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Si è parlato dell’essenzialità delle infrastrutture in Sicilia e soprattutto nell’area centromeridionale dell’Isola, durante il convegno “Il Ponte sullo Stretto: opera strategica per lo sviluppo dell’intero sistema infrastrutturale siciliano – Aeroporto centromeridionale – alta velocità su strada ferrata – anello autostradale veloce – viabilità interna – potenziamento dei porti” promosso dall’Ordine degli architetti di Agrigento, presieduto da Rino La Mendola, e moderato dal giornalista Stelio Zaccaria, delegato provinciale Fijet.

Illustri ospiti hanno relazionato innanzi a un folto pubblico, dopo i saluti di Rino La Mendola e del sindaco Miccichè, affrontando le tematiche relative al PNRR e, dunque, la mancanza di infrastrutture sul territorio siciliano.

“Sappiamo bene che il PNRR ha tradito le aspettative dei cittadini poiché non prevede nulla di rilevante per le infrastrutture per il nostro territorio – spiega Rino La Mendola – In questo contesto, seguendo il percorso già tracciato nell’ottobre scorso con il convegno organizzato dalla Rete delle professioni tecniche, oggi rilanciamo con forza a determinazione la necessità e l’urgenza di un nuovo piano di investimenti per la realizzazione di infrastrutture importanti per il nostro territorio. Contestualmente, fruendo della collaborazione di uno tra i più stimati esperti in materia, il professore Enzo Siviero, e ascoltando le pertinenti opinioni dei presidenti degli Ordini degli architetti di Messina e Reggio Calabria, ribadiremo l’importanza del ponte sullo Stretto quale opera strategica per richiamare nuovi investimenti sull’intero sistema infrastrutturale siciliano e per completare il corridoio Berlino – Palermo che rilancerebbe la nostra terra come porta d’Europa sul Mediterraneo non solo dal punto di vista politico e culturale ma anche economico, turistico e commerciale. A conclusione dell’evento, condivideremo il documento finale con il quale ci presenteremo alla politica per chiedere quali passi avanti sono stati compiuti rispetto agli impegni assunti lo scorso 30 ottobre e sarà anche un’occasione per rilanciare l’importanza strategica del ponte di Messina per l’intero sistema infrastrutturale siciliano”.

“Sono particolarmente orgoglioso di essere qui – afferma Enzo Siviero, rettore dell’Università eCampus – e tratterò il tema del ponte sullo Stretto di Messina che ho ribattezzato il ponte sul Mediterraneo perché la struttura è geostrategica e la sua presenza determina un cambio di polarità. Noi guardiamo verso l’Africa, il suo futuro merita di essere affrontato perché nei prossimi trent’anni l’Africa raddoppierà la propria popolazione, avrà la sua autonomia ed è questo il mercato del futuro”.

“La realizzazione del ponte sullo Stretto sarebbe una iniezione di fiducia per noi siciliani – dice Vittorio Messina, presidente nazionale Assoturismo Confesercenti – Infatti, ci renderemmo conto di essere cittadini italiani, cittadini di uno Stato che in realtà, a livello di infrastrutture, ha sempre messo come ultima la nostra regione. Questo influirebbe sul turismo poiché si tradurrebbe nel non essere costretti a scegliere se visitare la costa est oppure quella ovest dell’Isola, visto che assieme non si può fare proprio per una difficoltà nella mobilità interna della Sicilia. Il ponte sullo Stretto rappresenta un punto di svolta che ci consentirebbe di programmare un nuovo modello economico e di sviluppo capace di portare benessere alla nostra economia che ha tantissime potenzialità, ad oggi inespresse”.

