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Legacoop Sicilia Agrigento – Palermo – Trapani, tramite il coordinatore, Domenico Pistone, interviene a fronte della crisi che attanaglia il settore vitivinicolo in Sicilia nella prospettiva della campagna 2023-2024. Pistone afferma: “Abbiamo raccolto il grido d’allarme delle nostre cooperative attive nel settore vitivinicolo. Le cantine siciliane rivendicano l’avvio di procedure straordinarie quali lo stoccaggio e la cosiddetta ‘distillazione di crisi’ praticata con prezzi congrui. La distillazione è una pratica che non distrugge il prodotto ma lo destina alla produzione di alcol per disinfettanti. Lo stoccaggio dei vini, invece, con una dotazione finanziaria consentirebbe alle cantine sociali di avere maggiore liquidità in attesa di una ripresa del mercato e arrivare alla prossima campagna con poche giacenze. Nei prossimi giorni Legacoop avvierà un interlocuzione con l’ assessorato regionale all’Agricoltura per avviare tutte le misure in grado di sostenere le imprese vitivinicole così come già avvenuto in altri Paesi, come ad esempio in Francia, dove sono stati stanziati 160 milioni di euro a sostegno del comparto vitivinicolo”.

Il Carabiniere Salvatore Rotolo, condannato a 18 anni di carcere per l’omicidio della compagna Antonella Alfano, uccisa il 5 febbraio del 2011, ha rinunciato ad un permesso premio. E ciò – spiega il suo difensore, l’avvocato Carmelita Danile – per tutelare la serenità della propria figlia in una fase delicata della sua crescita. Si tratta di una figlia biologica che però oggi non è più legalmente sua dato che il tribunale dei minori gli ha tolto la potestà genitoriale. La giovane ha già cambiato cognome per portare quello della madre”. Finora Rotolo ha scontato 11 anni di carcere. L’ex Carabiniere, durante la detenzione ed il percorso riabilitativo, ha conseguito la laurea in ingegneria.

Il sesto appuntamento del cartellone organizzato dalla Compagnia Sipario nel Teatro Impero vede protagonista un coinvolgente racconto di una pagina di storia che viene restituita con la cifra dell’arte e diventa empatia. A Trieste il Magazzino n.18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli di tante vite interrotte dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera e circa 300mila persone scelsero di lasciare le loro terre destinate a non essere più italiane
 
Ci sono mille modi per raccontare la storia. Simone Cristicchi sceglie quello intimo, fatto di voce, parole e immagini. Che diventa vero perché strappa le vicende alla carta dei libri e ridona a chi vi approda la sostanza delle vite vissute e spezzate, i loro sentimenti, di cui rimangono oggetti ammassati l’uno sull’altro, ricordi di “esistenze scampate alla bora”. Questo e molto altro è “Esodo” spettacolo di e con Simone Cristicchi che si terrà domenica 16 aprile alle ore 18.00, nel Teatro Impero.
È il sesto appuntamento della Rassegna “Lo Stagnone – scene di uno spettacolo” – organizzata dalla Compagnia teatrale “Sipario” presieduta da Vito Scarpitta, con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di Marsala.
Saranno la chitarra, il canto, la voce, le immagini e i racconti di Simone Cristicchi a trasportare il pubblico fino al Porto Vecchio di Trieste, dove c’è un “luogo della memoria”: il Magazzino n. 18. Qui si racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento, ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Il Magazzino n. 18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo istriano fiumano dalmata: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.
Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia.
La rassegna prosegue domenica 30 aprile alle ore 18.00 con “Le Vispe Terese” di e con Alessio Piazza. Uno spettacolo sulla famiglia, che racconta le persone vissute intorno a noi, nel corso della nostra infanzia e dell’adolescenza, di quelle che ancora oggi ci fanno sorridere. I luoghi, i fatti e le persone sono un miscuglio tra realtà e fantasia, tra aneddoti personali e altri raccontati, ascoltati da altre storie di famiglia. Ne emerge un’umanità varia, che si affaccia sul palcoscenico di una casa di famiglia e recita la parte che l’autore, attore e regista marsalese gli ha assegnato, attingendo ai ricordi e colorandoli con fantasia ed umorismo. “Con “Le vispe Terese” – spiega Alessio Piazza – mi piace sottolineare uno dei legami più affascinanti del teatro: quello con la memoria, con le nostre origini e le nostre radici. Portare in scena questo spettacolo è come far entrare il pubblico nella casa della propria infanzia, farli camminare lungo i corridoi, far sentire l’odore dei mobili, le voci delle persone amate”.
Domenica 7 Maggio alle ore 21.30 chiude la rassegna uno spettacolo fuori abbonamento. Un concerto che fa letteralmente spettacolo: il gruppo XVERSO, tribute band di Tiziano Ferro dà vita a “FERRO”. Il gruppo è la prima tribute band dedicata esclusivamente a Tiziano Ferro. Il progetto XVERSO, costruito ai massimi livelli sia musicali che scenografici unisce la somiglianza vocale del frontman Devis Manoni alla qualità musicale di una band fatta di musicisti professionisti con importantissime esperienze alle spalle, i XVERSO costruiscono uno show spettacolare fatto di effetti scenici, cambi d’abito e videoproiezioni su maxischermi.

