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Per il tredicesimo anno consecutivo Poste Italiane partecipa con i suoi dipendenti al conferimento dell’onorificenza “Stelle al Merito del Lavoro”, assegnata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La Commissione nazionale istituita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha deciso di assegnare, sulla base dei requisiti posseduti dagli interessati, ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane 58 Stelle al Merito su tutto il territorio nazionale, di cui 13 in Sicilia, in rappresentanza della maggior parte dei mestieri presenti in azienda.

Le Stelle al Merito sono concesse ogni anno alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti di Aziende pubbliche e private, con età minima di 50 anni e anzianità lavorativa continuativa di almeno 25. La metà delle onorificenze è riservata a coloro che hanno iniziato l’attività dai livelli contrattuali più bassi e si sono distinti per il loro contributo umano e professionale in azienda.

In provincia di Agrigento il presigioso titolo di “Maestro del lavoro” verrà conferito a Giuseppina Cimino di Porto Empedocle per meriti “di perizia, laboriosità e buona condotta morale. Sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a consegnare il premio presso il Quirinale il prossimo 1° maggio.

 

 

Il suo mondo ha ruotato sempre attorno alla scuola. Generoso, altruista, leale e onesto. Questo era il prof. Giuseppe D’Orsi, storico professore di una famiglia di illustri illuminati, al quale il sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino ha voluto dare degno rispetto alla sua persona intitolandogli una importante arteria di Palma di Montechiaro.
Alla cerimonia di intitolazione erano presenti le autorità. Il prof. Giuseppe D’Orsi è padre dell’ex presidente della Provincia Eugenio D’Orsi e nonno del suo omonimo Giuseppe, assessore al Comune di Palma di Montechiaro.

3.462 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 25.118 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 4.106. Il tasso di positivita’ scende al 13,8% mentre ieri era al 14%. La Sicilia e’ oggi all’ottavo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 122.198 con un decremento di 2.463 casi. I guariti sono 6.449 mentre le vittime sono 19 portano il totale dei decessi a 10.568. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 874,  in terapia intensiva sono 48.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 940 casi, Catania 911, Messina 429, Siracusa 357, Trapani 410, Ragusa 274, Caltanissetta 217, Agrigento 387, Enna 80.

Ecco la sentenza dopo ben nove anni di indagini per smascherare la truffa nell’operazione denominata “Demetra”.

L’ex consigliere provinciale e assicuratore Giuseppe Vincenzo Terrazzino ha avuto inflitta la pena più alta: 7 anni di reclusione;  6 anni e 10 mesi al consulente del lavoro Giorgio Lo Presti.

False aziende con finti posti di lavoro che servivano per ottenere indennizzi reali per infortuni simulati: secondo i giudici della prima sezione penale, 17 dei 52 imputati sono colpevoli: le pena decise vanno dai 18 mesi ai 7 anni di reclusione. Per altri 35 imputati il decorso del tempo è arrivato in soccorso facendo prescrivere tutti i reati.

L’operazione, portata avanti da parte dei carabinieri, era iniziata nel lontano nel giugno del 2013 e prese il nome, come detto, “Demetra”. L’ipotesi di reato è di truffa ai danni dell’Inps e dell’Inail.

In carcere, allora, erano finiti il consulente del lavoro Giorgio Lo Presti, 67 anni, di Porto Empedocle, e l’assicuratore Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 57 anni, di Raffadali, ex consigliere provinciale. Arresti domiciliari per Salvatore Borsellino, 40 anni e Giuseppe Gangarossa, 45 anni, ritenuti componenti della banda, per il medico dell’Inail Salvatore Conti, 64 anni, di Agrigento; e Salvatore Russo, 44 anni, radiologo di Aragona.

Ecco le altre pene: 6 anni e 8 mesi a Conti; 5 anni e 6 mesi a Russo; 3 anni e 10 mesi a un altro presunto componente della banda di truffatori ovvero Fabrizio Santamaria, 39 anni, di Siculiana, accusato di avere fatto da prestanome nella creazione di un’azienda; 3 anni e 6 mesi a Giuseppe Gangarossa, 46 anni, di Porto Empedocle, accusato di avere gestito alcune aziende “fantasma”; 3 anni a Salvatore Tortorici, 33 anni, di Porto Empedocle, anche lui accusato di essere un prestanome della banda.

