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Emanuele Ricifari, 60 anni, di Catania, è il nuovo questore di Agrigento e si insedierà domani. Ricifari ha appena salutato Caltanissetta, dove è stato Questore, così: “Lascio un contesto istituzionale felice, tra le autorità pubbliche della provincia si è creato un clima di collaborazione e di rispetto che ha garantito un’azione sinergica importante e più efficiente. Per un siciliano orgoglioso delle proprie origini è stata una soddisfazione doppia, che diventerà tripla visto che resto, come desideravo, in Sicilia. Non è mai facile lavorare in Sicilia, ma per chi ha le chiavi di lettura date dalla genetica e dalla comune origine è certo meno complesso”.

Ricifari subentra a Rosa Maria Iraci nominata dal Consiglio dei ministri dirigente generale di pubblica sicurezza. Si occuperà a Roma di una struttura di missione per la risoluzione delle criticità legate al fenomeno migratorio.

Emanuele Ricifari si è insediato a Caltanissetta nell’ottobre del 2020. Prima è stato Questore a Cuneo, e poi, prima ancora, ha lavorato alla Direzione centrale Anticrimine a Roma, ha diretto la Squadra Mobile di Piacenza, e per 9 anni è stato vicequestore a Brescia.

Proseguono senza sosta i flussi di migranti verso Lampedusa, provenienti soprattutto dalla Tunisia. Dopo sabato, quando si sono contati 43 sbarchi con 1.778 immigrati a bordo, ieri domenica se ne sono contati altri 37 con 1.387 persone a terra. Il Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola, con capienza di 400 posti, scoppia di presenze. La Prefettura è impegnata a organizzare i trasferimenti. Il sindaco Filippo Mannino rilancia per l’ennesima volta un accorato appello di sostegno. E a Lampedusa è stata bloccata la nave ong “Louise Michel”, finanziata dall’artista Banksy, a cui sono contestate diverse violazioni del decreto “Piantedosi” che regolamenta l’attività delle ong. Tra l’altro, la nave di 31 metri ha soccorso circa 150 migranti in area Sar libica, le è stato subito indicato Trapani come porto di sbarco, e invece ha proseguito in altri soccorsi in area Sar maltese dove nel frattempo si sono dirette Guardia costiera e Guardia di finanza italiane. E la Guardia costiera tunisina ha recuperato una trentina di morti da due barconi affondati vicino alla costa, dopo gli altri naufragi nei giorni precedenti.

E’ stata annullata la serrata dei laboratori d’analisi in Sicilia e la mobilitazione regionale del 31 marzo. Domani confronto tra i sindacati e l’assessore Volo.

E’ stata annullata la serrata dei laboratori d’analisi in Sicilia e la mobilitazione regionale del 31 marzo. Tuttavia, nonostante le 17 sigle sindacali che raggruppano i 1.800 laboratori di analisi e specialisti convenzionati abbiano annunciato lo stop alla protesta, nel concreto la vertenza fra Regione e sindacati di categoria si inasprisce. Seppur a macchia di leopardo, alcuni laboratori presentano agli utenti il conto integrale delle prestazioni sanitarie. E Salvo Gibiino, coordinatore del Cimest, uno dei promotori del contenzioso, spiega: “La Regione ha ridotto del 15% il budget del 2023 al settore. Il decreto obbliga le strutture accreditate a dividere il budget annuale in dodicesimi al fine di dare assistenza per tutto l’arco dell’anno. E’ matematico che la quota mensile così ricavabile non sia sufficiente a coprire tutte le prestazioni di cui c’è richiesta. Il budget si esaurisce mediamente il 20 di ogni mese. Ecco perché in questi giorni molti laboratori stanno facendo pagare gli esami ai clienti”. L’effetto pratico è che ai pazienti che si recano nei laboratori di analisi per esami semplici come l’emocromo e gli altri collegati sono chiesti circa 20 euro. E cifre maggiori per tutti i controlli più approfonditi. I deputati del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca e Carlo Gilistro, rivelano: “Abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di chi ha rinunciato agli esami. Parecchi laboratori di analisi sono rimasti pressoché vuoti. Tantissimi pazienti hanno preferito rimandare le analisi cliniche programmate perché altrimenti avrebbero dovuto pagare di tasca propria gli esami pur non avendone la possibilità, visto che tantissimi laboratori hanno esaurito il budget a disposizione per gli esami in convenzione. Ci avviciniamo sempre più rapidamente verso una sanità appannaggio dei soli benestanti. Non lo permetteremo”. L’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, replica: “Mi stupisce che qualcuno stia facendo pagare gli esami, visto che ho già comunicato che incontrerò i sindacati di categoria martedì 28”. Gibiino controbatte: “Il far pagare gli esami ai pazienti non dipende dalla protesta, è un effetto automatico del taglio al budget deciso dalla Regione”. Replica ancora l’assessore: “Questo argomento sarà sul tavolo martedì. Temo che qualcuno si stia trasformando in puro imprenditore. Ma va ricordato che gli ospedali sono pronti a reggere l’urto dei pazienti che si sposteranno verso il pubblico”. E Pietro Miraglia, presidente dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, rilancia: “I privati chiedono la riprogrammazione del fabbisogno sanitario per il 2023 ed il relativo aumento dei fondi messi a disposizione delle strutture. Auspichiamo che si possa finalmente aprire una stagione di proficua collaborazione tra Regione siciliana e operatori privati della sanità i quali, sul territorio, forniscono una capillare assistenza a quelle migliaia di cittadini che chiedono solo di essere curati in tempi brevi dal momento che la sanità pubblica versa in una situazione precaria e difficilmente è in grado di fronteggiare le loro richieste. Speriamo che il nuovo governo della Sicilia comprenda che noi privati siamo indispensabili. Eroghiamo, infatti, milioni di prestazioni a costi contenuti rispetto a quelli forniti dal pubblico. Oggi più che mai c’è bisogno di dialogo e voglia di un percorso comune”.

