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Dopo tre giorni di attività, si è conclusa la campagna di sicurezza condotta dalla Polizia stradale agrigentina per riscontrare l’efficienza degli pneumatici. Su un totale di 79 veicoli controllati, sono state contestate 37 violazioni amministrative al Codice della strada. Nel dettaglio, 27 sanzioni sono state contestate per battistrada inferiore a quello prescritto mentre 10 sanzioni per tagli o incisioni al battistrada. La stessa Polizia stradale commenta: “E’ importante controllare periodicamente lo stato delle gomme, soprattutto adesso con l’approssimarsi della stagione invernale. Ciò per verificare, nello specifico, l’usura del battistrada, l’omologazione, la corrispondenza delle misure montate rispetto a quanto riportato dalla carta di circolazione, l’eventuale presenza di tagli, abrasioni, danneggiamenti che, assieme al sotto-gonfiaggio, potrebbero comportare un cedimento improvviso della struttura dello pneumatico e di conseguenza gravi incidenti stradali”.

Le criticità riscontrate nel centro d’accoglienza per immigrati Villa Sikania a Siculiana sono state affrontate nel corso di un vertice in Prefettura, in occasione della periodica riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. Il sindaco di Siculiana, Peppe Zambito, che ha chiesto l’incontro, riferisce: “E’ emersa la necessità di potenziare i controlli, anche tramite un sistema di video-sorveglianza. Poi prevedere interventi per rallentare la velocità degli automezzi nel tratto che fiancheggia la struttura. Poi assicurare una costante comunicazione in merito ad eventuali contagi covid dentro la struttura. E la realizzazione di aree attrezzate per garantire momenti di aggregazione e svago ai giovani ospiti”.

La Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato ai domiciliari Leonardo Costantino, 52 anni, imprenditore di Partinico, operante dagli anni ‘90 nel settore vitivinicolo. Lui, nel tempo amministratore di fatto di due società nello stesso complesso aziendale, è indagato di bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale. Le società coinvolte nelle indagini sono le Cantine San Marco srl, fallita nel 2018, e la cooperativa agricola cantina sociale Valguarnera, fallita nel 2008, tutte in contrada Raccuglia a Partinico. Dall’inchiesta sarebbe emersa una distrazione di 600mila euro a discapito delle società fallite, che hanno nel tempo accumulato un’esposizione debitoria per oltre 25 milioni di euro. Non sarebbero stati presentati i bilanci e la documentazione fiscale, tentando così di ostacolare la ricostruzione delle operazioni dell’asse creditizio.

Come pubblicato ieri, in una grotta dell’Etna sono stati rinvenuti dalla Guardia di Finanza, fiutati da un cane molecolare durante un’esercitazione, resti umani di un uomo. Ebbene, adesso si avanza timidamente l’ipotesi che i resti umani siano di Mauro De Mauro, il giornalista de “L’Ora” rapito da un commando mafioso la sera del 16 settembre 1970. Per le poche informazioni sin qui raccolte, i resti appartengono ad un uomo dall’apparente età di 50 anni, alto circa un metro e settanta e con delle malformazioni congenite a naso e bocca. Per L’Ora De Mauro aveva seguito diverse inchieste su mafia e politica, droga e comitati d’affari. Sulle cause della sua scomparsa Leonardo Sciascia disse: “Ha detto la cosa giusta all’uomo sbagliato e la cosa sbagliata all’uomo giusto”.

Secondo il dato indicato  nel bollettino diffuso dall’Asp i nuovi casi di positività al coronavirus, registrati nella giornata di ieri, 10 novembre, sono stati 52 a fronte di 197 tamponi processati, non si è registrata nessuna vittima e i guariti sono 12

Risultano cinque le persone ricoverate, di cui tre all’ospedale di Ribera e due fuori provincia. Altri tre si trovano in terapia intensiva a Ribera.