3 anni e 8 mesi a Giacomo Giuca, 31 anni, di Porto Empedocle, definito dagli inquirenti un’altra “testa di legno consapevole” delle tante finte imprese create dal nulla per alimentare la truffa; 1 anno e 8 mesi a Carmelo Colombo, 46 anni, di Porto Empedocle, presunto “falso” dipendente di un’azienda; stessa pena per Giovanni Salemi, 42 anni, di Porto Empedocle, altro imputato al quale si contesta di essersi prestato a fare da falso dipendente.

Un anno e 6 mesi di reclusione ad altri sette imputati: Jessica Giglio, Ruben Angelo Arrigo, Michele Baldarelli, Aymen Merdassi, Francesco Di Grado, Cristian Giardino ed Ernesto Lo Presti; tutti presunti falsi dipendenti.

Tutto sarebbe ruotato attorno ad alcune aziende fantasma (la più grossa sarebbe stata la “Demetra”, riconducibile a Lo Presti) attraverso le quali, sostiene l’accusa, si mettevano in piedi rapporti di lavoro fittizi che servivano poi per ottenere consistenti indennità di disoccupazione oppure indennizzi da infortuni che venivano simulati con la compiacenza di medici. Nella lista degli indagati inizialmente c’erano 86 persone.

Il pm Gloria Andreoli aveva proposto la pena più alta – 12 anni di reclusione – per Terrazzino, Conti e Lo Presti. Queste le altre richieste: Fabrizio Santamaria (9 anni); Giorgio Lo Presti (12 anni); Salvatore Tortorici (8 anni e 8 mesi); Giacomo Giuca (8 anni e 10 mesi); Ernesto Lo Presti (4 anni); Francesco Ceraulo (4 anni); Carmelo Colombo (4 anni); Giuseppe Gangarossa (8 anni e 8 mesi); Giovanni Salemi (5 anni e 4 mesi); Jessica Giglio (4 anni) ; Cristian Giardino (4 anni) ; Francesco Di Grado (4 anni); Salvatore Russo (11 anni e 6 mesi) ; Salvatore Conti (12 anni) ; Aymen Merdassi (4 anni); Ruben Angelo Arrigo (4 anni); Michele Baldarelli (4 anni).

Chiesto, inoltre, il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti di 34 persone: Francesco Di Stefano, Leonardo Diana, Giuseppe Valenti, Antonio Volpe, Gerlando Salemi, Fabio Sorrentino, Maurizio Sorrentino, Francesco Sacco, Salvatore Lo Vetro, Francesco Agnello, Giovanni Trupia, Michele Trupia, Calogero Sammartino, Calogero Seddio, Elia Adriani, Calogero Adriani, Domenico Cimino, Calogero Donato, Salvatore Donato, Angelo Gangarossa, Giuseppe Lombardo, Mario Lombardo, Calogero Lombardo, Emanuele Lombardo, Giacomo Lombardo, Gioacchino Barrale, Alfonso Cumella, Salvatore Mazza, Alessandro Termini, Gerardo De Rosa, Giovanna Frenna, Khemaies Balghaj, Laida Mohamed Ben Ali e Gerlando Sanfilippo.

Il collegio di giudici presieduto da Alfonso Malato, invece, oltre alle 17 condanne ha emesso una sentenza di non doversi procedere per avvenuta prescrizione per tutti gli altri imputati. Terrazzino, Lo Presti, Conti e Russo sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Lo Presti, Conti e Russo sono stati, inoltre, interdetti per 5 anni dall’esercizio delle rispettive professioni.

I 17 imputati riconosciuti colpevoli dovranno risarcire l’Inail e la federazione provinciale degli artigiani di Agrigento, costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Giovanni Cacioppo e Floriana Salamone.

Il verdetto è stato letto nella tarda mattinata dopo un paio di mesi di udienze dedicate alle arringhe difensive.