“Un convegno sulla necessità delle infrastrutture che ci porta ancora una volta a parlare della necessità di intervenire nell’immediato per recuperare anni di abbandono da parte di chi avrebbe dovuto fare di tutto per valorizzare questo territorio – non possiamo più aspettare perché i fondi che ci sono con il PNRR potrebbero davvero cambiare le sorti di questo territorio. La domanda che mi pongo è che scelta vogliamo fare per questo territorio, quali infrastrutture da realizzare magari puntando su quelle davvero necessarie da realizzare. È importante che Agrigento entri nell’agenda di interventi attuali per sperare che questo territorio, unico nel suo genere, possa riprendersi la sua posizione di protagonismo nella vita sociale nazionale”.

Di particolare rilievo le relazioni dei presidenti degli Ordini di Messina e Reggio Calabria, rispettivamente, Giuseppe Falzea e Ilario Tassone alle quali hanno fatto seguito gli interventi di Anna Carulli, presidente nazionale Istituto nazionale Bioarchitettura (Inbar); Francesco di Natale, presidente Cna Agrigento;

Michelangelo Geraci, Ance Sicilia; Rino La Mendola, presidente Ordine degli architetti di Agrigento; Gero La Rocca, presidente Confindustria Sicilia – Giovani imprenditori; Vittorio Messina, presidente nazionale Assoturismo Confesercenti; Enzo Siviero, rettore Università eCampus; don Mario Sorce, Cartello sociale di Agrigento e direttore diocesano pastorale sociale.

Il dibattito si è concluso con gli interventi del presidente dell’Ordine degli ingegneri di Agrigento, Achille Furioso; dal presidente del Collegio dei geometri e geometri laureati di Agrigento, Silvio Santangelo e dal delegato dall’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali, Luigi Fiore.

SGB Scuola, ha chiesto l’intervento dell’On. Carmelo Pullara, Presidente della Commissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi  della Regione Siciliana per fare chiarezza sulla mancata assistenza scolastica ai bambini disabili gravi della città di Trapani. Oggetto dell’incontro, la mancata attuazione art. 41 ex LEGGE 15 aprile 2021, n. 10. la quale prevede il riavvio dei servizi in favore degli studenti con disabilità nelle scuole della nostra Regione. Nonostante quanto previsto, (L’Assessorato competente ha già provveduto ad emettere DDG 716 in data 28 aprile)  è noto come il servizio non sia ripartito. Il Presidente Carmelo Pullara, si è detto disponibile, nei prossimi giorni, alla richiesta di SGB, di una audizione presso la Commissione Speciale di indagine della Regione Sicilia, con la presenza del Sindaco, l’Assessore alla Famiglia, il Libero Consorzio, il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, il responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dei dirigenti SGB Enzo Capomolla, SGB Scuola Filippo Baio, SGB Scuola e Territoriale Giovanni Oliva. In quella sede faremo finalmente chiarezza; abbiamo bisogno di comprendere perché il servizio non riparte. Ringrazio a nome di tutte le mamme dei bambini disabili gravi e dei lavoratori assistenti alla disabilità di Trapani,  il Presidente Pullara per la premurosa manifestazione d’impegno – conclude Aldo Mucci –

