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Le opzioni prese in considerazione sono diverse e guardiamo anche ai sistemi paese estero e le scelte per il prossimo anno per il Canone Rai potrebbero rientrare in una di queste 3:

 

  • Abolizione del canone RAI

  • Pagamento su modulo 730

  • Imposta aggiuntiva su automobile o prima casa

È arrivato l’annuncio che dal prossimo anno il sistema di finanziamento della televisione nazionale cambierà e il canone RAI non comparirà più sulla bolletta della luce come prevedeva la legge di stabilità introdotta dal governo Renzi.

L’Unione Europea aveva già chiesto al governo italiano di valutare la modifica di tale imposta, perché si tratta di un onere a carico della fattura e non strettamente correlato alla natura del pagamento.

Insomma, l’Unione Europea non ritiene opportuno riscuotere la tassa televisiva sulla bolletta energetica, soprattutto in un momento in cui le bollette dell’energia sono un costo non indifferente per le famiglie.

Un’altra richiesta di modifica è arrivata dallo stesso Parlamento, in particolare dalla deputata Maria Laura Paxia del gruppo misto, che aveva chiesto la riduzione della bolletta elettrica rimuovendo o spostando il Contributo RAI per far risparmiare sulla bolletta il contribuente italiano.

Tale opzione è stata approvata con il decreto Energia che limita gli effetti delle bollette energetiche.

Quali sono le ipotesi al vaglio?

Al momento le 3 principali ipotesi al vaglio del governo sono

  • Abolizione del Canone RAI

  • Introduzione sul modulo 730

  • Pagamento stile-Israele: ovvero come imposta aggiuntiva su beni immobili

Abolizione canone RAI

L’abolizione del canone RAI da molti anni è richiesta da varie forze politiche, seguendo il modello seguito da Svezia, Spagna, Norvegia, Olanda e Finlandia.

Ovviamente però non sarebbe un risparmio netto per i contribuenti, il pagamento della somma equivalente del canone RAI ancora presente , ma sarebbe in aggiunta alla tassazione generale.

In questo caso, i fondi a disposizione per la RAI sarebbero assegnati arbitrariamente dal governo nella legge finanziaria.

Modulo 730

L’opzione più popolare sarebbe l’introduzione dell’imposta nel modulo 730 per la dichiarazione dei redditi.

Uno svantaggio di questa opzione sarebbe quello di esporre il canone RAI a uno strumento con un alto tasso di evasione e meno “vincolante” della bolletta della luce.

Questo è ad esempio il metodo utilizzato da 2005 in Francia.

Imposta sui beni di proprietà

L’ultima opzione sarebbe vincolare le tasse RAI alle imposte su immobili come automobili o alla prima casa come il “modello israeliano” che addebita le tasse statali sulla televisione con il bollo auto.

Questa opzione, sebbene sia possibile, sembra essere la meno fattibile considerando il carico fiscale già elevato nel sistema tributario italiano.

Da quando cambierà il pagamento del canone RAI

La decisione potrebbe arrivare con la prossima legge di Bilancio a fine anno, difficile ipotizzare un annuncio precedente a quella data. Di conseguenza questa modifica riguarderebbe solo il pagamento per il prossimo anno, nel 2023.

In che caso bisogna pagare il Canone 2023

Il canone RAI è una tassa destinata al finanziamento della televisione di Stato e che viene calcolata sulla quantità di apparecchiature adatte o adattabili alla ricezione del pubblico radiotelevisivo. Per il momento, il pagamento è automatico nella bolletta della luce e il rimborso di tale importo può avvenire nel caso in cui non si disponga di apparecchi televisivi, ma solo in un secondo tempo.

Non ci sarà quindi alcuna variazione dell’importo soggetto al pagamento di tale imposta.

Il pagamento è di 90 euro ed è destinato a chiunque possa usufruire del servizio da casa tramite un televisore.