Giuliana Miccichè

E la prima domenica con l’ora legale è stata funestata da un altro sinistro stradale mortale. Un motociclista, Filippo Milone, 23 anni, è stato vittima di un incidente autonomo a Malvagna, in provincia di Messina. A lui – residente a Barcellona Pozzo di Gotto, nella frazione di “Portosalvo”, in sella al mezzo a due ruote in viaggio con una comitiva di amici – è sfuggito il controllo della moto e si è schiantato contro le barriere di protezione che costeggiano la carreggiata. E’ morto sul colpo. Inutile si è rivelato il tempestivo soccorso dei sanitari del 118, intervenuti insieme ai Carabinieri della Compagnia di Taormina, che hanno avviato le indagini. Filippo Milone ha lavorato con il padre e lo zio nell’impresa di famiglia che vende materiale edile.

La notizia è ancora in oggiornamento e si teme che il già elevatissimo numero di morti in quanto c’è ancora un ferito gravissimo.

Lincidente è avvenuto poco fa, nel trapanese nei pressi di Custonaci. Due auto si sono scontrate frontalmente, per cause in fase di accertamento, nel corso del quale hanno perso la vita 6 persone, 4 maschi e due donne.

A scontrarsi frontalmente una Alfa 156 e una Doblò; l’impatto, avvenuto sulla strada provinciale 16 che conduce a Custonaci, è stato violentissimo. Numerose altre persone sono rimaste convolte nel gravissimo incidente. Sul posto anche i Vigili del Fuoco inviate dalle vicine Trapani ed Alcamo.

 

“Tutta la Sicilia sostiene e fa il tifo affinché Agrigento possa essere scelta e proclamata città Capitale della Cultura 2025.

“Domani a Roma il sindaco Francesco Miccichè sarà davanti alla commissione di valutazione per illustrare la candidatura ed i progetti della sua città, l’unica siciliana in corsa per il titolo”.

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

“La grandezza è la magnificenza della Valle dei templi, patrimonio mondiale dell’umanità, e le bellezze dell’intero territorio agrigentino sono riconosciuti a livello internazionale – aggiunge Schifani -. Se dovesse arrivare a fine mese questo titolo, il governo regionale sarà di supporto affinché Agrigento possa ulteriormente mettersi in mostra”.
Oltre alla città della Valle dei Templi, le città in lizza sono Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto. “È una straordinaria occasione – sottolinea Elvira Amata, assessore regionale del Turismo – e la Giunta comunale, guidata dal sindaco Miccichè con l’assessore alla cultura e al turismo Costantino Ciulla, sta profondendo le migliori energie per la conquista dell’importante riconoscimento che sarà attribuito dalla commissione presieduta da Davide Desario, anche in considerazione del fatto che Agrigento ha tutti i titoli per vincere, ma anche un ottimo progetto sottoposto alla giuria”.

(ANSA).

