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Nuova udienza preliminare davanti il gup del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 47 persone coinvolte in un altro filone di inchiesta sull’ormai nota “Carica delle 104”. Il giudice ha ammesso questa mattina l’Asp di Agrigento e la Cgil Agrigento come parte civile nel processo escludendo invece le associazioni “Nuove ali” e “Codici Sicilia”.

Il sostituto procuratore Paola Vetro, così come richiesto dallo stesso Gup, ha depositato memoria ad integrazione e modifica di 47 capi di imputazione ritenuti precedentemente generici ed indeterminati. Gli avvocati della difesa, a margine dell’udienza, hanno chiesto così un termine per studiare la memoria. Il giudice ha poi aggiornato la seduta al prossimo 6 giugno. Entra nel vivo, dunque, l’udienza preliminare. Il pm Paola Vetro ha chiesto il processo nei confronti di 47 persone del “sistema” che coinvolgerebbe medici, insegnanti e presunti falsi invalidi facendo leva sulle agevolazioni della legge 104 garantendo, a chi non aveva diritto, di potere usufruirne ottenendo tutti i vantaggi del caso (trasferimenti, invalidità civile).

Questi gli imputati: Antonio Alaimo, 60 anni di Favara; Alessandra Alfano, 44 anni di Agrigento; Giovanni Baio, 63 anni di Raffadali; Antonina Barbaro, 52 anni di Raffadali; Elisa Rita Capraro, 44 anni di Agrigento; Giusi Cardella, 45 anni di Raffadali; Carmelina Chianetta, 46 anni di Favara; Dario Criminisi, 41 anni di Agrigento; Serafina Cinquemani, 47 anni di Favara; Anna Rita Consolo, 51 anni di Siculiana; Giuseppa Costanza, 45 anni di Favara; Eleonora Crapanzano, 47 anni di Favara; Maria Distefano, 47 anni di Agrigento; Domenico Drago, 64 anni di Favara; Giovanna Failla, 52 anni di Favara; Grazia Maria Fanara, 44 anni di Favara; Nadia Gagliano, 47 anni di Siculiana; Rosario Marturana, 58 anni di Favara; Giovanna Montaperto, 61 anni di Agrigento; Lella Morreale, 57 anni di Agrigento; Giuseppe Moscato, 48 anni di Favara; Antonina Panarisi, 57 anni di Raffadali; Stefano Piazza, 38 anni di Favara; Giuseppina Parello, 42 anni di Favara; Giuseppina Pirrera, 52 anni di Favara; Carmela Piscopo, 54 anni di Favara; Anna Pullara, 44 anni di Favara; Antonio Ragusa, 54 anni di Raffadali; Riccardo Ragusa, 46 anni di Raffadali; Rossana Rampello, 42 anni di Raffadali; Maria Rizzo, 48 anni di Raffadali; Anna Maria Sammartino, 46 anni di Raffadali; Carlo Scibetta, 64 anni di Porto Empedocle; Carmelinda Sgarito, 45 anni di Favara; Maria Giovanna Varisano, 52 anni di Favara; Silvana Vita, 48 anni di Agrigento; Giuseppe Gallo, 68 anni di Naro; Paolo Santamaria, 66 anni di Aragona; Concetta Rubino, 58 anni di Palermo; Alfonso Russo, 72 anni di Aragona; Antonio Bosco, 68 anni di Favara; Alfonso Lo Zito, 62 anni di Agrigento; Giuseppe Candioto, 68 anni di Agrigento; Antonia Matina, 64 anni di Favara; Lorenzo Greco, 67 anni di Agrigento; Gerlando Taibi, 89 anni di Raffadali; Pasqualino Messina, 55 anni di Cattolica Eraclea; Salvatore Russo, 43 anni di Agrigento.

