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A Marina di Palma di Montechiaro una bottiglia contenente liquido infiammabile è stata lanciata nottetempo contro l’abitazione di un uomo di 55 anni. La molotov è esplosa contro il prospetto della villetta e poi si è incendiata in giardino. Le fiamme non sono divampate estinguendosi. Il 55enne, in casa con la famiglia, ha telefonato alla Polizia. Indagini sono in corso da parte degli agenti giunti subito sul posto.

A carico dell’ex sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, già condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Montagna”, è stata applicata la misura preventiva della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza per la durata di 1 anno e 3 mesi. Sabella, che è stato anche interdetto dai pubblici uffici, risarcirà le persone offese che sono state riconosciute come parte civile. L’ex sindaco avrebbe stretto un patto di scambio di favori, in particolare appalti, con il presunto boss del paese, Giuseppe Nugara, che avrebbe poi favorito la sua elezione.

di Danila Bonsangue

A Delia in via Diaz, questa sera, 11 gennaio, intorno alle 20.20 è crollata una casa abbandonata. Via Diaz è una strada molto trafficata, fortunatamente nessun veicolo è stato coinvolto e non ci sono stati feriti. Intervenuti i carabinieri, la protezione civile e i vigili del fuoco. L’immobile era fatiscente ed era già stato segnalato dal comune. I proprietari risiedono fuori e tramite una ditta si sta procedendo a rimuovere i detriti. Probabilmente il crollo è stato causato dal maltempo di questi giorni.

Trentatré persone sono state arrestate dai carabinieri e organismi di polizia stranieri in diverse province italiane tra cui anche Agrigento e Messina (ma anche Salerno, Ascoli Piceno, Avellino, Brindisi, Caserta, Catanzaro, Latina, Lecce, L’Aquila, Napoli, Potenza, Ravenna, Roma, Varese e in diversi stati esteri, in particolare Panama, Romania e Malta).

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia.

Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di delitti in materia di giochi e scommesse illegali, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro provento di delitto in attività economiche, autoriciclaggio, con l’aggravante, per taluni di questi reati, di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei “Casalesi”.

Contestualmente è stato eseguito sequestro preventivo di 11 siti internet e di società con sede legale a Mercato San Severino (Salerno), nonché di 3 milioni nei confronti di colui che è ritenuto il capo e promotore del sodalizio criminale. E’ accusato di aver costituito una vera e propria holding dedita al gaming on line illecito sul territorio nazionale ed estero, avvalendosi anche dei legami con i vertici dei Casalesi. Gli introiti stimati dall’asset criminoso nel suo complesso sono stati quantificati – nell’arco temporale di circa due anni in oltre 5 miliardi di euro. Qualora i giochi fossero stati svolti in forma lecita, le entrate per l’erario sarebbero state di circa 500 milioni di euro.

I Carabinieri della Compagnia di Canicattì hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento un uomo di 25 anni di Naro perché lo scorso 31 dicembre, sotto effetto di cocaina, ha provocato un incidente stradale. All’autorità giudiziaria risponderà del reato di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. A Canicattì, all’incrocio tra le vie Inghilterra e Ungheria, il 25enne, alla guida della sua Fiat Punto, si è scontrato con una Lancia Y. Il narese è stato sottoposto all’esame tossicologico, con esito positivo alla cocaina.

A Sciacca i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato un saccense di 26 anni e un immigrato dal Senegal di 22 anni, sorpresi in possesso, nel corso di un controllo stradale, di 14 grammi di cocaina. L’arresto è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, che per entrambi ha disposto l’obbligo di dimora.

La variante Omicron sta mettendo a dura prova il corpo, soprattutto in Sicilia, dove l’organico risulta già sottodimensionato – come da anni denunciato.

“Sono tantissimi i positivi o coloro che sono costretti a fare la quarantena di chi ha avuto contatto con i positivi – vogliamo maggiori tutele! Mancano i DPI, come ad esempio le mascherine ffp2, abbiamo in assegnazione mascherine scadenti e di poca durata! Siamo costretti a pagarci i tamponi per poter rientrare in servizio ( chi proviene da positività o quarantena) perché le attese sono interminabili! Abbiamo sollecitato la direzione regionale e, Domani avremo un incontro per discutere tali problemi.
Sulla questione tamponi, più volte abbiamo sollecitato l’utilizzo di quelli depositati nei nostri magazzini, abbiamo chiesto una convenzione con personale specializzato e qualificato all’effettuazione, tale procedura, permetterebbe; celerità e sicurezza! Non vogliamo che finiscano buttati, sarebbe uno spreco di denaro! Oltre ciò, non è da sottovalutare l’aspetto psicologico che, negli anni, è stato sempre sottovalutato per la figura del vigile del fuoco – siamo di carne e ossa anche noi-  non trova pedissequa applicazione il fatto che ci sono i non vaccinati e di conseguenza i tamponi ammuffiscono nei magazzini! Magari, con più accortezza verso i lavoratori, con le tutele richieste, chissà se quel 5% non si convinca ? Lasciamo il senno del dubbio ma, la speranza che la tutela completa arrivi, e sempre di buon auspicio.
Il problema covid-19 e varianti, porta l’organico a essere sottodimensionato ancora più del solito e rappresenta un problema per il dispositivo di soccorso. Come Usb stiamo sollecitando i sindaci e il dipartimento per fare sì che le sedi non abbiano organico limitato per interventi ordinari”. Serietà, chiarezza: queste le richieste dell’Usb Vigili del fuoco.

