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L’ex presidente della Regione, e commissario della Nuova Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, smentisce un’alleanza politica con l’Udc in Sicilia, così come dichiarato nel corso di un’intervista da Decio Terrana e Pino Pellegrino. Cuffaro afferma: “Mi fa specie vedere che la prima immagine dell’intervista sia una foto di un evento proprio della Democrazia Cristiana Nuova, che dicono essere una bandiera senza vento, ma che ha prodotto grandi risultati alle scorse elezioni. Smentisco con veemenza che ci sia “commistio” tra la DC e l’UDC. I simboli sono importanti ma non essenziali: quando l’esercizio di utilizzo degli stessi è privo di contenuti si dissolve in una dozzinale operazione di marketing, dalla quale mi dissocio categoricamente. All’intento propagandistico che segue una logica commerciale, come se i valori fossero beni materiali e non patrimonio immateriale, rispondo che la Democrazia Cristiana è innanzitutto di chi l’ha fondata: di Don Sturzo, di Alessi, di De Gasperi, e di tanti altri. Ma noi vogliamo, sopra ogni cosa, che la Democrazia Cristiana Nuova torni ad essere delle persone, ed è Nuova non perché è diversa ma perché è rinnovata nella sua capacità di comunicare e nelle intuizioni, ed è con questo spirito che vogliamo che torni a vivere nel cuore di molti. Vogliamo riportare nella scheda elettorale un’idea dal cuore antico ma innovativa che possa concretizzarsi con l’unico modo che conosco e cioè mettendo a servizio delle persone e dei cittadini, donne e uomini giovani e capaci, spinti da una forte motivazione, senza permettere a volti riciclati di inquinare questo progetto. Non siamo interessati a “liti in famiglia”, a pettegolezzi sterili o ad auto-proclami, siamo concentrati a lavorare per ricostruire il partito in Sicilia con entusiasmo e lealtà. Vogliamo rendere la Democrazia Cristiana un partito plurale e popolare, capace di entusiasmare ma senza mai abbandonare il senso di responsabilità: una DC nuova, libera, aperta e democratica per far tornare i valori della dottrina sociale della chiesa, valori per noi non negoziabili. Lavoriamo ad un progetto credibile che esercita la Democrazia partendo dal partito stesso, cominciando dalla campagna tesseramento per poi passare al congresso regionale in cui saranno gli iscritti a votare la classe dirigente e le cariche del partito regionale, nessuna figura calata dall’alto. Sono i giovani i veri protagonisti di questa mia impresa” – conclude Totò Cuffaro.

Sono stati prelevati gli organi della 12enne morta nell’ospedale “Garibaldi” a Catania dove è stata ricoverata dopo avere subito un arresto cardiaco a scuola. Il trapianto del cuore è stato eseguito nell’ospedale di Padova a una bambina da tempo in lista d’attesa. Nella città veneta sarà impiantato anche un rene. Il fegato e l’altro rene saranno trapiantati all’ospedale “Bambino Gesù” di Roma. Espiantate anche le cornee. Equipe mediche degli ospedali di Padova e di Roma hanno partecipato al prelievo insieme ai colleghi dell’ospedale “Garibaldi” la cui commissione medica ha dichiarato la morte cerebrale della 12enne dopo le ore di ‘osservazione’ previste dalla legge. I danni provocati dall’ipossia per la mancanza di ossigeno al cervello, dopo un arresto del sistema cardiocircolatorio, le hanno indotto un coma irreversibile. I genitori hanno autorizzato la donazione.

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, si è recato al cimitero di Piano Gatta dove sono stati trasferiti i sette feretri dei giovani bengalesi, morti assiderati durante la traversata dalla Libia a Lampedusa, in attesa che siano rimpatriati dopo le procedure di riconoscimento. E’ cio diversamente da quanto inizialmente prospettato, ovvero che le salme sarebbero state sepolte a Palma di Montechiaro. Il sindaco ha deposto su ogni bara, con su scritti solo dei numeri e dei disegni, un mazzo di fiori e una rosa rossa. Miccichè ha commentato: “Abbiamo accolto questi sette ragazzi che avevano grandi speranze, e la loro vita è finita in niente. Conoscevo da medico il fenomeno e lo strazio di questi viaggi. Adesso da sindaco ospito questi poveri sfortunati”.

Ha rubato generi alimentari, surgelati, salumi, e prodotti per la casa, e dopo avere riempito due grandi borse per la spesa, è scappata velocemente. Quando i dipendenti hanno capito la donna si era già allontanata. Il furto è avvenuto in un supermercato nel rione di Bonamorone, a poche decine di metri dal cimitero comunale.

