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Il flusso di pazienti, covid e anche, ovviamente, non covid, all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, provoca intasamenti al Pronto soccorso dove da tempo incombe, ancora non risolta, una grave carenza di personale sanitario. Più volte è stato annunciato un potenziamento a fronte soprattutto dell’emergenza covid, ma ancora nessuna iniziativa è stata concretamente conclusa. Ciò determina turni massacranti per coloro che operano nella prima linea dell’ospedale, dove è necessaria la massima lucidità mentale e disponibilità fisica.

Il Tar, accogliendo un secondo ricorso proposto da alcuni cittadini, ha bocciato anche la seconda ordinanza del sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, il quale, a seguito dell’avvento della zona arancione, ha disposto la didattica a distanza fino al 24 gennaio. I giudici amministrativi avrebbero riconosciuto che solo in zona rossa vi è la possibilità di adozione di provvedimenti in deroga alle prescrizioni nazionali. Quindi i sindaci possono disporre la chiusura delle scuole solo in zona rossa, e non in zona arancione, nemmeno con parere motivato da parte dell’Azienda sanitaria provinciale. Il provvedimento che interessa Agrigento ha ovviamente effetti a catena su tutti gli altri Comuni in arancione e con didattica distanza. Domani martedì 18 gennaio si rientra a scuola.

Ancora un’altra telefonata di richiesta di aiuto al numero unico per le emergenze 112, e anche stavolta non è una chiamata “comune”:
un’intera famiglia, per altro in grande difficoltà economica, ha contratto il Covid19 ed è in isolamento; tra i componenti una bimba di appena 12 mesi che necessita del latte.
Sono prontamente intervenuti i poliziotti della Questura di Agrigento i quali si sono rcati sul posto per prestare i primi aiuti alla famiglia. Una ottima scorta di latte ed anche dei pacchi di pannolini per la piccola.

8.521 i nuovi casi di Covid-19 in Sicilia (ieri 9.292), a fronte di 47.578 tamponi effettuati, su un totale di 9.175.246 da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 37 decessi che portano il totale delle vittime in Sicilia a 7.915.

E’ quanto si legge nel bollettino del ministero della Salute e della Protezione Civile. Il numero degli attualmente positivi in Sicilia è di 173.689 (+7.348) mentre le persone ricoverate con sintomi sono 1.348, di cui 168 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 172.173 pazienti. I guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono 341.018.

Palermo 2.394, Catania 2354, Messina 581, Siracusa 791, Trapani 421, Agrigento 609, Ragusa 703, Caltanissetta 510 e Enna 158.

Il Giudice id Pace di Agrigento, ha condannato il Comune di Canicattì, in solido con A.G., 70 anni di Canicattì al risarcimento del danno patito da T.S. 75 di Canicattì, assistito e difeso dall’Avv. MariaTeresa Meli, per le lesioni da questo riportate a seguito dell’aggressione subita da un branco di cani, alcuni dei quali appartenente a A.G.

I fatti, verificatisi nel territorio di Canicattì, risalgono al mese di ottobre 2017, quando l’anziana vittima, nel tentativo di buttare l’immondizia veniva aggredito da un branco di cani di grossa taglia, alcuni dei quali appartenenti a A. G. , altri randagi. Gli animali di grossa taglia, si
avventavano contro la vittima, mordendola in diverse parti del corpo; Per le diverse ferite riportate, il sig. TS ha dovuto fare ricorso al presidio ospedaliero di Canicattì, ove prontamente medicato è stato sottoposto al posizionamento di punti di accostamento, con prognosi di gg 10 ( dieci) s.c., oltre alla prescrizione di profilassi antibiotica.

Allertati gli agenti del locale Commissariato di P.S., i quali si portavano in loco constatando l’accaduto. Veniva formalizzata denunciava dell’occorso alla competente autorità giudiziaria. La Procura della Repubblica di Agrigento apriva un fascicolo di indagine che sfociava nel
procedimento penale; L’avv. Meli Mariateresa dimostrando l’appartenenza dei cani alla signora AG, otteneva la condanna di A.G. alla multa di € 800.00. Ritenendo sussistente anche la responsabilità del comune, l’Avv. Meli MariaTeresa azionava autonomo giudizio per ottenere la condanna solidale del comune di Canicattì e della proprietaria degli animali al risarcimento del danno patito dall’anziano.

Con la sentenza depositata in data 30/12/2022, il Giudice di Pace di Agrigento, in accoglimento della domanda proposta dall’avv. Meli MariaTeresa, nell’interesse del suo assistito, condannava in solido A G ed il Comune di Canicattì al risarcimento del non patrimoniale maggiorato da interessi legali e rivalutazione monetaria oltre alla rifusione delle spese legali.