 

Un nuovo itinerario dedicato alla Rupe Atenea di Agrigento: il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi rende fruibili alcune aree creando un percorso dedicato ad appassionati di archeologia e amanti della natura. L’esperienza rientra tra le attività del ciclo “Natura e Archeologia”, iniziativa curate da CoopCulture, con la collaborazione di professionisti e di realtà che operano nel territorio. Il percorso ha inizio presso il parcheggio del cimitero di Bonamorone, domenica 1 maggio alle 9,30.

Dopo aver percorso il sentiero che costeggia la base della Rupe, il gruppo si incamminerà verso le fortificazioni del baluardo e percorrendo il sentiero battuto giungerà a costeggiare il cimitero sino alla sommità del plateau sul quale sorge il cosiddetto Quartiere Punico. Da qui il gruppo si dirigerà verso l’area di Porta II sino al punto più a valle, quindi proseguirà indietro in direzione di Porta I costeggiando dal basso verso Nord il plateau del quartiere punico. Giunti a Porta I l’itinerario prosegue in direzione dei vicini sepolcri paleocristiani, alla volta del santuario rupestre il cui restauro è stato recentemente terminato. Tappa finale del percorso è rappresentata dal tempio C, detto di Demetra che sarà possibile visitare anche internamente.

La durata dell’esperienza è di circa 4. La visita guidata costa 16 euro. L’accesso all’area non prevede il biglietto di ingresso.

La Confasi Sicilia Comparto Scuola ha iniziato a consegnare i primi rilevatori di CO2 agli istituti che ne hanno fatto richiesta nell’ambito del progetto nazionale “Adotta una Scuola” promosso dalla Onlus “Orizzonti Futuri”. Il coordinatore nazionale della scuola Confasi Davide Lercara e il suo vice Francesco Tulone hanno effettuato la prima consegna presso il Liceo Linguistico Statale “Ninni Cassarà”. Grazie all’impegno della Dirigente Daniela Crimi 16 aule del suo Istituto, nelle quali sono presenti soggetti fragili, saranno dotate dei rilevatori di CO2. Il progetto “Adotta una Scuola” si è alimentato grazie alle donazioni del 5xmille. L’iniziativa sostenuta in Sicilia a suo tempo dall’ex assessore regionale alla Pubblica Istruzione Lagalla, si è potuta realizzare oggi grazie all’impegno attivo di Confasi, sindacato sempre attento ai problemi della salute nel mondo della scuola. A tal proposito soddisfazione è stata espressa da Davide Lercara, il quale ha sottolineato come “ ognuno in questa occasione ha fatto la sua parte, l’amministrazione regionale da un canto e il sindacato dall’altro, insieme per gli interessi della collettività scolastica”.

Buontemponi, al momento ignoti, sono entrati nella pagina Instagram di una commerciante agrigentina di 40 anni, hanno prelevato le foto con il copia e incolla, e poi, usando il nome e il cognome della donna, hanno pubblicato il tutto in un sito di incontri e di pornografia. Alcuni conoscenti di lei lo hanno scoperto e l’hanno informata. Lei si è rivolta alla Polizia Postale. Indagini in corso. Sono 38 gli episodi del genere denunciati dal 31 marzo del 2021 ad oggi alla Polizia Postale di Agrigento. Nel dettaglio 24 per sostituzione di persona, e 14 per furto d’identità.

Nel consueto punto settimanale sulla situazione epidemiologica in provincia, il commissario dell’Asp rivolge un appello ai cittadini: “Usate le mascherine FFP2 nei luoghi chiusi e particolarmente affollati. Ormai non c’è più bisogno di andare a leggere le attuali norme per sapere cosa fare per proteggere noi stessi e gli altri”

“Basta guardare l’immagine della Sicilia con i numeri provincia per provincia: vi renderete subito conto che le previsioni fatte immediatamente dopo le festività pasquali si stanno verificando puntualmente”. Esordisce così il commissario dell’Asp, Mario Zappia, illustrando il consueto report settimanale sull’andamento del Covid in provincia di Agrigento.

