Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 526 di 2754
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 526)

La Procura antimafia di Palermo, competente per materia, ha chiesto al Tribunale di Agrigento la condanna a 16 anni di carcere a carico di Antonino Greco, 51 anni, di Licata, e 14 anni per il figlio Paolo Greco, 25 anni, entrambi di Licata, imputati di usura aggravata e tentata estorsione con metodo mafioso. L’inchiesta ruota intorno a tre presunti casi di usura e altrettanti di tentata estorsione, risalenti al periodo compreso fra il 2016 e il 2019. La sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara ha rinviato all’udienza del 16 febbraio per le arringhe difensive degli avvocati difensori, Giovanni Castronovo e Giovanni Lo Monaco.

L’ennesima lite, l’ennesima sfuriata da parte di un uomo che non ci stava ad essere lasciato dalla sua ex compagna. Questa volta alla presenza de figlio della donna che ha assistito alla furia che l’uono ha scatenato verso la madre tanto che ha tentato pure di strangolarla.

Ed è stato a quel punto che Luca Pisciotto, 22 anni di Agrigento ma residente a Liegi da tempo, è intervenuto nella lite cercando di salvare la mamma dalla furia assassina dell’uomo. Quest’ultimo senza esitare un soli istante ha estratto un coltello ed ha colpito alla gola il povero ragazzo che si è accasciato al suolo. Per lui non c’è stato nulla da fare.

Il criminale prima è fuggito via, poi dopo qualche ora di vagheggiare per le vie cittadine ha deciso di presentarsi spontaneamente nei locali della Polizia Federale belga e si è costituito.

Nel corso della violenta lite anche la mamma è rimasta ferita ma non in modo grave.

 

Razza aveva già inviato il dettaglio del documento al Ministero della Salute all’insaputa dell’Ars. Dopo averlo inviato, lo presenta nel corso di una audizione in commissione Salute del Parlamento regionale. Scoppia la furia del presidente della Commissione Sanità all’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo e di quasi tutta la maggioranza, pronta da settimane a chiederne la testa.

Bivona, ne nascerà uno, mentre Sciacca, con 39.000 abitantidovrà accontentarsi invece di una “casa della comunità”, una specie di super guardia medica con almeno 10 ambulatori e una decina di infermieri. Uno a Santa Margherita di Belìce, e uno ad Agrigento. 

A Palermo nasceranno 10 ospedali di comunità (5 nel capoluogo e due a Palazzo Adriano, una a Petralia Sottana, una a Piana degli Albanesi e una Termini), 36 “case” e 12 centrali,

Catania gli ospedali saranno 9 (due nel capoluogo e uno ciascuno ad Acireale, Caltagirone, Linguaglossa, Mineo, Paternò, Ramacca e Randazzo), con 32 “case” e 11 centrali.

A Messina ci saranno 5 ospedali (nel capoluogo e a Barcellona, Milazzo, Lipari e Sant’Agata), con 18 “case” e 6 centrali e

A Trapani gli ospedali saranno realizzati nel capoluogo, a Salemi e Marsala.

Siracusa, nel capoluogo, a Noto e a Lentini, 12 “case” e 4 centrali.

A Ragusa nel capoluogo, a Comiso e a Scicli, 9 “case” e 3 centrali.

A Caltanissetta a Mazzarino e San Cataldo, 8 “case” e 3 centrali.

Enna a Leonforte, 5 “case” e due centrali).

In Commissione Sanità all’Ars,  Razza promette di tentare una forzatura ai paletti ministeriali per ottenere tre “case” in più per Agrigento e una per Palermo. Promesse che però al momento sono solo idee del delfino di Musumeci.

Adesso, comunque, la palla passa ai manager delle Asp: mercoledì si comincia con le audizioni di quelli Agrigento, Caltanissetta e Trapani, poi si procederà con gli altri.

 

La Sicilia balza al sesto posto in in Italia per incremento dei nuovi casi (ieri era all’ottavo) dopo Lombardia (+16.098), Veneto (+14.190), Emilia Romagna (+11.122), Lazio (+10.560), e Campania (+10.287).