Ecco la situazione per singolo comune: Agrigento 24; Alessandria della Rocca 0; Aragona 5; Bivona 0; Burgio 8; Calamonaci 0; Caltabellotta 3; Camastra 1; Cammarata 4; Campobello di Licata 3; Canicattì 26; Casteltermini 3; Castrofilippo 0; Cattolica Eraclea 6; Cianciana 0; Comitini 0; Favara 6; Grotte 2; Joppolo Giancaxio 0; Licata 52; Lucca Sicula 0; Menfi 5; Montallegro 0; Montevago 1; Naro 20; Palma di Montechiaro 5; Porto Empedocle 16; Racalmuto 0; Raffadali 25; Ravanusa 1; Realmonte 2; Ribera 8; Sambuca di Sicilia 16; San Biagio Platani 0; San Giovanni Gemini 4; Sant’Angelo Muxaro 2; Santa Elisabetta 0; Santa Margherita di Belìce 3; Santo Stefano Quisquina 0; Sciacca 20; Siculiana 0; Villafranca Sicula 0.

Sulle Navi accoglienza gli attuali positivi sono 10.

Vi è anche Agrigento nella lista delle città in cui la Guardia di Finanza è stata impegnata in una imponente operazione nazionale sul fronte del Reddito di cittadinanza. Le persone denunciate in tutta Italia sono oltre 9mila. E sono 16 le ordinanze di custodia cautelare eseguite a carico di altrettanti soggetti, su disposizione della Procura di Milano. Agli indagati destinatari di ordinanza cautelare sono contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni ed al conseguimento di erogazioni pubbliche, tra cui, in particolare, il Reddito di cittadinanza. Arresti e perquisizioni sono stati eseguiti nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento. I militari stimano di avere sventato truffe per oltre 60 milioni di euro complessivi.

Dopo i crolli degli ultimi mesi che hanno visto sgretolarsi alcuni stabili già pericolanti della parte più degradata del centro storico, il collasso di un altro edificio, per fortuna senza conseguenze per le persone, scuote la vita dei pochi abitanti ancora residenti nella parte vecchia di Agrigento.
Un altro edificio che sparisce, un altro pezzo di storia che si dissolve per incuria e colpevole dimenticanza di chi deve garantire non solo la conservazione della memoria collettiva ma anche la pubblica incolumità.
Un altro edificio crollato su se stesso mentre altri si incamminano sulla stessa strada perché avviluppati in un degrado che ha raggiunto ormai livelli non più tollerabili.
Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, formato dall’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi e dalle segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL, fa appello a tutte le forze politiche ed economiche del territorio affinché si mettano in campo, con urgenza, tutte le azioni necessarie per porre fine a questo vero e proprio disastro.
Occorre più che mai mettere in sicurezza tutti gli stabili che presentano evidenti segni di degrado strutturale. È necessario che, con urgenza, il Comune, previa verifica dello stato di conservazione del proprio patrimonio abitativo predisponga ogni intervento, anche minimo, necessario alla sua salvaguardia, chiedendo anche ai proprietari degli immobili privati degradati ad operare subito con azioni atte a garantire la loro staticità.
Solo così sarà possibile evitare che altre parti della nostra memoria e del nostro patrimonio storico siano cancellate per sempre dal prossimo crollo annunciato.

 

Il Tribunale di Caltanissetta, nell’ambito del processo sul depistaggio delle indagini successive alla strage del ’92 in via D’Amelio a Palermo, accogliendo alcune richieste avanzate dalle parti, ha disposto che nell’udienza del prossimo 19 novembre saranno ascoltati l’ex magistrato Antonio Ingroia, Santi Foresta, Lucia Falzone e Luigi Li Gotti. Nell’udienza invece del 26 novembre saranno invitati a deporre i magistrati Roberto Scarpinato, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone. Il Tribunale ha invece respinto la richiesta avanzata nella scorsa udienza dall’avvocato Giuseppe Panepinto, di ascoltare l’ex pentito di mafia Maurizio Avola, il quale ha raccontato di avere ricoperto un ruolo attivo nel compimento della strage. Le sue dichiarazioni sono state smentite dalla Procura nissena. Imputati al processo, per calunnia aggravata, sono tre poliziotti: Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo.

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