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Protesta dei poliziotti il 12 luglio davanti alla Prefettura: “Siamo senza risorse e senza organici, per il governo i nostri sacrifici valgono 24 euro lordi al mese, meno di mezzo caffè al giorno”

Agrigento 11 luglio 2023 – “Le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato annunciano una mobilitazione per la giornata del 12 luglio prossimo davanti alla Prefettura. Denunciamo il dramma di un comparto sicurezza sempre più abbandonato a se stesso: nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, come dimostra la drammatica carenza di poliziotti della nostra Questura, stipendi fermi al 2021 (per i dirigenti poi non è stato mai firmato il primo contratto dal 2017), nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passi esplode il fenomeno suicidario 28 casi, ad oggi, tra tutto il personale in divisa solo dall’inizio dell’anno”.

Lo dichiara il segretario provinciale generale Salvo GRECH del sindacato di polizia Silp Cgil di Agrigento.

“Attueremo un presidio davanti alla nostra Prefettura alla quale consegneremo un documento di rivendicazione nei confronti del Ministero – spiega il segretario provinciale del Silp Cgil -, presidi e mobilitazione in tutta Italia perché la protesta è nazionale. Proprio tramite chi rappresenta il governo sul territorio, cioè la Prefettura, intendiamo mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi perché delle chiacchiere siamo stufi. Attueremo un volantinaggio per cercare di spiegare ai cittadini che i nostri problemi, la mancanza di risorse e di assunzioni, incidono direttamente sulla sicurezza delle persone e sul vissuto quotidiano”.

“Le assunzioni straordinarie promesse sono un miraggio – prosegue l’esponente del sindacato di polizia – e con una carenza di organico complessiva di 10.000 unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni. Un problema che riguarda anche i carabinieri e le altre forze dell’ordine. A tutto questo aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato cosicché i poliziotti già oggi mal pagati saranno i nuovi poveri in quiescenza, la questione dell’organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo”.

“L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio da questo mese di luglio – conclude la nota del Silp Cgil – è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l’8 per cento si tratta di una vergogna e di una offesa per tutta la categoria. Quella del 12 luglio rappresenta solo la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione se non registreremo una inversione di tendenza concreta nella gestione delle politiche di sicurezza di questo Paese”.

Il pubblico ministero di Agrigento, Elenia Manno, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a due coniugi di Palma di Montechiaro, lui 96 e lei di 91 anni, Salvatore Castronovo e Maria Vitello, allorchè avrebbero rubato energia elettrica all’Enel con un sofisticato sistema, risparmiando sulla bolletta oltre il 91 per cento. E ciò dal 2015 al 2020. Si tratta di Salvatore Castronovo e Maria Vitello. Gli si contesta il reato di furto di energia elettrica aggravato anche dall’avere rotto dei sigilli e manomesso il misuratore di corrente. La coppia è assistita dagli avvocati Gianfranco Pilato e Giovanni Sanfilippo.

Noemi Fiore, la 22enne originaria di Modica della quale non si avevano più notizie da ieri è stata ritrovata morta in una campagna di Modica.
A quanto riferito si sarebbe impiccata: ad accorgersene un residente di contrada Mista che ha subito chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco, oltre al 118.

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento hanno riscontrato diverse irregolarità nel corso di due controlli in cantieri allestiti a San Giovanni Gemini e in un’azienda agricola a Cammarata. Nel cantiere di piazza Monsignor Lo Scrudato a San Giovanni Gemini, un uomo di 50 anni, di Agrigento, responsabile di una impresa edile, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica perché non ha allestito il sottoponte di sicurezza. Poi in un altro cantiere in paese un imprenditore di 48 anni, residente a San Giovanni Gemini, titolare di un’impresa edile, è stato denunciato per redazione del piano operativo della sicurezza privo di requisiti minimi. E poi in un’azienda agricola a Cammarata, il titolare, di 45 anni, è stato denunciato per mancata formazione dei lavoratori. Complessivamente sono state comminate ammende e sanzioni amministrative pari a 19.200 euro.

Saldi al via dal 6 luglio,  ma secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, con sconti in risalita rispetto a quelli praticati a gennaio, ma inferiori a quelli della scorsa estate.

