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A Porto Empedocle è accaduto che un uomo di 50 anni ha aperto il cancello di casa ad un operaio per eseguire dei lavori, e, nello stesso momento, gli è scappato un meticcio di pitbull, che poi, al Villaggio Bellavista, ha aggredito un husky e il suo padrone, anche lui di 50 anni, ferendoli entrambi. Il proprietario del pitbull è stato denunciato a piede libero dai Vigili urbani per lesioni personali e omessa custodia di animali. L’aggredito è stato ferito ad una mano con prognosi di 15 giorni refertata in ospedale.

Il Genio Civile ha approvato il progetto esecutivo per il consolidamento e la restituzione al transito del viadotto Maddalusa, lungo la strada statale 640, tra Agrigento e Porto Empedocle. Il progetto è stato presentato dall’Anas e redatto dallo studio Gostoli.

Rino La Mendola

Il capo del Genio Civile, Rino La Mendola, spiega: “L’intervento più rilevante è quello che prevede la realizzazione di una gabbia di pilastri attorno ai vecchi piloni, che saranno demoliti non appena i carichi dell’impalcato saranno trasmessi alle nuove strutture verticali, che saranno realizzate su micropali. E’ previsto anche l’inserimento di un idoneo strato di fibre rinforzate nella parte inferiore delle travi precompresse per migliorare le prestazioni strutturali dell’impalcato del viadotto”.

Di corleonese agrigentina se ne parla sempre. La vecchia ss 118, seppur in alcuni tratti è stata rimodrnata, rimane sempre una strada pericolosissima.

Tra Agrigento e Raffadali c’è un tratto che ormai, purtroppo, miete vittime con una cadenza temporale impressionante. Meno di un anno fa due giovanissimi persero la vita, prima un’altra persona e qualche giorno addietro ancora un’altra. Decine e decine gli incidenti che fortunatamente non hanno mietuto vittime. Il tratto di strada è sempre lo stesso: vicinanze del bivio di contrada Borsellino.

“Perchè aspettare altre vittime – tuona il sindaco di Ioppolo Giancaxio Giuseppe Portella intervenuto sulla vicenda e pronto a dare battaglia per rimodernare quel micidiale tratto di strada. Adesso la situazione si è fatta davvero insostenibile; gli incidenti in quel tratto di strada sono ormai quasi all’ordine del giorno e dobbiamo sempre ringraziare quando non ci scappa il morto. Adesso – continua Portella – incontrerò i vertici dell’Anas per mettere la parola fine a questa triste vicenda. Non è possibile che questo tratto di 118 stia diventando un cimitero”.

Ed in effetti lo sfogo di Portella è fortemente drammatico e pone il problema sulla sicurezza della strada o quantomeno di quel tratto di strada che ormai è conclamato essere pericolosissimo.

“Come detto – conclude Portella – chiederò un incontro con i vertici dell’Anas e spero che al mio fianco cii siano anche i sindaci di Agrigento e Raffadali, anche loro interessati in questo tratto di 118. Non possiamo più aspettare con le mani in mano il prossimo incidente”.

I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno notificato un provvedimento, emesso dal Tribunale di Agrigento, ad un uomo di 48 anni, di divieto di avvicinarsi all’abitazione e ai luoghi frequentati da una donna, una casalinga anche lei di 48 anni. Lui è già conosciuto dalla forze dell’ordine per precedenti. Lei lo ha denunciato lo scorso 11 marzo a seguito del comportamento molesto di lui, che avrebbe provocato in lei un perdurante e grave stato d’ansia, e di timore per la propria incolumità fisica.

I presunti responsabili di due tentati omicidio sono stati arrestati ad Avola dai Carabinieri, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Siracusa. Le ipotesi di reato contestate risalgono alla notte tra il 12 e 13 marzo, quando un gruppetto di giovani, dopo un diverbio insorto per futili motivi in una discoteca, si è spostato al parco Robinson dove uno dei tre arrestati ha puntato una pistola contro l’automobile occupata da una delle vittime che è fuggito a piedi verso la spiaggia, riuscendo ad evitare i colpi esplosi alle sue spalle. Successivamente, l’autore degli spari si è avvicinato a un’altra automobile in sosta con all’interno un amico del ragazzo fuggito, puntandogli la pistola alla tempia e poi sparandogli al ginocchio, prima di dileguarsi con i due complici. Il giovane ferito è stato sottoposto a cure mediche all’ospedale di Avola. I tre responsabili sono stati rintracciati nelle rispettive abitazioni e trasferiti nel carcere di Noto.