Palermo 1.979

Catania 1.580

Messina 1.346

Siracusa: 1.120

Ragusa 903

Caltanissetta 615

Agrigento 608

Trapani 604

Enna 230

“Ma è possibile che tutta la cattolicità vi viene fuori quando canta Achille Lauro? Scandalizzatevi per altro e fatevela una risata ogni tanto!”. Così Carmelo La Magra, l’ex parroco di Lampedusa, aveva commentato sui social le polemiche dopo l’esibizione di Achille Lauro sul palco dell’Ariston. Adesso all’Adnkronos aggiunge: “Non vedo alcun messaggio blasfemo in quello che ha fatto. Forse è il segno che la nostra cultura è talmente pervasa dalla fede cristiana che non riusciamo a non declinare i messaggi che vogliamo dare se non attraverso i segni della fede.

Così il battesimo per tutti è il segno di rinascita”. Davanti all’”indignazione a comando” (“Si poteva stare davanti la tv e fare il conto alla rovescia per vedere quanti avrebbero risposto all’esibizione di Achille Lauro”), il parroco dei migranti avverte: “Alla fine tutti coloro che lo contestano non stanno facendo altro che diffondere il suo messaggio, pubblicizzare la sua performance”. Certo è “un’esagerazione” anche la posizione dei Papaboys che lo difendono (“E’ più evangelizzatore dei nostri preti di oggi”). “Il suo scopo non è evangelizzare – dice don Carmelo -. E’ un artista che nella musica e con le sue esibizioni comunica messaggi che possono essere condivisibili o meno, ma non hanno certo lo scopo di essere blasfemi”.
Per l’ex parroco di Lampedusa oggi alla guida della comunità di ecclesiale di Racalmuto (Agrigento) “come cristiani dovremmo indignarci per cose ben più gravi”. “E’ più sacrilego avere le doppie vite, non occuparsi chi ha bisogno e poi manifestare esteriormente la propria fede, essere ipocriti. E’ sacrilego giudicare gli altri. Insomma ce ne sarebbero di cose su cui indignarci”. Non ultimo il trattamento riservato ai migranti: “Quello per chi è credente è un sacrilegio che si consuma sulla carne di Cristo, come ci ricorda Papa Francesco…  La verità è che ci facciamo forti davanti a una canzone e quando siamo chiamati a fare scelte serie ci tiriamo indietro”, conclude.

Adnkronos

Giulia è pronta per andare a scuola. Frequenta la prima elementare, non vede l’ora di ritrovare i suoi  compagni, i suoi amici. Ripone i quaderni sul banco, una veloce sistemata ai capelli ed è tutto pronto. Prova ad accendere il vecchio computer che non ne vuole sapere. L’intervento dei genitori ,tramite cellulare, scongiura la classica giustificazione per assenza. Improvvisamente appaiono i minuscoli volti dei compagni di classe, e tutto si trasforma in un video game. Chiudi il microfono che si sente lo sciacquone! Porta Francesco in un’altra stanza ,il suo pianto non mi fa capire nulla. Ed ancora: mamma, hai chiamato il tuo datore di lavoro oggi sono in DAD. Giulia non ti distrarre ribadisce la maestra.

La scuola è nel caos più assoluto. Litigano tutti.  Il ministro Patrizio Bianchi litiga coi presidi e va nel pallone. In Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, sull’organizzazione delle attività scolastiche nell’attuale contesto di pandemia di Covid-19 tira fuori i numeri.  Il 93,4% delle classi è in presenza. Ergo solo il 6,6% è in DAD. Ed ancora: “Abbiamo un grado di copertura dell’82,1% su 374.740 classi. Abbiamo il 93,4% delle classi in presenza, di cui 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Classi totalmente a distanza sono il 6,6%”. Ed ancora: In termini di studenti sono in grado di copertura della rivelazione dell’81,8% su un totale di 7.362.181, gli alunni in presenza sono l’88,4%. Per l’infanzia il numero degli alunni positivi o in quarantena è il 9%, e quindi quelli in presenza sono il 91%, per la primaria gli alunni positivi o in DAD sono il 10,9%, per la Secondaria di prima e secondo grado gli alunni in DAD o in didattica integrata sono il 12,5%. La pensano diversamente i Presidi.  Ancora nessuna novità sulle mascherine ffp2: non è cambiato nulla. Silenzio sulla nostra richiesta di distribuzione gratuita a studenti e professori, Non sono ancora state consegnate neanche le ffp2 garantite dal Governo, che andavano richieste entro il 4 gennaio al Ministero. I presidi possono supplire temporaneamente comprandole con i fondi a loro disposizione. Ma andare avanti per mesi è altra questione. Ed ancora: Quelli del Ministro, sono dati contrastanti che contribuiscono a portare ancora più confusione nel mondo scuola già stritolata dalle contraddittorie norme anti- Covid. Norme che finiscono per penalizzare soprattutto studenti e famiglie. Mentre il ministro dell’Istruzione Bianchi ribadisce che “la scuola deve essere l’ultima a chiudere”, i presidi dalla trincea degli istituti denunciano l’allarme: contagi in crescita libera, con classi di studenti in presenza al gelo e altre già in DAD.

