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3.629 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 26.096 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.394. Il tasso di positivita’ scende al 13,9 %( ieri era al 15,4%). L’isola è all’ottavo posto in Italia per contagi. Gli attuali positivi sono 214.783 con un aumento di 2.605 casi. I guariti sono 991, 33 le vittime che portano il totale dei decessi a 8.214. Sul fronte ospedaliero sono 1.625 ricoverati, con 35 casi in piu’ rispetto a ieri.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Catania 940; Palermo 578; Messina 574; Siracusa 538; Ragusa 331; Caltanissetta 258; Trapani 191; Agrigento 175; Enna 44

L’agrigentino Manlio Cardella, sindacalista, impegnato anche a difesa dei consumatori, e già assessore comunale di Agrigento, è stato nominato componente dell’Esecutivo di Risorgimento socialista con la delega di vice segretario regionale. Il segretario regionale di Risorgimento socialista, Nino Randisi, afferma: “Cardella coordinerà le azioni politiche del partito sul territorio in vista delle prossime elezioni Amministrative e quelle per il rinnovo del Parlamento siciliano. La sua esperienza sui temi del lavoro e del sindacato, oltre alla sua lunga militanza nell’area socialista, ci consentiranno di presentare un articolato programma da sottoporre alle forze politiche alleate del centrosinistra per cercare di trovare un’intesa comune per i prossimi appuntamenti elettorali”.

Si chiude oggi, dopo un mese dal suo lancio, la Colletta diocesana «Uniti per Ravanusa», organizzata da Caritas Diocesana Agrigento al fine di dimostrare la vicinanza alle famiglie delle vittime e ai feriti del tragico evento di Ravanusa dell’11 dicembre.

La Colletta ha fino ad oggi complessivamente intercettato 250 donatori (fra privati e parrocchie) e raggiunto l’ammontare complessivo di € 82.631,91   (€74.216,91 sul conto della Caritas e € 8.415,00 sul conto della Fondazione Mondoaltro ONLUS). Il fondo sarà integrato da risorse proprie della Caritas.
Terminata la prima fase emergenziale, che ha visto la gestione diretta da parte della Protezione civile e delle Istituzioni, è adesso il tempo di pensare alla definizione degli interventi che vedranno come beneficiarie le famiglie direttamente coinvolte nel tragico evento. Questa fase vede un’interazione stretta fra Caritas Diocesana Agrigento, la Comunità ecclesiale di Ravanusa e il Comune di Ravanusa, al fine di evitare sovrapposizioni e sprechi. Due i tavoli di confronto già tenuti presso il Comune per definire le modalità di spesa.

«Chi ha scelto di aderire alla nostra Colletta ha espresso un atto di fiducia nei nostri confronti: fiducia che noi non intendiamo deludere – dichiara Valerio Landri, Direttore di Caritas Diocesana Agrigento e Presidente della Fondazione Mondoaltro. La nostra gratitudine nei loro confronti si tradurrà in scelte rapide e oculate, concordate con gli altri attori del territorio».

366 i nuovi casi di coronavirus registrati in provincia di Agrigento, nella giornata del 23 gennaio, a fronte di 1327 tamponi processati. Si registra tre nuove vittime, rispettivamente a Racalmuto, Raffadali e Sciacca. Sale a 425 il numero degli agrigentini deceduti a causa del covid da inizio emergenza sanitaria. I nuovi ricoveri sono 8 mentre i guariti sono 57.

59 le persone ricoverate: 30 all’ospedale di Ribera e 29 al San Giovanni di Dio di Agrigento. Sei, invece, le persone ricoverate in terapia intensiva: 3 a Ribera e 3 ad Agrigento. Quattro persone si trovano ricoverate presso struttura lowcare: 1 fuori provincia e 2 allo Sciacca Hotel Covid e 1 Ribera Hotel Covid.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 2.364; Alessandria della Rocca 128; Aragona 240; Bivona 92; Burgio 34; Calamonaci 40; Caltabellotta 113; Camastra 91; Cammarata 342 ; Campobello di Licata 402; Canicattì 1.764; Casteltermini 351; Castrofilippo 144;  Cattolica Eraclea 59; Cianciana 170; Comitini 50; Favara 1.842; Grotte 248; Joppolo Giancaxio 54; Licata 1.157; Lucca Sicula 24; Menfi 316; Montallegro 36; Montevago 32; Naro 227; Palma di Montechiaro 1.401; Porto Empedocle 743; Racalmuto 305; Raffadali 540;  Ravanusa 329; Realmonte 241; Ribera 354; Sambuca di Sicilia 104; San Biagio Platani 38; San Giovanni Gemini 386; Sant’Angelo Muxaro 26; Santa Elisabetta 42; Santa Margherita Belice 233; Santo Stefano Quisquina 219; Sciacca 1.359; Siculiana 270; Villafranca Sicula 21. Nave accoglienza migranti 31.

