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Anche la DMO Distretto Turistico Valle dei Templi sostiene Mareamico e Marevivo nella valorizzazione dell’intera area di Punta Bianca e Montegrande, divenuta Riserva Naturale. La Costa del Mito, prodotto turistico della DMO, promuove, infatti, 150 chilometri di spiagge, riserve e parchi archeologici e paesaggistici che si estendono da Selinunte a Gela. Domenica 5 giugno anche il Distretto Turistico sarà al fianco dei volontari e di tanti cittadini che denunciano lo stato di abbandono dell’ex caserma che rischia ormai di crollare e che invece potrebbe divenire museo e punto di accoglienza per i turisti. Sempre domenica, i volontari saranno impegnati nel restituire decoro e pulizia alle spiagge e, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Palermo, rilasceranno in acqua una tartaruga caretta caretta, curata dal Centro Recupero (CRETAM) dello stesso Istituto. Nel corso della giornata sono in programma, inoltre, una prova dimostrativa di pulizia delle spiagge a cavallo, un raduno di Sup, tavole che permettono lo spostamento in acqua utilizzando una pagaia, e un tour con le mountain bike.
Per l’occasione sarà inaugurata la nuova segnaletica della riserva di Punta Bianca.

“Con l’istituzione della riserva – afferma l’amministratore della DMO, Fabrizio La Gaipa – la Costa del Mito si arricchisce di una nuova meta turistica che merita da tempo di essere valorizzata, protetta e dotata di servizi essenziali per la fruizione. Siamo grati a MareAmico e Marevivo che con determinazione si sono impegnati per ottenere il necessario riconoscimento con l’obiettivo di salvaguardare uno dei luoghi più belli della fascia costiera meridionale della Sicilia”.

La giunta comunale di Agrigento ha stabilito l’ufficiale candidatura di Agrigento a Capitale della cultura del 2025.

Il documento è stato firmato oggi dall’Amministrazione comunale.

“La città – dice il provvedimento – è in possesso di tutti i requisiti necessari per presentare la candidatura quale Capitale della Cultura 2025 per la riconosciuta storia millenaria”.

Segue un elenco di queste motivazioni, tra le quali “la Valle dei Templi ha ottenuto il Premio nazionale del Paesaggio nel 2016/2017 e nel 2018 ha ottenuto la menzione speciale al Premio Europeo del Paesaggio del Consiglio d’Europa”.

Il Comune, inoltre, svolgerebbe “un ruolo centrale e connettivo anche con riferimento alle molteplici istituzioni alla cui governance partecipa attivamente, dal Parco Archeologico con i suoi 42 siti, al Consorzio Universitario con la sua rete di soci, fra i quali diversi Comuni e la Camera di Commercio, al Distretto Turistico, che raccoglie i Comuni e gli operatori turistici del territorio, Istituzioni, queste, che incidono direttamente, con la loro azione in rete, nel sistema culturale, formativo e turistico della Città”.

Ma non solo, secondo la delibera di giunta si starebbero “ponendo in essere azioni di connessione con il territorio circostante per poter costruire un’offerta attrattiva in stretta sinergia con i territori limitrofi e con le città della costa e dell’entroterra per costruire una nuova narrazione in cui Agrigento rivesta un ruolo di attrattore ed elemento trainante di un sistema più ampio e che un sistema più ampio ed integrato permetterà infatti di poter offrire itinerari culturali ed esperenziali sempre più strutturati, dove poter raccontare la ricchezza millenaria, ed al contempo attuale, del territorio”.

Per tutto questo l’ente avvierà un “percorso di coinvolgimento di Enti e Amministrazioni del territorio e della Regione, al fine di raccogliere esperienze, coinvolgere gli attori culturali del territorio e rendere partecipi i cittadini, le realtà associative e le forze economiche e produttive” e soprattutto, aggiungiamo noi, si raccolgano idee progettuali e fondi necessari.

La giunta ha inoltre autorizzato il sindaco, a stipulare, “protocolli d’intesa con l’Empedocle Consorzio Universitario di Agrigento, con gli Enti pubblici e privati sostenitori dell’iniziativa” proprio per avviare la fase progettuale.

