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“L’istruttoria dibattimentale ha consentito di apprezzare una serie di elementi utili a dare concretezza alla tesi della partecipazione (morale e materiale) alla strage di Via D’Amelio di altri soggetti (diversi da Cosa nostra) e/o di gruppi di potere interessati all’eliminazione di Paolo Borsellino”.

Lo scrivono i giudici del tribunale di Caltanissetta nelle motivazioni della sentenza sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio

Il processo si è concluso con la prescrizione del reato di calunnia aggravato contestato ai poliziotti Bo e Mattei e l’assoluzione del terzo poliziotto imputato, Ribaudo.

Secondo i giudici, a dimostrare l’ingerenza di terzi soggetti sarebbero “l’anomala tempistica della strage di Via D’Amelio (avvenuta a soli 57 giorni da quella di Capaci), la presenza riferita dal pentito Gaspare Spatuzza di una persona estranea alla mafia al momento della consegna della Fiat 126 imbottita di tritolo e la sparizione dell’agenda rossa di Paolo Borsellino”. A questo proposito i giudici scrivono: “A meno di non ipotizzare scenari inverosimili di appartenenti a cosa nostra che si aggirano in mezzo a decine di esponenti delle forze dell’ordine, può ritenersi certo che la sparizione dell’agenda rossa non è riconducibile ad una attività materiale di cosa nostra”.

(ANSA).

Nel 2017 il Comune di Gela approvava un regolamento comunale per il conferimento di incarichi da attribuire agli Avvocati esterni all’Ente. Tale regolamento oltre a disciplinare la procedura di conferimento dell’incarico, nonché i requisiti di partecipazione, nello specifico, prevedeva una serie di parametri finalizzati a individuare preventivamente il compenso spettante ai legali esterni.
A seguito della pubblicazione del predetto regolamento l’Ordine degli Avvocati di Gela, rilevando l’illegittimità e la lesività dell’atto comunale, invitava tale Ente a ritirarlo nel più breve tempo possibile, tuttavia, detto invito veniva respinto dall’Amministrazione comunale.
Ebbene, a fronte del rifiuto del Comune e in virtù del suo ruolo istituzionale, l’Ordine degli Avvocati di Gela provvedeva ad attribuire il proprio mandato difensivo all’Avvocato Girolamo Rubino, il quale, prontamente decideva di impugnare il regolamento e gli atti connessi innanzi al Tribunale Amministrativo per la Regione Sicilia, onde ottenerne l’annullamento.
Al fine di resistere a tale azione si costituiva in giudizio il Comune di Gela, sostenendo la legittimità e la correttezza del regolamento comunale e di tutti gli atti collegati ad esso.
Nel corso del giudizio, l’Avvocato Rubino evidenziava in via preliminare la legittimazione ad agire dell’Ordine degli Avvocati di Gela, ed altresì, rilevava la palese illegittimità del regolamento comunale, in quanto contenente una serie di disposizioni incidenti sull’indipendenza, sul decoro professionale e sulla libertà di iniziativa economica dell’Avvocato; si dimostrava in giudizio l’illegittimità del regolamento anche nella parte in cui aveva previsto la fissazione di tariffe obbligatorie e inique, sotto i minimi di legge, come compenso per l’affidamento dell’incarico.
Ed infine, si rilevava ancora come la P.A. seppur nell’applicare il concetto di equo compenso possa ancorarsi a parametri di maggiore flessibilità anche in ragione ad esigenze di contenimento della spesa pubblica, tuttavia deve contemperare tali esigenze con quella di assicurare al professionista un compenso che non sia lesivo del decoro del prestigio della professione e che pertanto sia proporzionato alla quantità e alla qualità del suo lavoro.
Ebbene, il TAR-Palermo, condividendo le argomentazioni sostenute dall’Avvocato Girolamo Rubino, ha accolto il ricorso proposto dall’Ordine degli Avvocati di Gela e conseguentemente ha annullato gli atti impugnati; pertanto, per l’effetto della predetta sentenza il Comune di Gela in merito all’attribuzione degli incarichi legali esterni dovrà prevedere un compenso equo e comunque non inferiore alla metà dei valori minimi tariffari.

Angelo Trigona è formalmente il direttore del Dipartimento delle scienze radiologiche dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Questa mattina il commissario straordinario ASP, Mario Zappia, ha ricevuto il dottor Trigona, vincitore delle procedure concorsuali, per la sottoscrizione del contratto quinquennale. Il Dipartimento delle scienze radiologiche raggruppa, coordina e gestisce le risorse umane e strutturali di tutti i servizi ospedalieri e territoriali che erogano prestazioni di diagnostica per immagini uniformando i protocolli operativi e migliorando i processi produttivi.