“I vax uccidono. Giù le mani dai bambini”.

I no vax stavolta hanno preso di mira il centro hub vaccinale del villaggio Mosè, fra i più importanti in Sicilia e dove quotidianamente si effettuano vaccini a tantissima gente.

Caratterizzata dal simbolo W, come per dire siamo noi, la scritta è apparsa lungo il muro che costeggia il Palacongressi agrigentino. Quello di ieri è stato l’ennesimo episodio avvenuto ad Agrigento in pochi giorni.

Indagano i carabinieri.

 

“Condividiamo la posizione presa dai Sindaci dell’Agrigentino in quanto riteniamo corretto che gli alunni facciano lezione in dad, senza discriminazione tra chi è positivo, chi è in quarantena familiare e chi non ha complicanze dovute al contagio pandemico.
In presenza si sarebbero avute classi dimezzate con grave pregiudizio per la didattica, la formazione e la salute degli stessi alunni in quanto avrebbero potuto usufruire della dad solo i dichiarati positivi o coloro posti in quarantena solo dopo l’inizio delle attività didattiche non anche chi era stato dichiarato in tale stato durante le vacanze natalizie – decisione assurda che si legge nelle disposizioni governative.
Almeno a distanza si è ripreso il gruppo alunni.
Senza dubbio la didattica in presenza è tutta un’altra cosa sia per gli alunni che per i docenti che di sicuro lavoreranno il triplo per dare ai nostri figli una corretta formazione.
Nella scuola, ormai, da monitoraggio costante si ha una notevole percentuale di alunni tra isolamento e quarantena.  Quindi dad equivale a distanziamento e quindi a meno contatti e quindi a meno contagi.
Ora occorre pensare ad interventi a sostegno di quei genitori che, per andare a lavorare, non sanno a chi lasciare in custodia i propri figli durante le attività didattiche a distanza”.
Lo dichiara l’avv. Giuseppe Di Miceli, coordinatore di Konsumer Agrigento.

I Carabinieri hanno arrestato un uomo di 39 anni, di Favara, indagato di rapina, tentata rapina, e detenzione di droga a fine di spaccio. E’ stato incastrato sia dalle attività investigative e dalla conoscenza del territorio da parte dei militari dell’Arma, sia dai video delle telecamere di sorveglianza. L’arresto in carcere è stato convalidato dal Tribunale di Agrigento. Nell’arco di 24 ore, fra venerdì 7 e sabato 8, lui ha prima tentato un colpo in una farmacia e poi ha rubato mille euro dal registratore di cassa di un’ottica, nel centro di Favara. In farmacia l’indagato è irrotto con il volto travisato da una mascherina e da un berretto, e con in mano il collo di una bottiglia rotta. Ha ripetutamente minacciato il titolare che ha però reagito, costringendolo alla fuga. Stesso abbigliamento, mascherina e berretto sono stati utilizzati, l’indomani, per rapinare l’ottica, impugnando anche una pistola. Nel corso della perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno rinvenuto 31 grammi di hashish, parte del quale già diviso in 6 dosi, e un bilancino di precisione.

940 casi in provincia di Agrigento nelle ultime 24 ore su 3123 tamponi processati.  I morti sono 4, a Licata,  dei morti che destano preoccupazione: altri 4 decessi, 2 a Licata, 1 a Raffadali e Sciacca. 3 ricoverati in terapia intensiva; i guariti sono 215.

In ospedale ci sono 59 persone (-9). In degenza ordinaria/subintensiva sono 49 (-6): in 27 (-3) si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e 22 (-3) al San Giovanni di Dio di Agrigento. Un solo ricovero in una struttura lowcare fuori provincia. Sono 9 (dato stabile) i pazienti in terapia intensiva ricoverati. In 6 (-1) si trovano al presidio ospedaliero riberese (dato stabile) e 3 (+1) al San Giovanni di Dio.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento 1642 (+152); Alessandria della Rocca: 88 (-1); Aragona: 190 (+7); Bivona: 86 (-1); Burgio: 43 (-5); Calamonaci: 68 (+3); Caltabellotta: 90 (+1); Camastra 85 (+3); Cammarata: 222 (+15); Campobello di Licata: 310 (+11); Canicattì: 1383 (+84); Casteltermini: 257 (+12); Castrofilippo: 151 (+6); Cattolica Eraclea: 71 (+2); Cianciana: 135 (+5); Comitini: 38 (+1); Favara: 1294 (+85); Grotte: 199 (+2); Joppolo Giancaxio: 58 (+1); Licata: 810 (+52); Lucca Sicula: 61 (-4); Menfi: 243 (+2); Montallegro: 42 (-2); Montevago: 19 (+3); Naro: 210 (+14); Palma di Montechiaro: 1131 (+82); Porto Empedocle: 572 (+26); Racalmuto: 330 (+17); Raffadali: 379 (+22); Ravanusa: 235 (+22); Realmonte: 146 (+15); Ribera: 486 (-36); Sambuca di Sicilia: 109 (stabile); San Biagio Platani: 38 (stabile); San Giovanni Gemini: 261 (+30); Sant’Angelo Muxaro: 16 (stabile); Santa Elisabetta: 38 (+6); Santa Margherita di Belice: 195 (+11); Santo Stefano di Quisquina: 183 (+16); Sciacca: 937 (+50); Siculiana: 215 (+10, uno è un migrante ospitato al “Villa Sikania”); Villafranca Sicula: 36 (+4).

