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Il Tribunale del Riesame di Palermo, dopo che per i primi cinque, ha rigettato l’istanza di scarcerazione e ha confermato la reclusione in prigione anche del sesto maggiorenne indagato per lo stupro di gruppo commesso lo scorso 7 luglio a Palermo, al Foro Italico, a danno di una ragazza di 19 anni. Si tratta di Elio Arnao. Sono dunque tutti reclusi i sette componenti del branco, compreso l’ex minorenne, Riccardo Parrinello, inizialmente scarcerato per apparenti segni di ravvedimento, e invece colto poi a vantarsi ancora sui social di quanto accaduto.

Ci sono anche casi siciliani nell’indagine dei carabinieri del Nas che hanno denunciato 26 persone, tra medici e infermieri, dopo verifiche sulla gestione di 3.884 liste di attesa e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali per visite mediche specialistiche ed esami diagnostici relative al Servizio sanitario pubblico.
Dopo verifiche in 14 presidi ospedalieri e sanitari delle provincie di Palermo e Agrigento è stata riscontrata, in 23 distinte unità operative e ambulatoriali, la sospensione delle prenotazioni per l’erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e strumentali (cosiddette agende chiuse).

Inoltre, è stato accertato che alcune prenotazioni non venivano fatte confluire nel sistema informatico del Cup, ma inserite in un registro cartaceo.
A Catania militari del Nas hanno denunciato in stato di libertà un medico di ortopedia e traumatologia di un presidio ospedaliero che eseguiva visite ambulatoriali a vantaggio di pazienti privi della prescritta prenotazione al Cup, bypassando il sistema di “lista d’attesa” e omettendo di richiedere il versamento del previsto ticket contributivo, in danno del Sistema sanitario regionale.

(ANSA)

Dopo il “non doversi procedere” per avvenuta prescrizione, l’ex presidente della Provincia Eugenio D’Orsi “torna in campo” e rilascia una dichiarazione. Eccola:

“Sono innocente e lo dimostrerò anche questa volta”. Ho sempre avuto rispetto per il difficile compito della Magistratura – dice D’Orsi nella sua lettera – e ho cercato di non fare emergere sentimenti di rivalsa o acrimoniosi, anche quando venivo colpito inopinatamente. E’ una sentenza frutto di un grave errore giudiziario rispetto al quale ho intenzione di andare avanti, chiederò al mio difensore se sussistono gli strumenti giuridici per porre rimedio a quello che ritengo una evidente ingiustizia. Una sentenza che cozza e viola apertamente con l’insindacabile ed insopprimibile principio costituzionale della colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. Doveva esserci l’evidenza della colpevolezza non dell’innocenza”.

D’Orsi chiederà al suo difensore “di andare avanti e di dimostrare la mia innocenza, come ho sempre fatto”, e affronta di petto una della presunte accuse a lui rivolte e cioè quando in una intercettazione ringraziava il patron di Girgenti Acq

“Si trattava di un ringraziamento fine a se stesso, di una persona perbene, che prescinde dai ruoli e da presunti fini o accordi illeciti. Pur rispettando chi tenta di amministrare la giustizia è fuori da ogni logica l’ipotizzato accordo corruttivo per un semplice contratto di mesi. Se fosse stata provata l’accusa avrei dovuto essere rinviato a giudizio perché secondo la stessa accusa il reato non era prescritto. Se avessi avuto la preoccupazione della prescrizione non avrei esitato a rinunciare alla stessa, perché io non ho commesso nessuna corruzione.”.

Il gup di Catania, Carlo Cannella, ha ammesso l’ordine dei medici e gli ospedali Garibaldi e Policlinico nell’inchiesta sulla sanità avviata su indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale. La decisione è stata presa nella prima udienza preliminare tenuta sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di 16 persone. Tra loro gli ex assessori della Regione Siciliana della Salute, Ruggero Razza, e del Lavoro, Antonio Scavone, l’ex presidente dell’ordine dei medici di Catania, Ignazio ‘Igo’ La Mantia e Giuseppe Arcidiacono, dirigente medico dell’ospedale Garibaldi ed esponente di Fdi che si era candidato a sindaco per poi ritirarsi.