 

E prende come esempio il dato del 27 aprile: “Agrigento è tornata a contare oltre 700 positivi in un giorno. Sono numeri che ci danno piena consapevolezza che le nostre azioni causano degli effetti immediatamente tangibili. Sgomberiamo il campo da facili illusioni: il Covid continua a circolare ovunque. Pensate che Shangai, con 26 milioni di abitanti, sta rischiando il lockdown perché non riescono a contenere il virus con i vaccini.

 

Impennata casi settimanali fine aprile 2022-2

Sono situazioni diverse in cui però chiunque potrebbe ritrovarsi con comportamenti irresponsabili. Non ci stancheremo mai di dire che questa settimana il numero dei positivi è cresciuto molto, in terapia intensiva ci sono 5 posti occupati su 10 disponibili.

Aggiungo che siamo scesi sotto quota mille per quanto riguarda le vaccinazioni questa settimana e abbiamo 287 quarte dosi che sono decisamente poche.

 

Zappia rivolge anche un appello ai cittadini per quanto riguarda l’uso delle mascherine: “Abbiamo abbondantemente sperimentato la bontà di questi dispositivi al chiuso, indipendentemente dalle norme nazionali. Le ultime norme del Governo ci dicono che è prorogato fino al 15 giugno l’uso delle mascherine in in aerei, treni, autobus, palazzetti dello sport, cinema e teatri. Ma non sarà obbligatorio usarle al chiuso in ristoranti, bar e negozi. Scuole fino a fine anno scolastico. A prescindere dalle attuali norme, però, bisogna essere responsabili e utilizzarle in tutte quelle situazioni a rischio per proteggere noi stessi e gli altri. Le FFP2 non fanno passare il virus e vanno usate quando siamo in luoghi chiusi e siamo a distanza ravvicinata con gli altri: ormai non abbiamo bisogno delle norme per sapere come dobbiamo comportarci”.

I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari ad Agrigento un uomo di 34 anni di Canicattì, G S sono le iniziali del nome, sorpreso a bordo di un’automobile Toyota Yaris risultata rubata nei giorni scorsi. All’interno, nel corso della perquisizione, sono stati trovati attrezzi atti allo scasso, e un giubbotto anch’esso rubato poco prima su un’altra automobile. Il canicattinese risponderà all’autorità giudiziaria dei reati di furto aggravato, ricettazione di auto rubata, possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli, violazione delle prescrizioni della misura della sorveglianza speciale, e inottemperanza al foglio di via obbligatorio firmato dal questore di Agrigento.

La nomina dell’ingegnere Domenico Armenio quale nuovo direttore generale di AICA, giunta a termine di una estenuante discussione, che ha suscitato sgomento e disorientamento nei cittadini, rappresenta un fondamentale momento di consolidamento del percorso di definitivo ritorno alla gestione pubblica delle risorse idriche e come tale va salutata con soddisfazione e con gioia.

Resta, tuttavia, in molti di noi, la preoccupazione che tale percorso, dovuto principalmente alla determinazione e al coraggio dei nostri sindaci, i quali hanno saputo guidare la battaglia per la gestione pubblica dell’acqua, imponendo, dopo anni di attesa, la volontà dei cittadini, continui ad essere costantemente minato e rallentato dalla volontà della destra di poter riportare indietro le lancette del tempo, introducendo costantemente elementi di freno o di indebolimento. Se questa sensazione fosse vera, che si sappia che troveranno nel nostro partito muro insormontabile, a difesa di una conquista di progresso e di civiltà, che non potrà più essere messa in discussione.

Al presidente di AICA Alfonso Provvidenza va ancora una volta il nostro apprezzamento e il nostro riconoscimento per il grande lavoro che sta facendo, per far partire una macchina così difficile e complessa da guidare. Al presidente dell’ATI Mimmo Gueli manifestiamo ancora una volta il nostro sostegno, perché possa continuare l’egregia attività portata avanti in questi mesi, affinché ciò che è stato conquistato con
fatica e con coraggio, non possa essere ulteriormente indebolito da battaglie di palazzo, che nulla hanno a che vedere con la volontà dei cittadini.