Due donne, di nazionalità straniera, sono state arrestate dai poliziotti della sezione Volanti di Agrigento. I reati contestati alle donne è quello di furto aggravato.

Secondo una prima ricostruzione, le due donne, sono state fermate (ieri pomeriggio) all’uscita di un negozio, ubicato al centro commerciale Città dei Templi, dagli agenti  di polizia – che erano stati allertati dai dipendenti dell’esercizio – che hanno appurato il trafugamento.

Dopo le formalità di rito le due  straniere sono state poste alla misura restrittiva dei domiciliari in attesa della convalida del provvedimento.

Come già pubblicato, la giunta regionale ha deliberato l’acquisizione della casa a Canicattì in cui ha vissuto il giudice Rosario Livatino, per inserirla nella Rete regionale della case – museo. Ebbene, adesso la proprietaria dell’immobile si oppone: “Non è in vendita”. Lei, Giuseppina Profita, e l’associazione Casa Giudice Livatino, presieduta da Claudia Vecchio, affermano: “Non si può calpestare la volontà del padre del giudice assassinato dalla mafia. L’associazione è indignata nell’apprendere che la Regione acquisterà o acquisirà la casa del beato, e non consentirà di trasformarla in un freddo museo iper-tecnologico. Come gestori e custodi siamo onorati che la Regione abbia posato lo sguardo su casa Livatino, volendola inserire nella rete delle case museo, ma ci aspettiamo che contribuisca alla nostra opera. Casa Livatino è già luogo aperto di preghiera, di meditazione e di cultura, e ha necessità di essere tutelata. Siamo disponibili a dialogare con la Regione che invitiamo a venirci a trovare per conoscere la nostra realtà, ma ci opporremo al trasferimento di proprietà affinché sia rispettata la volontà di chi è stato privato del suo unico figlio”.

Zingarello non ha pace. E’ crollata l’unica strada che permetteva di arrivare e fruire la bellissima spiaggetta di Zingarello. Tutta la falesia di Zingarello e Drasy da anni sta arretrando, ma mai si era arrivati a tanto.

“La prossima estate la spiaggetta di Zingarello non potrà essere raggiunta dall’uomo, e diventerà una spiaggia solo per i cormorani e gli aironi – dice MareAmico -. Da diversi anni gli abitanti attendono gli interventi per fronteggiare il fenomeno erosivo, dopo che inopinatamente, è stato spostato il finanziamento assegnato dalla regione, da Zingarello alla Cattedrale di Agrigento”.

Una lite si ed una no, lui, un marito alquanto violento di 47 anni, alzava le mani nei confronti della moglie, una 43enne, ed eran dolori.

L’ultima violenta “guerra casalinga” appena due giorni fa; come al solito lui schiaffeggia e prende a calci la moglie dinnanzi la presenza dei figli. Le grida della donna hanno attirato i vicini di casa che hanno subito allertato ii carabinieri del luogo. Prontamente intervenuti, i militari dell’Arma hanno rintracciato l’uomo denunciandolo per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. La donna, invece, è stata trasportata in ospedale ad Agrigento con una prognosi di dieci giorni.

Per fortuna le lesioni non sono gravi.

 

 

Scatta da oggi la zona arancione anche in Sicilia. Un sistema, quello delle colorazioni delle Regioni, che è diverso rispetto al passato soprattutto per chi è in possesso del super Green Pass. Discorso diverso, invece, per chi non lo ha con restrizioni che entrano in vigore a partire da oggi.