C’è grande fibrillazione e molti malumori fra i GAL siciliani, i 23 Gruppi di Azione Locale, quali Organismi dell’UE e Soggetti Intermedi dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, si occupano dell’approccio LEADER per lo sviluppo locale della Sicilia. Le ragioni del malessere, nei confronti dell’operato dell’Assessore Regionale Scilla, Toni Scilla sono emerse in una riunione con i GAL siciliani presenziata dal Governatore Nello Musumeci che, contrariamente all’assessore, avendo compreso le ragioni dei GAL ha suggerito allo stesso di ritirare e rivedere il recente Decreto del Dirigente Regionale Dario Caltabellotta relativo alla “Metodologia per la ripartizione delle risorse della transizione per la Misura 19 “Sostegno allo Sviluppo Locale Leader – SLTP – sviluppo locale di tipo partecipativo” del PSR Sicilia 2014-2022” – a seguito del Regolamento (UE) n. 2220/2020 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 23 dicembre 2020”.Nello specifico si tratta della dotazione finanziaria di 32.684.267,09 di euro che avrebbero dovuto essere ripartiti, secondo i criteri normativi della programmazione 2014/2020, con il parametro del maggior numero di abitanti per GAL, parametro che però è stato disatteso in favore di criteri privi di fondamento giuridico e giustificati in ragione di “risultati misurati come impegni e spesa rilevati sul portale SIAN”. Un vero è proprio paradosso giustificativo quello adottato, in quanto l’Unione Europea, come ampiamente noto, attribuisce le risorse finanziarie ai territori in ritardo di sviluppo, per i quali sembrerebbe, secondo l’Assessore, che vi fosse la necessità di applicare parametri da territori avanzati e cioè incentrati sulla migliore performance relativa agli impegni di spesa assunti e i pagamenti effettuati. Un po’ come dire “Cari GAL, visto che l’Unione Europea vi attribuisce queste ulteriori risorse finanziarie per le problematiche e i ritardi sorti a causa della pandemia ve li ripartisco, senza alcun fondamento di legge, sulla scorta della vostra capacità di assumere impegni e fare spesa durante la crisi pandemica (SIC!)”. Ma oltre tale aspetto, totalmente contrario alla filosofia per la quale vengono concepiti dall’UE strumenti come i GAL e programmi come LEADER, nel recente Decreto sulla Ripartizione sembrano esservi molte altre contraddizioni. Prima fra tutte quella di essere il risultato del precedente DDG del 25/01/2022 dove a seguito dell’assegnazione globale ai GAL delle risorse finanziarie (Art. 1) non venivano però esplicitati i criteri e i parametri con i quali tali risorse sarebbero state successivamente ripartite stante al generico principio “Al fine di perseguire una equa e coerente ripartizione delle risorse tra i GAL, che tenga conto anche degli attuali risultati misurati come impegni e spesa rilevati sul portale SIAN,…” (Art. 2).

In sostanza, attraverso questo decreto i GAL venivano sollecitati a “presentare, entro 15 giorni dalla pubblicazione dello stesso, un addendum all’attuale Piano d’Azione Locale, che evidenzi le modalità di spesa delle nuove risorse (max € 2mln), distinte tra eventuale completamento di progetti afferenti al PAL vigente, e nuovi progetti a regia e/o a bando che integrino e completino l’attuale PAL.” Con l’impegno, come stabilito dall’art. 3, che “A seguito dell’istruttoria della documentazione pervenuta, l’Amministrazione ripartirà le risorse tra i GAL”, senza null’atro aggiungere come criteri e parametri per tale istruttoria. I risultati a tale “insolita” procedura sono stati che l’unico parametro di legge esistente relativo alla maggiore attribuzione di risorse sulla scorta del maggior numero di abitanti per GAL, adottato fin dal 1991 e sempre riconfermato nelle altre programmazioni ivi compresa la 2014/2020, è stato inopinatamente “ridimensionato” ad appena il 20% e sono stati introdotti, senza alcun tipo di riferimento legislativo, criteri quali la cosiddetta “Quota performance” per un’incidenza del 58% e, aspetto ancor più stupefacente in quanto incidente per il 22%, il criterio della “Qualità progettuale”, ovviamente anch’essa priva di parametri di valutazione e dunque a totale discrezionalità politica. Ma oltre tali aspetti, volendo per un solo momento dare credibilità a tale “ingegnoso” costrutto noto soltanto a chi l’ha concepito a priori, risultano davvero di difficile comprensione i parametri arbitrariamente adottati per la quota performance. Infatti, questi parametri sono stati attribuiti tenendo conto della spesa pubblica effettuata dai singoli GAL all’11/3/2022 – data di rilevamento dei dati SIAN che non si comprende bene da chi e dove sia stata stabilita e/o comunicata ai soggetti interessati – della spesa impegnata e delle Graduatorie emesse. Intendendo per quest’ultime non tanto, come ovvio, l’importo complessivo delle risorse impegnate con le graduatorie ma, strano a dirsi,  il mero numero relativo alle graduatorie pubblicate (SIC!). In pratica, fatto 100 l’ammontare delle risorse, se un GAL ha impegnato il 10% delle risorse pubblicando 8 graduatorie di misure diverse, prende 8 volte di più di un GAL che ha impegnato l’80% delle risorse con una sola graduatoria. A fronte di tutto ciò sembrerebbe, peraltro, che non manchino errori nella rilevazione dei dati e nella consequenziale ripartizione delle risorse finanziarie. E tra questi quello più eclatante di avere attribuito ad alcuni GAL risorse finanziarie superiori a quelle stabilite nell’art. 2 del DDG 73/2022 “(max € 2mln)” se di “errore” o di altro si tratta, visto che a breve si svolgeranno le elezioni regionali. Certamente non può essere considerato un errore l’avere attribuito soltanto a sette GAL su 23 le risorse finanziarie di “Qualità progettuale” dove non passa inosservata la somma di € 1.358.731,56 per la realizzazione di un “Parco Polivalente inclusivo” in una frazione urbana che sembrerebbe abitata da pochissimi residenti. E dire che l’Unione Europea esalta e riconferma l’approccio LEADER per la programmazione 2021-2027 in ragione di “sviluppare la capacità degli operatori locali di elaborare e attuare operazioni e fornire sostegno alle attività in rete, all’accessibilità, alle caratteristiche innovative del contesto locale e, se del caso, alla cooperazione con altri operatori territoriali” (Reg. UE 2021/1060 recante disposizioni comuni ai Fondi SIE) e, pertanto, con i precedenti presupposti sembra davvero lontana l’Europa dalla Sicilia che, comunque, in questi ultimi mesi e, dunque, in questo clima elettorale, ha intrapreso la definizione dei programmi operativi regionali per i Fondi SIE 2021/27.