È in programma venerdì, alle 15, nella sala Zeus al museo archeologico Pietro Griffo, il convegno sul tema “PNRR e rigenerazione urbana – I concorsi di progettazione in provincia di Agrigento” promosso dall’Ordine degli architetti di Agrigento.

Dopo  l’apertura dei lavori del presidente dell’Ordine, Rino La Mendola, e i saluti di Roberto Sciarratta, direttore del Parco Valle dei Templi, e di Gianfranco Tuzzolino, presidente del Polo territoriale universitario di Agrigento, si terrà la prima sessione del convegno dedicata alla “Centralità del progetto di rigenerazione urbana” con gli interventi di alto profilo di Giuseppe Cappochin del Consiglio nazionale degli architetti e dell’architetto Gianluca Peluffo, apprezzato interprete dell’architettura contemporanea.

Durante la seconda sessione dei lavori, sono previsti gli interventi dei componenti delle giurie: Giuseppe Falzea, presidente della Consulta regionale degli Ordini degli architetti della Sicilia; Piero Campa, presidente dell’Ordine degli architetti di Caltanissetta; Renata Prescia, coordinatrice del corso di laurea in Architettura e Progetto nel costruito; Sebastiano Fazzi, presidente dell’Ordine degli architetti di Enna; Michele Sbacchi, professore associato di Progettazione architettonica all’Università degli Studi di Palermo; Salvatore Scollo, presidente dell’Ordine degli architetti di Ragusa; Sonia Di Giacomo, presidente dell’Ordine degli architetti di Siracusa, e saranno illustrati i cinque progetti  di qualità, che saranno  utilizzati dagli enti banditori per accedere alle risorse del PNRR. In particolare, i lavori riguardano:

–          a Canicattì: la costruzione di un edificio scolastico

–          a Grotte: la riqualificazione urbana della zona del Calvario

–          a Montevago: la riqualificazione paesaggistica dell’antica Montevago

–          a Racalmuto: la riqualificazione urbana del centro storico

–          a Raffadali: la riqualificazione del Villaggio della Gioventù

Presenti al convegno, moderato dalla giornalista Giovanna Neri, anche i rappresentanti degli enti banditori dei concorsi: Raffaele Sanzo, commissario del Libero Consorzio Comunale; Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali; Margherita La Rocca Ruvolo, sindaco di Montevago; Vincenzo Maniglia, sindaco di Racalmuto; Alfonso Provvidenza, sindaco di Grotte.