Il gup ha fissato il calendario delle udienze: 26 settembre, 7 novembre e 22 novembre. Gli altri imputati nel procedimento sono: Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Sebastiano Felice Agatino Ferlito, Calogero Grillo, Rosalia Maria Leonardi, Eugenio Pedullà, Ernesto Guido Rapisarda, Francesco Lo Re, e Daniele Sorelli. Era stata già stralciata la posizione di Nunzio Ezio Campagna che ha presento richiesta di ricorso al patteggiamento, come hanno fatto oggi anche Paola Rita Campagna e Giuseppe Di Rosa. Gesualdo Antonio Missale e Calogero Grillo hanno fatto accesso al rito abbreviato.

Al centro dell’inchiesta un’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale su incarichi nell’ambito di progetti finanziati e approvati dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana attribuiti a “predestinati” o a dei congiunti attraverso bandi predisposti ad hoc ed esami pilotati nel concorso per la nomina a direttore amministrativo dell’Ordine dei medici di Catania. Razza (FdI) e Scavone (Mpa) sono indagati per turbata libertà’ di scelta del contraente per la nomina di due professionisti per altrettanti progetti; a La Mantia è contestata la turbata libertà degli incanti per aver favorito un candidato a un concorso a dirigente all’Ordine etneo.

Sono presenti ad Agrigento da almeno un mese e tutti ci siamo accorti di loro ma nessuno cerca di aiutarli.

E’ una coppia, possibilmente non italiana, che come detto da almeno un mese girovaga senza fissa dimora nel centro di Agrigento.

Il loro tratto di strada va da Piazza Vittorio Emanuele fino a piazzetta Vadalà dove insorge il ristorante Pititto.

Li hanno fatto il loro giaciglio notturno; ed infatti chi si alza nelle prime ore del giorno può notare che la coppia è li, in pianta stabile, per passare le ore notturne nel “migliore” dei modi. Entrambi con giubbotti stracciati ma pesantissimi, durante le ore giornaliere fanno quelle poche decine di metri per poi tornare indietro.

Possiamo aiutarli? Oppure visto che il loro colore della pelle non è scuro e quindi possono rimanere abbandonati a se stessi?

E’ stato presentato a Siculiana il progetto Sicani Rural Lab 2023. Obiettivo dello stesso è lo sviluppo dello studio e  dell’analisi del tessuto imprenditoriale locale al fine di attivare nuove opportunità di crescita e di sviluppo sociale. La prima riunione è servita per raccogliere ulteriori idee e proposte propedeutiche all’implementazione della Strategia Sicani 2030 per la programmazione   2021/2027. All’evento hanno preso parte il sindaco di Siculiana Giuseppe Zambito e il presidente del Gal Sicani Salvatore Sanzeri. IL progetto è stato illustrato dal presidente Gal Sicani Angelo Palameghi. Sono intervenuti, tra gli altri, Maurizio Carta, Barbara Lino e Daniele Ronsisvalle dell’ Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Architettura  (Presentazione dell’Azione Operativa 1 Strategia Sicani Future Living La), Epifania Lo Presti e Fabrizio Cacciatore (Azione Operativa 2 Leadership, Coaching and community catalysts), Antonio Palumbo Piccionello dell’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche, Chimiche e Farmaceutiche ( Azione Operativa 3 Sicani Circular Economy Lab), Lucio Tambuzzo del Circuito Castelli e Borghi Medioevali (Azione Operativa 4 Innovation Living Lab – Siculiana), Emanuele Messina (Living Lab: uno spazio per co-progettare lo sviluppo del territorio) e infine Francesco Ferla (Programma di Living Lab Siculiana per la co-creazione dei prodotti AR/VR del territorio).