Si è tenuto presso la splendida cornice del teatro Pirandello di Agrigento un evento benefico dal titolo “IO E PIRANDELLO”, organizzato dal Rotary Distretto 2110 Sicilia-Malta, alla presenza di un grande pubblico che ha tanto apprezzato e applaudito lo spettacolo.
La serata, condotta dall’ineccepibile Margherita Trupiano, ha visto sul palco il Governatore distrettuale, Gaetano De Bernardis che con grande chiarezza espositiva, da autorevole studioso del nostro Luigi Pirandello, ha saputo indirizzare l’attenzione del pubblico sul significato delle sue opere, ancora oggi attualissime: una vera e propria lectio magistralis. A seguire un ottimo inserimento musicale della pianista Rita Capodicasa che ha suonato due pezzi legati alla vita del drammaturgo. Il Teatro ha chiuso il Sipario con l’esibizione di Sebastiano Lo Monaco. Sempre bravo e originale, l’attore ha incantato il pubblico con interpretazioni pirandelliane che hanno catalizzato magistralmente l’attenzione dei presenti.
E stata una inedita ed esplosiva accoppiata tra due cultori di Pirandello: uno storico letterato e un attore.

La tradizione del Tagano di Aragona si arricchisce di un altro tassello: dopo aver ricevuto la certificazione PAT della Regione Siciliana (Prodotti Agroalimentari Tradizionali, ovvero l’inserimento tra i prodotti agroalimentari territoriali le cui metodiche di lavorazione sono consolidate e protratte nel tempo, secondo regole tradizionali e profondamente radicate al territorio dal quale ereditano caratteristiche particolari che rendono i prodotti unici nel loro genere), il tipico timballo di pasta sarà presente nello stand della Provincia di Agrigento alla fiera BIT di Milano, che si terrà dal 10 al 12 Aprile prossimi. 

Un riconoscimento che dà il giusto merito a tutti gli aragonesi che nel tempo hanno saputo tramandare questo piatto tipico facendone riconoscere l’aspetto della tradizione, è il messaggio che alcuni aragonesi, rappresentanti di Confcommercio Agrigento, hanno voluto dedicare a tutti i produttori del Tagano di Aragona.

Insieme alle eccellenze della ricettività e della ristorazione agrigentina – ha dichiarato Enzo Gaziano, Presidente provinciale di ASSIPAN Confcommercio Agrigento– siamo felici che ci sia il Tagano. Un obiettivo raggiunto grazie al lavoro di tanti colleghi aragonesi, tutti produttori di Tagano”.

“Agli operatori turistici, presenti alla Bit, sarà offerto il meglio della nostra provincia, confidando di suscitare il giusto interesse. Il rilancio dell’economia turistica deve ripartire proprio dalla valorizzazione del territorio, della nostra cucina, – dichiara Calogero Cacciatore, vice presidente provinciale di FIPE – dei nostri siti archeologici e paesaggistici, delle quotidiane esperienze di vita che sono ancora radicate nelle nostre tradizioni”. 