Da notare che il prezzo della licenza Rai è inferiore a quello di molti altri paesi europei, come la Francia o la Germania o anche la Svizzera che ha il canone più alto d’Europa a 360,65 €.

Fonte: https://energia-luce.it/news/stop-canone-rai-bolletta-2023/

Prevista la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica in grado di incrementare il risparmio energetico, ed altri servizi aggiuntivi di utilità per il Comune.
Le opere di efficientamento energetico consistono principalmente nella:
– fornitura e posa in opera di valvole termostatiche, di tipo dinamico, a servizio dei radiatori installati nelle varie scuole;
– sfruttamento termico della fonte solare per la produzione di acqua calda ad uso sanitario, a copertura parziale (circa 40%) del fabbisogno dei vari immobili, in funzione anche dello spazio eventualmente disponibile in copertura;
– sfruttamento della fonte solare per la produzione diretta di elettricità, a parziale copertura del fabbisogno nelle ore di attività diurna dei vari immobili, in funzione anche dello spazio eventualmente disponibile in copertura, solo per i 3 edifici più energivori per cui risulta certa la fattibilità dell’intervento;
– efficientamento dell’impianto di illuminazione tramite intervento globale di relamping consistente nella sostituzione di tutti i corpi illuminanti degli ambienti interni con analoghi di tipo LED ad alta efficienza solo per edifici con consumo elettrico annuale superiore al 20.000 kWh;
La suddetta rinegoziazione permetterà al Comune di Agrigento di ottenere i seguenti vantaggi:
– mantenere le attuali prestazioni ricomprese nel contratto vigente:
– completare la riqualificazione energetica degli impianti termici di propria pertinenza senza ulteriori oneri;
– migliorare le performance energetiche degli impianti di illuminazione a servizio degli edifici;
– promuovere le fonti di energia rinnovabile;
– avere un parco impianti efficiente e tecnologicamente rinnovato;
– adeguare gli impianti elettrici di forza motrice esistenti;
– messa a norma degli impianti termici ed elettrici;
Dal punto di vista economico emerge una convenienza in relazione allo sconto del 2% sul canone dell’attuale contratto di Servizio Integrato Energia e un risparmio in termini percentuali del 10,91 % di energia primaria termica con un investimento da parte di Rekeep di 249.000,00 euro (vedi tabelle allegate).
“La rinegoziazione prevede un importante investimento in interventi di riqualificazione energetica in grado di incrementare, considerevolmente, il risparmio energetico e al contempo, aumentare il comfort ambientale di ben 19 edifici. Si precisa che sono previsti interventi in 14 edifici scolastici.”
Lo dichiarano il Sindaco Francesco Miccichè e l’assessore Gerlando Principato.

Nel bollettino settimanale diramato dall’Asp di Agrigento si registrano 3150 nuovi positivi a fronte di oltre 10 mila tamponi effettuati. Nel bollettino, purtroppo,si registrano anche 4 morti.

Le vittime erano originarie di Agrigento, Campobello di Licata, Palma di Montechiaro e Sciacca. Dieci i ricoveri e 2082 le persone che sono guarite. Al momento risultano ricoverate 33 persone (-6 rispetto a sei giorni fa). In degenza ordinaria ci sono 20 persone al “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 12 al “Fratelli Parlapiano” di Ribera. Un paziente è ricoverato in un ospedale fuori provincia. Un solo posto letto è al momento occupato in terapia intensiva al “Fratelli Parlapiano” di Ribera.