I poliziotti della sezione Volanti della Questura, e i responsabili del market, dopo avere visionato le immagini delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza dell’esercizio commerciale, hanno appurato che la donna, un’italiana di circa quarant’anni, non ha rubato profumi, liquori, né cose costose. E’ evidente che si è trattato di un furto per necessità.

Il motocross era la sua passione, le gare e le uscite domenicali non mancavano mai, ma oggi è stata una domenica fatale per Salvatore Camilleri,  21enne agrigentino, molto conosciuto in città per la sua passione del motocross.
Questa mattina Salvatore, era uscito presto di casa per raggiungere  con un gruppo di amici contrada Fauma, tra Montaperto e Porto Empedocle, per dilettarsi nel suo amato sport il motocross.

Il giovane, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe perso il controllo della sua moto e si è schiantato contro un albero. Gli amici che erano con lui si sono subito accorti della gravità dell’incidente e dopo aver chiamato il 118 sul posto è atterrato anche un elicottero, ma purtroppo per il giovanissimo agrigentino non c’è stato nulla da fare.

Sul posto ci sono i carabinieri che si stanno occupando dei rilievi. Le indagini sull’accaduto sono state affidate alla polizia.

307, 5 kg di rifiuti, per lo più di plastica. È questo il bottino della raccolta di oggi , 30 Gennaio, effettuata sulla spiaggia di Timpi Russi e organizzata da Marevivo Sicilia in collaborazione con l’Associazione Ricreativa Stagionale Timpi Russi.

Tantissime le famiglie accorse con bambini al seguito. Un fatto quest’ultimo che ci ha davvero reso felici e speranzosi che il nostro ambiente ed il nostro mare magari un domani saranno in mani più sicure e responsabili.
Sono anche intervenuti cinque studenti dell’Istituto Amato Vetrano, accompagnati dai docenti e dalla preside Prof.ssa Caterina Mulè, ma anche il gruppo sportivo Kitesurfsciacca.

Sono state raccolte tante bottiglie di plastica ma anche flaconi, tantissimo polistirolo, tubi da irrigazione, scarti edilizi, recipienti e perfino un carrettino abbandonato probabilmente l’estate scorsa da un venditore ambulante e che ha richiesto non pochi sforzi per essere dissotterrato. Il tutto era principalmente accumulato in un’ansa della spiaggia che era diventata il ricettacolo di rifiuti restituiti dal mare, ma anche trasportati dalle acque che durante l’alluvione di Novembre hanno invaso i terreni circostanti.
Adesso questi dati saranno caricati sull’app Clean Swell dell’Ocean Conservancy che monitora lo stato di salute del nostro mare andando a individuare le quantità e le categorie di rifiuti più frequenti.

Presente anche una rappresentanza della Capitaneria di Porto di Sciacca. Nelle prossime ore i rifiuti saranno ritirati dalla ditta incaricata dal Comune di Sciacca che ha appoggiato l’iniziativa.

Marevivo Sicilia ringrazia tutti gli intervenuti, il Comune di Sciacca , la Capitaneria di Porto e i membri dell’Associazione Ricreativa Timpi Russi, in particolar modo Monica Craparo e Fiorella Sutera per aver segnalato lo stato di pericolo ambientale venutosi a creare sulla spiaggia.

L’associazione è già al lavoro per la pianificazione di altre pulizie, prima fra tutte quella del 10 Febbraio che rientra nel progetto “Adottiamo lo Stazzone” che stavolta coinvolgerà gli alunni delle classi quinte della scuola primaria dell’IC Mariano Rossi, un progetto che con continuità costante sta sottoponendo la zona a interventi frequenti di pulizia della spiaggia mai visti prima, intervenendo anche nella sensibilizzazione ambientale e nella conoscenza di uno dei borghi più belli della città di Sciacca.

E così la signora Ilanda Vecchia ha raggiunto il prestigioso traguardo dei cento anni.
Abita ad Agrigento, da sola, ed è autosufficiente. Cucina, lava, stira e guarda la tv. La figlia, unica, abita a qualche centinaio di metri dalla mamma, spesso la va a trovare per fare due chiacchiere.
La signora Iolanda, dicevamo, ha una figlia, 4 nipoti e 3 pronipoti. Il traguardo dei cento anni è stato festeggiato insieme al sindaco di Agrigento Francesco Miccichè e al suo medico di famiglia, dott. Vito Maggio il quale ha la donna fra i propri iscritti.
E proprio al dott. Vito Maggio chiediamo sulle condizioni di salute della signora Iolanda. Dice: “La signora sta benissimo, è perfettamente lucida ed è in grado di organizzare la propria giornata con tutte le faccende domestiche da approntare. Mangia nella norma, non eccede, e spesso fa le analisi che risultano essere sempre ottimali. Evidentemente ha qualche acciacco,  – conclude il dott. Maggio – ma non dimentichiamo che ha raggiunto i cento anni…”
Alla signora Iolanda vanno gli auguri della nostra redazione.