Probabilmente è stato prima rubato e poi portato a morte certa.

E i veri animali, quelli a due zampe sopra e due sotto, sono riusciti nell’impresa. Prima hanno seviziato un pony, una femmina di dieci anni, poi lo hanno trascinato per almeno tre chilometri con una macchina e poi lo hanno abbandonato. E’ accaduto ad Acate, un paesino in provincia di Ragusa.

L’allarme è scattato questa mattina intorno alle 7 dove gli operai di una azienda che stavano andando a lavorare hanno visto quel cavallo riservo a terra agonizzante. Avvertiti i carabinieri, il pony è stato affidato subito alle cure dei veterinari i quali dinnanzi ai propri occhi hanno visto scene sconvolgenti. Purtroppo sono stati costretti ad abbattere le femmina di dieci anni a causa dei gravissimi traumi e delle gravi ferite riportate.

La speranza di ognuno di noi è che i Carabinieri, che stanno svolgendo le indagini, possano risalire agli animali o all’animale che conduceva l’automobile.

Ogni altro commento è superfluo.

Il Tagano aragonese riceve la certificazione Pat e viene inserito tra i prodotti agroalimentari territoriali tradizionali della Regione Siciliana. L’inserimento nella prestigiosa lista è stato sancito dal ministero delle Politiche agricole e forestali che ha accolto la richiesta presentata dalla Pro Loco di Aragona, che riconosce così la ricetta originale, la provenienza del tipico piatto pasquale e la sua storia. «Questo riconoscimento ci riempie d’orgoglio – spiega il presidente della Pro Loco Aragona, Rosario Pendolino – da tempo lavoriamo per fare in modo che il nostro prodotto venga riconosciuto e venga tutelato e questa certificazione rappresenta il primo passo di un percorso che abbiamo intrapreso per associare il nome di Aragona a quello del Tagano».

Il piatto, che prende il nome del tegame in cui viene cotto, ha una lunga storia che è stata ricostruita grazie a un sapiente lavoro di ricerca portato avanti dalla Pro Loco con il prezioso apporto del professore Alfonso Cacciatore e lo chef Francesco Di Giacomo: «In questo modo abbiamo ricostruito la lunga tradizione del piatto, ben radicata nella storia aragonese da secoli e canonizzato la ricetta e i il procedimento». Pochi ingredienti: pasta, uova, pecorino siciliano stagionato, tuma, prezzemolo, zafferano, cannella, pangrattato, sale e pepe. Un lavoro paziente e allo stesso tempo semplice per portare in tavola il piatto tipico aragonese. Anche il sindaco Giuseppe Pendolino si è congratulato per l’importante riconoscimento ottenuto a livello nazionale, congratulandosi con la Pro Loco per il lavoro svolto in questi anni.

Il Gup del Tribunale di Caltanissetta Emanuela Carrabotta ha rinviato a giudizio 13 imputati tra esponenti politici, rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori coinvolti nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Montante bis”. Il processo prenderà il via il 2 maggio alle 10.30 nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta davanti al tribunale collegiale. Tra gli indagati oltre all’ex paladino dell’antimafia Antonello Montante, anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all’epoca dei fatti della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice direttore della Dia dal 2012 al 2014, Giuseppe D’Agata colonnello dei carabinieri e  Diego Di Simone Perricone ex capo della security di Confindustria. Secondo la Procura di Caltanissetta, gli indagati avrebbero fatto parte del cosiddetto “Sistema Montante”. La procura di Caltanissetta contesta presunti finanziamenti illeciti che sarebbero stati erogati per sostenere la campagna elettorale dell’ex governatore Crocetta. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti.

Il luogotenente della Marina Militare Roberto Mangione ha ricevuto il premio Anioc per il 2022 nel corso della settima edizione della festa dell’Insignito, organizzata dalla delegazione agrigentina dell’Anioc, nel cui contesto si è svolta anche una interessantissima conferenza su un tema di scottante attualità come quello del codice rosso.

