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A Palermo, nel quartiere Bonagia, in via Mico Geraci, è stato compiuto un alquanto insolito atto vandalico. Infatti, probabilmente più mani ignote hanno ritenuto di ribaltare, capovolgere, un’automobile, una Fiat Seicento rossa di proprietà di un’anziana residente nella zona. In proposito interviene il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda, che afferma: “Si è trattato di un atto vandalico senza nessuna motivazione nei confronti di un’anziana signora ben voluta e amata da tutto il quartiere. Mi auguro che gli autori vengano individuati dalle forze dell’ordine. Questa è quella parte di Palermo violenta che noi non amiamo e che abbiamo intenzione di contrastare con tutte le nostre forze”.

Nel gennaio 2021, il Comune di Licata richiedeva ai Signori G.G. e R.G. il pagamento del tributo IMU per l’anno 2015 per l’importo complessivo di 1.464,00 relativamente ad un immobile sito nel territorio di Licata in Contrada Torre di Gaffe snc.

Sennonché, l’immobile di che trattasi era stato già acquisito al patrimonio comunale nel lontano 1996 e successivamente demolito; lo stesso, pertanto, durante l’anno d’imposta 2015, non risultava né in proprietà né in possesso dei Signori G.G. e R.G..

Così, i Signori G.G. e R.G., con il patrocino degli Avv. Girolamo Rubino ed Alessio Costa si vedevano costretti ad impugnare gli avvisi di accertamento IMU 2015 emessi dal Comune di Licata davanti la Commissione Tributaria Provinciale di Agrigento.

In particolare, gli Avvocati Girolamo Rubino ed Alessio Costa, evidenziavano la mancanza del requisito soggettivo IMU in capo ai Signori G.G. e R.G. atteso che l’immobile sito Contrada Torre di Gaffe snc. risultava nell’anno di accertamento dell’imposta (anno 2015) di proprietà del Comune di Licata, avendolo acquisito al proprio patrimonio dal lontano 1996 e successivamente demolito.

Gli Avvocati Girolamo Rubino ed Alessio Costa, eccepivano, altresì, la prescrizione del diritto del Comune di Licata ad ottenere il pagamento dell’IMU per l’anno 2015 in quanto gli avvisi di accertamento in questione erano stati notificati oltre il termine di 5 anni previsto dall’art. 1 comma 161 della Legge 296/2006.

Con sentenza depositata in data 7 febbraio 2022, la Commissione Tributaria di Agrigento, in accoglimento delle argomentazioni difensive degli Avvocati Girolamo Rubino ed Alessio Costa, ha annullato gli avvisi di accertamento IMU 2015 emessi dal Comune di Licata, condannando l’Ente al pagamento delle spese di lite.

Per effetto della superiore pronuncia, i Signori G.G. e R.G. non dovranno pagare alcuna somma a titolo di IMU per l’anno 2015 in favore del Comune di Licata in relazione all’ immobile sito in Contrada Torre di Gaffe snc, acquisito la patrimonio comunale dal lontano 1996, mentre il Comune di Licata sarà tenuto al pagamento delle spese giudiziali.

Il capogruppo del Movimento per le Autonomie e vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale, Roberto Di Mauro, interviene nel merito della proposta di candidatura a presidente della Regione del leader in Sicilia di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. E afferma: “Apprendiamo della candidatura di Gianfranco Miccichè a presidente della Regione. Lo riteniamo un fattore di chiarezza che consentirà di avviare un confronto costruttivo tra candidati e programmi nei partiti della coalizione di centrodestra”.

Una donna agrigentina di 59 anni è deceduta a causa di un tumore al fegato provocato da trasfusioni di sangue a cui è stata sottoposta nel 1977. Adesso, accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, il Tar ha ordinato al ministero alla Salute di pagare agli eredi della donna, il marito e due figli, 1 milione e 270mila euro. Il risarcimento è stato accordato sia dal Tribunale che dalla Corte d’Appello di Palermo. Tuttavia il ministero non ha pagato. Ecco perché Farruggia e Russello sono ricorsi al Tar, per ottenere la nomina di un commissario ad acta e l’esecuzione della sentenza.

