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Lo scorso Gennaio 2021, l’Asp di Agrigento aveva pubblicato un Avviso interno per il conferimento di un incarico di “dirigente medico referente rischio clinico e della qualità ospedali riuniti Sciacca –Ribera”, al quale aveva partecipato anche il dott. L. G.M. in servizio presso il presidio ospedaliero di Sciacca ed in possesso dei requisiti richiesti per la partecipazione alla selezione interna, in esito alla quale lo stesso, tuttavia, non risultava destinatario del conferimento del suddetto incarico.
Il dott. L.G.M., pertanto, al fine di valutare la correttezza delle operazioni di valutazione espletate, inoltrava apposita istanza di accesso con richiesta di prendere visione degli atti della procedura selettiva, delle domande di partecipazione e dei curriculum dei partecipanti, così da poter tutelare, se del caso, la propria posizione nelle sedi giurisdizionali competenti.
A fronte del mancato riscontro alla suddetta richiesta documentale da parte dell’Asp di Agrigento, lo stesso si determinava a proporre ricorso dinanzi al TAR Palermo, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Carmelinda Gattuso e Rosario De Marco Capizzi, contestando l’illegittimità del silenzio serbato dall’Asp di Agrigento sulla propria istanza di accesso agli atti.
In particolare, gli Avv.ti G. Rubino, C. Gattuso e R. De Marco Capizzi, nel contestare le difese dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento – costituitasi in giudizio asserendo di aver non ricevuto l’istanza all’indirizzo pec dell’“Ufficio preposto” bensì ad un indirizzo di posta elettronica certificata dell’Amministrazione “non abilitato” – richiamavano a supporto l’ormai pacifico orientamento giurisprudenziale secondo il quale l’invio di una istanza a un ufficio incompetente non può giustificare in ogni caso il silenzio dell’Amministrazione che rimane comunque onerata a trasmettere gli atti all’ufficio competente.
Inoltre, i legali Rubino, Gattuso e De Marco Capizzi deducevano che la documentazione successivamente depositata in giudizio dall’Asp integrasse soltanto parte di quella richiesta dal ricorrente con la propria istanza di accesso agli atti formulata ai sensi dell’art. 22 e ss. della L. n. 241/90.
Il T.A.R. Palermo, condividendo le difese formulate dai legali gli avv.ti Rubino, Gattuso e De Marco Capizzi e la giurisprudenza dai medesimi richiamata, ha, in parte, dichiarato la cessazione della materia del contendere con riguardo alla parte della documentazione richiesta dal ricorrente e depositata in giudizio dall’Asp; per il resto, in accoglimento del ricorso proposto, ha riconosciuto il diritto del ricorrente – e il corrispondente obbligo dell’Asp – alla visione e al rilascio della restante documentazione richiesta e non ancora ostesa, entro il termine di trenta giorni.
Con la medesima pronuncia, il T.A.R. Sicilia – Palermo ha altresì condannato l’ASP al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente.

Una ha ampliato un immobile, l’altra ha costruito un manufatto. Entrambe abusivamente. I carabinieri della Stazione di Lampedusa, nell’ambito dei consueti controlli finalizzati al contrasto dei reati in materia di abusivismo edilizio, hanno denunciato a piede libero, alla Procura della Repubblica di Agrigento, due coppie di coniugi residenti sull’isola, ritenuti responsabili di abusivismo edilizio.

In un caso è stato accertato che marito e moglie, rispettivamente di 45 e 43 anni, avevano ampliato un immobile di loro proprietà, già sottoposto a sequestro, senza alcuna autorizzazione o concessione da parte degli enti locali preposti, né dall’Autorità giudiziaria, che aveva disposto il sequestro.

Nell’altro caso, invece, una coppia di 40 e 47 anni aveva costruito un fabbricato ricadente su un’area di circa 90 metri quadrati costituito da blocchi cementizi e delimitato da un muretto a secco, anche qui senza aver ottenuto alcuna concessione o autorizzazione. Gli immobili oggetto di accertamento sono stati posti sotto sequestro.

Come è noto, il Consiglio di Stato,con sentenze dello scorso maggio, ha rigettato gli appelli proposti dal CSM e dal dott. Prestipino Giarritta e confermato la sentenza del TAR Lazio che aveva annullata la nomina di quest’ultimo quale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma

Pertanto, il dott. Viola, originario di Cammarata (AG) – difeso dagli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha invitato il CSM a riattivare – in esecuzione delle suddette pronunce del Giudice Amministrativo – il procedimento volta alla nomina del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma procedendo, previo il necessario concerto ministeriale, a sottoporre al Plenum le proposte originariamente formulate dalla V Commissione in data 23.05.2019.

