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“Concluse le operazioni di evacuazione delle case danneggiate, il salvataggio dei feriti e purtroppo il recupero di tutte le vittime, ci sentiamo di esprimere la nostra vicinanza ai parenti delle vittime, alla Sicilia e agli abitanti della cittadina di Ravanusa.

Sappiamo bene che le indagini che la magistratura ha avviato chiariranno le cause dell’accaduto. Non possiamo sottrarci  dall’evidenziare una preliminare constatazione: l’area interessata dalla deflagrazione e conseguente crollo (cerchio nero nell’immagine) era perimetrata come area a rischio idrogeologico molto elevato per frana (rosso nell’immagine) dal Piano di Assetto Idrogeologico ed è lambita da recenti lavori di consolidamento (riquadro blu nell’immagine) avviati dall’ Ufficio contro il dissesto idrogeologico della Sicilia che è intervenuto nel settore est dell’abitato di Ravanusa visto l’accertata instabilità registrata sin dagli anni ’60”. Lo ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.

“Sottoservizi come quelle delle acque, di adduzione o di fogna, e come quelle del gas, anche associati a serbatoi di stoccaggio, sono opere rigide che se attraversano movimenti franosi rischiano di essere interrotti. In caso di rottura di queste condotte si ha nel caso dell’acqua un aggravio del dissesto e nel caso del gas anomale perdite che possono concentrarsi in sacche nel sottosuolo.

Resta il fatto che la manutenzione e il rifacimento delle infrastrutture è uno dei settori nel quale investire. Inoltre, nei casi come questo di Ravanusa – ha dichiarato il geologo siciliano Michele Orifici –  con accertata e a censita presenza di un dissesto geo-idrologico, che interessa il centro urbano, sono necessari sistemi di monitoraggio dei dissesti e sistemi in grado di registrare anomali funzionamenti dei sottoservizi e innescare in maniera automatica allerte per interventi tempestivi. Questa tragedia non resti solo un lutto per la Sicilia e sia di guida per l’intero Paese visto che il rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia (ed. 2018) evidenzia come nel nostro Paese il numero di comuni interessati da pericolosità per frana elevata e molto elevata e per rischio idraulico alto e medio sono ben il 91.1%, cioè 7.275 su 7.983, e la superficie delle aree pericolose è pari a oltre 300.000 kmq, cioè supera il 16% di tutto il territorio italiano

Lo scopo degli incontri scientifici nelle “Giornate Agrigentine di Medicina Interna e Lungodegenza” che si terranno ad Agrigento è quello di mettere in rilievo ed evidenza l’importanza della istituzione nel sistema sanitario nazionale, ed in particolare siciliano, dei reparti di “Lungodegenza” dove vengono trasferiti e quindi ricoverati gli ammalati post acuzie che necessitano di ulteriori cure ed approfondimenti diagnostici e clinici. 

Queste cure ed approfondimenti diagnostici e clinici variano a seconda delle patologie di cui sono affetti gli ammalati. Gli ammalati, particolarmente, provengono dalle divisioni “ Cardiologia ed Emodinamica interventistica”, di “Emodialisi” e di “ Medicina Interna”, “ Diabetologia” e necessitano di aggiustamenti terapeutici e clinici, se essi sono cardiopatici ipertesi ed aritmici, diabetici, nefropatici o in generale affetti dalla cosiddetta sindrome metabolica che tanto importante è gestirla perché essa è rappresentata da un insieme di fattori di rischio per malattie cardiovascolari renali e diabete.

È importante ricordare la riabilitazione respiratoria nei pazienti affetti da malattie respiratorie croniche e BPCO. Gli incontri scientifici in queste giornate serviranno per il confronti di vari relatori nelle varie discipline ed inlotre  si è voluto affrontare anche i vari aspetti clinici e epidemiologici del nuovo flagello che sta affliggendo l’umanità quale la pandemia da Covid sars.