La sala Fazello del museo archeologico regionale Pietro Griffo di Agrigento, ha ospitato, stamani, la conferenza stampa di presentazione della mostra itinerante “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, curata da Ilaria Bernardi, in programma dal 5 giugno (prima domenica del mese con ingresso gratuito al museo) al 4 settembre.
Al museo ogni sabato si terranno attività educative gratuite, offerte dall’Associazione Genesi: si terranno due visite guidate, una alle 11:30 e una alle 15, e un workshop partecipativo alle 17.
Organizzata dall’associazione Genesi in collaborazione con il FAI – Fondo Ambiente Italiano, la mostra si snoda tra il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” e la Biblioteca Lucchesiana.
Al Griffo la mostra si sviluppa nelle sale e all’interno della Sala Zeus stessa, dove è custodito l’unico esemplare intero di Telamone.
Questi spazi accolgono le opere delle sei sezioni tematiche individuate nella Collezione Genesi, attraverso le quali questi lavori esprimono il loro messaggio legato alla difesa dei diritti umani.
Al fine di indurre i visitatori a scoprire il patrimonio storico e culturale del proprio territorio, Progetto Genesi sceglie di esporre una delle più rilevanti opere della Collezione, Becoming (2015) di Morteza Ahmadvand, presso la Biblioteca Lucchesiana, scelta in quanto in precedenza è stata spesso parte delle Giornate del FAI che ad Agrigento dal 1999 ha in concessione il Giardino della Kolymbethra.
La mostra itinerante individua all’interno della Collezione Genesi sei principali sezioni tematiche nelle quali questo messaggio viene declinato dalle opere: La memoria di un popolo: le tradizioni e la storia di ogni comunità come memoria collettiva da preservare in quanto elemento identitario fondamentale; Un’identità multiculturale: identità molteplici e l’importanza del dialogo, dell’interscambio e del rispetto reciproco tra culture; Le vittime del Potere: le violenze perpetrate o tollerate, in alcune aree del mondo, dagli stessi governi sui propri cittadini, vittime di costrizioni, censure, genocidi, guerre, sfruttamento; Il colore della pelle: i pregiudizi e le ingiustizie che colpiscono le persone sulla base del colore della pelle negli Stati Uniti; La condizione femminile: il ruolo della donna all’interno di contesti, privati o pubblici, in cui la supremazia maschile è ancora presente; La tutela dell’ambiente: i danni causati dalle attività umane all’ecosistema e l’urgenza di preservare l’equilibrio tra umano e natura mediante uno sviluppo sostenibile.
“La Collezione – afferma Ilaria Bernardi – è stata voluta da Letizia Moratti che ne ha affidato la curatela a Clarice Pecori Giraldi. Il criterio principale per darle vita è stato quello di individuare opere che da un lato parlassero delle più urgenti e attuali questioni sociali, dall’altro fossero capaci di dare una speranza, una via di uscita dai drammi del nostro tempo. L’opera di Alfredo Jaar, ad esempio, mostra due bambini di spalle che si abbracciano mentre sullo sfondo si sta compiendo il genocidio del Ruanda del 1994: la scelta di mettere in primo piano quel gesto di solidarietà e di sfocare il dramma sullo sfondo è emblematico dell’approccio con cui sono state selezionate le opere della Collezione Genesi”.
Così il capo delegazione Fai Agrigento Giuseppe Taibi: “E’ importante che tutto ciò avvenga anche ad Agrigento in quanto Agrigento è la “Porta d’Europa” ed è frequentemente interessata da fenomeni migratori. Migrazioni che oggi avvengono anche a causa della crisi climatica. Proprio da Agrigento sono partiti messaggi importanti sul tema dell’accoglienza e del soccorso in mare, messaggi  diretti all’intera Comunità Europea e non solo. La Magistratura agrigentina ha, infatti, recentemente ribadito che “è un dovere il soccorso in mare” giudicando ad esempio il caso di Carola Rackete”.
La Mostra Genesi è visitabile fino al 4 settembre 2022.

Domenica 5 giugno, prima domenica del mese, in Sicilia si entra gratis in tutti i parchi archeologici, i musei e i luoghi della cultura che dipendono dall’assessorato regionale dei Beni culturali della Sicilia.
Lo ha disposto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samoná, aderendo, già dallo scorso aprile alla nuova campagna promossa  dal Ministero della Cultura.
“Parchi archeologici e musei regionali sono veri e propri serbatoi di benessere  – sottolinea l’assessore Alberto Samonà – perché la cultura è un nutrimento dell’anima. Le giornate a ingresso gratuito invitano alla scoperta dell’arte e favoriscono le famiglie nella trasmissione di valori importanti come l’educazione alla bellezza e alla conoscenza”.