Tutto procede purtroppo secondo le aspettative ha commentato la Dirigente di una scuola.  La gestione è molto faticosa e la didattica complicata da gestire sia per chi insegna che per gli alunni. A complicare il quadro scuola, già compromesso dal Covid, alle difficoltà si aggiungono le mancanze gestionali. Che, dal gelo in aula dovuto alla mancanza di sistemi di purificazione e ricambio dell’aria: che costringono docenti e studenti a fare lezione con la finestra aperta. l’organizzazione della riapertura degli istituti secondo le prescrizioni governative si rivela a ogni giorno che passa, deficitaria e lacunosa. Il grande Totò avrebbe detto: “in questo manicomio, succedono cose da pazzi”.

Il Comune di Agrigento ha proposto con propria determina la rescissione del contratto di gestione con l’Atenea Parking, la società che dal 10 aprile 2017 gestisce il parcheggio pluripiano in via Empedocle. La società non ha pagato il canone degli ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia. Infatti la società spiega: “A causa della pandemia, tra lockdown e altre restrizioni, gli incassi si sono ridotti del 70%. Abbiamo quindi chiesto al Comune una riduzione del canone da pagare per gli ultimi due anni. Noi siamo in regola con i pagamenti fino a febbraio 2020, prima della pandemia. Il canone ammonta ad 84mila euro l’anno. Noi abbiamo chiesto anche la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. In attesa che si pronunci il Tribunale di Agrigento, auspichiamo una ri-negoziazione del contratto. Quando abbiamo preso in gestione il parcheggio abbiamo investito, tra adempimenti e ristrutturazione, 300mila euro per rimettere in funzione la struttura”. E il vice presidente del Codacons di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, che ha sollevato il caso, commenta: “Il tempo continua a darci ragione. Già nei mesi scorsi abbiamo chiesto conto e ragione della situazione economica della società che gestisce la struttura e del rispetto del capitolato d’oneri”.

Ieri, in Licata, personale del Commissariato P.S. di Licata a seguito di una sentenza definitiva ha dato esecuzione  ad una Ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo con la quale ad un sessantenne palmese è stata applicata la misura alternativa della detenzione domiciliare. L’uomo dovrà espiare una pena complessiva di anni 1 e mesi 9 per i reati di furto di energia elettrica, furto di acqua mediante allaccio abusivo a conduttura pubblica.

 

L’Assemblea dei Sindaci, consorziati al “Tre Sorgenti”, ha deliberato, all’unanimità dei presenti, l’atto di indirizzo con il quale, l’attuale Commissario del “Tre Sorgenti”, Carmelo Vaccaro, autorizzerà all’Aica l’uso dei locali, di proprietà del Consorzio, posti al piano terreno di Largo Verri a Canicattì, che l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini utilizzerà, in comodato d’uso, come proprio sportello a favore dei canicattinesi e non solo. Vaccaro, nominato dall’assessore regionale agli Enti Locali, Marco Zambuto, commenta: “Come si può notare il Consorzio vive, e credo che i Sindaci abbiano idee molto chiare sul suo futuro. Credo più che mai che dopo circa 100 anni il ‘Tre sorgenti’ non rimarrà solo una risorsa idrica ma uno strumento attraverso il quale i Sindaci associati potranno sviluppare nuovi servizi”.