WQuesta la situazione Comune per Comune: Agrigento 1.176 attualmente positivi; Alessandria della Rocca: 26; Aragona: 254; Bivona: 98; Burgio: 47;  Calamonaci: 18; Caltabellotta: 33; Camastra: 34; Cammarata: 98; Campobello di Licata: 200; Canicattì: 736; Casteltermini: 150;  Castrofilippo: 56; Cattolica Eraclea: 54; Cianciana: 50;  Comitini: 11; Favara: 991; Grotte: 74; Joppolo Giancaxio: 32; Licata: 834; Lucca Sicula: 20; Menfi: 221; Montallegro: 46; Montevago: 55; Naro: 93; Palma di Montechiaro: 283; Porto Empedocle: 334; Racalmuto: 176; Raffadali: 249; Ravanusa: 138; Realmonte: 92; Ribera: 176; Sambuca di Sicilia: 122; San Biagio Platani: 142; San Giovanni Gemini: 129; Sant’Angelo Muxaro: 56; Santa Elisabetta: 49; Santa Margherita di Belìce: 89; Santo Stefano Quisquina: 49; Sciacca: 771; Siculiana: 96 di cui 3 migranti ospitati nel centro di accoglienza di Villa Sikania ed infine Villafranca Sicula con 41 positivi.

Sulle navi quarantena in rada della costa Agrigentina ci sono 10 migranti positivi.

La Dia, la Direzione investigativa antimafia, su decreto della sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, ha confiscato beni per 300mila euro a un imprenditore di Castelvetrano nel settore delle scommesse, Carlo Cattaneo, di 37 anni, già condannato a 16 anni di reclusione nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Anno Zero” allorchè, tramite i ricavi delle agenzie di scommesse e il riciclaggio, avrebbe elargito soldi ai familiari di Matteo Messina Denaro e all’organizzazione mafiosa. La confisca riguarda l’intero compendio aziendale di due società di capitali e una impresa individuale (con sedi a Palermo e a Castelvetrano) operanti nel settore della ristorazione e dei servizi informatici di gestione di sale giochi e scommesse, un appartamento, un terreno a Castelvetrano, diverse auto e moto, 4 conti bancari, una polizza assicurativa, e depositi bancari.

L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri e l’Ordine dei biologi di Agrigento hanno rinnovato la convenzione con l’Azienda sanitaria di Agrigento per le attività di contrasto al covid, tra la campagna vaccinale, la somministrazione dei tamponi e il supporto all’Usca, l’Unità speciale di continuità assistenziale. A conclusione dell’intesa è stato affermato: “Riteniamo utile mantenere il rapporto già avviato mesi addietro tra Azienda sanitaria, Medici Odontoiatri e Biologi, adeguandolo, qualora necessario, al regime che sarà ritenuto più adatto in funzione dell’andamento pandemico: la continuità assicura la presenza di personale altamente qualificato e addestrato, che ha già servito con ottimi risultati la comunità e i cittadini nella eccezionalità pandemica che sta segnando questo terzo millennio”.

I carabinieri della Compagnia di Agrigento, dopo alcune indagini hanno identificato, e denunciato il presunto responsabile del furto di un portafogli avvenuto all’interno di un noto locale della movida di San Leone. Si tratta di un agrigentino diciannovenne, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

Le indagini sono scattate dopo che una ventiquattrenne di Raffadali era stata derubata del portafogli, contenente i documenti e 80 euro.

Dopo poche ore dalla denuncia della ragazza, i militari dell’Arma hanno accertato che il diciannovenne, assieme ad un complice che risulta essere ancora in corso di identificazione, durante la notte, all’interno del locale di viale Delle Dune, era riuscito ad impossessarsi dell’accessorio della donna.

Il furto del portafogli avvenuto all’interno del locale della movida di San Leone non è stato il primo caso denunciato. Nei giorni scorsi, infatti, un ventunenne agrigentino ha scoperto che qualcuno era riuscito a sfilargli il portafogli dal giubbotto.

Lo Stato ha stanziato 450.000 euro per finanziare i concorsi di progettazione, in provincia di Agrigento, da bandire entro il prossimo 18 agosto, con l’obiettivo di acquisire progetti di qualità utili per partecipare ai bandi del PNRR. A tali risorse potranno accedere soltanto i Comuni della Provincia con un numero di abitanti inferiore a 30.000 abitanti. Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, Rino La Mendola, commenta: “Siamo pronti a sostenere tecnicamente i Comuni che intendano bandire i concorsi entro il prossimo 18 agosto, rendendo a disposizione, attraverso un apposito protocollo di intesa, la piattaforma informatica del nostro Consiglio Nazionale e un elenco di architetti adeguatamente formati per coordinare i concorsi di progettazione”.