La sig.ra C. A.  da diversi anni è titolare di una concessione demaniale marittima per la gestione di uno stabilimento balneare sito nel Lungomare Nettuno del Comune di Porto Empedocle.
Nel dicembre 2011, in vista della scadenza della propria concessione demaniale marittima la titolare ha presentato istanza per il rinnovo.
Il procedimento di rinnovo in questione, dopo un articolato e complesso iter amministrativo è rimasto pendente per diversi anni.
Frattanto, durante tutto il complesso iter amministrativo per il rinnovo della predetta cdm, la concessione demaniale si è prorogata d’ufficio fino al 31.12.2020 mediante i provvedimenti del Legislatore  in sede di conversione in legge del D.L. 113/2016.
Inoltre, la titolare dello stabilimento in questione nel mese di agosto 2020, ha presentato ulteriore richiesta per l’estensione della validità della concessione demaniale marittima  fino al 31.12.2033  ai sensi della L.R. n. 24/2019.
Tuttavia, l’Amministrazione demaniale, nel settembre 2020, dopo più di nove anni di impasse, ha comunicato il rigetto della domanda di rinnovo della concessione demaniale richiesto nel lontano 2011, asserendo talune difformità rispetto al progetto approvato.
A questo punto la Ditta ha presentato ricorso gerarchico contestando le ragioni del diniego.
Successivamente, la stessa Amministrazione demaniale, senza nemmeno attendere la definizione del ricorso gerarchico, ha intimato la chiusura dello stabilimento balneare in questione e la riduzione in pristino dei luoghi.
Avverso l’ordine di sgombero ed il successivo provvedimento di rigetto del ricorso gerarchico, la titolare dello stabilimento balneare, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Vincenzo Airo’, Lorena Tacci, ha promosso impugnativa innanzi al TAR Palermo per chiederne l’annullamento, previa la sospensiva.
In particolare gli Avv.ti Rubino, Airo’ e Tacci, hanno dedotto l’illegittimità dell’operato dell’Amministrazione demaniale per non aver tenuto conto della formazione della proroga d’ufficio della concessione demaniale e della violazione del principio di proporzionalità.
Il TAR Palermo, in accoglimento delle tesi degli Avv.ti Rubino, Airo’ e Tacci, ha accolto la domanda cautelare ritenendo che: “a una prima sommaria cognizione, il ricorso appare assistito da adeguato fumus boni juris, in relazione sia all’avvenuta proroga ex lege della concessione demaniale in capo alla ricorrente sia alla probabile violazione dei canoni di gradualità e proporzionalità nell’applicazione del provvedimento sanzionatorio tenuto conto anche del fatto che il provvedimento gravato è stato emesso senza un previo aggiornato sopralluogo in sito”.
Il sede di merito, il TAR Palermo, ritenendo fondate le censure proposte dagli Avv.ti Rubino, Airo’ e Tacci ha   dichiarato   l’illegittimità   dei   provvedimenti   impugnati   e condanno l’Amministrazione demaniale al pagamento delle spese del giudizio.
In particolare il TAR Palermo, ha stigmatizzato la condotta dell’Amministrazione regionale che è rimasta sostanzialmente interne per oltre 9 anni rispetto alla richiesta di rinnovo della concessione demaniale,  incassando nel frattempo i canoni annuali.
Inoltre il Giudice Amministrativo, chiamato a vagliare anche la legittimità del meccanismo di proroga ex lege delle concessioni demaniali fino al 2033,  alla luce delle recenti sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, ha  chiarito che “a seguito dei provvedimenti, normativi e amministrativi, regionali e statali, l’originaria concessione demaniale di cui era titolare la Sig.ra C. … sia comunque prorogata ex lege fino, quantomeno, al 31 dicembre 2023, in attesa delle relative gare per la successiva assegnazione”.
Per effetto del pronunciamento del TAR Palermo la sig. C.A. potrà, dunque, continuare a mantenere il proprio stabilimento balneare fino al 31 dicembre 2023 ovvero fino all’espletamento delle procedure di assegnazione delle assegnazioni delle concessioni demaniali scadute, mentre l’Amministrazione regionale dovrà pagare le spese processuali liquidate in € 2.500,00 oltre accessori.

Il ministro alla Transizione ecologica, Cingolani, ha prospettato l’accise mobile sul costo del carburante, ovvero progressiva o regressiva a fronte del prezzo a litro. Il presidente Draghi ha ipotizzato (udite udite) il pagamento a rate! (Punto esclamativo). Morale della favola, che favola non è, è che lunedì 4 aprile gli autotrasportatori incroceranno le braccia. Sarà sciopero nazionale dei camionisti contro il caro carburante. E adesso non sarà commesso l’errore del mancato preavviso e della mancata determinazione della durata della protesta, che ha causato lo stop, da parte dell’apposita Commissione di garanzia, dello sciopero già organizzato lo scorso 14 marzo. Le federazioni aderenti a Unatras, dopo l’incontro di ieri sera al ministero dei Trasporti, hanno annunciato in tempo lo stop dell’autotrasporto per il 4 aprile.