Nel corso dell’evento, intorno alle 17, ci sarà spazio anche per un momento musicale a cura della soprano Valentina Capraro e del duo pianistico Marisa Bonfiglio – Alfonso Lo Presti; è in programma alle 19 l’inaugurazione della mostra dei progetti premiati, che rimarrà aperta sino al prossimo 7 aprile, e la consegna delle targhe agli autori degli stessi progetti, mentre alle 19:30 è prevista la degustazione di prodotti Diodoros della Valle dei Templi.

Dopo l’incontro con l’assessore Volo i laboratori d’analisi e gli specialisti convenzionati confermano la protesta: “Dal 20 di ogni mese le prestazioni saranno pagate integralmente dagli utenti”.

Fumata nera a seguito dell’incontro tra l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, e i delegati delle 16 sigle sindacali che rappresentano il 90 per cento dei laboratori d’analisi privati e gli specialisti convenzionati in Sicilia, sul piede di guerra perché la Regione ha prospettato la riduzione del budget per i rimborsi. I sindacati hanno opposto che a causa della riduzione i laboratori sarebbero riusciti a coprire le spese solo fino al 20 di ogni mese. E’ stata organizzata una serrata ed una mobilitazione regionale il prossimo 31 marzo.

Poi invece la manifestazione è stata annullata perché l’assessore Volo ha convocato le parti sociali per dirimere la controversia. Il confronto però non ha sortito effetti risolutivi. Pertanto i laboratori lavoreranno in convenzione fino al 20 di ogni mese. E dal 20 in poi, fino alla fine del mese, gli utenti pagheranno integralmente le prestazioni sanitarie, tra esami clinici e visite specialistiche. I privati non accetteranno quindi le ricette che consentono di accedere al servizio con il pagamento del solo ticket.

I coordinatori del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, spiegano: “L’assessore ci ha proposto un aumento del budget per l’intero settore di appena 11 milioni a fronte di fabbisogni documentati che imporrebbero un aumento di almeno 60 milioni. A questo punto non ci è rimasto che andare avanti con la protesta. Il budget del settore vale 282 milioni. Nel 2021 ammontava a 315 milioni. L’aumento proposto dall’assessore non compensa neppure i recenti tagli. Per l’assessore Volo il privato convenzionato è un semplice supporto al pubblico, da usare saltuariamente. Invece il nostro comparto è sempre più essenziale per la salute dei siciliani e per la vigilanza sul territorio. Se non ci sarà il sostegno dovuto, pagheranno i malati, che non potranno curarsi. Senza contare le ricadute occupazionali sui dipendenti che portano avanti il loro impegno con abnegazione”.

Meno drastica e più ottimista è l’assessore Giovanna Volo, che replica: “L’incontro si è svolto con la massima franchezza su tutte le questioni da affrontare. Abbiamo portato sul tavolo delle proposte che sono percorribili relativamente alle risorse che sono attualmente a nostra disposizione per il 2022 e per il 2023. I sindacati ci hanno consegnato una controproposta che verificheremo nei prossimi giorni. Il tavolo è stato aggiornato e ci rivedremo tra otto giorni. L’incontro si è svolto in un clima di grande correttezza e siamo fiduciosi che una soluzione condivisa si possa trovare”.

Giuliana Miccichè

Il cadavere di una donna, con molta probabilità una migrante, è stato ritrovato a “Punta Alaimo”, zona Capo Grecale, dove sorge il faro di Lampedusa. Ad accorgersi del corpo tra gli scogli sono stati alcuni lampedusani e una turista.

Nella zona accorsi il personale della Capitaneria di porto e i vigili del fuoco. Non c’è al momento certezza che possa trattarsi di una vittima di uno dei due naufragi di venerdì scorso in area Sar Maltese.

Lo stesso giorno della tragedia furono recuperati 8 cadaveri, fra cui due donne.