Aragona inizia a presentarsi al grande pubblico dell’industria del turismo, con la sua presenza alla Bit di Milano – conclude Rosario Pendolino, neo Consiglieri Nazionali di Assipan – e nel frattempo prepariamoci ad accogliere i nuovi turisti, sempre più consapevoli che il lavoro premia”.

852 i nuovi casi di Covid-19 registrati in provincia negli ultimi 2 giorni secondo il monitoraggio dall’Asp. Oggi l’azienda sanitaria provinciale ha diramato due bollettini in poco più di un’ora per recuperare il ritardo per ciò che riguarda la “fotografia” quotidiana sull’andamento della pandemia nel territorio.

Con l’ultima vittima registrata in ordine di tempo, il numero delle persone decedute dall’inizio della pandemia nella città dei templi sale a 49, mentre sale a 518 su scala provinciale. Processati complessivamente 1.905 tamponi. In due giorni si registrano inoltre 5 nuovi ricoveri in ospedale. I guariti in 48 ore sono stati 233.

Gli agrigentini ospedalizzati sono 46 (-3). Di questi, 45 (-3) sono in degenza ordinaria. In 27 (dato stabile) si trovano al “San Giovanni di Dio”, mentre 17 (-3) sono ricoverati al “Fratelli Parlapiano” di Ribera. Un solo degente in terapia intensiva (dato stabile) all’ospedale di Ribera.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento 1.759 (+40); Alessandria della Rocca: 47 (dato stabile); Aragona: 293 (+8); Bivona: 90 (+9); Burgio: 90 (+22); Calamonaci: 32 (dato stabile); Caltabellotta: 52 (+3); Camastra: 52 (+2); Cammarata: 119 (-3); Campobello di Licata: 207 (+5); , Canicattì: 1.046 (+2); Casteltermini: 211 (+1);  Castrofilippo: 89 (+7); Cattolica Eraclea: 80 (+2); Cianciana: 126 (-1); Comitini: 31 (stabile); Favara: 1.259 (+23);  Grotte: 120 (+2); Joppolo Giancaxio: 33 (+5); Licata: 982 (+24); Lucca Sicula: 60 (+1); Menfi: 337 (-4); Montallegro: 63 (+4); Montevago: 70 (+1); Naro: 170 (+1); Palma di Montechiaro: 586 (+2);  Porto Empedocle: 497 (+6); Racalmuto: 151 (stabile); Raffadali: 335 (+4); Ravanusa: 190 (+2); Realmonte: 171 (+5); Ribera: 223 (+10); Sambuca di Sicilia: 77 (+4); San Biagio Platani: 102 (stabile); San Giovanni Gemini: 149 (-1); Sant’Angelo Muxaro: 42 (stabile); Santa Elisabetta: 81 (+1);  Santa Margherita di Belìce: 173 (+1); Santo Stefano Quisquina: 59 (+1); Sciacca: 1.041 (+36); Siculiana: 137 (+5) di cui 3 migranti (dato stabile) ospitati nel centro di accoglienza di Villa Sikania ed infine Villafranca Sicula con 47 (+4) positivi.

Sulle navi quarantena in rada della costa Agrigentina ci sono 10 (dato stazionario) migranti positivi.

 

 

Si tratta di un giovane ventenne di Favara. Nella notte mentre stava percorrendo a bordo della propria auto il viale delle Dune quando nel corso di un incidente è rimasto coinvolto con altre tre auto, una Mercedes, una Range Rover e una Suzuki.

Prontamente intervenuti sul posto gli agenti della Polizia hanno provveduto ad effettuare l’alcol test e il 20enne favarese è risultato positivo. Per questo motivo gli è stata ritirata la patente di guida ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Il mezzo è stato sequestrato.

L’ex assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Licata Antonio Pira ha vissuto una brutta esperienza la notte appena trascorsa. La propria auto è stata distrutta dalle fiamme poco prima dell’alba, in via Caduti in Guerra, alla Playa. Si tratta di una Fiat 500 parcheggiata sulla pubblica via.

L’allarme è scattato alle 4 del mattino, quando alcuni automobilisti in transito hanno notato l’auto avvolta dalle fiamme ed hanno avvisato i carabinieri, che si sono precipitati sul posto insieme ai vigili del fuoco. Questi ultimi hanno spento il fuoco e, insieme ai militari, hanno poi eseguito un sopralluogo nella zona.

Le indagini sono in corso e non esclude nessuna pista.

AGRIGENTOPULITA Conclusa la campagna di sensibilizzazione destinata a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo grado della città, un successo andato oltre le più rosee aspettative: 12 incontri con 1500 studenti distribuiti in 79 classi, 6 associazioni ambientaliste di livello nazionale, operanti ad Agrigento e le 3 ditte che si occupano dei servizi di igiene ambientale.