L’Abbigliamento (Indumenti + Accessori) registra un calo  medio dei prezzi del 21,5%. Il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con una riduzione del 23,3% rappresentano la voce più scontatati. Le Calzature segneranno un ribasso del 19,1%.

Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto è del 21,1%. La diminuzione minore del prezzo, come sempre, spetta agli Accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 10,7%.

“Quest’anno, grazie all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, che attua la direttiva Ue 2019/2161, la cosiddetta direttiva Omnibus, sarà più rischioso barare sugli sconti, ma certo non impossibile. In assenza di controlli, infatti, cosa tipica italiana, nulla cambierà e i commercianti scorretti potranno continuare a praticare sconti farlocchi. Per questo chiediamo che da domani i sindaci mandino i vigili a fare controlli a tappeto per controllare i prezzi, così da premiare i venditori onesti, che sono la maggioranza. Nel frattempo continuiamo a suggerire ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili del 50 o del 70%, che spesso nascondono fondi di magazzino o prezzi vecchi gonfiati. I dati Istat, infatti, ci dicono che in media gli sconti sono inferiori al 25%”

Di seguito i consigli sui saldi:

1)     Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino (anche se non è obbligatorio averlo per esercitare la garanzia, basta la prova dell’acquisto). Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Dal 1° gennaio 2022, non è più necessario denunciare il difetto al venditore entro 2 mesi dalla sua scoperta (erano 2 mesi, non 7 o 8 giorni), anche se prima lo fate meglio è. In caso di difetto di conformità del bene, avete diritto alla sua riparazione o alla sostituzione del bene. Se riparazione e sostituzione non sono state fatte o sono impossibili, ad esempio perché manca la vostra taglia, allora avete diritto ad una riduzione proporzionale del prezzo o alla restituzione dei soldi.

2)     Nuove regole sugli sconti, ma diffidate sempre di quelli esagerati. In occasione di questi saldi entra in vigore per la prima volta la direttiva Omnibus, rafforzando le tutele dei consumatori sugli sconti farlocchi. La novità è che il venditore è tenuto a indicare anche il “prezzo precedente”, ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti i saldi. Per i trasgressori è prevista una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098,74 euro.

Questa nuova regola, però, rende solo più complicato e rischioso fare sconti farlocchi, ma certo non li impedisce. Per questo è bene continuare a diffidare degli sconti superiori al 50% che spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati e suggeriamo ancora ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare, non facendosi incantare da ribassi troppo elevati.

3)     No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. E’ improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie e colori.

4)     Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi.

5)     Consigli per gli acquisti.

  • Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio.
  • Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…).

6)     Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7)     Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il prezzo precedente, la percentuale dello sconto e il prezzo nuovo (anche se in alcune regioni non è obbligatorio metterlo).  Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8)     Prova dei capinon c’è l’obbligo. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vi vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farveli provare vi chiedono un anticipo.

9)     Datevi un budget.Stabilite una cifra massima da spendere e obbligatevi a rispettarla.

10)  Pagamenti con Pos. Tutti i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, per qualsiasi importo. Se non lo fanno potete chiamare i vigili, la guardia di finanza o comunque le forze dell’ordine per far applicare la sanzione prevista: 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata.

*Se hai un problema  e non sai cosa fare o come fare,  dillo a Sicilia24h  scrivendo a : unioneconsumatoriagrigento@gmail.com

Manlio Cardella

Impianti di illuminazione in aree non servite. Adesso, a Realmonte è realtà.”
Ringrazio il responsabile del procedimento, Geom. Cottone, Antona e Giovanni Fiorica per aver effettuato, con l’Amministratore Comunale, una ricognizione del territorio – dice la sindaca Sabrina Lattuca – macro aree di un territorio a vocazione turistica mai illuminate, ove verranno installati nuovi impianti. Andiamo avanti certi di avere intrapreso giusta direzione”.
Un’altra promessa mantenuta dalla sindaca alla sua cittadinanza.