Rientra in Italia Gioacchino Gammino, boss mafioso della stidda agrigentina, già nella lista dei 20 latitanti più pericolosi stilata dal ministero dell’Interno. La Spagna ha consentito l’esecuzione del mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio del 2014 dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Gioacchino Gammino, 61 anni, di Campobello di Licata, lo scorso 17 dicembre è stato arrestato a Galapagar, nei pressi di Madrid, in Spagna. Lo hanno scovato, dopo due anni di indagini e ricerche, la Direzione investigativa antimafia italiana e la polizia spagnola. Gammino è pregiudicato per associazione mafiosa, omicidio, traffico di droga, ed è stato affiliato alla famiglia “Ingaglio”, di Campobello di Licata, clan stiddaro che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 si alleò con la stidda nissena, nell’ambito della sanguinosa faida tra Cosa Nostra e gli stiddari, ovvero i “posati” da Cosa Nostra o gli emergenti e rampanti contro i capi-bastone di Cosa Nostra e il loro monopolio criminale.

Il clima è quello di esasperazione e di rabbia di fronte a costi ormai insostenibili.“1200 euro per un pieno, conviene spegnere i motori”

“Milleduecento euro per un pieno, pochi mesi fa erano 300, non è possibile andare avanti così”, si sfoga Marco Riccobelli, titolare della ditta di autotrasporti Riccobelli Srl e presidente Fai Conftrasporto Roma e Lazio. Riccobelli parla col Corriere della Sera da imprenditore del settore trasporti: la sua ditta ha 23 camion e altrettanti autotrasportatori a bilancio, ma a causa del caro carburanti è stato costretto a fermarne due. Troppo alto il costo del carburante, che di fatto impedisce margini di profitto: “In un anno abbiamo avuto aumenti del 40%”, snocciola le cifre.

Ma in una situazione simile vivono anche gli altri imprenditori del settore, che per questo chiedono un intervento urgente del governo, già alle prese col caro bollette nel primo trimestre dell’anno dovuto ai costi alle stelle del gas. La soluzione, secondo Riccobelli, è quella di “togliere le accise, ormai fuori tempo e senza più senso”, anche perché durante i periodi più bui della pandemia il settore non ha ricevuto ristori o sostegni “e i costi si sono moltiplicati”.

Il rischio, evocato in particolare dalla Unatras, la federazione nazionale che riunisce tutte le sigle dell’autotrasporto, è che il caro benzina possa bloccare il Paese. In una lettera al governo, con un incontro già fissato il 17 febbraio con viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova, si definiscono i problemi del settore come “un ciclone spaventoso”.

Un mondo, quello dei trasporti su gomma, dove si sta diffondendo “malcontento tra le imprese” e “sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate”, avvertono le associazioni.

A rincarare la dose è l’Anita, l’associazione delle Imprese Trasporti automobilistici, che evidenzia come il governo “non può ignorare questa emergenza, le piccole e medie imprese sono al collasso, i costi per l’approvvigionamento di carburante rappresentano il 30% dei costi totale di gestione”.

Il rischio di fronte al rincaro della benzina, evidenzia ancora l’Unatras, è che per le imprese “sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare, la situazione è allarmante”. Anche perché in Italia l’80 per cento delle merci viaggia su strada.

L’avvertimento quindi è eloquente e non lascia spazio a interpretazioni: nelle prossime settimane partiranno manifestazioni unitarie di autotrasportatori in tutta Italia che “in assenza di impegni precisi da parte dell’esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi”.

fonte: gestoricarburanti

A Licata in via Appennino nella notte ignoti hanno scritto con vernice spray rossa una frase pesantemente ingiuriosa contro l’Arma dei carabinieri. Il tutto lungo il muro che costeggia la scalinata di via Monfalcone.