Ci sono 10 migranti (+9) in quarantena sulle navi di accoglienza.

SGB Scuola ha incontrato i lavoratori del Servizio di assistenza igienico- personale per gli studenti con disabilità ed alcuni genitori di bambini disabili. Durante l’incontro, Giusy, mamma di due bambini disabili gravi, ha esposto il suo caso.  Due bambini, con la stessa patologia, due bambini che VOGLIONO andare a scuola. Due bambini seguiti in modo diverso: il primo tramite l’assistente igienico personale,l’altro tramite l’ATA. Non si capacita Giusy. E’ un fiume in piena.  Il Ministero – continua Giusy – è chiaro  sul profilo professionale del personale ATA coinvolto nei servizi di assistenza agli alunni con disabilità, specificando che ai collaboratori scolastici è affidata la cosiddetta “assistenza di base” degli alunni con disabilità, tale intendendosi l’ausilio materiale agli alunni con disabilità all’interno della scuola, nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell’uscita da esse, nonché le attività di cura alla persona, uso dei servizi igienici e igiene personale dell’alunno con disabilità e non certamente il mio bambino – disabile grave – che tra le altre cose aveva istaurato un rapporto speciale con l’assistente igienico personale. Questa figura (Assistente all’igiene personale) è riconosciuta nella certificazione e nella diagnosi funzionale.  Il Gruppo di Lavoro operativo di cui all’articolo 15, comma 1 della Legge 104/92 così come aggiornato dalla Legge 66/2017,  completa poi  le necessità e le modalità; il Dirigente Scolastico, invece, deve farsi portavoce presso l’Ente Pubblico locale, richiedendo per tempo di fornire l’assistente specializzato all’alunno. Ed ancora: le competenze sono dei Comuni per le scuole della primaria e della secondaria di primo grado,  della Provincia per le scuole della secondaria di secondo grado (articolo 139                   del Decreto Legislativo 112/98). I Dirigenti scolastici dovranno verificare se tale assistenza possa qualificarsi di “base”, quindi, possa essere garantita ordinariamente con l’Organico dei Collaboratori scolastici a disposizione, nel caso invece sia richiesta un’assistenza igienico personale specifica per singolo alunno o per alcuni alunni, dovranno richiedere all’Ente locale di competenza la nomina  di questa figura specialistica. In tutto questo grande apparato, si sono fatti i conti senza l’Oste, un tassello importante che “regge” il “grande” apparato gestionale della disabilità, studiato e fortemente voluto dalla Regione Sicilia: Le Cooperative ! Si proprio le coop. alle quali è stato attribuito il “compito” di gestire i lavoratori i quali fungono da “procacciatori” di genitori  con bambini disabili.”tu trovi  i bambini disabili…..io ti pago” ”tu non trovi i bambini disabili…..io non ti pago”

Nel frattempo che facciamo con i bambini disabili? Che facciamo delle disposizioni  in materia di diritto allo studio, il cui all’art. 4 dispone, lo svolgimento, in relazione a tutti i gradi di istruzione e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, dei servizi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale, tramite il coinvolgimento degli enti preposti? . Che facciamo con i  servizi di assistenza specialistica previsti dalla legge n. 104/92 e di assistenza igienico- personale, così come previsto dalla legge regionale 5 novembre 2004 n. 15 e dall’articolo 6 della legge regionale 5 dicembre 2016 n. 24 e successive modifiche ed integrazioni ? Ai sordi che non vogliono sentire,faremo ascoltare,nelle piazze, la disperazione delle mamme siciliane e dei lavoratori assistenti igienico personale disoccupati. Non possiamo più tollerare una politica siciliana incapace  di erogare  servizi sociali efficienti, al pari della Repubblica Centrafricana.