La Guardia di Finanza ha sequestrato due chili di hashish a Pantelleria, nel corso dell’attività di vigilanza doganale agli arrivi dello scalo aeroportuale dell’isola. L’operazione è stata effettuata durante il controllo dei passeggeri appena sbarcati da un volo pomeridiano proveniente da Palermo. I finanzieri sono stati insospettiti dall’atteggiamento di due persone, apparentemente irritate dalla loro presenza. Ecco perché hanno eseguito un controllo al bagaglio appena ritirato dal nastro da uno dei due. Ebbene, da un doppio fondo ricavato all’interno del bagaglio sono saltati fuori circa 2 chili di hashish. I due, entrambi originari di Pantelleria, sono stati arrestati ai domiciliari. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale.

La Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati sette tra medici, anestesisti e sanitari a seguito della morte di Federica Tarallo, 27 anni, di Monreale. Lei ha partorito una bambina, Rebecca, al settimo mese di gravidanza, nell’ospedale “Ingrassia” a Palermo giovedì 13 marzo, ed è stata subito trasferita alla terapia intensiva dell’ospedale “Villa Sofia”, dove all’indomani è stata dichiarata la morte cerebrale. Giovedì 20 marzo è deceduta, nello sconforto del marito, militare dell’Esercito. A causa di complicanze è stata costretta al parto cesareo. Lei, assistente alla comunicazione, si era sposata quasi due anni addietro. Qualche mese prima di scoprire di essere incinta di Rebecca, Federica Tarallo aveva avuto un aborto e aveva perso due gemelli. La Procura ha sequestrato la salma disponendo il trasferimento nell’Istituto di medicina legale per eseguire l’autopsia. Ebbene, l’iscrizione nel registro degli indagati dei sette sanitari è un atto dovuto per consentire agli stessi indagati di nominare eventuali consulenti di parte che partecipino all’autopsia che sarà eseguita martedì prossimo, 12 aprile.

Si riattorciglia il nodo legato alla stabilizzazione dei lavoratori assunti in occasione dell’emergenza covid. Cgil e Uil: “Il protocollo d’intesa proposto dall’assessore Volo è nullo”.

Il protocollo d’intesa proposto dall’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, è stato condiviso e firmato da cinque sigle sindacali sulle venti presenti all’incontro convocato per risolvere la vertenza legata al trattamento post pandemia dei precari sanitari, tecnici e amministrativi assunti con contratto a tempo determinato durante la pandemia covid. Tra le cinque firmatarie spicca la Cisl. Tra le venti non firmatarie vi sono invece, tra le altre, Cgil e Uil, che adesso rivendicano la nullità del protocollo, e invocano un’altra riunione urgente con all’ordine del giorno lo stesso tema. E hanno diffuso una nota in cui tra l’altro si legge: “Come è noto dalla cronaca degli ultimi giorni, abbiamo, responsabilmente, ritenuto di non sottoscrivere il protocollo di intesa sulle stabilizzazioni dei precari covid della Regione Siciliana, proposto dall’Assessore della Salute, in conseguenza del mancato accoglimento di due indispensabili condizioni. Ovvero: la sospensione di tutte le procedure concorsuali e di mobilità avviate dai Commissari straordinari delle Aziende sanitarie siciliane, atteso che la corsa alla definizione delle procedure di reclutamento di personale dall’esterno rischia di svuotare l’accordo stesso per carenza di posti in organico. E poi: il mantenimento in servizio dei precari e del personale dei ruoli tecnico e professionale, in attesa delle successive determinazioni del Governo Nazionale”. Dunque, sull’intesa con l’assessore Volo piove una doccia gelata, nonostante lei, con ottimismo, abbia ribadito: “E’ un primo passo importante per cui abbiamo lavorato ininterrottamente e concretamente. A guidarci verso questo risultato, assieme ai sindacati firmatari, vi è la volontà di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali oltre a quella di valorizzare appieno la professionalità acquisita da questi lavoratori, che hanno sostenuto la nostra sanità nel momento più complicato. Nuove opportunità si apriranno per loro anche con la realizzazione della rete territoriale prevista dal Pnrr”. Tuttavia, anche il piano di Giovanna Volo non sarebbe una corsa senza ostacoli. Infatti si specifica: “Il processo di stabilizzazione dei precari covid dovrà avvenire in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale e nei limiti di spesa. Le Aziende sanitarie, preliminarmente, devono aggiornare, entro 30 giorni dalle notifiche del protocollo, i rispettivi piani di fabbisogno del personale in considerazione delle sopravvenute cessazioni di rapporti contrattuali, delle procedure di stabilizzazione in itinere, nonché dei reclutamenti già definiti in applicazione di precedenti stabilizzazioni”.