Frattanto, il dott. Prestipino Giarritta – difeso dal Prof. Massimo Luciani e dagli avv.ti Chirulli e D’Andrea- ha proposto avverso la suddetta sentenza un ricorso per Cassazione.

Inoltre, con apposita istanza cautelare,il dott. Prestipino Giarritta ha chiesto al Consiglio di Stato di sospendere le suddette sentenze nelle more della definizione del ricorso in Cassazione.

Il dott. Viola si è costituito in giudizio – innanzi al Consiglio di Stato – con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, chiedendo il rigetto delle domande proposte dal dott. Prestipino Giarritta.

Il Consiglio di Stato – accogliendo le tesi degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha rigettato le domande cautelari proposte dal dott. Prestipino Giarritta, rilevando l’assenza di qualsivoglia elemento di urgenza tale da giustificare la sospensione delle sentenze.

Successivamente, il Presidente della Corte di Cassazione ha fissato per l’udienza del 23 novembre 2021 la trattazione dei ricorsi proposti dal dott. Prestipino Giarritta. In vista dell’udienza, il dott. Viola – sempre con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha notificato contro-ricorso in Cassazione, rilevando l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorsi proposti da controparte.

Anche il Procuratore Generale ha depositato agli atti del giudizio le proprie conclusione chiedendo alla Suprema Corte di Cassazione di dichiarare inammissibili o, comunque, infondati ricorsi proposti dal dott. Prestipino Giarritta

All’udienza del 23 novembre 2021, finalmente, la Cassazione definirà questo lungo e complesso contenzioso.

La Corte d’appello di Palermo ha condannato l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento a risarcire poco meno di 90mila euro ad un uomo di 63 anni che avrebbe contratto un’infezione nell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. Lui, che è difeso dagli avvocati Giuseppe Scozzari e Angelo Sutera, nel 2009 si recò in ospedale a seguito di un incidente stradale. Nel corso delle cure di diverse lesioni, anche operatorie, avrebbe contratto un’infezione batterica, con successivi problemi e altri ricoveri. I medici avrebbero sottovaluto gli evidenti sintomi dell’infezione. L’Azienda, che ha resistito in giudizio, ha sostenuto la correttezza della loro condotta.

Tra gli anni ’50 e ’70 nella vivace cittadina di Ravanusa era presente un bel gruppo di orsoline, anime predilette che si dedicavano alla preghiera e al servizio parrocchiale. Tra queste, eccelse Angelina Tricoli, definita mistica e contemplativa, che trascorse buona parte della sua esistenza dialogando con Gesù, di cui sentiva, nel proprio animo, la sua voce. Parlandone con il suo direttore spirituale, l’arciprete dello stesso Comune, don Giuseppe Traina, gli ordinò di mettere per iscritto questo proficuo e fecondo dialogo, tanto che Angelina scrisse, prima di morire nella sua giovane età, quasi duemila pagine, ricche di spiritualità, di teologica contemplativa, di suggerimenti per la sua vita, la comunità cui faceva parte e della stessa Chiesa.

Angelina Tricoli sarà ricordata domani nella chiesa Madre di Ravanusa Mercoledì 17 Novembre con un convegno studi alla presenza dell’Arcivescovo mons. Damiano Alessandro. Durante la celebrazione, dopo il saluto dell’Arciprete don Filippo Barbera e del Sindaco Carmelo D’Angelo, Enzo Di Natali illustrerà gli scopi della lodevole iniziativa, mentre Luisa Bisaccia si soffermerà proprio sull’aspetto mistico di Angelina Tricoli. Subito dopo don Salvatore Traina, don Giuseppe Sciandrone e don Emanuele Casola presenteranno testimonianze, ricordi ed incidenze su Angelina Tricoli, il cui ricordo è ancora molto vivo nella città di Ravanusa e nei Comuni dintorno. Per la circostanza, infine, saranno presenti alcuni sacerdoti, che quando furono seminaristi curarono, sotto la direzione di don Nunzio Burgio, la raccolta degli scritti, che sono ben conservati e oggi oggetto di studio.