In zona arancione sono sempre consentiti gli spostamenti dentro il proprio comune, mentre gli spostamenti verso altri comuni della stessa regione e verso altre regioni sono permessi a chi non ha il Green Pass solo per ragioni di necessità, da motivare con autocertificazione. Chi possiede il Green Pass ‘base’ e quello rafforzato, invece, può muoversi liberamente dentro e fuori dalla regione. Fa eccezione la regola sugli spostamenti da comuni di massimo 5mila abitanti verso altri comuni entro 30km, eccetto i capoluoghi di provincia: in questo caso lo spostamento è consentito per tutti. Il servizio di scuolabus è garantito a tutti.
In zona arancione possono accedere ai negozi che vendono beni o servizi alla persona tutti i cittadini, a prescindere se abbiano o meno il Green Pass o il Super Green Pass. Anche l”accesso agli uffici pubblici per usufruire dei servizi è sempre consentito. L’accesso ai centri commerciali, invece, è consentito a tutti nei giorni feriali, mentre nei giorni festivi è consentito solo a chi ha il Super Green Pass. In zona arancione, i bar e ristoranti sono aperti solo per chi ha il Super Green Pass: sia per consumazione al banco che per quella al tavolo, all’aperto o al chiuso. Dunque, chi non possiede il Super Green Pass non può bere un caffè al bar.
L’attività sportiva all’aperto, anche in aree attrezzate e parchi pubblici, è consentita a tutti, mentre al chiuso è consentita solo a vaccinati o guariti, quindi a chi è in possesso del Super Green Pass. Anche l’attività sportive all’aperto, ma in piscine e centri natatori, è permessa a chi ha il Super Green Pass. Aperta a tutti l’attività riabilitativa e terapeutica, così come gli sport di squadra e attività in centri e circoli sportivi all’aperto. L’accesso agli spogliatoi, così come gli sport di squadra in centri e circoli sportivi al chiuso, sono consentiti solo a chi ha il Super Green Pass. Gli sport di contatto, sia all’aperto che al chiuso, sono consentiti solo a chi ha la certificazione verde rafforzata. In zona arancione per l’attività sciistica può accedere agli impianti di risalita solo chi ha il Super Green Pass.
Il Green pass ‘base’ è obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, mentre chi non è in possesso di certificazione verde ottenuta attraverso vaccino o tampone non potrà accedere. Tutti i cittadini possono accedere alle scuole di ogni ordine e grado, senza distinzioni. Per quanto riguarda l’Università, chi non ha il Green Pass non può accedervi, mentre è possibile entrare in aula se muniti di Green Pass base o “Super”.
Negli alberghi e nelle strutture ricettive (bar e ristoranti) ospitate al loro interno, possono entrare solo coloro in possesso di Super Green Pass. L’ingresso a cinema, teatri, sale da concerto, locali di intrattenimento e musica dal vivo al chiuso è consentito solo a chi ha il Super Green Pass, così come quello a mostre e musei, mentre per biblioteche e archivi è previsto anche per chi ha la certificazione ‘base’. Solo chi ha il Super Green Pass può entrare in discoteche e sale da ballo.
Per centri benessere e termali, sia all’aperto che al chiuso, chi non ha il Super Green Pass, a meno che non ci si rechi in questi luoghi per motivi di salute, non può fare ingresso. Anche per i parchi tematici e di divertimento è autorizzato l’accesso solo con Super Green Pass, stessa cosa vale per centri culturali, sociali e ricreativi, al chiuso o all’aperto, sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. Per partecipare a concorsi pubblici in presenza in zona arancione, serve almeno il Green Pass ‘base’, che si può avere anche con tampone.

“Una delle ultime assurdità di questo governo è stato limitare l’accesso agli uffici postali e bancari ai soli possessori di green pass, una scelta che sta mettendo in oggettiva difficoltà gli anziani – afferma il commissario provinciale di Fratelli d’Italia, Calogero Pisano – sono tante, infatti, le persone di una certa età che si recano mensilmente presso gli sportelli per ritirare la propria pensione, magari perché non in grado di utilizzare, eventualmente, i servizi di home-banking, o perché risiedono in piccoli centri sprovvisti di bancomat.

Ritirare la pensione è e deve essere considerato a tutti gli effetti un servizio essenziale, perché è con essa che vivono milioni di anziani, ed è inaccettabile il solo pensiero che la povera vecchietta di turno venga respinta perché sprovvista del certificato verde.

Il governo elimini questa misura cervellotica e senza senso che, come i numeri della pandemia peraltro confermano, ed oggi peggiori rispetto a quelli di un anno fa, certamente non limita l’espandersi della pandemia, ma comprime soltanto i diritti individuali delle persone, nella fattispecie quelli di una categoria debole come quella delle persone anziane e certifica il fallimento del Ministro della Salute Roberto Speranza”.