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L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento si mette in marcia per l’autismo. Due le iniziative che l’ASP, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, promuove per accendere i riflettori sul tema e far convergere il massimo delle attenzioni della collettività sulle diverse dinamiche connesse al disturbo del neurosviluppo. Si tratta di due “passeggiate per l’autismo” in programma nel corso di questo weekend. A partire dalle 9.30 di domani, sabato 2 aprile, in stretta collaborazione con l’associazione “vitAutismo”, un corteo formato da studenti e associazioni di sportivi, volontari, medici ed infermieri si metterà festosamente in cammino lungo i viali della cittadella della salute di Agrigento per raggiungere l’area dell’orto botanico. Al termine della manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, è prevista la consegna di targhe di partecipazione ai presenti. Domenica 3, alle 10.00, in sinergia con il CTS di Canicattì, un’altra passeggiata partirà dal porticciolo di San Leone per raggiungere il piazzale Giglia.

Il disturbo dello spettro autistico riguarda un gruppo di disabilità dello sviluppo neurologico con sintomi che si presentano prima dei tre anni e persistono nell’età adulta. La condizione è caratterizzata da difficoltà di interazione sociale e modelli di comportamento eccessivamente ripetitivi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità almeno un bambino su centosessanta presenta un disturbo dello spettro autistico ma la scarsa conoscenza della condizione e le difficoltà nella diagnosi possono renderne difficile l’identificazione. La mancanza di comprensione ha un enorme impatto sugli individui, sulle loro famiglie e sulle comunità. La stigmatizzazione e la discriminazione associate all’autismo restano ostacoli sostanziali per le diagnosi e le terapie e costituiscono un problema da affrontare a livello globale.

Le passeggiate hanno proprio lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e invitare tutte le istituzioni a promuovere l’inclusione delle persone affette da autismo nei vari gli aspetti della vita contro ogni pregiudizio.

Si è svolta presso il Palazzo Vescovile di Agrigento la cerimonia di consegna dell’olio prodotto con le olive degli alberi del “Giardino della Memoria” di Capaci, curato dall’Associazione Quarto  Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta), sito nei pressi del luogo dove nel 1992 persero la vita il giudice Giovanni Falcone,  la moglie e gli uomini della scorta.

Tale olio, simbolo di rinascita, di giustizia e speranza verrà utilizzato come olio Santo, durante la messa crismale del giovedì Santo, e nel corso dell’intero anno liturgico, anno che coincide con il trentennale delle stragi .

A consegnare l’olio nelle mani di sua eccellenza l’arcivescovo metropolita di Agrigento, Alessandro Damiano è stata il Questore della provincia di Agrigento, Rosa Maria Iraci. Alla cerimonia ha partecipato anche il prefetto Maria Rita Cocciufa.

Ad Agrigento, martedì prossimo, 5 aprile, in Prefettura, alle ore 11, sarà sottoscritto tra il prefetto Maria Rita Cocciufa e il presidente provinciale ConfCommercio e FederPreziosi, Giuseppe Caruana, un protocollo d’intesa video-allarme anti-rapina per le imprese orafe, gioielliere, argentiere ed orologiaie, siglato il 4 dicembre 2020 tra il Ministero dell’Interno e FederPreziosi-ConfCommercio Imprese per l’Italia. Per effetto del protocollo le parti si impegnano a favorire l’interscambio di informazioni su fenomeni legati alla criminalità, a promuovere iniziative e incontri in tema di prevenzione, a favorire l’utilizzo di sistemi aggiornati di video-sorveglianza e sicurezza anti-rapina, ed a segnalare casi anomali riguardanti tentativi di raggiri, truffe, furti con destrezza o tentativi di rapina.

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro del Comando provinciale di Agrigento e della Compagnia di Licata hanno ispezionato un cantiere edile a Licata. Il titolare dell’impresa, un licatese di 52 anni, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento per le ipotesi di reato di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, mancata formazione e informazione dei rischi ai lavoratori, e per non avere installato i servizi igienici di cantiere. I militari hanno inoltre riscontrato un lavoratore in nero sui due presenti. Multe per complessivi per circa 23mila euro.

Molto verosimilmente un messaggio intimidatorio è stato perpetrato a Favara allorchè un detenuto agli arresti domiciliari, un favarese di 32 anni, ha trovato sul balcone di casa un bossolo senza ogiva calibro 8 per pistola. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Tenenza. Bossolo sequestrato. Informata la Procura della Repubblica di Agrigento. Indagini in corso.

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato 5 assoluzioni e 2 condanne emesse in primo grado dal Tribunale di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità legate alla costruzione del porticciolo turistico di Licata “Marina Cala del Sole”. Come in primo grado sono stati assolti: il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, Andrea Occhipinti, 51 anni, a capo del dipartimento finanziario del Comune, Giuseppa Maria Pia Amato, 61 anni, responsabile del Suap, ovvero lo Sportello unico per le attività produttive, e Salvatore Geraci, figlio di Luigi Francesco Geraci, 76 anni, per il quale, così come per Bartolo Consagra, 45 anni, sono state confermate le condanne a 3 mesi di reclusione ciascuno con ammenda. Francesco Geraci, imprenditore di Sommatino, titolare della società “Iniziative immobiliari”, ha eseguito il progetto per la costruzione del porticciolo.

