm). Ad annunciarlo l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, che ha dato il via libera alla graduatoria redatta a seguito dei criteri approvati qualche settimana fa. Il finanziamento è stato previsto da una norma dell’ultima legge di Stabilità regionale 2021. Dei trecentomila euro stanziati, il 45 per cento (pari a 135 mila euro) è stato ripartito in quota fissa fra tutti i richiedenti; il 50 per cento (pari a 150 mila euro) è stato distribuito in misura proporzionale alla lunghezza (rilevata su dato Istat) del litorale costiero di competenza dei Comuni; il restante 5 per cento (15 mila euro) è la quota riservata agli enti in dissesto finanziario, da ripartire in parti uguali fra i richiedenti.

«In questo modo – sottolinea l’assessore Cordaro – mettiamo i Comuni che ne hanno fatto richiesta nelle condizioni di dotarsi di uno strumento di pianificazione importantissimo per la crescita e lo sviluppo sostenibile delle nostre risorse costiere. Ancora una volta, il governo Musumeci mantiene gli impegni presi».

Questo l’elenco dei Comuni beneficiari.

Provincia di Agrigento (8): Agrigento (10.823,26 euro), Cattolica Eraclea (5.762, 67), Licata (15.207,98), Porto Empedocle (12.659,94), Realmonte (8.292,53), Ribera (8.136), Sciacca (14.314,36), Siculiana (8.909,54).

Provincia di Messina (8): Barcellona Pozzo di Gotto (6.392,91), Capo d’Orlando (8.595,11), Caronia (10.143,06), Gioiosa Marea (7.903,15), Lipari (43.158,98), Monforte San Giorgio (5.215,17), Oliveri (5.252,21), Sant’Agata di Militello (6.768,82).

Provincia di Palermo (8): Altavilla Milicia (7.164,58), Casteldaccia (9.233,55), Cinisi (8.535,61), Ficarazzi (9.437,12), Terrasini (9.718,45), Trabia (11.290,59), Trappeto (6.916,57), Ustica (10.343,13).

Provincia di Trapani (2): Castellammare del Golfo (10.979,78), Pantelleria (22.936, 85).

Provincia di Ragusa (1): Acate (7.135,74).

Provincia di Siracusa (1): Avola (8.772,35).

La Polizia municipale di Agrigento, coordinata da Gaetano Di Giovanni, ha diffuso un consuntivo delle attività svolte nel corso del 2021. Servizi anti-covid: controllate 3.960 persone, 328 veicoli, e 8 le sanzioni. Vigilanza edilizia: 146 le ispezioni, 49 con personale dell’Ufficio tecnico comunale, 32 le denunce, 17 gli abusi riscontrati nelle zone sottoposte a vincolo archeologico, idrogeologico, paesaggistico ed ambientale, 3 in centro storico, e 3 su demanio comunale. Gli accertamenti richiesti dagli uffici giudiziari sono stati numerosi: 185 le persone identificate e 44 i segnalati. I cantieri sequestrati sono stati 3 in zona “A”, altrettanti in zona sottoposta a vincolo idrogeologico, 12 in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e 4 su demanio comunale. E poi: 409 le pratiche commerciali espletate, ed eseguite 29 istruttorie per concessione di suolo pubblico. Poi 15 controlli mirati agli ambulanti dei mercati rionali, e 3 contravvenzioni per abusivismo commerciale. Rifiuti: 442 gli accertamenti eseguiti, e 82 le contravvenzioni, di cui 50 per abbandono e deposito rifiuti non pericolosi. Tanti gli incidenti stradali trattati, ben 174 di cui 91 con feriti. Viabilità: 27 per violazione dei limiti di velocità, 2 per omesse precedenze, 2 per sorpasso, 36 per manovre pregiudizievoli, 3 per assicurazione scaduta. Sono state 13 le patenti sospese. Le contravvenzioni al tergicristallo e per violazione della Ztl di via Atenea sono state 4.883, e 33 per veicoli privi di assicurazione. Le somme da incassare da parte del Comune ammontano a 216.413 euro.

Su 611 tamponi effettuati ben 501 sono risultati positivi. Questo il dato che emerge fornito dall’Asp relativo alla giornata di ieri in provincia di Agrigento. 4 i nuovi ricoveri in ospedale mentre c’è una nuova vittima a Palma di Montechiaro, la ventiquattresima da inizio pandemia. Sale a 387 il numero degli agrigentini deceduti a causa del coronavirus.

