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Un quindicenne Enrico Bonello, che era rimasto coinvolto, la notte scorsa, in un incidente stradale è morto all’ospedale “Villa Sofia” di Palermo, dove era stato trasferito in elisoccorso. Il ragazzo, in sella al suo scooter, si era schiantato contro un palo della pubblica illuminazione, in via Fiume Vecchio, in prossimità della zona residenziale di contrada “Piano Cannelle”, a Licata.

Prima era finito, in prognosi riservata sulla vita, al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso”. Dopo le prime cure il ragazzo era stato trasportato con l’autoambulanza a Canicattì, visto che l’elipista di Licata è inagibil, e da qui trasferito al presidio ospedaliero palermitano.

Nello Musumeci: “Scompare un illustre giurista da sempre in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata. L’ho conosciuto subito dopo il mio insediamento a palazzo Orleans e, avendone apprezzato il rigore morale e la competenza amministrativa, l’ho nominato commissario straordinario del Libero consorzio di Agrigento.

Ha diretto per tre anni nella qualità di Commissario straordinario l’ex Provincia regionale di Agrigento. E’ morto questa mattina all’età di 79 anni. Già procuratore di Marsala è stato membro del pool antimafia tra i magistrati del maxi-processo di Palermo.

“Con lui – afferma il presidente della Regione Nello Musumeci – scompare un illustre giurista da sempre in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata. L’ho conosciuto subito dopo il mio insediamento a palazzo Orleans e, avendone apprezzato il rigore morale e la competenza amministrativa, l’ho nominato commissario straordinario del Libero consorzio di Agrigento, dove ha profuso con tenacia il proprio impegno. Alla famiglia del magistrato va il mio più sentito cordoglio, al quale unisco la vicinanza della comunità siciliana”.

A Canicattì nel centro cittadino, in via Regina Elena, una donna di 56 anni, casalinga, a piedi, è stata afferrata per un polso, trascinata verso via Pescara, e, sotto la minaccia di una pistola, costretta a consegnare i soldi nel borsellino. Arraffato il bottino, il bandito solitario è fuggito. Lei si è riparata spaventata in un esercizio commerciale. I titolari l’hanno rincuorata. Poi, rientrata a casa, insieme al marito ha sporto denuncia in Commissariato. Indagini in corso.

Meno ricordato di quanto dovrebbe, per quegli strani inciampi della memoria collettiva, Enzo Lauretta è stato uno dei maggiori intellettuali siciliani, fra i pochi che hanno tentato la strada della naturale convivenza fra politica e cultura. Romanziere d’impronta verista con un’attitudine profonda all’analisi psicologica, saggista tra i più noti dell’opera pirandelliana e di alcuni percorsi peculiari della “narrativa della crisi”, recuperati anche nelle più complesse stratigrafie culturali, fondatore di iniziative come la Sagra del mandorlo in fiore e la Settimana di studi pirandelliani, nell’idea di una proiezione internazionale della città, Enzo Lauretta ha amato Agrigento e ha rappresentato, con la sua straordinaria cultura e il rigore delle proprie idee, un modello possibile di gestione della cosa pubblica con forti ambizioni civili e un interesse mai sopito per la letteratura come presa di coscienza critica sul mondo. Un omaggio per non dimenticare un grande uomo che ha interpretato, in modo esemplare, le ragioni dell’orgoglio e dell’intelligenza.

Curiosa emigrazione di quell’ottimo regista che è Pal Gabor, il quale dalla natia Ungheria si trasferisce in Sicilia per affrontare il personaggio di una vedova bianca il cui marito in Germania per lavoro, “La sposa era bellissima” è un film che grazie a certe sue nervose sequenze mette i protagonisti di fronte a realtà sociali diverse e sconosciute, scavando nel privato e nella dolorosa e trepida condizione dei suoi protagonisti. Derivato dal romanzo di Enzo Lauretta, sceneggiatore insieme al regista e allo scrittore Stefano Milioto, con musiche di Nicola Piovani e la partecipazione straordinaria di Stefania Sandrelli. Un’opera da recuperare per la qualità dei suoi valori espressivi e per la ricca ambientazione, tra i pochi casi di cinema declinato per intero nel territorio dell’agrigentino.

