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«Pnrr ultima chiamata per le aree della Sicilia centrale», Lo dichiara il segretario generale della Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna che richiama l’attenzione sullo strumento utile per dare una significativa spinta all’economia dell’entroterra siciliana. «L’entusiasmo delle istituzioni – prosegue il dirigente cislino – rischia di diventare elemento di facciata perché alle buone intenzioni devono sempre seguire i fatti che purtroppo non vedo. Sensibilità a parte di qualche amministrazione comunale, come quella di Gela che sta valutando una collaborazione con l’Università di Catania, non riscontro il febbrile lavorio di chi crede in uno strumento fondamentale per il rilancio della nostra terra, da impegnare entro il 2023. Se guardo al recente passato non posso che essere preoccupato perché i fondi strutturali 2014 – 2020 sono stati utilizzati in Sicilia solo per il 43 per cento. Abbiamo rimandato indietro più della metà delle risorse. Per fare bene non dovremo ripetere questo mezzo fallimento».

«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – prosegue Emanuele Gallo – ha obiettivi ambiziosi che spaziano dalla digitalizzazione, alle rinnovabili, dalla riforma della Pubblica Amministrazione, alla semplificazione in materia di appalti. Non secondari gli investimenti per il sociale. Che si voglia o no il ventaglio delle opportunità è ampio e non approfittarne sarà il peggior servizio reso alle nostre bisognose comunità. Molte amministrazioni comunali lamentano la pochezza delle risorse economiche. Questa carenza dovrebbe però spingerle ad accelerare i processi di collaborazione con enti sovracomunali che hanno competenze in vari settori. Non ho notizie di protocolli d’intesa siglati con i consorzi universitari di Agrigento e Caltanissetta o con l’Università Kore di Enna come non mi risultano azioni che coinvolgano gli ordini professionali degli ingegneri, geometri, architetti e geologi o i sindacati che rientrano fra i soggetti attivi individuati dal Mise».

Emanuele Gallo non vede altra alternativa di successo «alla partnership pubblico-privato, fondamentale per rafforzare la fiducia tra i diversi attori, per far leva sulla capacità della pubblica amministrazione locale di collaborare con le imprese per la promozione competitiva del territorio e del suo benessere, per realizzare misure efficaci locali di sviluppo sostenibile. Per rendere efficiente il Pnrr si dive inoltre  puntare alla semplificazione della fase burocratica, considerata il freno delle progettualità, come ripetutamente evidenziato da molti sindaci. Infine non c’è progetto efficace se non condiviso con enti e soggetti che hanno strumenti e competenze per comprendere gli effetti che le scelte adottate avranno su territori molto carenti come sono i comuni dell’area Sicilia centrale. La ripresa ha bisogno di una spinta collettiva che non può prescindere dalla partecipazione e dalla consapevolezza dei cittadini, che siano soggetti pubblici, privati o imprenditori».

“Dopo il clima di confusione generato dall’ordinanza del presidente della Regione e il successivo valzer sulle lezioni in presenza o a distanza, l’Asp di Agrigento mi ha assicurato che entro venerdì prossimo 21 gennaio, inizieranno le procedure per lo screening della popolazione studentesca nei 18 comuni agrigentini in zona arancione Covid”.

A dirlo è il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Giovanni Di Caro che su segnalazione dei sindaci ha chiesto ed ottenuto dall’azienda sanitaria provinciale, la campagna diagnostica che grazie ai tamponi, consenta il ritorno in classe in sicurezza degli alunni.

“Mi sono fatto portavoce dei sindaci – dice Di Caro – e anche se con un po’ di ritardo, l’Asp ha accolto favorevolmente le istanze del territorio. L’autorità sanitaria – dice ancora il parlamentare agrigentino – che fornirà tamponi e personale, è già al lavoro per l’organizzazione degli screening nei luoghi idonei indicati da ciascun Comune. Ringrazio – conclude Di Caro – il commissario Mario Zappia per la collaborazione e la solerzia”.

Ha perso il controllo dell’auto, finendo giù in un burrone a pochi metri dal corso del fiume, per poi ribaltarsi. L’incidente stradale si è verificato lungo la strada che da Porta Aurea porta a Villaseta, a poche decine di metri dalla clinica “Sant’Anna”.