Simone, 19 anni, e Sara, 15 anni, i figli di Daniele Gallo Cassarino e Ilenia Bonanno, la coppia deceduta giovedì scorso ad Agrigento, a Fontanelle, vittime di un omicidio – suicidio, hanno partecipato ieri sera, domenica, alla processione di San Calogero, alla ricerca del conforto del Santo, del rettore del Santuario, don Gerlando Montana Lampo, e di tutti i presenti che si sono stretti in un virtuale abbraccio intorno ai due fratelli. Sulla statua hanno poi lanciato in cielo un palloncino bianco, metafora del saluto ai propri genitori defunti.

“In tutti posti del mondo i diportisti acquistano le imbarcazioni per poter vivere il mare in libertà, invece ad Agrigento la gran parte dei diportisti escono dagli approdi e si recano dentro insenature vietate, pericolose e maleodoranti”.
È la forte e l’ennesima denuncia dell’Associazione Mareamico guidata da Claudio Lombardo.
“Ieri una quarantina di imbarcazioni erano dentro la baia della madonnina a Realmonte. Posto vietato perchè pericoloso: proprio lì lo scorso anno è venuta già la montagna sovrastante – afferma Lombardo – Il mare di Agrigento è scarsamente controllato e tutti fanno di testa propria. Speriamo che non accada nulla di grave”.

Sull’agenda europea 2014 – 2020 la Sicilia sconta un ritardo di 1,8 miliardi di euro da spendere entro il 2023. Gli interventi e le prospettive di rimedio.

In Sicilia, se da una parte si dibatte ancora su modalità e destinazione di spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto in riferimento alla carenza negli organici degli Enti Locali e Regionali di personale tecnico qualificato capace di progettare investimenti, dall’altra parte, invece, incombe il rischio di fallimento nella gestione del Po Fesr 2014 – 2020, ovvero l’agenda dei fondi europei relativa al periodo dal 2014 al 2020. Ricorre infatti lo spettro di dovere restituire all’Europa ben oltre un miliardo di euro di fondi non spesi. Nell’ambito di tale agenda, nel 2013 sono stati preventivati in Sicilia 10 filoni di intervento con un finanziamento di 4,3 miliardi di euro, con l’80% a carico dell’Unione Europea e il 20% co-finanziato da Stato e Regione. Dagli ultimi dati certificati dal sistema di avanzamento della spesa emerge un ritardo di 1,8 miliardi euro sulla spesa dei fondi relativi ad un ampio e variegato raggio d’azione, tra ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, agenda digitale, competitività piccole e medie imprese nel settore agricolo, energia sostenibile, qualità della vita, tutela dell’ambiente e del territorio, emergenze idrogeologiche, trasporti, inclusione sociale, istruzione e formazione. Dunque, in molti settori strategici la Sicilia non ha brillato e bisognerà rendicontare entro fine anno, mentre incombe la scommessa dei fondi Pnrr e la necessità, a fronte di un indebitamento dello Stato, di condurre a compimento opere strategiche. Adesso quindi è corsa contro il tempo. Il responsabile dell’Autorità di gestione dell’agenda 2014 – 2020, Federico Lasco, assicura: “Abbiamo analizzato tutte le criticità e le opportunità. La sfida sarà quella di rendicontare entro il 2023 oltre 1,8 miliardi di euro. Abbiamo piena coscienza dello sforzo che ci troviamo davanti, e con la Commissione europea stiamo lavorando fianco a fianco, con grande spirito di collaborazione e approccio operativo, per risolvere le problematiche e centrare tutti gli obiettivi previsti, nel rispetto dei principi di efficacia e qualità della spesa”. E l’assessore all’Economia, Marco Falcone, conferma e rilancia: “Le criticità ci sono. I direttori dei Dipartimenti, che sono stati chiamati a confrontarsi con la Commissione europea, hanno garantito che il Programma di spesa raggiungerà gli obiettivi previsti. Nel frattempo la Sicilia ha già ottenuto da Bruxelles l’approvazione della programmazione 2021-2027. Alcune procedure del 2014-2020 che non potranno essere completate entro l’anno, saranno traghettate nel Programma 2021 – 2027. Il governo Schifani è impegnato nel raggiungimento di questi obiettivi e siamo convinti che alla fine metteremo in campo delle azioni utili con una ricaduta positiva per il nostro territorio”.

Giuliana Miccichè