Per lavori urgenti di ripristino della sede stradale è stata disposta la chiusura al transito veicolare della SP n. 17-B  Siculiana-Raffadali dal km 2+600 al km 14+800. Sul posto sono intervenuti i tecnici e i cantonieri del Settore Infrastrutture Stradali per controllare l’andamento dei lavori, necessari per la rimozione delle notevoli quantità di fango e detriti riversati sul diversi punti del tracciato dalle abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi che rappresentano un potenziale pericolo per vetture e mezzi pesanti. Gli agenti del corpo di Polizia Provinciale sono sul posto per controllare il flusso dei veicoli e consigliare i percorsi alternativi, rappresentati dalla SPR n. 24 Agrigento-Cattolica, SP NC “Fauma” e SP n. 29 Raffadali-Cattolica Eraclea.

Si ricorda che la SP n. 17-B è già interessata da un’Ordinanza di chiusura (la n. 2/2021 del Settore Infrastrutture Stradali) per consentire il completamento di alcuni lavori di manutenzione straordinaria.

640 i nuovi casi di Covid19 registrati in Sicilia a fronte di 27.358 tamponi processati. L’incidenza sale poco al di sopra del 2,3% contro l’1,9% di ieri. L’isola è al sesto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 10.033 con un aumento di 299 casi. I guariti sono 350 mentre si registrano 6 vittime, che porta il totale dei decessi a 7.131. Sul fronte ospedaliero sono adesso 370 ricoverati, in terapia intensiva sono 38.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo con 101 casi, Catania 175, Messina 146, Siracusa 49, Ragusa 31, Trapani 75, Caltanissetta 45, Agrigento 21, Enna, 12.

In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, una data che ricorda la sottoscrizione della ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato internazionale in cui sono stati fissati i principi universali a tutela dei bambini e dei ragazzi di tutto il mondo il parco Archeologico della Valle dei Templi  ha pensato  a un visita gioco al Museo Pietro Griffo, una caccia al tesoro tra le vetrine che espongono preziosissimi reperti.  “Crescere insieme significa crescere liberi”, il tema di quest’anno, evidenzia il ruolo chiave degli adulti che accompagnano nella crescita le nuove generazioni e per questo motivo è stato pensato a questo laboratorio.

I partecipanti verranno simbolicamente suddivisi in due schieramenti, granchi ed aquile come i simboli riportati sulle monete akragantine, che si sfideranno pacificamente sino alla prova finale. Al termine, per tutti quanti, una gustosa ricompensa.

L’attività avrà inizio alle 16 presso l’aula didattica del Museo Griffo, il chiostro e tra le vetrine della collezione.

bambini di età tra  6-12 anni

costo: € 5; per titolari di abbonamento  € 4

Stamattinaa il Generale di Corpo d’Armata Antonio Pietro Marzo, Comandante del C.U.F.A –Comando Unità Forestale Ambientale ed Agroalimentare  dei Carabinieri, ha fatto visita al Centro Anticrimine Natura ed al Comando Provinciale di Agrigento incontrando, inoltre, il Prefetto- Dr.ssa Cocciufa Maria Rita. Nella circostanza sono stati evidenziati gli importanti risultati conseguiti dall’Arma sulla protezione dell’ambiente e degli interesse della collettività, soffermandosi anche sulla possibilità di incrementare le forze organiche dei Reparti, in modo da svolgere un’azione più incisiva in tema di prevenzione e repressione dei crimini ambientali sul Territorio Nazionale. Il Generale, nel ringraziare il Prefetto, gli uomini del Centro Anticrimine Natura e del Comando Provinciale di Agrigento, ha rilevato particolare soddisfazione per la perfetta sinergia espressa tra la il Reparto speciale di cui è a capo e l’Arma Territoriale.

“Come già noto, nei giorni scorsi ho nominato i componenti del CdA della Fondazione Teatro Pirandello che si aggiungono al dott. Salvatore Nocera Bracco, nominato nel 2017 dal già Presidente della Regione Rosario Crocetta.
I quattro nominati con mia determinazione sono l’Avvocato Gaetano Airò, il dott. Andrea Cirino, il dott. Giuseppe Miccichè e l’avv. Alessandro Patti, che ho individuato quali soggetti muniti della necessaria esperienza per ricoprire il delicato ruolo di guida della Fondazione.
Entro martedì prossimo il CdA nominerà il Presidente ed il vice presidente. Auspico che in settimana il CdA proceda alle nomine tecniche del Direttore Generale e Direttore Artistico.
Sono lieto di comunicare che sabato 27 novembre p.v. lo spettacolo torna al Teatro con il prestigioso ENRICO IV di Luigi Pirandello, per la regia di Yannis Kokkos, con Sebastiano Lo Monaco e Mariàngeles Torres”.
Lo dichiara il sindaco di Agrigento Franco Miccichè.