Quando, il 19 novembre scorso, ho deciso di presentare in sala giunta il progetto #agrigentopulita ero consapevole del rischio; mai, prima di quel giorno un sindaco aveva messo intorno ad un tavolo Dirigenti Scolastici e rappresentanti di Associazioni ambientaliste.

Ho presentato, quindi, l’iniziativa, destinata ai giovani studenti con la finalità di migliorare, stravolgere, l’attuale situazione, in termini di maggiore cura degli spazi pubblici e maggiore attenzione per l’ambiente e per il decoro urbano. Quel giorno sin dalle prime battute, ho visto tutti favorevoli e collaborativi; tutti infatti hanno dato un importante contributo per la realizzazione del format; tutti abbiamo remato dalla stessa parte. Ed è stato un successo clamoroso!

Lo hanno confermato i Dirigenti scolastici e i responsabili delle associazioni ambientaliste, ma ancora di più i 201 studenti che hanno posto domande su domande, a volte anche molto pungenti, nei dodici incontri.

 

Ringrazio per la grande disponibilità e per la splendida accoglienza i dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi “Agrigento Centro”, “Anna Frank”, “Esseneto”, “Rita Levi Montalcini”, “S.Quasimodo”, Rosetta Greco, Alfio Russo (e la sua vice Gabriella Conti che lo ha sostituito), Brigida Lombardi, Luigi Costanza e Nellina Librici. 

 

Ringrazio, altresì i rappresentanti, e gli operatori intervenuti, delle Associazioni Ambientaliste.

– FAI: Giuseppe Taibi, Vanessa Cacioppo, Adriana Iacono, Tiziana Lanza, Ruben Russo e Simona Volpe;

– Italia Nostra:  Adele Falcetta e Maria Stella De Filippis

– Legambiente: Daniele Gucciardo, Maria Chiara Cutaia e Gloria Latino;

– Mareamico: Claudio Lombardo;

– Marevivo: Fabio Galluzzo, Martina Caruso e Marco Gagliano;

– WWF: Giuseppe Mazzotta, Erica Capraro, Elisabeth Grassonelli ed Erika Zoppo

La Fortitudo Agrigento torna a vincere e convincere dopo lo stop nel derby di giovedì contro Ragusa e dopo aver perso la possibilità di eguagliare il record nazionale di vittorie consecutive. Rimane comunque imbattuta in casa ed il ritorno alla vittoria arriva ai danni del Pozzuoli con il convincente risultato di 92-71. Un match che ha visto i padroni di casa in difficoltà nel primo quarto, reduci dall’impegno intenso a livello fisico come quello di giovedì. Pozzuoli conduce il primo quarto per 21-25 ma coach Catalani suona la carica ed il tornado Fortitudo si abbatte sui campani e vince il secondo quarto 27-12 grazie alla regia di Cuffaro, titolare al posto dell’assente Grande, ed il capitano Chiarastella in grande spolvero dopo l’assenza nel match di giovedì. Perentorio il rientro in campo dopo metà partita e con un 19-9 la Fortitudo torna irraggiungibile e Pozzuoli non riesce più a reagire e rimontare. Saranno in 5 ad andare in doppia cifra, il top scorer Chiarastella seguito da Morici, Lo Biondo, Bruno, Peterson e Morici. Soddisfatto coach Catalani dopo la vittoria: “L’approccio alla partita non è cambiato dopo la sconfitta di giovedì e questo è un segnale importante, ogni partita è a se e spero che la sconfitta di giovedì sia salutare per molti, dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione e oggi i ragazzi hanno giocato un’ottima partita. Ci sono ancora molti aspetti su cui lavorare in vista dei playoff ma la squadra sta migliorando nel gioco di squadra e dobbiamo continuare su questa strada”.

A seguito dell’approdo di oltre 800 migranti nel corso del fine settimana a Lampedusa, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, punta il dito contro l’indifferenza verso quanto accade, e afferma: “Siamo caduti nel silenzio, tutti sono concentrati sul nord dell’Europa mentre a sud siamo stati dimenticati. Si è riusciti a fare una discriminazione sulle emergenze e sui rifugiati. Dei rifugiati che arrivano qui non importa più a nessuno. L’Europa è pronta a dare miliardi, a prendersi cura dei rifugiati, ma solo dei rifugiati ucraini. Non si può parlare soltanto della guerra tra Ucraina e Russia. Anche l’informazione non considera più un’emergenza che qui c’è sempre stata da 20 anni”.