“Siamo profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Marisa Leo, vittima dell’ennesimo femminicidio, e ci stringiamo ai familiari e ai colleghi della cooperativa Cantine Colomba Bianca di Mazara che hanno potuto apprezzarne le capacità professionali, l’impegno contro la violenza sulle donne, l’affettuosa dedizione alla figlia”.

A dirlo, a nome di tutti i cooperatori di Legacoop, sono il Presidente nazionale Simone Gamberini, Annalisa Casino, Presidente della Commissione Pari Opportunità, Sara Guidelli, Direttrice di Legacoop Agroalimentare, e Filippo Parrino, Presidente di Legacoop Sicilia.

“Il nome di Marisa Leo -proseguono- si aggiunge, purtroppo, alla lista di una strage infinita, che con un ritmo tragicamente costante insanguina il nostro paese. Il femminicidio è la forma più visibile ed efferata di un fenomeno, la violenza sulle donne, che il Presidente della Repubblica ha giustamente definito un’intollerabile barbarie sociale. Per sconfiggerlo non bastano misure, spesso tardive e inefficaci, di repressione nei confronti dei carnefici. È necessario, raccogliendo la sollecitazione espressa dal Presidente Mattarella, un’azione concreta e costante di prevenzione, insieme con un investimento sull’educazione, a partire dalle scuole, ed un impegno, a partire dalle famiglie, per contrastare e cambiare radicalmente una cultura discriminatoria che ostacola la parità di genere ed il riconoscimento e il rispetto dei diritti delle donne”.

“Come associazione di cooperative -sottolineano- siamo impegnati in prima linea in azioni di contrasto e prevenzione contro la violenza di genere, anche attraverso servizi di ascolto, supporto ed inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. La nostra esperienza ci rafforza nella convinzione della necessità di un cambio di passo. Non basta rafforzare il codice rosso. Servono interventi multidimensionali, più risorse, ad esempio quelle da destinare ai centri antiviolenza e alla loro diffusione, e la realizzazione di strumenti operativi adeguati, rafforzando le misure di accompagnamento all’autonomia sociale ed economica post violenza e quelle a favore dei minori vittime di violenza assistita”.

Divieto di vendita bevande alcoliche da parte degli esercizi pubblici insistenti nella zona dello Stadio Esseneto in occasione delle gare di calcio in programma per la stagione calcistica 2023/2024, campionato serie D della SSD Akragas
O.S. 91/2023
Divieto assoluto di vendere e somministrare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, come misura precauzionale per evitare episodi criminosi, risse e disordini a cautela della pubblica incolumità, agli esercenti pubblici insistenti nella zona dello “Stadio Esseneto”, dalle ore 14,00 alle ore 18,00 di tutte le giornate di campionato di Serie D della SSD Akragas e per la stagione calcistica 2023/2024;
Di estendere il divieto di cui sopra, anche agli esercizi temporanei di somministrazione, allestiti in occasione della manifestazione di che trattasi

A Menfi i Carabinieri hanno arrestato un evasore incallito. Si tratta di Patrizio Cammarata, 59 anni. E negli ultimi due mesi è stato già arrestato quattro volte per evasione dai domiciliari. Adesso è stato sorpreso dai militari in via della Vittoria. E’ ristretto a domicilio per scontare due anni di reclusione per avere accusato falsamente un compaesano di essere l’autore dell’omicidio di Giuseppe Chillà, ucciso a Menfi nel 1994. Cammarata, difeso dall’avvocato Enrico Di Benedetto, avrebbe successivamente ritrattato le accuse.

Il pubblico ministero di Agrigento, Cecilia Baravelli, ha disposto l’autopsia sulla salma dell’uomo di 47 anni che al mattino di domenica scorsa si è accasciato a terra ed è morto in casa, dove lo ha trovato la madre. Il medico legale, che ha compiuto una prima ispezione cadaverica, ha escluso la morte violenta. L’autopsia sarà eseguita dal medico legale Alberto Alongi all’ospedale di Agrigento perché in casa dell’uomo sono stati rinvenuti dei flaconi di metadone. Si procede per omicidio colposo a carico di ignoti.