Massimo Cannone, 45 anni, di Lentini, in provincia di Siracusa, ha confessato di essere stato lui ad uccidere la moglie, Naima Zahir, 45 anni, marocchina, la sera di sabato scorso, sferrandole una coltellata mortale al collo. Lui si è giustificato spiegando di essere oppresso dal comportamento della moglie, ritenuto morboso, al punto da rendergli la vita impossibile. E così, al culmine della sua rabbia, avrebbe approfittato della distrazione della donna, sul letto, per infliggerle una coltellata mortale. Secondo gli inquirenti, il marito “anziché chiamare il personale sanitario sarebbe andato a bere una birra per poi sopraggiungere sul luogo del delitto quando i soccorsi erano già sul posto”. Inoltre, “stava progettando di darsi alla fuga”.

I Carabinieri della Compagnia di Agrigento, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, hanno identificato coloro che la notte tra sabato e domenica avrebbero spianato, devastandolo, un tratto di spiaggia lungo il Viale delle Dune a San Leone, probabilmente per allestire un chiosco nell’area, peraltro vietata all’insediamento di strutture balneari allorchè esposta all’erosione marina che, nel passato, ha travolto 5 chioschi. I due denunciati sono un uomo di 35 anni, di Agrigento, operatore commerciale, titolare di una struttura balneare, e un altro di 48 anni, anche lui agrigentino, operaio di una impresa privata che, su incarico dell’operatore commerciale, con una ruspa ha spianato le dune naturali, e abbattuto diversi alberi del boschetto. All’autorità giudiziaria risponderanno di danneggiamento, invasione di terreni, e disboscamento.

“Apprendo dalla stampa che il gruppo parlamentare di Forza Italia avrebbe un nuovo capogruppo. Ricordo però che il gruppo medesimo è un’associazione, che come tale è regolamentata da norme codicistiche che non prevedono l’autoconvocazione. È prevista la richiesta di convocazione, a cui solo il capogruppo può dar seguito. E solo nel caso di ingiustificata inerzia dello stesso, ci si può rivolgere al Tribunale, per chiederne la convocazione. Pertanto considero la nomina dell’on. Mario Caputo come tamquam non esset, perché non sono state rispettate le procedure”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia all’Ars, on. Tommaso Calderone.  

 “Nei prossimi giorni – conclude il Parlamentare – darò seguito alla richiesta di convocazione alla presenza di tutto il gruppo di Forza Italia, non di una sola parte, che rispetto ad un procedimento codificato si è autoconvocata. Metterò all’ordine del giorno la nomina del nuovo capogruppo, insieme a varie ed eventuali istanze. Ma ribadisco: è impensabile che si proceda in tale modo rudimentale. Ci sono delle procedure da rispettare, secondo canoni previsti per legge. La nomina dell’on. Caputo è priva di efficacia”.  

6.002 i nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime ventiquattro ore a fronte di 35.547 tamponi processati. L’indice di positività è al 16.88%. Le guarigioni sono 13.388 che portano il numero degli attuali positivi sull’Isola a 227.578 (-5.817 rispetto a ieri). Le vittime sono 29. In calo i ricoveri in regime ordinario (due in meno sul dato di ieri), in leggero aumento quelli in terapia intensiva (+3).