Ad Agrigento i Vigili del fuoco del Comando provinciale hanno lavorato circa due ore ieri a tarda sera lungo il cosiddetto “Ponte Fontanelle”, il cavalcavia lungo la strada statale Agrigento – Palermo. Dalla parte sottostante, in zona Fontanelle, nei pressi di un supermercato, si sono verificati cedimenti di pezzi di cornicione e intonaco. L’area sottostante al ponte è stata vietata al transito. E nel frattempo i Vigili, con l’autoscala, hanno raggiunto il punto di cedimento e hanno ripristinato le condizioni di sicurezza. Già l’anno scorso l’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento ha segnalato, e documentato in video, pericolosi casi di ammaloramento dell’infrastruttura.

E’ morto dopo 6 giorni di agonia Gandolfo Lentini, 39 anni, originario di Petralia Sottana, in provincia di Palermo, e da tempo residente in provincia di Modena, a Sestola. Lui il 25 maggio è stato coinvolto in un grave incidente stradale. Alla guida della sua automobile Fiat Punto si è scontrato, per cause in corso di accertamento, con un’autobotte, e la sua auto si è ribaltata fuori strada. E’ stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale di Baggiovara. Adesso a Petralia, dove la notizia sollevato commozione, si attende il rientro della salma per celebrare i funerali. Gandolfo Lentini è stato un giocatore di calcio e ha militato nella squadra del Fanano.

Ha appiccato il fuoco ad una serie di sterpaglie che aveva accumulato all’interno di un proprio appezzamento di terreno. Appicato il fuoco, un 77enne di Linosa è andato via non potendo più controllare le fiamme.

In pochi minuti, grazie anche ad un leggero vento, le fiamme si sono propagate a vista d’occhio tanto da raggiungere e distruggere una buona fetta di macchia mediterrane. L’incendio, tra l’altro, ha creato momenti di panico fra la gente di Linosa.

Intervenuti i carabinieri della locale stazione, hanno denunciato l’uomo in stato di libertà.

 

Un motociclista 48enne di Cammarata si trova ricoverato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in seguito ad un brutto incidente verificatosi nella giornata di ieri in contrada “Passo Barbieri”.  L’uomo si trovava a bordo di un ciclomotore quando è stato travolto da un’auto in corsa. L’impatto è stato violento e il 48enne è stato sbalzato dal mezzo finendo rovinosamente sul selciato quasi privo di sensi.

Il centauro  è stato già sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, mentre l’automobilista, un ventitreenne disoccupato e residente a Lercara Friddi, è stato denunciato alla Procura per lesioni stradali gravi.

Secondo quanto accertato e ricostruito dai militari dell’Arma del Nor della compagnia di Cammarata, sarebbe stata una manovra di svolta, fatta dal ventitreenne con la sua autovettura, definita “imprudente”. Una manovra che avrebbe determinato l’incidente stradale e il grave ferimento del quarantottenne in sella al suo motociclo.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha rinviato a giudizio due suore imputate di estorsione. Si tratta di Giuseppa Calzarano, in attività in un collegio dell’infanzia a Palma di Montechiaro, e Paolina Mastrandrea, operante a Palermo. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Licata sono state avviate a seguito della denuncia di alcuni operatori della struttura dell’infanzia di Palma di Montechiaro. Le due suore, difese dagli avvocati Maria Alba Nicotra e Antonino Zanghi, avrebbero praticato il cosiddetto “cavallo di ritorno” sulle buste paga dei dipendenti, ovvero, per esempio: “Ti pago e certifico 1000, e tu me ne restituisci 500 in nero”. Le ipotesi di reato risalirebbero al periodo tra il 2011 al 2018.

Ho atteso un’intero giorno, sperando di non intervenire, nonostante la mia amarezza, attendevo le doverose SCUSE prima alla cittadinanza e poi al Presidente, seconda carica cittadina del quale ruolo in aula consiliare non si è tenuto il minimo conto.
Quando ci si imbatte in un gravissimo scivolone, bisogna prima di ogni cosa CHIEDERE UMILMENTE SCUSA, prima di difendere se stessi e il proprio operato, poi viene il resto; si può continuare a discutere dei temi trattati, ma senza offendere, rispettando pensieri e ruoli e con i toni e i termini consoni alle Istituzioni ed espressi in lingua italiana.
Profondamente amareggiata per la totale mancanza di considerazione dei miei tentativi di riportare all’ordine durante un momento di grande mancanza di rispetto del luogo istituzionale che porta il nome di Falcone e Borsellino, per l’indecoroso spettacolo offerto alla città CHIEDO IO SCUSA PERCHÉ L’INCRESCIOSO FATTO SI È VERIFICATO NEL CIVICO CONSESSO CHE MI ONORO DI RAPPRESENTARE , VISTO CHE CHI DOVEVA NON LO HA FATTO.
FAVARA MERITA DI ESSERE RAPPRESENTATA DECOROSAMENTE!
Miriam Mignemi