Da oggi Lagalla insegue la poltrona di sindaco di Palermo. In occasione dell’ultimo giorno da assessore ha incontrato Musumeci. L’intervento del presidente della Regione.

Ieri ultimo giorno di lavoro alla Regione, e da oggi, primo aprile, l’inizio della ricerca del consenso a Palermo per sedersi da sindaco a Palazzo delle Aquile: Roberto Lagalla ha salutato il presidente della Regione. E Nello Musumeci ha elogiato e benedetto il suo ex assessore. E ha usato parole che secondo alcuni, se non tanti, sono da interpretare come la promessa, o l’annuncio, di un sostegno alla candidatura a sindaco dell’ex Rettore dell’Università. I due, alla cessazione dell’incarico, si sono incontrati. Musumeci innanzitutto lo ha ringraziato affermando: “E’ una perdita per il governo la sua uscita, ma in politica la parola mai non esiste, continuo a sperare per il futuro ci possano essere mille altre occasioni per potere lavorare assieme pur in ruoli diversi. Ho voluto questo incontro a due perché per me è una occasione per testimoniargli la gratitudine mia e di tutto il governo per l’impegno che ha saputo profondere in quattro anni e mezzo”. E poi, nella prospettiva della corsa di Lagalla a sindaco della capitale di Sicilia, Nello Musumeci ha aggiunto: “Siamo qui per rendere pubblicamente omaggio alla competenza, alla tenacia, alla passione, alla signorilità del professor Roberto Lagalla, che ho avuto il piacere e l’onore di avere componente del governo fin dal primo giorno: dal 29 novembre del 2017. E sarebbe rimasto fino all’ultimo giorno del mandato se non avesse autonomamente deciso di affrontare una sfida che gli fa onore, che è quella di correre per la sindacatura di Palermo, una città da qualche tempo malata di carestia d’amore da parte di chi dovrebbe veramente amarla”. E poi a commento dell’iniziativa del medico radiologo, il presidente della Regione è intervenuto così: “Lagalla ha compiuto una scelta non solo di coraggio ma anche di amore. Non mi occupo di vicende amministrative: sono però convinto di dovere dire in bocca al lupo a Lagalla per questa sua ulteriore sfida. Si è caratterizzato in questi anni per avere rilanciato non soltanto l’assessorato all’Istruzione, con una competenza che gli deriva dalla sua lunga carriera di docente universitario prima e di rettore dopo, ma ha dato anche impulso alla Formazione, che non è stato più argomento da cronache giudiziarie ma è diventato un argomento appassionante avendo messo in perfetta sintonia il mercato del lavoro e il mondo delle imprese. La Formazione era stata abbandonata da tempo al pantano di una politica di bassa lega. Lagalla è riuscito a dare serenità a un comparto che reclamava il diritto di essere messo alla prova. Lagalla, come tutti gli assessori, ha avuto ampia autonomia nella gestione del suo assessorato, l’ha fatto con la competenza dei dirigenti che ha deciso di nominare: io non ho mai interferito nella scelta dei direttori generali”.

Giuliana Miccichè (Teleacras)

Nel 2012, la Ditta T.C. aveva partecipato al bando regionale per la concessione di contributi a valere sulla misura 3.2.2.4 del PO FESR Sicilia 2007/2013 per la promozione dello sviluppo imprenditoriale e la fruizione turistica attraverso interventi di “riconversione e riqualificazione edilizia del patrimonio immobiliare già esistente”.

Ottenuto il finanziamento richiesto per complessivi 94.000 mila euro, la Ditta avviava l’investimento programmato, volto alla riqualificazione di un edificio già esistente.

Una volta completati i lavori di riqualificazione ed aver fornito regolare rendicontazione dei lavori eseguiti, la Ditta presentava domanda di saldo finale che l’Amministrazione regionale provvedeva ad erogare, salvo poi comunicare alla Ditta, dapprima, l’avvio del procedimento di revoca e, successivamente, la revoca del finanziamento concesso con richiesta di restituzione dell’intero importo precedentemente erogato; ciò in quanto i lavori eseguiti avrebbero riguardato una struttura in corso di realizzazione, e non già un immobile già esistente come invece richiesto dal bando, oltre ad una presunta omessa produzione del certificato di agibilità o abitabilità della struttura.

La Ditta, a questo punto, ritenendo illegittima la revoca, e la conseguente richiesta di restituzione, del contributo percepito, decideva di agire in giudizio con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, al fine di ottenere l’annullamento dei provvedimenti impugnati.

In particolare, gli Avvocati Rubino ed Alfieri evidenziavano in giudizio, oltre al resto, l’avvenuto rispetto, in primis, di tutte le prescrizioni del bando, avendo la Ditta realizzato l’investimento su un immobile esistente, manchevole soltanto di infissi e rifiniture e non già di significativi elementi strutturali; oltre ad aver presentato tutta la documentazione richiesta sia al momento della presentazione della domanda di contributo che al momento del collaudo della struttura.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo aver accolto la richiesta cautelare presentata dai difensori della ditta ricorrente e aver sospeso i provvedimenti impugnati, ha definitivamente accolto anche nel merito il ricorso proposto dalla Ditta T.C., la quale, per effetto della suddetta non dovrà restituire l’importo alla stessa precedentemente concesso per oltre 94.000 mila euro oltre interessi.