E’ stato un vero e proprio blitz anti droga quello effettuato da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento. I militari dell’Arma hanno notato due giovani di 18 e 19 anni a bordo di un’auto che è stata subito fermata nei pressi del bivio per il quartiere di Fontanelle. Le ricerche hanno dato subito esito positivo; i due sono stati trovati in possesso di 430 grammi di marijuana e di 310 grammi di hashish. Inoltre sono stati rinvenuti anche 4 mila euro in contanti.

I carabinieri sono stati anche a casa dei due giovani e nelle abitazioni dove è stato ritrovato materiale per ilconfezionamento della droga e alcuni cellulari. Ai due sono stati imposti gli arresti domiciliari.

Il Procuratore di Agrigento, Salvatore Vella coordina le indagini al fine di individuare i canali di smercio e acquisto della droga.

Un chiaro segnale è avvenuto quando gli agenti della Guardia di Finanza hanno visto buttate per terra dosi di hashish e pertanto è stato qualcuno che alla vista deimilitari si è voluro disfare del “malloppo”. Solo un giovane è stato beccato con la droga ancora in tasca e per lui è scattata la segnalazione alla Questura di Agrigento.

L’operazione è scattata venerdi scorso subito dopo il tramonto e si è protratta fino alle prime ore del mattino. Ai controlli hanno anche partecipato unità cinofile.

Le Fiamme Gialle hanno chiuso, di fatto, le vie principali e di fuga di Favara e pertanto i controlli sono stati fatti minuziosamente. E non acasa somno state ritirate diverse patenti, mentre qualche irregolarità è stata riscontrata anche durante il controllo di alcune slot-machine.

 

E’ di otto morti e 97 superstiti il bilancio dei due naufragi avvenuti ieri in area Sar maltese.

In nottata sono stati sbarcati sul porto di Lampedusa i cadaveri di quattro persone, tre uomini e una donna, dalla motovedetta Cp324 della Guardia Costiera.

Assieme alle salme, su molo Favarolo sono stati fatti scendere anche altri 49 sopravvissuti, originari di Camerun, Costa d’Avorio e Guinea. Qualche ora prima, erano state sbarcate altre 4 salme (3 uomini e una donna) e due sopravvissute, entrambe della Costa d’Avorio, mentre il peschereccio tunisino Montacer aveva trasferito 46 persone (19 donne e 9 minori) tratte in salvo dopo che il barchino di 7 metri sul quale viaggiavano si è ribaltato.
Ieri sera, tanto alla polizia quanto alla prefettura di Agrigento era stato comunicato il numero di 86 naufraghi sulla motovedetta, ma si trattava di un dato che oltre ai 49 superstiti inglobava anche altri 37 migranti (16 donne e 4 minori) soccorsi sempre dalla motovedetta Cp324 durante la navigazione verso Lampedusa. La Squadra Mobile, su incarico della Procura di Agrigento, già dalla notte, si sta occupando delle indagini e da stamani inizierà a sentire tutti i sopravvissuti per cercare di fare chiarezza su quanto è accaduto. Bisogna capire quante persone c’erano su ogni barchino, partiti entrambi da Sfax in Tunisia, e il motivo per cui i natanti si siano ribaltati. Necessario anche tentare di identificare le 8 vittime.

(ANSA).

La legge ha infatti previsto che a far data dal primo ottobre 2021 Riscossione Sicilia è estinta e cancellata d’ufficio dal Registro delle imprese. Per il collegio presieduto dal giudice Vincenza Lo Manto e composto dai giudici Mario Conte e Maria Licastro, «la cartella di pagamento oggetto di impugnazione non poteva essere emessa, notificata né posta in esecuzione, in quanto a far data dall’1 ottobre 2021 qualunque richiesta avanzata da Riscossione Sicilia Spa è illegittima in quanto effettuata da soggetto giuridicamente inesistente».

«Il principio affermato dalla sentenza può avere un notevole impatto», osserva l’avvocato Dagnino, che spiega: «Sancire la giuridica inesistenza delle cartelle emesse da Riscossione Sicilia e notificate dal 1° ottobre 2021 può comportare che avverso queste cartelle è possibile proporre ricorso in ogni tempo per farne dichiarare l’invalidità, anche oltre il termine di sessanta giorni dalla notifica». “Per quanto ci risulta – aggiunge il tributarista – il caso non è isolato e molto numerosi potrebbero essere i contribuenti a cui sono state recapitate cartelle inesistenti».