	

Come è noto, il Consiglio di Stato, con le sentenze dello scorso maggio, ha rigettato gli appelli proposti dal CSM e dal dott. Prestipino Giarritta e confermato la sentenza del TAR Lazio che aveva annullato la nomina di quest’ultimo quale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Il dott. Prestpipino Giarritta – difeso dal Prof. Massimo Luciani e dagli avv.ti Chirulli e D’Andrea – ha proposto avverso le suddette sentenze ricorso per Cassazione.
In vista dell’udienza, il dott. Viola – sempre con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha notificato controricorso in Cassazione, rilevando l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorsi proposti da controparte.
Anche il Procuratore Generale ha depositato agli atti del giudizio le proprie conclusioni chiedendo  alla Suprema Corte di Cassazione di dichiarare inammissibili o, comunque, infondati ricorsi proposti dal dott. Prestipino Giarritta.
La Cassazione, aderendo alle tesi degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha rigettato il ricorso proposto dal dott. Prestipino Giarritta.
In particolare, la Cassazione ha rilevato come il Giudice Amministrativo non abbia “esorbitato i limiti posti al proprio giudizio”, ma operato “nell’esercizio della propria attività di giudizio…”.
I Giudici della Suprema Corte hanno, inoltre, chiarito come correttamente il Consiglio di Stato avesse rilevato il difetto di motivazione che affliggeva la revoca dell’originaria proposta formulata a favore del dottor Viola, sottolineando che la giustificazione di tale revoca “non si può ritenere implicita nell’intervenuta sostituzione” di alcuni componenti né, altresì, “nel mutamento in sé della preferenza”.
La Corte di Cassazione ha rilevato, poi, “la palese irrazionalità della motivazione adottata fondamento della scelta del dott. Prestipino” nonché “la legittimità della valutazione del consiglio di Stato, il quale ha appunto sottolineato che non sono state esternate e che non risultano comunque comprensibili le ragioni per le quali si possa attribuire alle funzioni concretamente svolte da quel Procuratore Aggiunto (dott. Prestipino – NDR) una valenza superiore a quelle espletate (dal dott. Viola – NDR) dapprima quale Procuratore della Repubblica e poi come Procuratore preposto all’Ufficio di Procura generale, in considerazione dell’oggettiva maggiore ampiezze, rilevanza e responsabilità di queste rispetto alle prime”.
La Cassazione ha, infine, rilevato come correttamente il Consiglio di Stato abbia attribuito particolare rilievo all’esperienza maturata dal dott. Viola quale Procuratore Generale presso la Corte d’Appello in quanto quest’ultimo svolge “una generale attività di vigilanza sul … puntuale esercizio da parte dei procuratori della Repubblica dei poteri di direzione, controllo e organizzazione degli uffici ai quali sono preposti, (art. 6 del d.lgs. n. 106/06) ed è titolare del potere di avocazione delle indagini preliminari, sussistendone i presupposti fissati dall’art. 412 c.p.p. “
Per effetto della pronuncia della Corte di Cassazione la nomina del dott. Prestipino Giarritta quale Procuratore della Repubblica di Roma è ormai definitivamente annullata.

Tragedia di Ravanusa, oggi lutto cittadino in memoria delle vittime. La città di Agrigento si stringe alla comunità locale in questo momento di grande dolore. Proclamato per domani  il lutto cittadino per esprimere cordoglio e partecipazione al sindaco e all’Amministrazione Comunale.
Domani saranno spente tutte le luminarie.
Le bandiere degli edifici pubblici comunali verranno esposte a mezz’asta;
Le luminarie e gli alberi di Natale nel Centro Città, nei quartieri e nelle frazioni del territorio comunale, non verranno accesi, in segno di lutto. Si invitano le attività produttive cittadine a non accendere gli addobbi natalizi delle loro attività in segno di vicinanza e solidarietà alla comunità di Ravanusa. Sarà osservato, in tutti i luoghi pubblici, alle ore 12.00 un minuto di silenzio in memoria delle vittime della tragedia.

“La notizia del ritrovamento dei corpi di Calogero Carmina e del figlio Giuseppe spengono le nostre speranze di poterli ritrovare in vita. Profondo il mio cordoglio verso le famiglie dei miei concittadini che hanno perso la vita a causa della tragica esplosione di sabato scorso. Un grazie di cuore ai vigili del fuoco, instancabili, ai carabinieri, i primi sul luogo, alla protezione civile, agli operatori sanitari e a tutti i volontari. Grazie!”
Queste le parole dell’on. Savarino che prosegue: “abbiamo adesso il dovere di pensare subito alla ricostruzione, per tentare di rimarginare la ferita che ha sconvolto la nostra comunità. Non dobbiamo spegnere l’attenzione, la solidarietà di tutte le istituzioni deve diventare aiuto concreto al nostro paese.
Poiché la sciagura che si è abbattuta sulla città non è una calamità naturale, serve una legge speciale per Ravanusa. La Regione farà la sua parte, ho già presentato un ddl specifico per aiutare una comunità travolta dal dolore a risollevarsi.
Ci adopereremo perché anche lo Stato centrale faccia la sua parte.
In considerazione del fatto che tantissime persone, in questi giorni difficili, hanno mostrato solidarietà e generosità ed espresso la volontà di aiutare economicamente le famiglie di Ravanusa che hanno perso tutto, vorrei segnalare che è stata avviata una raccolta fondi per la ricostruzione degli alloggi distrutti dall’esplosione. Allo scopo la Protezione Civile della Regione Siciliana ha attivato un conto corrente bancario dedicato, in modo da canalizzare questi aiuti. Il codice Iban su cui effettuare le donazioni è: IT18B0200804625000105458608.”