Dopo l’amara sorpresa il Comune licatese ha provveduto immediatamente a cancellare l’ignobile frase. Ad indagare sull’accaduto sono gli stessi carabinieri e per i quali non sarà facile individuare i responsabili. La via Appennino è stata setacciata in lungo ed in largo, ma ovviamente nessuno ha visto e sentito nulla.

 

L’Etna sta dando spettacolo nella notte con un’eruzione che incanta migliaia di osservatori tra Calabria e Sicilia: si tratta del primo parossismo del 2022 con alte fontane di lava dal Cratere di Sud/Est, ormai da tempo la più alta vetta del vulcano siciliano. Il parossismo è entrato nel vivo a partire dalle 21:40 ed è tuttora molto intenso, al punto da determinare un intenso bagliore rosso che si innalza molto in alto oltre la vetta del “Mongibello”.

L’eruzione sta sprigionando un’enorme nube di cenere, lapilli e materiale vulcanico che ha superato i 10 mila metri di altitudine nella troposfera, e si muove verso nord/ovest spinta dalle correnti sud/orientali che soffiano ai bassi strati sulla Sicilia in queste ore. Nella notte la cenere potrebbe cadere su Palermo e comunque coprirà di nero il versante tirrenico della Sicilia, tra messinese e palermitano. Sul versante nord/occidentale dell’Etna, e in modo particolare su Bronte, Maletto e Randazzo, è già in corso una fitta pioggia nera di cenere e pietre laviche. Particolarmente affascinante la vista dell’eruzione dalla Calabria

Caro presidente Mattarella, a scriverle questo grido d'aiuto è
Carmelo Barbagallo,  sindacalista catanese, ma soprattutto vigile del fuoco. 

Come i governi  più volte hanno detto “dopo ogni funerale, ogni grande emergenza, i vigili del fuoco, non hanno più bisogno di ricevere pacche sulle spalle, vogliono fatti concreti, non le promesse  mai mantenute !”.
Noi Vigili del fuoco siamo presenti ogni giorno, 24 ore su 24. Siamo pronti a intervenire per ogni emergenza e catastrofe a cui il nostro territorio è altamente esposta. Come lei già saprà noi purtroppo non abbiamo nessuna copertura assicurativa totale, non abbiamo nessun riconoscimento delle malattie professionali ( l'ultimo contratto in discussione, sta' nuovamente tralasciando tale improcrastinabile aspetto) e, spesso e volentieri, siamo costretti a pagare le spese sanitarie di tasca nostra. Nonostante il nostro spirito di abnegazione, che ci viene più volte riconosciuto, siamo, dopo il primo risalto mediatico, totalmente abbandonati a noi stessi. Abbiamo, infatti, il fuoco che ci scorre nelle vene, tanto spirito altruistico e patriottico, che ci porta in prima linea davanti al pericolo, per la salvaguardia del singolo cittadino e della collettività. Ma se ci facciamo male, se ci ammaliamo restiamo soli, e questo non è assolutamente giusto!

Caro presidente noi  Vigili del Fuoco, ancora oggi, siamo i meno pagati rispetto agli altri corpi dello Stato. Dobbiamo pagare anche le medaglie e le onoreficenze ad ogni emergenza fatta!

L’Italia è un territorio ad alto rischio, sismico, ambientale ......serve investire sui Vigili del fuoco, serve investire sulla prevenzione e messa in sicurezza del territorio!  Ormai la Repubblica italiana è fondata proprio sui soccorritori.
Le nostre parole, ci auspichiamo siano ascoltate almeno da lei, Uomo di grande personalità ed umanità. Mai più di oggi la sfiducia del corpo più amato dagli è così alta, agne l'ultimo contratto, partito bene, sta' finendo male!