Al film sarà dedicata un’introduzione critica con dibattito finale, alla presenza di Nino, figlio di Enzo Lauretta. Ai partecipanti sarà fatto dono, fino ad esaurimento delle copie, del romanzo da cui è tratto il film, ormai fuori catalogo e perciò ancora più prezioso.

L’anziano padre lotta ma deve cedere alle patologie ed al covid-19. I figli scrivono comunque al reparto di terapia intensiva di Agrigento per ringraziare i sanitari dell’impegno e dell’amore profuso verso il loro caro

Una lettera breve ma capare di toccare il cuore, scritta di certo con gli occhi inumiditi dal pianto per ringraziare i sanitari di tutte le cure amorevoli ricevute dal loro congiunto nonostante questi, un anziano signore agrigentino affetto da diverse co-morbilità, sia stato strappato alla vita dal covid-19 dopo alcune settimane di ricovero.  L’hanno messa nero su bianco i figli poco dopo la morte del loro caro padre ed è stata fatta recapitare all’Unità di rianimazione e terapia intensiva dell’ospedale di Agrigento nell’intento di dare forza al personale del reparto ed elogiarne l’operato nonostante il triste epilogo:

“Vogliamo ringraziare tutte le persone che ogni giorno si danno da fare per cercare di salvare la vita di persone colpite da ogni genere di malattia che porta alla morte. A Voi che vi siete occupati direttamente o indirettamente del nostro compianto padre negli ultimi istanti di vita, che avete dato tutto, non solo in termini di professionalità, chiediamo di non perdere mai la speranza, di non arrendervi mai perché siete preziosi. Non considerate la perdita dei pazienti come sconfitta, purtroppo non sempre si riesce a ridare ai familiari il loro caro, sappiate che anche una sola vita salvata, un solo paziente restituito alla vita è una vostra vittoria ed anche la nostra che abbiamo perso quanto di più caro avevamo. Sentire le vostre voci al telefono ci dava speranza, anche se si percepiva che anche voi soffrivate e soffrivate per una persona che non avevate mai conosciuto. Questo ci ha fatto capire quanta umanità c’è ancora nel mondo e pur essendo tristi per la perdita siamo felici che papà sia stato accudito da Voi negli ultimi giorni della sua bella vita”.

La Direzione strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento insieme a tutto il personale del reparto di rianimazione e terapia intensiva dell’ospedale di Agrigento, diretto dal dottor Gerlando Fiorica, si stringe attorno alla famiglia per la perdita del loro caro ed esprime viva gratitudine per il toccante messaggio ricevuto.

6.452 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 39.283 tamponi processati in Sicilia. Il tasso di positività sale al 16,4% al ieri era al 15,5%. L’isola è al nono posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 258.176 con un aumento di 3.519 casi. I guariti sono 3.189 mentre le vittime sono 36 e portano il totale dei decessi a 8.658. Sul fronte ospedaliero sono 1.607 ricoverati, in terapia intensiva sono 140.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo con 1.414 casi, Catania 1.595, Messina 801 Siracusa 834, Trapani 312, Ragusa 671, Caltanissetta 438, Agrigento 544, Enna, 135.

C’è anche la mano di una racalmutese doc al festival di Sanremo 2022. Non è la prima volta che accade, la nota parrucchiera di Racalmuto, Salvina Lauricella, da anni è una professionista del taglio nella sua Racalmuto e non solo con il suo salone.

L’ hair stylist di Racalmuto. è stata selezionata per essere protagonista della settanduesima edizione del Festival di Sanremo con le sue acconciature.

Una gran soddisfazione per la professionista che avrà modo di mettere in risalto la sua preparazione con i personaggi del mondo della canzone e dello spettacolo in generale del panorama italiano.

