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Tre nuovi Comuni in “zona arancione” e una proroga. Si tratta di Buccheri, Buscemi e Ferla, nel Siracusano, nei quali da venerdì 14 e fino al 26 gennaio (compreso) saranno introdotte le misure restrittive anti Covid. È quanto prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus nei territori coinvolti. La stessa ordinanza ha inoltre disposto la proroga della “zona arancione” nel Comune di Ribera, in provincia di Agrigento, fino a mercoledì 19 gennaio (compreso).
Salgono così a 46 i Comuni in “zona arancione” in Sicilia. Le misure restrittive anti Covid sono infatti in vigore, fino al 19 gennaio, anche nei seguenti territori:

– nella provincia di Agrigento, Canicattì e Palma di Montechiaro;

 
– nella provincia di Caltanissetta, il Comune di Caltanissetta e Gela;
– nella provincia di Enna, ad Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa;
– nella provincia di Messina, Capizzi;
– nella provincia di Siracusa, ad Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino.

Ancora elevatissimo il numero di nuovi positivi in provincia di Agrigento: 1886, 10 ricoveri e 2 vittime. 427 i nuovi guariti . Questi i dati rilasciati dal (doppio) bollettino dell’Azienda sanitaria provinciale che fa riferimento alle giornate del 10 e 11 gennaio.

In provincia sono 71 gli ospedalizzati. In degenza ordinaria/subintensiva sono 60, 37 si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e 23 al San Giovanni di Dio di Agrigento. Un solo ricovero in una struttura lowcare fuori provincia. Sono 10 i pazienti in terapia intensiva ricoverati:  8 al presidio ospedaliero riberese e 2 al San Giovanni di Dio di Agrigento.

Questi i dati Comune per Comune: Agrigento 1248 (+166); Alessandria della Rocca: 70 (+25); Aragona: 164 (+24); Bivona: 84 (+21); Burgio: 45 (-5); Calamonaci: 55 (+7); Caltabellotta: 71 (+16); Camastra 81 (+7); Cammarata: 168 (+19); Campobello di Licata: 263 (+44); Canicattì: 1179 (+160); Casteltermini: 193 (+68); Castrofilippo: 149 (-8); Cattolica Eraclea: 65 (+15); Cianciana: 116 (+53); Comitini: 34 (+4); Favara: 1038 (+170); Grotte: 165 (+20); Joppolo Giancaxio: 45 (+7); Licata: 562 (+63); Lucca Sicula: 64 (+7); Menfi: 202 (+24); Montallegro: 50 (-9); Montevago: 17 (+3); Naro: 165 (+10); Palma di Montechiaro: 883 (+160); Porto Empedocle: 423 (+74); Racalmuto: 237 (+47); Raffadali: 298 (+108); Ravanusa: 175 (+39); Realmonte: 111 (+15); Ribera: 489 (-94); Sambuca di Sicilia: 106 (dato stabile); San Biagio Platani: 37 (+8); San Giovanni Gemini: 193 (+41); Sant’Angelo Muxaro: 16 (+1); Santa Elisabetta: 25 (-15); Santa Margherita di Belice: 146 (+70); Santo Stefano di Quisquina: 140 (+64); Sciacca: 729 (+128); Siculiana: 177 (+21, uno è un migrante ospitato al “Villa Sikania”); Villafranca Sicula: 26 (+3).

Un solo migrante in quarantena sulle navi di accoglienza, mentre sono nove i soggetti ricoverati ma non residenti (che non sono inclusi nel totale)

I militari della della Tenenza di Favara hanno tratto in arrestato L.C. , 38enne favarese.  Il  reato contestato contestato all’uomo è  detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il 38enne è stato sorpreso  in possesso di 31 grammi di hashish di cui 6 grammi già suddiviso in dosi e pronti, secondo l’accusa, per essere spacciati.  A seguito di ispezione domiciliare è stato rinvenuto anche un bilancino. Secondo quanto è emerso il provetto pusher, risulterebbe nulla tenente e percettore del Reddito di Cittadinanza; le autorità competenti hanno già inoltrato formale richiesta per la sospensione del beneficio.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato posto agli arresti domiciliari.

 

Funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Palermo hanno effettuato, in collaborazione con i Carabinieri, una ispezione in una tabaccheria di Ribera dove sarebbe stato possibile il gioco illegale mediante videopoker, simili a una slot machine, privi delle autorizzazioni necessarie rilasciate dalla stessa Agenzia e dalla Questura. Sono stati sequestrati 5 videopoker e poi un apparecchio di raccolta di punti utili per ottenere premi tra oggetti o crediti per nuove partite. Sono state imposte sanzioni amministrative per un totale di 25.000 euro. Il titolare dell’esercizio rischia la sospensione della licenza per la rivendita di generi di Monopolio.

“Azzero la giunta, faremo un esecutivo che dovrà portarci all’ultimo giorno. Parlerò con i rappresentanti dei partiti, chiederò di darmi una rosa di assessori, alcuni saranno confermati. Qualcuno si dimette e molla: ci vogliono ben altri ostacoli, non saranno alcuni atti di viltà politica a condizionare le mie scelte. Musumeci non lascia, raddoppia, rilancia, perchè Musumeci sa di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza del popolo siciliano al di là dei partiti” – queste le parole di Nello Musumeci durante la sua diretta Facebook.