Caro presidente, la saluto è ricordiamo che, noi Vigili del fuoco,
Non pretendiamo stipendi da parlamentari o da dipendenti della camera, ma solamente uno stipendio dignitoso, più tutela della nostra salute e, molta ma molta più sicurezza della nostra figura!

Ad ogni emergenza tutti lì a volerci dare un premio o una pacca sulle spalle o, benemerenza che,  a pagamento è come una ferita che sia apre ancor più....ma pazienza, noi siamo vigili del fuoco che, passando l'evento, volano  le belle parole, volano via come il vento e rimangono le poche tutele, lo stesso stipendio e le tante promesse, quelle che siamo stanchi di sentire. 

Le attrezzature e i mezzi rattoppiamo, per mezzo della nostra mano. Si noi siamo gli eroi dell'evento ......ma una cosa non è da dimenticare caro Presidente << SIAMO UMANI>> abbiamo emozioni, quelle emozioni e strascichi che ti porti nella vita dentro.

Ma una cosa è sicura, caro Presidente, NOI SIAMO I VIGILI DEL FUOCO ! GLI ANGELI DELLA GENTE!

Si è tenuta oggi ad Aragona, in via F 23, la cerimonia d’intitolazione della strada all’Aviere Giuseppe Travali, vittima delle Foibe.  All’evento presenti il sindaco Giuseppe Pendolino, l’amministrazione comunale, il Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il Questore Maria Rosa IRACI, Colonnello dei Carabinieri Stingo, l’Ing dei Vigili fuoco Merendino, la rappresentanza del 37° stormo dell’Aeronautica Militare Italiana distanza Trapani – Birgi, il Capitano dell’esercito italiano Aglione, il vice comandante della Capitaneria di Porto, il Magg. Pacifico comandante compagnia cc di Canicattì, il luogotenente c.s. scibetta c.te  stazione cc Aragona, l’Ing. Dei Vigili del Fuoco Merendino, il giudice di sorveglianza Carlisi, il cappellano militare Maggiore Don Salvatore Falzone, le presidi, Butera della scuola media Luigi Capuana e Casalicchio dell’Istituto professionale Fermi e il Giudice Pinto. Presenti infine, in rappresentanza della famiglia Travali, il fratello Alfonso e i nipoti.

 “Un atto dovuto –  dichiara il sindaco. In una giornata così importante a livello nazionale, abbiamo sentito il bisogno, come amministrazione, di compiere un gesto in memoria di un concittadino, Giuseppe Travali aviere dell’Aviazione Nazionale Repubblicana, che in servizio sul fronte goriziano, s’immolò per la difesa dell’ultimo lembo di terra italiana. Aveva 22 quando morì, l’età di un ragazzino”.

 Alla cerimonia d’intitolazione della strada, il Sindaco Pendolino ha voluto fortemente la presenza degli studenti delle scuole di I e Ii grado, che per l’occasione hanno letto delle testimonianze storiche delle vittime delle Foibe. Fra tutte, la più commovente, quella di un dialogo contemporaneo fra genitore e figli e sul perchè dell’esodo, riprodotta da due studenti della scuola media.  

 «L’importanza di ricordare ai giorni nostri – ha commentato  il sindaco Pendolino. Di conoscere la storia attraverso le fonti e la testimonianza e di identificarsi in essa. La necessità – ha aggiunto – di poter trarre lezione dagli errori del passato”. Durante il discorso di commemorazione il sindaco ha fatto accenno alla frase pronunciata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a proposito delle Foibe ha detto: “La storia e la memoria comune possono fornire un grande aiuto per guardare il futuro e per scacciare dal destino dei nostri figli ogni pulizia etnica e ogni odio razziale».

Alla fine della Cerimonia, il primo cittadino di Aragona, ha consegnato delle pergamene ai ragazzi delle scuole, simbolo della memoria e del ricordo delle vicende storiche nazionali. Infine ha ringraziato sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento, per il suo operato e per le sue parole di vicinanza espresse in favore dei più deboli e di ogni profugo senza distinzione di etnia.