Si è insediato ed incontrato la stampa il neo questore di Agrigento Emanuele Ricifari. Prende il posto di Rosa Maria Iraci nominata Direttore generale della Pubblica sicurezza. Catanese di 61 anni, sposato e padre di tre figli, proviene dalla Questura di Caltanissetta, dove ha ottenuto brillanti risultati. Nel corso del suo lunghissimo intervento ha toccato diversi aspetti e fenomeni della provincia. A partire dai continui flussi migratori che fanno di Lampedusa, e dunque anche di Agrigento, terra di frontiera. “Quando sono stato chiamato una decina di giorni fa al Dipartimento, al Quirinale, prima dal Capo della Polizia, poi dal Ministro, per rappresentarmi, e presentarmi i problemi generali e particolari di questa sede, è chiaro che arrivo in un momento topico. Sicuramente in questo momento siamo l’ombelico del mondo. C’è poco da dire, c’è poco da fare”.

Le prime parole del questore Ricifari, che ha già annunciato una visita sull’isola più grande delle Pelagie.  Immigrazione, ma anche mafia e tanto altro. “Sono un servitore dello Stato che deve svolgere la funzione con onore e disciplina come la Costituzione – afferma ancora –. Tre cose deve avere un poliziotto e il capo dei poliziotti: competenza, passione e onestà intellettuale e queste ve le garantisco”.

”Agrigento – continua durante la conferenza stampa d’insediamento – non è solo Lampedusa. Qui c’è uno storico retaggio mafioso. Conosco bene il fenomeno per averlo trattato, come questore, in provincia di Caltanissetta. Sono due realtà geograficamente attigue, anche a livello antropologico. Oggi la mafia non è più la stessa. Gli stiddari esistono ancora anche se hanno abbassato l’aggressività, gli esponenti o sono in carcere o sono sottoposti a sorveglianza speciale o ad altre misure di prevenzione, ed esiste una lente che li controlla. Anche qui stanno percorrendo strade diverse, stanno seduti nei consigli di amministrazione di banche del Nord e del Nord Europa o in multinazionali. Una volta la mafia si occupava della vendita di zucchine, adesso si dedica, come dimostrano le inchieste e le condanne, al settore di gioco e scommesse, e persino allo street food”.

A Favara giovedì prossimo, 30 marzo, la Commissione regionale antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, si riunirà al mattino al Comune di Favara. In scaletta un incontro con il prefetto di Agrigento e il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica soffermandosi, in particolare, sulle criticità di carattere mafioso. Saranno ascoltati anche il capo del centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Palermo e il capo sezione della Direzione investigativa antimafia di Agrigento, Roberto Cilona. Poi la Commissione ascolterà alcuni magistrati della Procura di Palermo con delega all’antimafia nell’Agrigentino, delle Procure di Agrigento e Sciacca. E poi al pomeriggio, dalle ore 15 in poi, ancora al Municipio di Favara si svolgerà un confronto con tutti i sindaci agrigentini sul tema della criminalità di stampo mafioso nel territorio.

Si sono tenute ieri a Roma, a Palazzo Venezia, le audizioni delle rappresentanze di alcune delle città finaliste, tra cui Agrigento, del concorso “Capitale della Cultura 2025”. A tal proposito si registra l’intervento dell’on. Calogero Pisano, agrigentino doc, che lancia una proposta “social” a sostegno della propria città: <<Voglio ringraziare il  Sindaco, Franco Miccichè, il Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, l’Assessore comunale, Costantino Ciulla, il Presidente del Consorzio Universitario, Antonino Mangiacavallo, e tutti i componenti della delegazione, per il grande lavoro e gli sforzi profusi affinché Agrigento possa essere insignita di questo importante riconoscimento. Non ci resta che attendere con ottimismo e fiducia la decisione finale della giuria prevista per il 31 marzo, sebbene siamo consapevoli che abbiamo di fronte città altrettanto meritevoli ed agguerrite. Invito tutti i siciliani – conclude Pisano –  a continuare a fare il tifo per la città dei templi, mettendo nelle copertine dei propri profili social, come io stesso ho fatto, un immagine a sostegno della candidatura di Agrigento a Capitale della Cultura 2025>>.