Questi i dati Comune per Comune: Palermo 2.012; Agrigento 1.063; Messina 972; Catania 878; Ragusa 704; Trapani 639; Siracusa 607; Caltanissetta 572; Enna 153

“Su l’ascesa di Porto Empedocle,da avamposto marinaro della città di Girgenti a promessa economica e industriale, fino al declino, c’è da leggere e imparare  tanto. Attualmente la città deve ancora riprendersi dal fallimento dell’età industriale, quando ancora Porto Empedocle incarnava il ruolo di polo produttivo e commerciale della regione. Il declino della vocazione industriale e commerciale di Porto Empedocle avviene intorno al 1984, con la chiusura di tutte le attività e l’abbandono degli stabilimenti che costituiscono oggi il waterfront della città,oltre ai ruderi dell’ormai tramontata età industriale. ( Montecatini – Montedison) Oggi a Porto Empedocle, saltuariamente attraccano navi da crociera di piccole e medie dimensioni; la profondità del porto infatti non permette l’arrivo di navi con carene troppo grandi. I turisti vengono fatti sbarcare e in attesa di essere trasportati verso Scala dei Turchi o la Valle dei Templi, passeggiano in Via Roma scattano le foto di rito vicino alla statua di Montalbano. In un vecchio Piano Paesistico Regionale della Regione Sicilia,sono riportate le prescrizioni relative a Porto Empedocle c. Centro storico di Porto Empedocle: il  Recupero del valore formale della città storica; contenimento della crescita urbana e riduzione del consumo di suolo, conservazione e riqualificazione del rapporto della città con la campagna; – il mantenimento dei margini della città, salvaguardare la forma urbana e il rapporto consolidatosi nel tempo tra città e paesaggio, particolarmente lungo il margine che si affaccia sulla costa,la conservazione del tessuto urbano, recupero e restauro conservativo del patrimonio edilizio di pregio, mirata al recupero del significato e del ruolo della città storica e del rapporto città – paesaggio; – assicurare la fruizione delle vedute e del panorama; – la tutela delle emergenze geologiche e geomorfologiche; – la conservazione delle aree con vegetazione semi naturale di pregio e del verde storico; – conservazione dell’insieme del centro storico dal punto di vista percettivo – paesistico, ambientale, morfologico e tipologico, evitando inserimenti non in coerenza con il contesto. Tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico attraverso misure orientate a: recupero paesaggistico e riqualificazione urbanistica e ambientale delle aree di espansione mediante interventi di razionalizzazione degli spazi con il necessario inserimento di aree a verde, viali alberati, recupero paesaggistico- ambientale ed eliminazione dei detrattori. Un Piano Paesistico,(per il quale bisognerebbe riprendere il “filo”) che nella sua “impalcatura” affascina e ti porta in un altro mondo,un tutt’uno  con il patrimonio culturale di valore universale che è la Valle dei Templi. L’inserimento, ad opera dell’UNESCO, della Valle dei Templi tra i “patrimoni dell’umanità”, rappresenta per il territorio agrigentino non tanto la conferma del suo straordinario valore culturale, quanto il riconoscimento dell’unicità dei valori che lo compongono. L’intervento dell’UNESCO ha confermato il convincimento che la Valle costituisce una risorsa da valorizzare in quanto paesaggio culturale, espressione di una interazione dinamica tra l’uomo e la natura e testimonianza di una lunga, ininterrotta, evoluzione biologica e culturale. Porto Empedocle è  una città che ha vissuto sulla sua pelle vecchie dinamiche industriali fallimentari, i quali hanno segnato tante famiglie. Rivedersi proiettata verso opere industriali “strategiche” la renderebbe protagonista,suo malgrado, di  un film già visto”.

 

“Mentre la politica regionale con i propri sindaci di riferimento, fa “chiacchiere” e boccia un ordine del giorno del deputato regionale Di Caro, i fatti sono diversi ed a breve iniziano i lavori del metanodotto che attraverserà il territorio del comune di agrigento in piena ZONA ARCHEOLOGICA, sventrandola e cambiandone i connotati.

Quella stessa zona A che tutti gli ambientalisti hanno condannato e non difeso specie quando gli interessi sono stati altissimi;

ecco il risultato: mentre in troppi fanno chiacchiere ed hanno venduto il territorio ai poteri forti”.

Giuseppe Di Rosa vicepresidente Codacons.