7.369 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 46.187 tamponi processati in Sicilia; ieri erano 7.100. Il tasso di positivita’ sale al 15,9% ieri era al 15,5%. L’isola è al nono posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 237.407 con un aumento di 5.691 casi. I guariti sono 1.939 mentre le vittime sono 47 e portano il totale dei decessi a 8.471. Sul fronte ospedaliero sono 1.620 ricoverati, con 19 casi in piu’ rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 144.

Palermo registra 1.602 casi, Catania 1.513, Messina 1.047, Siracusa 820, Trapani 644, Ragusa 791, Caltanissetta 577, Agrigento 530, Enna, 153.

Nel variegato ed intricato mondo della disabilità, da qualche anno un termine ha sostituito l’ormai obsoleto “integrazione”: è la parola “inclusione”. Per inclusione, si intende la messa in atto di tutte le strategie atte a rendere uguali e non dissimili le persone che per vari motivi presentano una diversità data da varie condizioni, siano esse di ordine sociale, sia di disabilità. Il mondo della disabilità è straordinario, pieno di emozioni a volte struggenti. Non è facile, ma per capire bisogna frequentare. Allora, dare un’occhiata a questa realtà, trascorrere qualche ora del proprio tempo con un disabile e scoprire come vive, il suo quotidiano. Il processo di inclusione, scolastica in Sicilia ha ancora un orizzonte lontano, ma la speranza si sa, è l’ultima a morire, anche nel nostro tempo, dove tutto appare palese: le regole che non regolano più nulla, la politica che non serve più ad amministrare un paese e sempre più soffocati, ecco l’esercito dei disabili.  La vita osteggiata dalla condizione fisica, dalla negazione di un diritto a vivere, dai pregiudizi.

La  Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione e i diritti dei disabili che doveva essere il punto di riferimento normativo per l’inclusione scolastica delle persone disabili, giù nel profondo Sud, non esiste. La famosa legge 104 del 1992 che consiste nell’obbligo da parte dello Stato di rimuovere qualsiasi tipo di impedimento che possa limitare il potenziale di sviluppo della persona con disabilità, vedi l’inclusione dei bambini disabili gravi, giù nel profondo Sud, non viene applicata come dovrebbe. E’ facile riempirsi la bocca di  inclusione scolastica , di principi della nostra Costituzione, con riferimenti all’articolo 34, in cui si garantisce il diritto allo studio per tutti;  all’articolo 3, in cui si   parla di uguaglianza e di pari dignità: all’articolo 38, che tratta di diritto allo  studio delle persone diversamente abili.  Da noi, profondo Sud ,non esiste. Le scuole non sanno cosa fare, se non affidare agli ATA (con un corso di poche ore) i bambini disabili gravi. Nel frattempo viene azzerato  il servizio di assistenza igiene personale nelle scuole di competenza comunale. Vedi Trapani, vedi Licata ecc.  dove risultano casi in cui il diritto dello studente, riconosciuto e previsto nel PEI, elaborato e approvato dal GLO – Gruppo operativo per l’inclusione, non trova ancora attuazione. Bisogna avere il coraggio di dare una spallata di dignità, alla  discriminazione che ancora regna sovrana nel mondo della disabilità,nelle nostre scuole.

“Sono vicino agli infermieri che seppur in trincea nella guerra al Covid, sono vittime delle conseguenze del disastro organizzativo e di una politica che deve mostrargli vicinanza con i fatti e non solo con le chiacchiere”.

Così il parlamentare regionale del Movimento Cinque Stelle, Giovanni Di Caro, sulla mobilitazione del personale infermieristico.

“La quarta ondata pandemica – aggiunge il deputato agrigentino – sta mettendo a dura prova gli infermieri, da quasi due anni questi operatori sanitari non hanno goduto di ferie, svolgono turni estenuanti, nonostante i rischi a cui sono soggetti, con professionalità continuano ad operare nonostante il contratto nazionale scaduto e che sono in attesa ancora dello sblocco delle indennità specifiche che erano state stanziate nel dicembre del 2020.
Sono stati definiti eroi – conclude Di Caro – ma gli infermieri ad oggi, restano i meno pagati d’Europa, sono professionisti che hanno diritto ad avere le adeguate condizioni di lavoro e i giusti compensi”.