Trentotto le persone ricoverate: 33 all’ospedale di Ribera e 5 al San Giovanni di Dio di Agrigento. Cinque, invece, le persone ricoverate in terapia intensiva a Ribera; una persona ricoverata presso la struttura lowcare fuori provincia.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 462; Alessandria della Rocca 13; Aragona 70; Bivona 24; Burgio 22; Calamonaci 18; Caltabellotta 6; Camastra 15; Cammarata 86; Campobello di Licata 106; Canicattì 357; Casteltermini 41; Castrofilippo 185; Cattolica Eraclea 33; Cianciana 4; Comitini 13; Favara 306; Grotte 42; Joppolo Giancaxio 7; Licata 162; Lucca Sicula 24; Menfi 53; Montallegro 27; Montevago 7; Naro 45; Palma di Montechiaro 140; Porto Empedocle 110; Racalmuto 23; Raffadali 48; Ravanusa 65; Realmonte 30; Ribera 374; Sambuca di Sicilia 53; San Biagio Platani 1; San Giovanni Gemini 60; Sant’Angelo Muxaro 5; Santa Elisabetta 37; Santa Margherita di Belìce 32; Santo Stefano Quisquina 3; Sciacca 163; Siculiana 51; Villafranca Sicula1; Navi accoglienza 1.

“Ho un debito con Calisto Tanzi che devo oggi rivelare: tra il ‘91 ed il ‘92 alcune volte il Cavaliere del lavoro ha concesso l’uso del suo aereo personale per una utilizzazione richiesta da me. Quando il Procuratore della Repubblica di Parma, sottoponendomi ad interrogatorio come persona informata dei fatti, me ne chiese ragione, avendo notato che tra le sue mani aveva i fogli di viaggio, risposi, chiedendo a mia volta, al signor Procuratore del perché mi facesse questa domanda avendo accertato il nome dei passeggeri del volo. Egli mi rispose con un sorriso appena accennato. Il nome era quello del dottor Giovanni Falcone. Il volo offerto da Tanzi servì, e non poche volte, a far viaggiare sulla rotta Roma-Palermo il dottor Giovanni Falcone”. Lo rivela all’Adnkronos l’ex ministro Calogero Mannino, commentando la morte di Calisto Tanzi.

“Altri politici tra cui un Presidente della Repubblica sono stati condannati a rimborsare le spese (a vantaggio della liquidazione aziendale) per il beneficio di qualche volo. Ho ringraziato il signor Procuratore – dice ancora Mannino – Oggi ringrazio Calisto Tanzi, alla cui memoria rendo il tributo d’onore che merita”.

E poi aggiunge: “Scompare con Calisto Tanzi una grande figura di imprenditore del tipo degli uomini ‘di buona volontà’ che pur partendo da limiti di origine della organizzazione imprenditoriale hanno saputo creare grandi imprese non già e non soltanto per l’ampiezza delle dimensione ma per il contenuto di carattere innovativo in forza di moderne concezioni proprie della scienza applicata a produzioni di tipo naturale e tradizionale e per la capacità di organizzare sistemi logistici molto efficienti e soprattutto innovativi”.

“Calisto Tanzi è stato questo. E’ caduto nelle maglie di un sistema bancario e finanziario che proprio negli anni 80/90 avrebbe dovuto assistere e guidare (e non gestire con ristrette metodologie delle banche che andavano anch’esse a concludere il loro ciclo) – dice Mannino – E’ caduto perché il sistema politico, anche la parte che egli aveva apertamente sostenuto, non ha saputo né potuto forse difenderlo, come in ogni logica di rapporto politica-impresa economica”.

“La validità dell’impresa Tanzi è privata da una liquidazione che ha coperto larga parte dell’esposizione debitoria, dimostrandone perciò l’artificio arbitrario, ed oggi l’impresa straniera (non italiana) che ha rilevato Parmalat (marchio di notoria ed efficiente rilevanza internazionale) si finanzia con la cassa di Parmalat – aggiunge l’ex ministro -. Tanzi era un onesto provinciale che non ha saputo elevarsi a brigante della finanza. Ed è stato processato, condannato ed emarginato”.