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A Catania in via Etnea la notte tra sabato e domenica, intorno all’una, una moto Ducati, per cause in corso di accertamento, si è schiantata contro un’automobile Opel Corsa. Sono morte le due persone in sella alla moto, entrambe appena fuori dalla pizzeria dove hanno lavorato per il turno serale. Si tratta di un uomo di 31 anni di Motta Sant’Anastasia, Antonino Vitelli, e un altro di 21 anni di Enna, Luigi Severino. L’auto, dopo l’impatto con la moto, ha abbattuto un palo della segnaletica e ha sbattuto contro la saracinesca di un negozio.

A Ribera è stato trovato il cadavere di un pensionato di 70 anni, ripescato dalle acque del fiume Platani, in contrada Maenza. A recuperare il corpo sono stati i Vigili del fuoco della squadra Speleo alpino fluviale del comando provinciale di Agrigento, dopo una segnalazione pervenuta nella notte. Indagini sono in corso al fine di risalire all’origine di quanto accaduto: un malore, un incidente durante la pesca. Si tratta di Giancarlo Chiarini, originario di Modena e residente a Ribera da circa tre anni. L’anziano ha coltivato l’hobby della pesca e ha partecipato a diversi tornei amatoriali.

Eseguita l’autopsia: Elena è stata uccisa da 11 coltellate. Sepolta ancora viva. La madre sorvegliata: si temono aggressioni in carcere. Mercoledì i funerali.

Emergono altri purtroppo agghiaccianti particolari nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Catania sull’uccisione della bambina Elena Del Pozzo, di quasi 5 anni, brutalmente assassinata dalla madre, Martina Patti, 23 anni. Lei ha trascorso la sua quinta notte in cella nel carcere di Piazza Lanza a Catania. E’ strettamente sorvegliata dalla polizia penitenziaria. Si temono atti auto-lesionisti o che altre detenute l’aggrediscano. Il suo legale, l’avvocato Gabriele Celesti, ripete: “Non è serena”. L’arresto in carcere è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari, Daniela Monaco Crea, che ritiene Martina Patti pericolosa socialmente, potrebbe ancora uccidere, inquinare le prove e fuggire. Dunque ricorrono i tre requisiti per l’applicazione della custodia cautelale: reiterazione del reato, inquinamento probatorio e pericolo di fuga. Lei al momento non ha manifestato alcun pentimento, e balbetta che “una forza estranea si è impadronita di lei”. I primi esiti dell’autopsia: contro Elena sono state sferrate 11 coltellate. Non sarebbe morta subito. E’ stata sepolta ancora in vita”. Martina Patti ha abbracciato la figlia e l’ha condotta a casa dall’asilo. Poi, secondo come pianificato, si è rivolta a Elena: “Andiamo a fare una passeggiata nel campo”. Con lei in automobile ha trasportato una zappa e dei sacchi neri. L’ha uccisa con un coltello, ancora non trovato. Elena non è morta subito, anche perché solo uno degli undici colpi si sarebbe rivelato mortale. Dentro un sacco. Poi sepolta. Lei ha inscenato un rapimento. E poi quanto accaduto è tristemente noto. La Diocesi catanese è impegnata a organizzare i funerali, che si svolgeranno mercoledì prossimo in Cattedrale a Catania, celebrati dal vescovo Luigi Renna.

Un pensionato di 77 anni originario della provincia di Agrigento è partito dall’Inghilterra alla guida di un furgone verso la sua terra natia per raggiungere i parenti. Lungo la Palermo – Messina ha invertito la direzione di marcia e, contromano, si è schiantato contro un’automobile condotta da un 60enne, illeso. Poi ha proseguito la sua marcia contromano, e, in una galleria, si è scontrato contro un’altra automobile, condotta da un 19enne, e con a bordo altri 4 giovani. Nessun ferito gravemente. La Polizia stradale è riuscita a bloccarlo. Per lui, in evidente stato confusionale provocato forse dalla stanchezza, scatterà la revoca della patente e il fermo amministrativo dell’auto per tre mesi.

Ad Agrigento, domani, martedì 21 giugno, al Consorzio universitario di Agrigento, su iniziativa, tra gli altri, della Società agrigentina di storia patria, presieduta da Calogero Brunetto, dell’associazione culturale Maria Cristina di Savoia, diretta da Marina Arnone, dell’Ande, della Fidapa, e con l’organizzazione di Agorà Mundi e di Franco Zanini, alle ore 17:30 sarà presentata la rivista trimestrale “Studi storici siciliani”. Dopo i saluti del presidente del Consorzio, Nenè Mangiacavallo, e dello stesso Brunetto, interverranno Marcello Saija, Beniamino Biondi, Michela D’Angelo, Adalgisa Monreale, Salvatore Pezzino, Sonia Zaccaria e Gero Difrancesco.

Il campionato di basket di serie B e i play off promozione in serie A2. La Fortitudo Moncada Agrigento è stata ancora, ed è la seconda volta, sconfitta in trasferta dalla Sebastiani Rieti 73 a 63. Dunque, la Foritudo ha vinto le prime due gare interne, e quindi adesso è pareggio: 2 a 2. La quinta e decisiva partita si giocherà mercoledì prossimo, 22 giugno, a Porto Empedocle, al Palamoncada. L’allenatore, Michele Catalani, commenta: “Rinnovo i miei complimenti a Rieti, all’allenatore per cui provo stima e ha gestito benissimo queste due partite, ma siamo ancora nella serie e se ci avessero detto a inizio stagione che ci saremmo giocati in gara 5 la finale in casa avremmo messo la firma. Sono molto contento di come hanno affrontato il match i miei ragazzi, purtroppo ci mancavano le energie e l’assenza di Albano, si è fatta sentire ma ora recuperiamo le energie e giochiamoci tutto per mercoledì”.

Il campionato di calcio d’Eccellenza e le finali play off per la promozione in serie D. Batosta sull’Akragas calcio, sconfitta 4 a 0 a Martina Franca, dopo la vittoria dei biancazzurri all’Esseneto 3 a 2. Sfuma la promozione nella categoria superiore. Tra l’altro, a termine della partita, l’allenatore dell’Akragas, Nicolò Terranova, ha affermato: “Ho accarezzato come voi un sogno chiamato D, avrei rinunciato a qualcosa di speciale pur di realizzare il vostro desiderio. Adesso l’unica cosa che mi sento di dire a voi tifosi è chiedervi scusa”.

I Carabinieri hanno denunciato un disoccupato di 47 anni di San Biagio Platani perché ha intascato il reddito di cittadinanza nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari. Il reato contestato è indebita percezione di erogazioni economiche a danno dello Stato. L’indagato ha incassato la somma complessiva di 2.500 euro. L’Inps ha avviato le procedure di revoca del beneficio e di recupero del sussidio.

Tra i tanti sbarchi di migranti a Lampedusa che si susseguono tuttora, nel corso di uno, con l’approdo di 80 persone, tra cui 7 donne e 4 minori, lo scafista, a circa 30 miglia dalla costa, s’è lanciato in mare verosimilmente per sfuggire alle sue responsabilità. E’ stato recuperato e condotto a riva. I migranti, originari di Palestina, Sudan, Eritrea, Pakistan, Libia, Egitto e Siria sono stati soccorsi dalle motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria, e, dopo lo sbarco a molo Favarolo, sono stati trasferiti nel centro d’accoglienza in contrada “Imbriacola” dove si contano oltre 700 ospiti a fronte di una capienza di 350 posti.