E’ morto a San Severino Marche, in provincia di Macerata, stroncato da un male incurabile, Pasquale Salemi, 66 anni, di Porto Empedocle, affiliato alla locale famiglia di Cosa Nostra, e poi collaboratore della Giustizia dal maggio del 1997, determinante, insieme al collega Alfonso Falzone, al fine dell’istruzione della maxi inchiesta antimafia cosiddetta “Akragas”, conclusa con oltre 20 ergastoli e diverse decine di condanne. Pasquale Salemi è stato tumulato nel cimitero di Porto Empedocle dopo una formale benedizione. Prima dell’annuncio della sua collaborazione con i magistrati, a Porto Empedocle comparsero dei manifesti funebri annuncianti la sua morte. Salemi avrebbe temuto di essere ucciso dopo essere stato “posato” dal capomafia empedoclino dell’epoca, Luigi Putrone, poi anche lui collaboratore della giustizia. Pasquale Salemi, soprannominato “Maraschino” perché amante di tale liquore, dal 2015 è stato espulso dal programma di protezione perché avrebbe tentato di riagganciare rapporti criminali a Porto Empedocle e di truffare sui contributi destinati ai collaboratori della giustizia.

La Procura di Agrigento, tramite il pubblico ministero, Chiara Bisso, ha chiesto la condanna a 10 mesi di reclusione ciascuno a carico di tre medici imputati, in abbreviato, di omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta scaturita a seguito della morte di Febbronia Cirami, 69 anni, di Canicattì, deceduta il 12 marzo del 2020 all’ospedale di Agrigento, dove fu trasferita da Canicattì per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Si tratta di Fabrizio Cremona, 35 anni, Alfonso Maurizio Maiorana, 67 anni, e Mauro Ettore Zanchi, 59 anni, chirurghi in servizio all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. La donna sarebbe stata operata alla colecisti nonostante la presenza di un tumore che non sarebbe stato diagnosticato anche se risultato evidente dalla Tac. L’intervento, peraltro, avrebbe provocato lesioni al fegato mortali. I familiari di Febbronia Cirami sono assistiti dall’avvocato Calogero Meli. E’ stato rinviato a giudizio ordinario un altro collega dei tre, Antonio Limblici, 33 anni.

L’assemblea dei sindaci (quelli che c’erano perchè ben 16 si sono astenuti dal voto cercando di far prolungare ancora il caos che regna per eleggere i vertici dell’Aica) ha ratificato la nomina a Direttore Generale dell’Aica di Domenico Armenio, il quale ha ottenuto una striminzita vittoria con soltanto 9 voti favorevoli. Armenio prende il posto di Fiorella Scalia.

Il giochetto degli astenuti non ha funzionato in quanto non fanno “percentuale”; in pratica il numero degli astenuti non viene preso in cosiderazione nel conteggio finale.

Chi pensa, però, che questa nomina non subisca ancora altri ulteriori colpi bassi (come è accaduto la prima volta) si sbaglia di grosso. Troppa la politica presente in questa occasione e si sa, quando c’è la politica di mezzo il bordello è sempre assicurato.

I dissidenti, chiamiamoli così, sperano ancora di poter portare ai vertici dell’Aica Claudio Guarneri. Il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro è il primo a volere Guarneri. Disarmanti le liti accadute prima, durante e dopo la votazione.

Qualcuno ha anche parlato di “carte irregolari” e non si esclude, come hanno chiesto diversi sindaci, di far pervenire eventualmente il carteggio del vincitore direttamente in Procura per capire se esistono le condioni o meno della nomina di Armenio.

Non finisce qui.