Giuliana Miccichè

E’ morto per causa naturale, allorchè stroncato da un infarto, il collaboratore della giustizia Armando Palmeri, trovato morto nella sua abitazione a Partinico, in provincia di Palermo. Sono i primi esiti dell’autopsia la cui relazione non è stata ancora ufficialmente depositata. Palmeri sarebbe stato prossimo a partecipare, innanzi all’autorità giudiziaria di Caltanissetta, ad un confronto con Baldassare Lauria, primario in pensione del reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Alcamo. Palmeri ha accusato Lauria di avere organizzato, nella primavera del ’92, pochi mesi prima delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, tre incontri tra uomini dei Servizi segreti deviati ed il capomafia di Alcamo Vincenzo Milazzo.

Stamattina a Canicattì si è svolta la Giornata di sensibilizzazione sull’importanza di denunciare il racket delle estorsioni promossa dall’Associazione Antiraket e Antiusura “Sos Impresa – Rete per la legalità Aps” in collaborazione con l’amministrazione comunale di Canicattì.

L’iniziativa denominata “Denunciare conviene! La denuncia volano dell’economia territoriale” è stata fortemente voluta dagli organizzatori e sostenuta dal Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa e dal Commissario nazionale del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Maria Grazia Nicolò, che hanno evidenziato l’importanza della denuncia degli imprenditori costretti a subire pesanti intimidazioni da parte delle organizzazioni criminali dedite all’usura e alle estorsioni quale possibilità di riscatto e opportunità di rinascita attraverso il supporto dello Stato, che interviene con aiuti concreti per consentire la ripresa delle attività produttive che hanno subito danni materiali ed economici.

La giornata si è aperta con un omaggio al cimitero di Canicattì alla memoria dei giudici Rosario Livatino ed Antonino Saetta, successivamente presso il Teatro sociale di quel Comune si è tenuto un convegno alla presenza, oltre che del Sindaco di Canicattì, del Vicario generale in rappresentanza dell’Arcivescovo di Agrigento, dei Presidenti Nazionale e Regionale di Sos Impresa e dei due Prefetti Cocciufa e Nicolò, dei Rappresentanti provinciali delle categorie sociali del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura, degli studenti delle Scuole superiori in cui sono state affrontate le problematiche che affliggono il territorio, tra cui i numerosi episodi di danneggiamento dei vigneti e dei terreni agricoli a scopo intimidatorio.

Al termine del convegno, i partecipanti all’iniziativa si sono spostati presso il Panificio dell’imprenditore canicattinese, Diego Danile, che dopo aver cessato la propria attività  perché vittima di usura, è riuscito a riaprire la nuova sede commerciale grazie al contributo finanziario ottenuto con il fondo di solidarietà concesso dal Ministero dell’Interno.

Il Prefetto Cocciufa, unitamente al Prefetto Maria Grazia Nicolò, hanno voluto esprimere la più sincera soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa promossa in un territorio pesantemente condizionato da un contesto criminale capace di incidere negativamente sul tessuto sociale ed in cui, pur in assenza di associazioni antiracket ed antiusura, Sos Impresa sta svolgendo un importante lavoro di sensibilizzazione e accompagnamento alle denunce degli imprenditori.

E’ stato sottolineato il grande risultato raggiunto dall’imprenditore con la riapertura del panificio che è l’unica realtà in provincia di Agrigento dove la vittima con i soldi del Fondo è riuscita a creare una nuova attività ed è tornata all’economia legale.

Nata a Messina, 46 anni, la nuova presidente è in Parlamento dal 2018 e dallo scorso ottobre ricopre anche il ruolo di capogruppo di M5S al Senato, che ora lascerà. Laureata in Lettere moderne, è insegnante di liceo e con il governo Draghi è stata sottosegretaria all’Istruzione. Succede ad Alberto Barachini ed è la seconda donna alla guida della bicamerale, dopo Rosa Russo Iervolino, in carica dal 1985 al 1987.

Tre progetti presentati dal comune di Agrigento ammessi a finanziamento dal Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) per un oltre 2 milioni di euro.

991 mila per il potenziamento della filiera della raccolta differenziata; 542mila euro per la realizzazione di cinque isole ecologiche di prossimità intelligenti e altri 542 mila per il potenziamento raccolta differenziata tramite isole ecologiche mobili. “I progetti – dicono dal comune- sono destinati all’implementazione della raccolta differenziata e dei centri di raccolta nei Comuni , Linea 1.1 A Missione 2 della più ampia Componente 1 del PNRR

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Dipartimento sviluppo sostenibile”. Nelle isole ecologiche intelligenti ogni famiglia viene riconosciuta tramite una tessera e può versare i rifiuti. Un sistema che permette una migliore differenziazione e un risparmio economico per chi separa.

70 le progettualità che riceveranno da Mase un finanziamento in parte con i fondi del PNRR per circa 130 milioni di euro. Parte così, a tutti gli effetti, la fase attuativa dei progetti ammessi a finanziamento che dovranno essere completati entro il 2026.