“I sacrifici fatti premiano – commenta Salvina – ancora una volta sono orgogliosa di essere a Sanremo, è uno stimolo professionale straordinario”.

E questa mattina in diretta su Canale 5 è intervenuta nel corso della trasmissione Studio Mattina.

Le evidenze scientifiche hanno dimostrato il ruolo determinante delle arti per la promozione della salute e per la prevenzione dei cosiddetti “comportamenti disadattivi”, comuni nei disturbi mentali, di personalità e dell’umore che si manifestano soprattutto tra le fasce giovanili della popolazione, come pure a supporto dei processi di cura di molte patologie neurologiche o oncologiche. Recenti studi, come quello pubblicato dalla rivista scientifica ‘JAMA Pediatrics’ che ha incluso 29 ricerche condotte su un campione di 80 mila giovani, hanno dimostrato come la pandemia abbia notevolmente inciso sui disturbi comportamentali degli adolescenti, alimentando l’incidenza di ansia e depressione che sono raddoppiate rispetto a prima dell’era Covid.

 Con l’obiettivo di prevenire l’insorgenza delle dipendenze patologiche e delle dipendenze senza sostanza (gioco d’azzardo, shopping compulsivo, dipendenza da TV, internet, social network e videogame) e sviluppare tra i giovani le abilità sociali, cognitive e personali, il CEFPAS avvierà il 15 febbraio 2022 il master “Formazione al Metodo delle Arti Terapie”, previsto nell’ambito del progetto di Piano Sanitario Nazionale 2017 “OffiCine” – Laboratorio permanente di ArteTerapia per lo sviluppo delle life skills e la Promozione della Salute.

Il master, promosso in collaborazione con la cooperativa ArtiTerapie L’Arcobaleno (referente per la Regione Sicilia del network ARTEDO), è rivolto ai referenti scolastici di educazione e promozione degli istituti superiori della Sicilia e agli operatori socio-sanitari delle Aziende Sanitarie Provinciali della regione. La durata del percorso formativo è di 250 ore (suddivise in 136 ore di formazione teorica in FAD e 114 ore di laboratori didattici che si svolgeranno presso il CEFPAS). Il team docenti del master è composto da arteterapeuti, musicoterapeuti, psicoterapeuti, attori teatrali esperti di espressione corporea, neurologi, neuropsicologi e tecnici della riabilitazione psichiatrica.

 «Grazie alla ricchezza del linguaggio espressivo delle Arti e agli innovativi ambiti di sperimentazione del metodo arteterapeutico, con la proposta di questo nuovo master puntiamo a sviluppare conoscenze multidisciplinari e competenze specifiche utili agli operatori socio-sanitari per supportare i ragazzi nello sviluppo delle abilità di vita, le life skills, che caratterizzano l’intelligenza emotiva – spiega Daniela Falconeri, Dirigente della Programmazione Formazione del CEFPAS e responsabile progettuale -. È molto importante investire sulle competenze emotive, sin dall’infanzia. Si tratta di abilità che possono essere apprese e affinate, partendo dalla capacità di ognuno di entrare in contatto con le proprie emozioni, di riconoscerle e di gestirle, frenando gli impulsi e superando le frustrazioni, per poi rivolgersi efficacemente alla comprensione degli altri, quella capacità che chiamiamo empatia. Le Arti coinvolgono l’emisfero destro del nostro cervello, quello della creatività e dell’immaginazione, evocano le emozioni, dando voce e forma anche a quelle più sopite. Quando entriamo in contatto con le nostre emozioni facciamo conoscenza ed esperienza del nostro mondo interiore e, gradualmente, acquisiamo consapevolezza per fronteggiare al meglio le sfide e le prove che la vita ci pone, in termini individuali e nel nostro essere in relazione con gli altri. Con questo progetto che coinvolge nell’esperienza formativa gli operatori sanitari e i referenti scolastici, il CEFPAS si farà promotore di una rete regionale interistituzionale per sperimentare e diffondere nuovi modelli, tecniche e strumenti di prevenzione ed educazione alla salute», conclude Falconeri.