Il personale stradale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha provveduto oggi allo spargimento di sale lungo la S.P. n. 24 Santo Stefano Quisquina – Cammarata a causa della presenza di neve sul manto stradale. Utilizzati allo scopo i mezzi del Libero Consorzio per rendere sicura la transitabilità. Si consiglia l’uso delle catene a bordo.

Il Settore Infrastrutture stradali invita gli automobilisti alla massima prudenza specie nelle ore serali e notturne durante il transito lungo la strada provinciale con il rispetto dei limiti di velocità.

 

Rosario Santanastasio ( Presidente nazionale di Archeoclub D’Italia): “In Sicilia, in queste ore, è nato un modello innovativo di partecipazione civile, di protezione civile a vantaggio dei Beni Ambientali, che sono anche Beni Culturali.  La Scala dei Turchi è subito ritornata al suo splendore affermato nel mondo grazie alla rete che ha visto insieme: istituzioni regionali, locali, volontari, associazioni, cittadini, subito in campo per condannare l’atto vandalico, ma anche per ricondurlo allo splendore!”.

“Possiamo dire che in Sicilia, in queste ore, è nato un modello innovativo di protezione civile dei beni culturali. Una rete di associazioni, volontari, cittadini, istituzioni regionali e comunali, in campo per condannare l’atto vandalico ma anche per riportarlo subito al suo antico splendore. Questo è il modello per il quale da decenni Archeoclub d’Italia si batte con orgoglio. E vorrei citare Peppino Impastato quando dice: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”. La Scala dei Turchi è già ritornata al suo splendore grazie all’intervento immediato della Regione Sicilia e della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento che hanno fatto squadra con i cittadini in difesa del Patrimonio Ambientale.

Ora in Italia bisognerebbe andare oltre, infatti è evidente che le responsabilità sono sicuramente anche da attribuire al legislatore del recente passato, che da troppo tempo si attarda sull’inasprimento delle sanzioni penali rispetto ai beni culturali. Pare infatti che dal 2015 siamo ancora in attesa del passaggio definitivo alla camera dei deputati della normativa che amplia i reati relativi ai beni culturali e trasferendoli dal Codice Urbani al Codice Penale.

Un qualsiasi luogo che conserva siti archeologici, rifugi di guerra, testimonianze storiche e culturali, ma anche qualsiasi sito naturalistico anche di costa che narra mitologia, storia, tradizione, deve essere considerato Patrimonio Culturale alla pari di un museo!”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.

 

Dopo 54 anni dal sisma del Belice la volontà e la tenacia di molti, uniti all’amore per il proprio territorio, hanno avuto il sopravvento!

Quella storia iniziata 54 anni fa vede anche noi protagonisti e ci esorta a continuarla. Le persone  di allora ci chiedono di amare ancora di più questa terra, non di sopportarla.

“Le città non muoiono sino a quando chi le abita è capace di gettare intorno a sé semi di futuro”. La prima fase della messa in sicurezza dell’antica Chiesa Madre di Montevago è un segno. Potere accedere all’interno dopo 54 anni, calpestare la pavimentazione e muoversi tra le colonne, vedere gli altari, rivivere lo spazio, è un segno di amore ed i speranza. I lavori per la messa in sicurezza hanno riportato alla luce tantissimi reperti, suppellettili, resti di marmi e legno segnati dal peso del tempo e delle pietre.

Rifiutando di restare narratori di una storia triste che appartenne ad altri, ma sentendoci protagonisti orgogliosi di una storia nuova, l’Arcidiocesi di Agrigento con l’Ufficio Beni Culturali e il Museo Diocesano hanno accolto l’invito del Sindaco on. Margherita La Rocca e del parroco don Giuseppe Coppola di proporre alla comunità e alla diocesi un sintetico, ma intenso percorso storico-culturale e di fede, con i tesori della Chiesa Madre Salvati subito dopo le prime scosse del sima e quelli Ritrovati in occasione dei recenti lavori della messa in sicurezza diretti dall’arch. Alfonso Cimino ed eseguiti dalla Impresalv di Salvatore Vullo.

Degli oggetti ritrovati pochi hanno un valore artistico ma tutti hanno il valore della memoria, della preghiera, del sacrifico dei tanti fedeli e benefattori che in Chiesa Madre si ritrovavano a pregare, a vivere la gioia della nascita e del matrimonio e anche il dolore del lutto.

Oggi i Tesori di Montevago, con questa mostra temporanea, vengono in parte restituiti alla comunità, in attesa di potere creare uno spazio per una mostra permanente della memoria, che li accolga affinchè siano custoditi e ritornino a far parte, anche se in altri modi, della vita dei fedeli.

La mostra, che prevede l’esposizione nella cappella feriale della chiesa Madre nuova di alcune preziose suppellettili liturgiche, unitamente ai reperti ritrovati tra le macerie, si integrata con le altre opere artistiche stabilmente esposte alla pubblica venerazione nella chiesa Madre nuova di Montevago.

La mostra che sarà inaugurata il 13 gennaio alle ore 17,00 sarà visitabile fino al 16 gennaio dalle ore 10,00-13,00 dalle 16,00 alle 18,00.