Sono stati alcuni automobilisti in transito a dare l’allarme. Sul posto sono arrivate due ambulanze, e i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento. I soccorritori hanno raggiunto l’auto, una Hyundai, e hanno estratto l’uomo rimasto bloccato nell’abitacolo.
Il malcapitato è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” per le cure necessarie. Non versa in pericolo di vita. Ad occuparsi dei rilievi gli agenti della squadra Infortunistica della polizia Municipale.

La Procura di Agrigento, tramite il pubblico ministero Paola Vetro, ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di 8 persone imputate del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito di un’inchiesta sostenuta dalla Squadra Mobile. Avrebbero procurato ad immigrati clandestini documenti, biglietti di viaggio e abitazioni, fra Porto Empedocle e Lampedusa. Il prossimo 9 febbraio, innanzi al giudice per le udienze preliminari, Micaela Raimondo, risponderanno presente i tunisini Nazha Achibi, 56 anni, Sadok Fathallah, 62 anni, Mohamed Ahmed Mansour, 30 anni, ed El Aid Ben Mohamed, 44 anni. E poi, tra empedoclini e lampedusani, Mario Caruana, 38 anni, Francesca Del Volgo, 41 anni, Annalisa D’Ancona, 41 anni, e Irene Cocco, 39 anni.

Il Questore di Agrigento ha emesso un  D.A.SPO a carico di un soggetto che in occasione dell’incontro di calcio “Licata – Sancataldese” disputatosi il 12.12.2021 presso lo stadio “Dino Liotta” di Licata (Ag), nel tentativo di sottrarre la telecamera all’operatore della Polizia Scientifica, ivi in servizio, strattonava il poliziotto contro il muro sferrandogli un violento pugno in volto rendendosi dunque protagonista, nonché parte attiva, di episodi di violenza in occasione di manifestazioni sportive tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica o di creare turbative per l’ordine pubblico.
Nei giorni scorsi, detto provvedimento, è stato notificato dagli uomini del Commissariato di Licata che, per i fatti sopra esposti, hanno inoltre deferito la persona all’A.G. per i reati di violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale.

Altri 11 Comuni siciliani in “zona arancione” da venerdi’ 21 gennaio sino al 2 febbraio (compreso). Si tratta di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Modica, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria, in provincia di Ragusa, e di Aragona nell’Agrigentino. Lo dispone l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus.
Con la stessa ordinanza e’ prorogata la “zona arancione” fino a mercoledi’ 26 gennaio (compreso) nei seguenti territori: nella provincia di Caltanissetta: Caltanissetta, Gela; nella provincia di Agrigento: Canicatti‘; nella provincia di Siracusa: Solarino, Augusta, Canicattini Bagni, Avola, Priolo Gargallo, Carlentini, Noto, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Lentini, Melilli, Siracusa, Pachino, Floridia e Sortino Scendono cosi’ a 125 i Comuni per i quali e’ attualmente disposta la “zona arancione”.

La Procura gli contesta di avere avuto un ruolo nella presunta organizzazione che avrebbe consentito alla comunità senegalese di ottenere i documenti con fatture e documenti contraffatti. Nell’inchiesta “Illegal Stay” entra anche un avvocato del foro di Agrigento il quale avrebbe ricevuto già un avviso di garanzia.

La vicenda, come è noto, riguarda una organizzazione che consentiva agli stranieri di ottenere permessi di soggiorno illegali attraverso false documentazioni contabili e fiscali.

Wuattro le persone arrestate nell’inchiesta, di cui tre in carcere ed uno ai domiciliari. Si tratta di Nicolò Vancheri detto “Massimo”, 55 anni, titolare di uno studio contabile e di diversi noti patronati ad Agrigento; Moutaga Tierno Fall, 44 anni, e Papa “Papi” Ndyae, 67 anni entrambi senegalesi. Ai domiciliari, invece, l’imprenditore Salvatore Randisi, 34 anni di Agrigento

 

 

8.133 casi di coronavirus e un numero di ricoverati in ospedale che non aumenta più ormai da due giorni. I dati arrivano dal bollettino quotidiano del ministero della Salute, a fronte di 46.517 tamponi processati; il tasso di positività scende al 17,8% (ieri era al 20%). Negli ospedali dell’isola al momento si contano 1.556 pazienti Covid (170 in terapia intensiva), tre meno di ieri. 16 i decessi. Le guarigioni sono state 1.426, mentre il numero degli attuali positivi è di  190.802 (+6.664 rispetto a ieri).

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 2.243 casi, Catania 1.623, Messina 586, Siracusa 935, Trapani 445, Ragusa 896, Caltanissetta 590, Agrigento 632, Enna 183.