La manifestazione si è aperta nel pomeriggio di venerdì scorso con la celebrazione della Santa Messa, officiata dal consigliere spirituale degli insigniti agrigentini don Pippo Matraxia, nella chiesa di San Leone. Quindi il trasferimento nella hall dell’hotel Dioscuri dove il segretario nazionale dell’Anioc, conte Maurizio Monzani, ha portato il proprio saluto grazie ad un collegamento in videoconferenza. Subito dopo il presidente della Delegazione provinciale comm. Gaetano Marongiu ha proceduto alla consegna degli attestati ai nuovi soci che sono i cavalieri Mario Aversa, Lorenzo Bellavia, Lorenzo Capraro, Sebastiano Canicattì, Roberto Cilona, Roberto Mangione, Orazio Tomarchio, Franco Tuttolomondo, Giorgio Usai, nonché i simpatizzanti Calogero Amato, Giovanni Butticé, Francesco Di Marco, Rosario Fuliano, Daniela Ilardi, Salvatore Indelicato, Gerlando Natalello, Angelika Ruzheva, Francesco Sciumé, al maestro del lavoro Ettore Porrovecchio e alla dama del Sovrano Militare Ordine di Malta Maria Luisa Tornambé. Infine attestato per Giuseppe Andrea Morreale, passato da socio simpatizzante a socio cavaliere. Il socio cav. Fabio Vaccaro, tenente di vascello della Marina Militare, ha approfittato dell’occasione per porgere un messaggio di saluto alla vigilia della sua partenza per la nuova sede dove è stato trasferito per assumere un importante ruolo di comando.

Preceduta da un breve filmato sui salvataggi dei migranti in mare, é’ seguita quindi la consegna del premio Anioc al luogotenente Mangione con la seguente motivazione: “Sottufficiale di grande e provata esperienza professionale, ha svolto numerosissime missioni di ricerca e salvataggio in mare portando a salvamento, talvolta senza curarsi della propria incolumità personale, un numero difficilmente quantificabile di naufraghi. Le sue doti indiscutibili professionali accompagnano spiccatissime doti umane che, oltre ad estrinsecarsi nel soccorso a quanti si trovano in imbarcazioni in difficoltà, si evidenziano nella sua grande capacità di conciliare l’attività professionale, che richiede una grande quantità tempo ed un impegno considerevole, con i doveri di unico genitore di tre figli che riesce a seguire con costanza ed attenzione nel loro percorso di crescita”. Il sottufficiale ha avuto parole di ringraziamento affermando di condividere il premio con i membri del proprio equipaggio e rivolgendo un commosso, pensiero alla moglie prematuramente scomparsa.

Altro momento particolarmente interessante è stata la conferenza sul codice rosso, curata dell’Associazione Gens Nova e tenuta dal cav. prof. Antonio Maria La Scala, introdotto dall’avv. Giovanni Tesé, il quale ha illustrato tutti gli aspetti legislativi  di questo delicato argomento, sottolineando come sia indispensabile denunciare qualsiasi episodio di violenza sulle donne, ma anche favorire la crescita di una cultura diversa rispetto a quella che spesso spinge taluni uomini a porre in essere atti persecutori che in alcuni casi sfociano in episodi di maggiore gravità fino al femminicidio.

La serata si è conclusa con un momento conviviale svoltasi nello stesso albergo durante la quale Daniela Ilardi ha dedicato una poesia alla primavera..

4.952, su 29.862 tamponi processati, i nuovi casi Covid in Sicilia. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino diramato dal ministero della Salute. Il tasso di positività nelle ultime 24 ore riprende quota e sale al 16,5%. Calano gli attuali positivi: sono 186.235 (-1.166). 16 i morti: tre si riferiscono a ieri, tre decessi risalgono al 31 marzo, uno al 30 mentre tutti gli altri sono avvenuti a febbraio. Il totale delle vittime sale a 10.120, mentre i guariti sono 6.724.

Sul fronte ospedaliero i ricoverati nei reparti ordinari sono 973, in terapia intensiva 65 pazienti con 12 nuovi ingressi. Sono 185.197 i pazienti in isolamento domiciliare.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 1.502 casi, Catania 813, Messina 784, Siracusa 467, Ragusa 407, Trapani 526, Caltanissetta 308, Agrigento 559, Enna 208. Il totale fa 5.574 perché 622 casi – precisa la Regione – sono riferiti a giorni precedenti al 1 primo aprile, anche se non è chiaro su quali province siano stati caricati.