 

L’aula ha deciso i tre grandi elettori per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica. Tra opposizione e soprattutto i franchi tiratori (che sono stati davvero tanti) il presidente della Regione Musumeci viene relegato al terzo posto con 29 voti, preceduto al secondo posto dal grillino Di Paola, 32 voti e dal primo posto ottenuto da Miccichè che ha raccolto 44 voti.

Tale circostanza certifica anche se in mo diverso che è in atto una crisi di maggioranza che oggi è stata conclamata dai numeri. Altri candidati hanno ottenuto un solo voto: Fava, Mancuso, Lo Curto, Barbagallo, Cracolici, Lupo, Catanzaro, Di Pasquale, Arancio e Gucciardi.

Amare le parole del presidente Nello Musumeci cha ha dichiarato: “Non posso non prendere atto dell’esito del voto espresso dall’Aula e del suo significato politico. Se qualche deputato – vile e pavido – si fosse illuso, con la complicità del voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere. Perché il voto di questo pomeriggio – per la gravità del contesto generale – costituisce solo una offesa alle Istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta. Nella consapevolezza di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note entro le prossime ventiquattr’ore”.

 

“Hanno agito con coscienza, e volontà, con l’obiettivo di denigrare l’immagine di questa terra.  Un gesto premeditato, costruito nel tempo, mirato a denigrare il territorio, e far pensare che sia un posto pericoloso”. Così ha parlato il colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, a margine della conferenza stampa, dove sono stati resi noti i particolari che hanno portato alla denuncia dei due autori del danneggiamento alla Scala dei Turchi di Realmonte.

“Più che un gesto vandalico riteniamo che si sia trattato di una sfida alle istituzioni e a tutto il territorio della provincia di Agrigento – continua il maggiore Marco La Rovere, comandante della Compagnia carabinieri di Agrigento -.  Le macchie rosse che abbiamo rinvenuto sui vestiti e all’interno del furgone sono state repertate, e inviate per essere analizzate dal Ris di Messina, per la comparazione con la sostanza utilizzata sulla Scala dei Turchi”.

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“Tornare a scuola già domani è un gravissimo errore. È assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, a margine della riunione della task force sulla pandemia tenutasi stamani.

“Non lo diciamo solo noi che bisogna ritardare il ritorno a scuola – aggiunge – ma anche la comunità scientifica, nonché autorevoli esperti come lo stesso consulente del Ministero della salute, il professor Ricciardi”.

“È giunto il momento che il governo nazionale – continua Rizza – si assuma le responsabilità che gli competono e faccia un mea culpa rispetto a tutto quello che non è stato fatto. Le promesse sui tamponi gratuiti e sulla fornitura di mascherine ffp2, tra l’altro solo in casi particolari, sappiamo con certezza che saranno difficilmente realizzabili”.

“Il tracciamento e la fornitura dei presidi di protezione sono due condizioni fondamentali – rimarca Gaetano Agliozzo, segretario della Fp Cgil Sicilia – per garantire il ritorno a scuola in sicurezza. Condizioni che sono state disattese”.

“Dal dibattito – prosegue Gabriella Messina della Cgil Sicilia – sono emerse le difficoltà e le criticità legate ad un andamento epidemiologico in itinere impone strategie e misure adeguate, nessuna esclusa, ed investimenti concreti da tempo invocati per garantire la scuola in sicurezza”.

Per Katia Perna della Flc Cgil Sicilia “continuano le difficoltà nel reperimento dei supplenti per la sostituzione del personale assente e nelle comunicazioni relative alla positività degli alunni. Tutto ciò mentre non ci risulta che siano state adottate nuove misure per potenziare e rendere efficace e tempestivo il tracciamento”.

“La riapertura – conclude il dirigente scolastico Franco Pignataro – non risolve il problema della didattica in presenza ed in dad, assai contraddittoria dal punto di vista metodologico. Come al solito i ritardi negli interventi creano queste condizioni indecifrabili”.

13.048 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 62.875 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 13.231. Il tasso di positivita’ scende al 20,7% , 24 ore fa era 23,4%. La Sicilia è al settimo posto per contagifra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 140.923 con un aumento di 11.610 casi. I guariti sono 1.413 mentre le vittime sono 25 e portano il totale dei decessi a 7.765. Sul fronte ospedaliero sono 1.441 ricoverati, in terapia intensiva sono 165.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo con 3.404 casi, Catania 3.300, Messina 1.111, Siracusa 1.441, Trapani 664, Ragusa 894, Caltanissetta 952, Agrigento 1.047, Enna, 235.

“Plauso alla magistratura, in particolare al Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e al Sostituto Chiara Bisso, e plauso ai Carabinieri della Compagnia di Agrigento per essere riusciti a dare un nome e un cognome in tempi brevissimi agli autori dello scempio alla Scala dei Turchi. Sono due i denunciati per il reato di danneggiamento di bene avente valore paesaggistico. Il mondo intero ha seguito la vicenda del raid vandalico e la successiva opera di recupero di un luogo tra i più suggestivi e amati del pianeta”.
Lo dichiara l’ex sindaco di Agrigento e consigliere comunale Calogero Firetto.