1.037 i nuovi casi di Covid registrati in Sicilia nelle ultime 24 a fronte di 35.240 tamponi processati nell’Isola.  Il tasso di positivita’ riscende al 3% (ieri era del 5,14%).  I guariti sono 627, le vittime sono 8 che portano il totale dei decessi a 7.295.

Sul fronte ospedaliero in regime ordinario sono 474,  in terapia intensiva sono 48.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo conta 222 casi, Catania 252, Messina 117, Siracusa 103, Ragusa 14, Trapani 111, Caltanissetta 49, Agrigento 136, Enna, 33.

Con il ritrovamento del corpo di Giuseppe Carmina, giovanissimo pittore di 33 anni e figlio di Calogero, ritrovato poco fa, la mattanza della strage ravanusana dovrebbe aver messo la parola fine.

Con Giuseppe, si chiude a 9 il numero definitivo dei morti. Più di cento gli sfollati, molti sono in albergo, altri sono a casa di amici e parenti.

E’ questo il bollettino finale ufficiale dello scoppio di Ravanusa.

Poco fa è stato ritrovato in un garage il corpo di Calogero Carmina, 59 anni, vittima anche esso del disastro che ha colpito alcune vie della città di Ravanusa.

All’appello, secondo l’elenco dei dispersi, manca soltanto Giuseppe Carmina, 33 anni, figlio di Calogero ritrovato, come detto, poco fa.

La mattanza, dopo il ritrovamento dell’ultimo cadavere, dovrebbe terminare. E’ questo il bollettino definitivo della strage di Ravanusa.

Di Danila Bonsangue.

Un cittadino di San Cataldo segnala l’ennesimo disservizio al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Riportiamo quanto ci racconta: “ A novembre mia nonna è caduta accidentalmente in balcone, battendo la testa sul passamano. Avendo 101 anni abbiamo chiamato l’ambulanza, per precauzione, non sapendo se avesse tutte le ossa integre. È stata quindi trasportata al Pronto Soccorso del Sant’Elia dove le hanno preso i parametri vitali e poi l’hanno tenuta in attesa 12 ore, seduta su una sedia rigida, in ferro, a 101 anni! Senza darle cibo, acqua e soprattutto senza assistenza medica e familiare! Nessuno le ha chiesto ad esempio se doveva andare in bagno, si è invece prodigata per lei un’altra signora in attesa al Pronto Soccorso per malesseri vari. La signora ha accompagnato in bagno mia nonna. Tenere un’anziana di 101 anni molto fragile, in mezzo a tante persone con diverse patologie, è stato anche imprudente. È stata effettuata inoltre una Tac in ben 12 ore di attesa e tutto senza assistenza! “

Focolai Covid nei reparti di Medicina Interna e Ortopedia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta ma i ricoveri, stando a quanto affermato dal direttore sanitario del presidio ospedaliero Benedetto Trobia non saranno sospesi. «La situazione è sotto controllo – afferma Trobia – e chiaramente, continuiamo a prenderci cura dei pazienti che arrivano. Alcuni malati che dovevano essere ricoverati in Medicina sono stati sistemati in appoggio in altri reparti del Sant’Elia mentre per i pazienti che necessitavano di ricovero in Ortopedia abbiamo trovato i posti letto a Mussomeli».

Al momento i positivi sarebbero 4 al reparto di Medicina Interna e 2 al reparto di Ortopedia. «Questo può succedere – precisa Trobia – perché fino al quarto o quinto giorno in cui ci si è infettati i pazienti possono risultare negativi, per un problema di carica virale troppo bassa, per poi risultare positivi i giorni dopo. Per cui al momento del ricovero qualche paziente è sicuramente risultato negativo per poi positivizzarsi successivamente». Ieri si è registrato un maxi-afflusso al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia dove i medici continuano a lavorare incessantemente.